Pink Floyd- More
Ho sempre adorato il periodo bucolico dei ragazzi. Credo che questa opera sia la meno conosciuta e venduta della storia floydiana, cosa che innanzitutto non incide minimamente sul mio giudizio, ed anzi, ne esalta il credito. Se non fosse per la specificità del disco (che è colonna sonora di un film, More appunto) io qui dentro ci avrei visto calzare perfettamente un pezzo come Granchester Meadows. Ma mi accontento, si fa per dire, di godermi in cuffia il fruscio del vinile su Cirrus minor, volando via con le nuvole. Passi The Nile song, 'che ci ho messo una vita a capire il motivo di tanta irruenza (molto poco floydiana) salvo poi innamorarmene follemente (come sempre accade con loro), ma poi quando suonano le prime note di Green is the colour, la mia poltrona diventa un cuscino di fiori ed è bello sorvolare col pensiero i tetti cittadini, planando in qualche immenso oceano di verde. Per me i Floyd sono sempre esperienza, viaggio, sinestesia. Un mio amico mi ha detto un giorno: ma come fai a non dormire con sta musica? ed io ho risposto che in effetti More accompagna spesso gli ultimi minuti delle mie nottate, quando il vinile gracchia sino a che la puntina si ferma, quasi come una candela che si consuma lentamente, ed io sono nei chiaroscuri del dormiveglia. Meravigliosi attimi prima di perdere definitivamente coscienza. Ed è così dolce...
Inviato da: diletta.castelli
il 08/10/2016 alle 13:10
Inviato da: paint_box
il 20/05/2008 alle 20:01
Inviato da: Paris.at.night
il 17/03/2008 alle 08:58
Inviato da: Nome.Impronunciabile
il 29/02/2008 alle 09:26
Inviato da: darkside_79
il 07/02/2008 alle 22:25