Taverna di Xanders

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Capitolo 8° "L'ombra del Demone"

Post n°39 pubblicato il 08 Febbraio 2012 da Druss5

 

Direi che è sempre difficile, mantenere fede alle proprie idee. In questo periodo vorrei essere meno pessimista, ma le voci che dicevano, che il mondo è cambiato sono vere. I clienti sono sempre meno, e dopo il tramonto a nessuno piace girare. Non parlo del fatto che la temperatura e il freddo si sono fatti più rigidi, ma perché dopo gli eventi ai quali in parte siamo stati testimoni, la presenza dei due Demoni si è fatta palese. La mia attività da essere un locale dove passare le serate, è divenuta un Lazzaretto. Ospitiamo sempre più spesso gente in fuga dai paesi vicini, feriti, malati e la foresta andando avanti così diventerà un cimitero. Seppelliamo almeno una persona al giorno. In parte mi sento colpevole, perché a provocare una tale violenza, sono stato anch’io.

Ciò che posso scrivere è il resoconto che ho appreso dai nostri nuovi ospiti, e malati. In queste poche ore di riposo, dopo aver finito il mio turno, carezzo i capelli di mia moglie adagiata vicino a me. Ricordo.

Sembra solo ieri che Arethwyn è uscito dalla taverna dicendo a Connè “va bene, Nullo, accetto il tuo invito per fare il saltimbanco e il giullare, stringiamo l'accordo alla maniera della mia gente” l’umano si è visto recapitare dell’elfo Oscuro un diretto al naso, gettandolo a terra. “Questo è il minimo per chi vuole deridere il mio orgoglio” gli spiegò dandogli le spalle e ordinando al suo Lupo di seguirlo sul carro.

Come il solito io trovo sconcertante le reazioni degli Umani. Varò tirandosi su con il naso piegato a sinistra, aveva sorriso con i lacrimoni agli occhi ”bene…” toccandosi il viso sporco di sangue “con il setto deviato, sarà ancora più difficile riconoscermi, ciao Xanders, Sofia i miei omaggi!” un inchino maldestro e barcollando era salito sul carro partendo con il resto del gruppo.  “Direi che sarà bene iniziare dai villaggi vicini, vi vedo ancora un po’ tesi per esordire a corte” aveva detto ridendo l’umano.

 

Immagino il viaggio del gruppo, uniti in un cassone, infreddoliti, costretti a parlare o almeno a posare lo sguardo gli uni sugli altri, tutti intenti a pensare a cosa o quale numero fare per simulare di essere un vero gruppo circense.

Mi è stato detto che Maja porta con sé un sacchetto di polvere magica, tale rarità è il residuo del battito d’ali delle fate. Da dove un’Elfa possa aver preso un sacchetto pieno? Chi può dirlo, ma di certo Haumena se ne sarà accorta, e se la giovane è sempre in giro, significa che il sacchetto non è stato rubato ma è un dono del popolo fatato. Voglio sperare che si sia confidata con la Fata, raccontandogli la sua storia, e lei in cambio le abbia donato la sua amicizia e fiducia. Certo lo so è solo un pensiero ma in questi giorni devo pensare che il mondo è fatto anche di gesti buoni.

Il gruppo ha percorso la strada commerciale, per tutta la giornata, accampandosi per una notte. Il mattino dopo tornando a viaggiare, qualcosa avrà di certo colto l’attenzione di tutti loro. Un regno Umano come quelli dei Cavalieri, ha sempre combattuto i pelle-verde, tali esseri in branco depredano e uccidono da sempre. Adesso vestiti con le effigi dei signori della zona, vegliano le strade, Orchi, Goblin e addirittura Troll, compiono violenze e assicurano che nessuno alzi la testa.

 

Riprendo a scrivere dal racconto di Berta la vecchia comare, e Guhtr il garzone del Signore del villaggio chiamato Buona pietra.

 

In pochi percorrono oramai la strada commerciale, solo i mercanti disperati, mercenari, balordi e un numero sempre maggiore di pelle-verde vestiti da soldati, chiunque possiede una terra è stato riunito nelle piccole città o villaggi, sembra che il Signore dei Cavalieri, quello che potrebbe essere definito il Re, abbia ordinato che data la stagione, nessuno deve rischiare di morire isolato per il freddo. Ogni sorta di violenza, e prepotenza è stata perpetrata dalle nuove guardie, che in casi di resistenza hanno anche incendiato case e terreni. In questo periodo, le persone riunite nei villaggi, e città lavora per fortificare la zona, con alte mura o steccati, molti costruiscono armi e armature, altri sono costretti a cacciare cibo in grande quantità o ad abbattere alberi in zone proibite. Con la scusa dell’Inverno hanno creato delle prigioni che una volta erano chiamate città, e i pelle-verde sono i loro aguzzini.

