Recentemente è stato pubblicato su libero il mio post "il segreto di Romano Prodi".
Il pezzo era ed è, nelle mie intenzioni, un pezzo di satira, ma è stato riconosciuto come tale da pochissime persone. Dalle altre sono esplosi commenti tipo " Fascista".
Ok... non sono Luttazzi, che sia una fortuna o meno è un fatto opinabile (personalmente sono contento di non dover mangiare merda davanti alle telecamere per fare scalpore). Ma se lo fossi stato, mi sarei preso del fascista lo stesso?
Dunque in questi giorni ho scoperto di non poter fare satira.. Perchè? Bhe perchè anche le parole cambiano di significato con l'evolversi dei tempi. Oggi se vuoi fare satira devi essere di sinistra, devi essere famoso (non dico come Benigni, ma almeno come Luttazzi) e, particolare utile ma non necessario, se ce la fai devi essere stato cacciato da una trasmissione televisiva.
Io non posseggo nessuna di queste qualità, dunque la mia è solo propaganda politica o, per i più magnanimi, una sterile presa per il culo.
Non ci sto! I tempi cambiano e oggi sei più strano se ti metti una cravatta che se ti fai un piercing sul prepuzio. Allo stesso modo sono più contestato io se scrivo un pezzo su Romano Prodi che chi scrive su Berlusconi. Dunque rivendico il mio diritto di fare satira sulla parte politica che dichiara che la satira è sacra, per poi incazzarsi se la satira è diretta contro di loro.
Non sono disposto a mangiare un piatto di merda per guadagnarmi il diritto di prendere per il culo chi voglio e alzo simbolicamente il mio dito medio, come insegna la prode Santanchè, a chiunque mi chiama fascista.
Annuncio sin d'ora che "Don Abbondio" Prodi sarà il mio soggetto preferito per lungo tempo. Insultatemi ... lo stimolo sarà doppio.
Davide
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 09:03
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 08:50
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 08:47
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 08:08
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 07:49