Pink Floyd- Wish you were here
Come spesso accade nelle mie serate un pò così, adoro rifugiarmi nei temi dell'assenza. Questo lavoro si sta trasformando pian piano in una piccola metafora della mia vita, quasi come se la mia età andasse di pari passo con la vita dei ragazzi che scrissero questo capolavoro all'epoca. Non ho voluto fare paragoni fra me e il destinatario di quest'opera (vite diverse, modi diversi di rispondere alle proprie fragilità, ma mi auguro cuore simile), esclusivamente "fare mio" il concept e ricalcarci sopra piccoli istanti di vita personale. Capita così che "shine on you crazy diamond", venga assunto ad evocativa serie di fotografie di una adolescenza che si è consumata, e "welcome to the machine" (così come "have a cigar") una riflessione sull'ingranaggio della società dei consumi di cui, lavorando, si entra a far parte anche da lato dell'offerta.
In tutto questa cornice, svetta con una dolcezza senza pari quel diamante luminoso di "Wish you were here" che risuona come un anelito di speranza e scalda come un camino d'inverno. La dedico a chiunque senta prevalere in cuor suo fragilità emotiva e voglia di volare oltre i clichè imposti dal quotidiano vivere.
Inviato da: diletta.castelli
il 08/10/2016 alle 13:10
Inviato da: paint_box
il 20/05/2008 alle 20:01
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il 17/03/2008 alle 08:58
Inviato da: Nome.Impronunciabile
il 29/02/2008 alle 09:26
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il 07/02/2008 alle 22:25