AGNER E DINTORNIIl BLOG CHE RAGGRUPPA TUTTI I PAESI ALLE PENDICI DEL MONTE AGNER .. e non solo! |
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PERCHE' UN BLOG
Ci siamo... è arrivato il Blog.. Continuazione ideale del gruppo I DIGOMANER di Facebook, con cui continuerà ad interagire, il gruppo creato inizialmente, come tributo a DIGOMAN, un minuscolo paesino di montagna nel comune di Voltago Agordino in provincia di Belluno, ma l'idea di fondo, era ed è, per dare una "mano virtuale" ai piccoli borghi alpini, spesso quotidianamente in lotta con spopolamento, abbandono ed isolamento, che accomuna tante piccole meravigliose realtà delle nostre Dolomiti, molte volte al di fuori del circuito del turismo e del giro che conta..
Il Blog è stato scelto perché non tutti, gli utilizzatori di Internet, frequentano Facebook, quindi, nell'ottica di dar maggior risalto possibile non solo a Digoman, ma anche a Voltago Agordino, Frassené Agordino, Rivamonte Agordino, Gosaldo e tutte le varie frazioni che sono presenti alle pendici del Monte Agner e della Croda Granda.
Perché solo facendo fronte comune e unendosi in un comune sforzo promozionale, potranno avere la forza di dire la loro ed incentivare così un turismo che ingiustamente snobba questi meravigliosi angoli a fianco del Parco delle Dolomiti Bellunesi
Nel limite del possibile, vedrò di aggiornare il blog, con novità e con parte del materiale già presente sul gruppo, sono grato già da ora, a quanti vorranno eventualmente dare contributi sia scritti che foto/video
Un piccolo gesto del singolo, unito a molti piccoli altri, potrebbe dare veramente una grande mano ai nostri amati paesi di montagna....
Non è forse vero, che l'unione fa la forza...
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Post n°82 pubblicato il 12 Giugno 2010 da BluAtlantic
E NATO IL NUOVO BLOG AGNER E DINTORNI COME ANTICIPATO ALCUNI POST ADDIETRO, IL BLOG AGNER E DINTORNI CAMBIA INDIRIZZO DA OGGI I NUOVI POST SARANNO INSERITI SOLAMENTE NEL NUOVO BLOG VISIBILE A QUESTO INDIRIZZO: www.agneredintorni.com CIAO A TUTTI, VI ASPETTO SUL NUOVO BLOG LUCA |
Post n°81 pubblicato il 12 Giugno 2010 da BluAtlantic
Proseque la testimonianza autorizzata di don Giovanni Della Giacoma Il Cappellano Luciani era rimasto favorevolmente impressionato La Madonna preannuncia la carriera del violinista Uto Ughi Una testimonianza singolare in favore delle apparizioni viene dal vescovo di Belluno e di Feltre di allora. Monsignor Girolamo Bortignon disse al parroco di Voltago don Giuseppe Masoch che i Cappuccini del Santuario della Santa Casa a Loreto gli avevano dichiarato che una delle veggenti di Voltago aveva ricevuto sotto i loro occhi la Comunione mistica, dopo che essi s'eran fatti perplessi sentendo che il loro confratello cappuccino Vescovo aveva scomunicato le fanciulle di Voltago. Lo stesso don Giuseppe racconta che durante la guerra una delle veggenti, che frattanto s'era sposata, presentandogli il bambino nato nel 1944, gli aveva detto che la Madonna aveva preannunziato per quel pargolo una carriera di musicista insigne: fu vero, Uto Ughi è un violinista di fama mondiale. Le stigmate a due veggenti Il canonico don Maurizio Barosso, Rettore del Santuario della Madonna del Portone di Asti, che seguì da vicino i fatti di Voltago, essendovi in villeggiatura nel 1937, lui - che aveva per primo in Italia scritto su Fatima e anche su Laus nel Delfinato in Francia - accolse, defilandole dalle contrarietà subite in valle, due delle veggenti e testimoniò pubblicamente sul giornale La Stampa di Torino, cronaca di Asti, che aveva assistito con un confratello religioso ed altra persona alla Stimmatizzazione ricevuta dal Cielo delle due giovinette che servivano nel suo Santuario del Portone. Il Cardinale Siri non applicò le sanzioni avverse alle veggenti Padre Pio assicurò che l'apparizione era vera Le profezie di quel 1937 sull'aurora boreale