Mike Oldfield-Tabular bells
'Cipicchia. Quando parte questo disco si ferma il mondo, e la mente torna alle prime immagini del film che ha reso noto questo lavoro. L'esorcista, the original intendo, era un qualcosa che scavava dentro, ben oltre le immagini forti. Era un continuo rimando alle forze della natura, alla lotta intestina fra bene e male, a figure sinistre di grande impatto evocativo. Paradossalmente sono i primi minuti a creare la cornice giusta, una sorta di alveo ricco di tensione che non ha bisogno di personaggi. Non mi stacco dagli occhi la visione di quel sole che tramonta, di quel rosso sulla sabbia, di quelle statue. E quella musica... è un crescendo, continuo e incessante. Pian piano si aggiungono parti sonore, tutte abilmente composte e suonate da questo poliedrico artista, capace di alternare momenti di tensione ad altri di pace; è musica quasi anestetizzante, anche se permane quel filo di inquietudine che scorre lungo tutta la spina dorsale dell'album. Ultimo appunto; mi è difficile collocarlo in un tag. Oldfield viene inserito nel progressive o disinserito a seconda della volontà dei critici musicali di allargare o restringere il campo. Nel mio caso non sono sicuro che un'etichetta sia adeguata per un artista come lui, e se lo inserisco nel progressive è solo per un puro fattore di comodo. Ferme restando reali e motivate riserve.
Inviato da: diletta.castelli
il 08/10/2016 alle 13:10
Inviato da: paint_box
il 20/05/2008 alle 20:01
Inviato da: Paris.at.night
il 17/03/2008 alle 08:58
Inviato da: Nome.Impronunciabile
il 29/02/2008 alle 09:26
Inviato da: darkside_79
il 07/02/2008 alle 22:25