 

Quando una mattina un carro è giunto davanti alla cittadina di Buona pietra, i due Orchi preposti di guardia hanno grugnito a un tizio vestito da pagliaccio. L’uomo alla guida con il naso storto si è più volte inchinato e ha allungato qualche moneta. L’ingresso del carro guidato al momento da Arethwyn non è passato inosservato, non appena i cavalli avevano calpestato il fango del luogo, il telo era stato tirato via, un canto soave aveva riempito l’aria, Haumena in forma umana rimaneva in piedi al centro del carro addobbato di fiori, con voce delicata e splendida si esibiva facendo girare i presenti, accompagnata da Connè che suonava il Flauto. Kueria si era cucita un vestito e saltando giù aveva iniziato a ballare una danza del popolo delle nuvole, non pochi gioirono ballando con lei osservando i suoi capelli rosso fuoco.  Maja era scesa a sua volta iniziando a donare alle persone collane di fiori, intrecciati durante il viaggio, un profumo magico e dolce aveva iniziato a far sognare i bambini. Alisha si era vestita come Varò e aveva mascherato anche il suo gatto, fingendo di essere un maestro d’orchestra comandava con una bacchetta il suo Gatto facendolo salire e scendere dalle spalle dei bambini, le risa di ragazzini dopo tanto tempo tornavano a esserci di nuovo. Chiudeva la sfilata Jojyn che sulla schiena della sua tigre Bianca, saltellava con maestria, da vero saltimbanco. Molte persone accorsero velocemente, soprattutto i bambini per giocare e diversi applausi fioccarono spontanei.

Un buon inizio, così promettente che signore della cittadina decise che il gruppo circense avrebbe allietato l’umore delle persone con uno spettacolo la sera stessa. Nella piazza fu allestito un palcoscenico e anche eretto un palo con della legna vicina. Dopo l’ora di cena il popolo si era riunito e il Signore con la consorte aveva occupato posto su degli spalti così da non mescolarsi con la gente. Una coppia di Nobili smagriti con profonde occhiaie, evidente che il clima condotto dai Nobili ai vertici del Regno pesava anche su di loro.

Il primo numero della serata era stato quello di Arethwyn aiutato da Maja, l’oscuro si era esibito nel lancio di coltelli, a sostenere frutta e bersagli di vario genere era stata l’Elfa sprezzante del pericolo. Non poco stupore aveva donato tale numero soprattutto quando l’Elfo aveva lanciato ben tre coltelli rimanendo completamente bendato. Un’esplosione di fiori aveva toccato le persone in prima fila quando il grosso pallone sopra la testa di Maja era in fine esploso dopo esser stato colpito dall’ultimo pugnale lanciato. Musica, giochi d’abilità, la presenza di animali addestrati e risa aveva allietato la serata, gli unici a non ridere erano stati i pelle-verde.

Il comandante delle guardie al fianco dello spalto nobiliare era un grosso Orco dal viso deturpato, a un tratto aveva grugnito qualcosa verso il Nobile. L’ometto dal sangue nobile si era alzato in piedi “bene, bravi” aveva esordito applaudendo verso il gruppo in esibizione “adesso…”. I toni si erano subito abbassati, e il freddo della sera era tornato ad abbracciare tutti i presenti “come spesso capita oramai, dobbiamo punire chi ha disobbedito alle nostre leggi” la voce del Nobile era poco più che un sussurro, il suo sguardo più e più volte si era spostato a osservare l’imponente figura del capitano delle Guardie. L’Orco aveva fatto un gesto e dai lati della piazza gli ululati di gioia dei Pelle-verde si erano iniziati a sentire, tre uomini una donna e due bambini di meno di otto anni erano spinti da diverse guardie, legati per le mani e con cappi alla gola erano tirati da un Goblin che sembrava portarli al guinzaglio. I prigionieri venivano spostati in direzione della pira alla sinistra del palcoscenico. “Questi prigionieri hanno tentato la fuga e per questo saranno … puniti, così che tutti comprendano che non c’è speranza di fuggire per nessuno, solo rispettando le leggi si può vivere in pace”. La Nobile donna al fianco del consorte era ulteriormente sbiancata, quando un’altra voce si era udita chiara “No Padre basta!”. Una ragazzina di non più di tredici anni si era fatta avanti tra la folla, capelli castani così come i suoi occhi, la veste bianca leggera e piedi scalzi solcavano il freddo suolo “ voi Padre continuate pure con questa follia, io non assisterò oltre a vedere morire il mio popolo” le guardie si erano avvicinate ma lei continuava a camminare verso la pira “se per voi è lo stesso, occuperò io il posto di queste persone innocenti”. Il ghigno del Capo delle guardie si era fatto palese, mentre guardava la disperazione del Nobile e della moglie. “No, tu non capisci dobbiamo obbedire, è il volere dei Signore del Regno, tu non … “ l’uomo dal sangue blu tremava. I cittadini presenti avevano abbassato lo sguardo, nessuno osava guardare la ragazzina che avanzava per immolarsi in quella notte gelida. “No, voi non avete capito, io Non Ho Paura, di nessuno di loro, il popolo non può pagare per la nostra codardia, ho assistito anche a troppe morti senza fiatare, adesso basta, non voglio più avere paura”. Un Goblin si era sporto facendo cadere a terra la piccola figlia del Nobile. “Uccideteli tutti, prigionieri e ragazzina” aveva grugnito il capo delle Guardie. Le fiaccole furono accese e molti tra i presenti iniziarono a piangere senza però avere il coraggio di fiatare.