del 25.1.38, sull'incendio di Caviola del 20.8.44 (unica quasi salvata la casa natale di padre Cappello), e della stessa Voltago (ottobre '44) si sono avverate. Dunque c'è il sigillo e il dito di Dio su Voltago. Padre Pio stesso nel 1938 aveva assicurato (l'abbiam detto) che era vera l'apparizione. Eppure anche contro di lui c'era stato il Monitum del Santo Uffizio come per Voltago. Padre Celso parla di "Anime in istato di Grazia" La Curia Vescovile di Belluno incaricò un frate domenicano, Padre Celso, di compiere un attento esame relativo ai fatti prodigiosi di Voltago. Padre Celso considerò anche la possibile intromissione di Satana, e si pronunciò deci¬samente contro' l'intervento diabolico, nei seguenti termini 1. "L'estrema dignità e l'angelica compostezza di tutte l'estasi, nelle quali non una parola, non un gesto, non un atteggiamento si sono potuti raccogliere meno che devoti e moventi a pro¬fonda pietà. 2. La vocazione allo stato religioso delle giovani estatiche, le quali non altro desiderano che di fuggire il mondo e rifugiarsi nel chiostro a vita di preghiera e penitenza. 3. L'invito costantemente accolto nelle estasi alla meditazione della passione del Signore come rimedio dei mali presenti; alla minaccia di paurosi castighi se il Mondo non si converte presto a penitenza. 4. L'ondata di devozione alla Vergine Santa destatasi tra questa popolazione e tra le genti lontane che hanno avuto sentore dei fatti di Voltago. 5. Una inusitata pietà, l'incremento della Fede che la grande maggioranza dei fedeli provarono e provano sul posto delle apparizioni, dove le anime hanno in maniera che non lascia dubbio il senso del Divino, così com'esso è palese nei grandi Santuari e nelle ore della Grazia. In questo momento in cui l'illustre presule, mons. Vescovo di Feltre e di Belluno ritiene i fatti di tale serietà da demandarne l'esame alla competenza del Santo Uffizio, persone poco prudenti si levano da più parti e li condannano pubblicamente presentando lo spettacolo para¬dossale ma autentico di giudici che sentenziano senza cognizione di causa. QUESTA PARTE E' TRATTA DALLA RIVISTA "FILO' " * UNA DOMANDA INGENUA E' D'OBBLIGO, PERCHE' ANCOR OGGI ANNO 2010 LA CHIESA HA ANCORA PAURA DELLE APPARIZIONI DI VOLTAGO? A DISTANZA DI ANNI E SCIOLTI DALL'IGNORANZA DEL TEMPO POTREBBERO ANALIZZARE LA SITUAZIONE. FORSE SONO TROPPO OCCUPATI CON LE COSE TERRENE PER POTER DEDICARE UN PO DI TEMPO AL RESTO, ANCHE PERCHE' IL RESTO E' IL SOPRANATTURALE E FORSE UN PO PIU' DIFFICILE DA ANALIZZARE PER DELLE MENTI ABITUATE ALLA QUOTIDIANITA' TERRENA
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Post n°80 pubblicato il 12 Giugno 2010 da BluAtlantic
SEGUE: «Comunione mistica» Una testimonianza singolare in favore delle apparizioni viene dal Vescovo di Feltre e Belluno di allora. Mons. Gerolamo Bortignon disse al parroco di Voltago don Giuseppe Masoch che i Cappuccini del Santuario della Santa Casa a Loreto gli avevan detto che una delle veggenti di Voltago aveva ricevuto sotto i loro occhi la Comunione mistica, dopo che essi s'eran fatti perplessi sentendo che il loro con fratello Cappuccino Vescovo aveva scomunicato le fanciulle di Voltago. Lo stesso Don Giuseppe racconta che durante la guerra una delle veggenti, che frattanto s'era sposata, presentandogli il bambino nato nel 1944, gli aveva detto che la Madonna aveva preannunziato per quel pargolo una carriera di musicista insigne: fu vero, Uto Ughi è un violinista di fama mondiale. Il canonico don Maurizio Barosso, Rettore del Santuario della Madonnna del Portone di Asti, che seguì da vicino i fatti di Voltago, essendovi in villeggiatura nel 1937 , lui che aveva per primo in Italia scritto su Fatima e anche su Laus nel Delfinato in Francia - accolse, definendole dalle contrarietà subite in valle, due delle veggenti e testimoniò pubblicamente sulla Stampa di Torino, cronaca di Asti, che aveva assistito con