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ln tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli.

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« La schiuma della fecciaUn po' di conti sulla Grecia »

Viva Berlinguer?

Post n°69 pubblicato il 12 Giugno 2015 da infernox

Ieri, girando a caso i pulsanti del telecomando, sono capitato in un film su Berlinguer, girato dal tristemente noto Veltroni.    E’ una specie di documentario sulla vita del leader PCI, e si possono vedere alcuni filmati d’epoca, che lo ritraggono nei suoi piu’ famosi discorsi, o in alcuni dibattiti televisivi, o anche in momenti meno impegnativi (famoso quello in cui venne preso in braccio da Benigni).

Avevo gia’ letto il libro “Qualcuno era comunista” di Telese, che se non sbaglio inizia proprio con la descrizione del famoso discorso che tenne Berlinguer ad un congresso del PCUS, nel quale rivendicava il diritto di ciascun partito comunista ad essere “diverso” ed a perseguire la propria personale linea di condotta per realizzare il comunismo nel proprio paese.   Nasceva in quei giorni, o giu’ di li’, la teoria dell’eurocomunismo, che viene evidenziata nel film nelle immagini che ritraggono il nostro Berlinguer insieme con i capi comunisti spagnolo e francese, a Madrid.

In altre immagini del film si vede il giovane Veltroni con la moglie, in un consesso comunista.    In linea generale un film interessante, anche se troppo apologetico.   Si puo’ dire in ogni caso che la figura di Berlinguer e’ stata molto significativa in Italia per parecchi anni, soprattutto nel periodo 1974-78, quando il PCI e’ arrivato a sfiorare la maggioranza assoluta dei voti.

Adesso il PD ha quella maggioranza assoluta, e anche se si sta sfarinando l’apoteosi magica che aveva portato i voti al 41% (percentuale storica, raggiunta solo dalla DC degli anni migliori), veleggia intorno al 35%, cioe’ alle percentuali del politico sardo, quando era in auge.

La politica pero’ dei giorni odierni non ha per nulla le caratteristiche di quella di una volta.  Me ne sono reso conto compiutamente sentendo i discorsi, seguendo le risposte che Berlinguer dava ai giornalisti nelle sequenze del film.     La prima cosa che devo dire e’ che i politici di una volta erano tremendamente seri, convinti di quello che facevano.   Poi che le loro idee, nel mentre che venivano esposte, erano complesse e coerenti, cioe’ era chiaro che dietro c’era stato un lungo e faticoso sforzo intellettuale per concepirle ed elaborarle.

La politica di oggi invece e’ quella dello slogan.     Tipico esempio di successo:  Salvini.   Ma potrei dire anche Grillo e Renzi.     Invece il Cav, da quando ha perso il potere, si e’ come retrodatato e sta esprimendo una politica elaborata d’antan, specie quando parla della necessita’ di ricostruire una grande coalizione di moderati.

Ovvio che per le masse incolte, la politica elaborata dell’epoca di Berlinguer e la politica semplice fatta di slogan di oggi, sempre la stessa cosa e’: non la capivano ieri e non la capiscono oggi.    Ovvio che dietro agli slogan c’e’ in ogni caso una elaborazione, ma non piu’ propriamente “politica”, ma direi indirizzata piu’ al “target”, nel senso di un marketing politico teso a raccogliere consensi mirati.

Quello che mi stupisce sempre di piu’ e’ il fatto pero’ che alla resa dei conti, finiti gli slogan e chiuse le elezioni, tutto rimanga squallidamente come prima.     Non cambia niente.    O meglio, forse i cambiamenti ci sono, ma non si notano, perche’ sono cosi’ impercettibili che quasi non hanno effetto.    Vogliamo fare un esempio?     La gestione degli immigrati, dopo il “grande cambiamento” dal “Mare Nostrum” al “Triton”.     In questo caso c’e’ stato addirittura un peggioramento.    Oppure il “Job’s’Act”.    Miglioramenti impercettibili.

Inutile dire poi che nel campo economico siamo al palo.    La ripresa non riparte, le tasse sono sempre esorbitanti, l’Europa sempre in mezzo ai coglioni, il problema Grecia sempre presente, soprattutto adesso con Tsipras.

 

Ecco: Tsipras in fondo e’ un politico che si differenzia dai nostri.   Quello che promette mantiene, e sicuramente, se non glielo impediscono, portera’ la Grecia al default e noi in un mare di merda.  

 
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