All'inizio è il caos. Risucchiati nel vorticoso brulicare del traffico e degli arzigogolii urbanistici di Milano, raggiungiamo il nostro albergo dopo infiniti e perigliosi vagabondaggi. Nevrotici e un filo assonnati, con una fame grande così. Da lì ci dirigiamo al corso di aggiornamento promosso da un noto marchio, imbarazzati per il ritardo. Strano accorgersi al nostro arrivo, che io e il mio collega eravamo tra i primi. Il resto del gruppo partecipante, proveniente da tutta Italia, era ancora vagante per i meandri milanesi. Si son persi quasi tutti, così io son passato per puntuale.
Delle questioni tecniche del corso, e relativa esperienza, sorvolerò per buona pace di chiunque legga questa mia.
Vi salvo dall'abbiocco fulminante, 'che potrei davvero sedarvi.
Vi basti sapere che dopo due ore di dimostrazioni e teorie di marketing io avevo le lacrime dalla stanchezza e non sapendo come fare a tenermi sveglio, ho cominciato a bermi un caffè dietro l'altro (avevamo accesso libero alla macchinetta situata nell'area congressi) cominciando a soffrire di ipereccitazione da coffeinomania forzata.
Ospiti a pranzo nella sede centrale e poi in un bellissimo albergo (di cui ricorderò a vita l'idromassaggio gigante, meglio di un orgasmo), sono andato a dormire con qualche birretta in corpo, ma senza eccedere in bagordi e baccanali serali, che la mia stanchezza davvero imponeva qualche ora di sonno. Stamane, dopo altre 3 ore di corso, ho deciso di scappare. Non "tagliavo" da anni, ma suvvia...il grosso del corso me l'ero seguito e avevo deciso di raggiungere Marco, il mio amico di Milano. Mi viene a prendere e mi porta dalle parti della sua università a mangiare. Diciamocelo, un postaccio, davvero un quartiere da due dita in gola. Ma ragazzi, che ristorante... una trattoria pazzesca, di quelle che non scordi facilmente.
Tutto apparecchiato alla buona, senza fronzoli, con l'acqua che te la devi prendere da solo in frigo. Volevo pasta e fagioli, ma l'avevano finita. Così son finito a sbranare un piatto di costine indimenticabile.
Il pomeriggio, prima di tornare, me ne sono andato in centro. Passo spesso da Milano, ma difficilmente ho tempo e modo di dirigermi al duomo.
E lì, come spesso accade quando non ho soldi a sufficienza, mi imbatto in un banchetto di vinili usati che esibiva 5 bootlegs dei Floyd (me ne mancavano quattro su cinque) e io a sbavare senza poter far nulla. Quando faccio i miei raid cittadini con i soldi in tasca non trovo mai un acca. Sto giro, come mille altre volte, ero povero e ho trovato l'eldorado.
Amen...
Ritorno con nebbia e King Crimson a palla, e serata con amici a devastarci di calciobalilla. Pensiero prima di dormire, risalente all'altroieri, serata del mio ritorno a Torino: perchè un piatto di costine in una taverna con gli scarafaggi mi rende più felice di una cena in un mega albergo, tutto riverito e la(e)ccato? Faccio un pò di contrappunti al mio modus vivendi, e mi rendo conto che la forma spesse volte mi fa venire l'orticaria. E da ciò deduco che forse dovevo nascere altrove o in qualche altro tempo. Misteri del vivere. Bisognerebbe solo esserne capaci...
Inviato da: diletta.castelli
il 08/10/2016 alle 13:10
Inviato da: paint_box
il 20/05/2008 alle 20:01
Inviato da: Paris.at.night
il 17/03/2008 alle 08:58
Inviato da: Nome.Impronunciabile
il 29/02/2008 alle 09:26
Inviato da: darkside_79
il 07/02/2008 alle 22:25