un confratello religioso ed altra persona alla Stimmatizzazione ricevuta dal Cielo dalle due giovinette che servivano nel suo Santuario del Portone. E quando una delle veggenti suddette entrò a Genova in una congregazione religiosa e la Curia di Belluno trasmise ivi la sanzione di cui era colpita; l'arcivescovo cardinal Siri non volle riconoscere tale sanzione. Questo lo affermò don Masoch, che è parroco a Voltago dal '40 circa e si trovò a dover applicare le misure di sanzioni ecclesiastiche della Curia Bellunese e a dover contrastare quanti salivano al Piandison al 5 di ogni mese, per pregare. Ed un giovane padre cappuccino trentino, che dalla vicina Primiero passava nel!' Agordino per aiutare i parroci, nel suo zelo per obbedire al Decreto del Santo Offizio, è famoso ancor oggi per aver gridato dall' Alto del «Sassòn della Madonna», alla gente sottostante: qui non è comparsa la Madonna! È comparso il diavolo! Padre Felice Cappello C'è un saporito episodio da raccontarsi di quei primi giorni dell' Apparizione. La padrona del prato al luogo dell'apparizione, vedendo l'erba calpestata dai pellegrini, si sforzava, con un bastone in mano, di difendere il suo diritto, raccomandando di usar il sentiero; ma al momento dell'apparizione, fu ella stessa favorita dalla visione, e gettò via il bastone, gridando forte: «L'è ver, l'è ver!». Il fratello del Parroco arcidiacono di Agordo, il gesuita, insigne canoni sta padre Felice Maria Cappello, il «confessore di Roma» al S. Ignazio, famoso come Padre Pio a San Giovanni Rotondo, veniva ogni anno dal fratello in Agordo per aiutarlo nel tempo estivo, quand'era libero dal suo insegnamento alla Gregoriana. Ebbene, lui, nato come Papa Luciani (e pur suo parente) nella vicina Val del Biois, accoglieva e consolava e assolveva nel suo illuminato ministero del confessore quelli che erano colpiti dalle sanzioni canoniche in quei tempi. Nel 1985, a maggio, una comitiva di pellegrini tedeschi dalla Svizzera, Austria e Germania, tornando da Medjugorje, fece tappa a Voltago per visitare il luogo di quelle apparizioni, di cui essi sapevano molto, di cui aveva scritto in Belgio, il sacerdote Roberto Ernst. E si dovette aprire un sentiero per arrivare al Sasso benedetto che 53 anni pri¬ma aveva polarizzato su sé tanto concorso e devozione. Da allora quel sentiero fu sempre più battuto. Le profezie di quel 1937 sull'aurora boreale del 25.1.38, sull'incendio di Caviola del 20.8.44 (unica quasi salvata la casa natale di padre Cappello), e della stessa Voltago (ottobre '44) si sono avverate. Dunque c'è il sigillo e il Dito di Dio su Voltago. Padre Pio stesso nel 1938 aveva assicurato (I'abbiam detto) che era vera l'apparizione. Eppure anche contro di lui c'era stato il Monitum del Santo Uffizio come per Voltago. Alle Ghiaie di Bonate di Bergamo, nel 1944 ci furono 13 apparizioni, dal 13 maggio al 31; all'ultima c'era presente una folla di un milione e mezzo» di persone e col viaggiar di allora, sotto le bombe. Ivi la Madonna assicurò: Sarò riconosciuta! Giovanni Della Giacoma IL SEGNO - SETIEMBRE 1990 - 21
CON LE PROSSIME PUBBLICAZIONI ANALIZZEREMO AL MEGLIO LA SITUAZIONE CON TESTIMONIANZE ED INTERROGATORI, DUBBI E CERTEZZE. SICURAMENTE LA STORIA SI FA AVVINCENTE E VISTA A DISTANZA DI ANNI PIU' CHIARA. mOLTI PRELATI SI SUCCEDETTERO. MA PROVATE AD IMMAGINARE LO STRESS PSICOLOGICO DEI VEGGENTI......E QUANTE PRESSIONI
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Post n°79 pubblicato il 12 Giugno 2010 da BluAtlantic
Di Cherubino Miana Quel giorno, l'articolista concludeva:
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HO ABBOZZATO IL NUOVO BLOG AGNER E DINTORNI.. COSA NE PENSATE? POTETE RISPONDERE NEL SONDAGGIO NEL BLOG STESSO. |
Post n°77 pubblicato il 03 Giugno 2010 da BluAtlantic
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Inizio:
INAUGURAZIONE DELLA NUOVA GESTIONE DEL RIFUGIO BRUTO CARESTIATO.