Un Grido fece sollevare lo sguardo dei presenti verso il palco, “o santi Dei” le lacrime bagnavano gli occhi del pagliaccio che con dolore si era addrizzato il naso storto. “Che male” sbuffando Connè Varò aveva messo mano al mantello estraendo due pistole “ehi bestiaccia!” cercando l’attenzione del Goblin intento a tirar su la Ragazzina gli aveva sparato in testa. “Compari” detergendosi la faccia per levarsi il trucco osservò gli avventurieri che solcavano il palco con lui “non so Voi, ma neppure io ho paura di questi maledetti” detto ciò si era lanciato verso alcune guardie.

Contro di loro almeno una settantina di Orchi armati con armature e lance, e forse anche più del doppio di Goblin con archi e frecce, ecco lì tutto si decideva in quell’istante, potevano succedere due cose, o abbassare lo sguardo dando del pazzo a Connè, lasciandolo morire, oppure sollevare gli occhi e combattere a costo della loro stessa vita.

Per non vivere nella Paura.

 

E’ ora che smetta di scrivere e riprenda il mio arco.

Sono tornati, sento i colpi dell’arma da fuoco del Nano. Qualsiasi cosa è successa in quella città, i pelle-verde continuano ad ammassare persone nella città, e anche qui provano a fare la stessa cosa. Qui tutti siamo della stessa idea, non ci muoviamo e per questa ragione continuiamo a respingerli giorno e notte, facendo turni di guardia. Pur non avendo delle barricate, abbiamo i Lupi d’Acciaio di Durwill che sono stati attivati e vigilano intorno alla taverna, ma se non troviamo del cibo con tutti quelli che ospitiamo, presto o tardi moriremo per fame. Prego gli Dei che i Sei avventurieri risolvano la questione quanto prima.

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Gioco per i Lettori da Casa;

Cosa farà la Druida Jojyn e la sua Tigre?

A) Arretra chinando il capo e indicando Connè Varò "Prendetelo è un pazzo, neppure lo conosciamo bene". Meglio far fina di nulla e evitare che ci scoprano. Domani partiremo la nostra missione è ben altra cosa.

B) "Gli Orchi da sempre distruggono le Foreste, è ora di pareggiare i conti" la sua Tigre si pone a sua difesa e con voce chiara cerca di evocare un Golem di Terra per combattere.

C) Si guarda in giro e cerca una via sicura per tentare di prendere la ragazzina a terra e portarla in salvo, in quel pandemonio forse rimarrà ferita. Meglio che combattano gli altri.


Musica Opsionabile;


 
 
 
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INFO


Un blog di: Druss5
Data di creazione: 20/10/2010
 

personaggi.


Xanders Elfo Bardo

Breve Premessa

 

Sofia Moglie di Xanders

Abile nei lavori di cucito

e cuoca leggendaria.

 

La vecchia Veggente;

A lei ponete qualsiasi domanda e sarete accontentati.

Per una moneta può prevedere gli

eventi, il suo motto è;

"A ogni domanda c'è una risposta..."

Che aspetto ho in questo mondo?

Che tipo di persona Sono?

 

Il Nano Durwill

Abile Fabbro, il suo martello

è capace di creare oggetti

magici. Vive sul retro della

Taverna.

 

L'avventuriero Connè Varò

Un brigante, in cerca di oggetti

rari per il mondo. Dotato di grande

intelletto, ma poco affidabile.

Dicono che la sua Spada abbia

grandi poteri.

 

Quì sotto troverai

gli EROI del primo libro

"l'Ombra del Demone".

 
 

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