AGNER E DINTORNI

Il BLOG CHE RAGGRUPPA TUTTI I PAESI ALLE PENDICI DEL MONTE AGNER .. e non solo!

 

PERCHE' UN BLOG

Ci siamo... è arrivato il Blog.. Continuazione ideale del gruppo I DIGOMANER di Facebook, con cui continuerà ad interagire, il gruppo creato inizialmente, come tributo a DIGOMAN, un minuscolo paesino di montagna nel comune di Voltago Agordino in provincia di Belluno, ma l'idea di fondo, era ed è, per dare una "mano virtuale" ai piccoli borghi alpini, spesso quotidianamente in lotta con spopolamento, abbandono ed isolamento, che accomuna tante piccole meravigliose realtà delle nostre Dolomiti, molte volte al di fuori del circuito del turismo e del giro che conta..

Il Blog è stato scelto perché non tutti, gli utilizzatori di Internet, frequentano Facebook, quindi, nell'ottica di dar maggior risalto possibile non solo a Digoman, ma anche a Voltago Agordino, Frassené Agordino, Rivamonte Agordino, Gosaldo e tutte le varie frazioni che sono presenti alle pendici del Monte Agner e della Croda Granda.

Perché solo facendo fronte comune e unendosi in un comune sforzo promozionale, potranno avere la forza di dire la loro ed incentivare così un turismo che ingiustamente snobba questi meravigliosi angoli a fianco del Parco delle Dolomiti Bellunesi
Nel limite del possibile, vedrò di aggiornare il blog, con novità e con parte del materiale già presente sul gruppo, sono grato già da ora, a quanti vorranno eventualmente dare contributi sia scritti che foto/video

Un piccolo gesto del singolo, unito a molti piccoli altri, potrebbe dare veramente una grande mano ai nostri amati paesi di montagna....
Non è forse vero, che l'unione fa la forza...

 

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Bellissimi gli alberi ma....

Post n°49 pubblicato il 28 Febbraio 2010 da BluAtlantic
 



Riflessioni di una domenica sera di fine novembre... ah,ma nooo... è fine febbraio...
Che tempo del cavolo.... effettivamente, sembra che la primavera non voglia mettere fuori il naso. E visto che in televisione non fanno nulla di decente, mi sto riguardando le foto dei digomaner e altri gruppi vari, sempre sulla montagna.
E mi sorge un dubbio... (premetto che sono un grande amante dei boschi) secondo voi, nell'agordino non ci sono troppi alberi? Mi spiego meglio, chi non è proprio giovanissimo, ricorderà, che Digoman e tanti altri posti, erano attorniati da meravigliosi prati, la cosa è ben visibile anche osservando qualche foto d'annata, scattata magari sull'Agner. 
E' vero, anni addietro, parecchie famiglie avevano la stalla, ora non più. Quindi tenere falciati i prati, senza motivo diventa lavoro inutile, ma far arrivare il bosco fino davanti alle case trovo sia eccessivo, La montagna è fatta anche di panorami, il basso agordino li sta perdendo, coperti da un bosco selvaggio e non curato. Possibile che per avere un poca di visuale aperta, bisogni salire oltre la quota dove crescono le piante? Voi che ne dite? Siete pro alberi o pro prati?
Sani Luca

La discussione è aperta anche sul gruppo I DIGOMANER di facebook. 

 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Giulio Fecchio il 08/03/10 alle 13:43 via WEB
Caro Luca, ti dò pienamente ragione, tanto per cambiare... ;-) Purtroppo lo sappiamo bene che al giorno d'oggi tutto è mosso ormai da motivazioni economiche ed è comprensibile che nessuno nell'agordino, dove non esiston quasi più attività agro-pastorali, perda tempo, fatica e denaro per curare boschi, tagliare alberi, mantenere sentieri... Ripeto, tutto comprensibile e in parte condivisibile. Ciò che a me però spiace è che lì, come più volte detto e ribadito, si sia totalmente smesso di pensare che quelle zone possano avere (e lo hanno eccome) un grande potenziale turistico. Qualche giorno fa ho trovato dei depliants della Valsugana: incredibile quanto si danno da fare, quante iniziative hanno, quanto sappiano coalizzarsi per fare una forte promozione(unitaria) a zone che, paesaggisticamente, sono milioni di volte inferiori alla bellezza (dolomitica!!!) del basso Agordino. Che però sta a guardare e non muove un dito. E non mi si venga a dire che in Valsugana sono in Trentino e che quindi...via con le solite storie e le solite scuse! Riaprire malghe negli alpeggi, incentivare chi produce prodotti enogastronomici locali, chi si occupa di agricoltura e allevamento (attività fondamentali per rendere BELLO e curato il territorio e per produrre prodotti tipici di cui i turisti van matti) sarebbe una delle priorità da realizzarsi. Nelle vecchie (di appena qualche decina d'anni, mica di secoli) cartine dei sentieri di Frassenè, le cui foto si trovano anche in questo blog, si notano segnalati parecchi punti panoramici. Si trattava di posti raggiungibili con semplici e piacevoli passeggiate usufruibili da tutti, vecchi e bambini, che permettevano di osservar il paese dall'alto, le cime che lo circondano, per godere di meravigliose vedute alpine. In taluni casi ho visto che questi punti panoramici sono ancora indicati e persino ci sono ancora (magari fatiscenti) le panchine su cui ci si poteva sedere per sostare di fronte a questi scenari incantati ma oggi del panorama che promettono s'è perso tutto, fagocitato dal bosco. Ebbene, non capire che queste (piccole) cose rappresenterebbero un potenziale di promozione turistica che invogli la gente ad andare, a tornare, a fermarsi e a SPENDERE DENARO NEL TERRITORIO (che quindi, con un'ottica di medio-lungo peridodo, ne avrebbe un sicuro tornaconto economico) è davvero, per me, un grave errore o quanto meno una forte miopia che preclude un futuro sostenibile e fiorente all'agordino. Aggiungo che giusto ieri sera ho visto un bel servizio alla TV sulle energie alternative in cui, oltre a mostrare che tanto per cambiare l'Italia è, su questo argomento, indietro anni luce e pare aver capito poco sulla strada da prendere, han riportato un caso reale efficiente e che funziona: in Germania, una cittadina ricca di foreste fino a pochi anni fa abbandonate, ha trovato in esse una ricchezza immensa sfruttandone la legna come combustibile per una grande, unica, caldaia la quale poi invia acqua calda alle abitazioni di tutta la zona tramite teleriscaldamento, riducendo la produzione di CO2, la dipendenza dal gasolio e i costi dei cittadini. Ed il comune, da ciò, guadagna tantissimo. Insomma, basta alle volte cambiar la prospettiva con cui si guarda alle cose e ciò che oggi appare inutile o senza valore, domani può diventare una enorme risorsa economica. Ma tanto già sappiamo che queste rimangono voci perse nella rete... O no???
 
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