L'evento è anche su facebook |
Post n°75 pubblicato il 02 Giugno 2010 da BluAtlantic
Al martedì e al mercoledì (6 e 7 marzo '37).- prosegue il Gazzettino - nel pomeriggio, pressoché alla stessa ora riapparve nella medesima località la Madonna alle giovanette Elsa Miana e Rina Conedera e ad altri, ma con una variante, cioè col bambino in una culla e con la mano alzata in atto di benedire" . Segni nel cielo Mercoledì 14 luglio '37, alle 13.55 le bambine Nerina Faustini, Maria Miana e Rina Conedera, in una delle visioni della Madonna, a Voltago, come riferisce l'Avvenire d'Italia del tempo, " ... lanciarono una esclamazione di doloroso stupore, mentre col braccio teso indicavano una nuova apparizione: "Dio! Guarda lassù, il crocifisso!" E tendevano la mano contemporaneamente tutte e tre insieme verso la Gu¬sella del Vescovà, una delle cime delle Prealpi bellunesi. Una gran croce con il Cristo crocifisso era apparsa loro in un nimbo d'oro e di fuoco. Si cercò di distrarre le bambine per far svanire loro la visione, ma tutto fu inutile. Con accenti di dolore ripeterono l'esclamazione, come ispirate da una forza soprannaturale "Dio! Dio! Guarda, guarda, ora ha spalancato le braccia". Alle 13.59 tale visione spariva - era durata 4 minuti - e le bambine scoppiavano in un dirotto pianto. Alle veggenti, quindi sarebbe apparso anche Gesù in croce in una visione dalle proporzioni grandiose, con le braccia che di tanto in tanto abbracciavano l'ampiezza della volta celeste. Scomparendo, lasciò sulla scia miracolosa - si legge sempre sul Gazzettino - un fascio di luce bianca. Note: La Storia si va complicando anche per gli scettici, la situazione si va evolvendo e da gli interrogatori di queste povere pastorelle non risultano contraddizioni.Oggi e con la quarta parte si andrà ad analizzare cosa ci sia di collegato con le apparizioni di Medjugorie. |
Post n°74 pubblicato il 01 Giugno 2010 da BluAtlantic
Esordio bagnato, esordio fortunato. Alla fine è andata molto bene direi.... Ma partiamo dall'inizio.. individuato il prato in posizione favolosa dove organizzare la prima edizione della grigliata che vuole riunire tutti gli iscritti al gruppo de I DIGOMANER in un gemellaggio con gli abitanti di Digoman, Voltago e tutti gli amanti dell'agordino in generale. Costicine, pastin, formai e salam cot, il tutto sembra sia stato apprezzato, visto che non è rimasto praticamente nulla. Bellissima la compagnia, fatta di persone che tengono veramente all'agordino e vorrebbero vederlo, forse più promosso e valorizzato di quanto lo sia attualmente. Insomma un grazie di cuore a tutti i partecipanti, in special modo a Ingrid, Debora, Massimiliano, Andrea e Marco, per l'aiuto.
Il resto delle varie foto inserite, lo potete vedere sul gruppo dei DIGOMANER |
Post n°73 pubblicato il 28 Maggio 2010 da BluAtlantic
Al governo della nazione c'era il regime fascista con Mussolini. Papa era Pio XI. In Spagna c'era la guerra, franchisti contro "rossi". In provincia di Belluno, per molti, tanta miseria e poca istruzione, specie nei ceti bassi. Il 10 luglio '37, i lettori del Gazzettino, su una colonna trovarono questa notizia. "Una misteriosa apparizione che ha prodotto profonda impressione nella popolazione del ridente e laborioso paese alpestre di Voltago, della quale si potrebbe mettere in dubbio l'attendibilità, se non vi fossero numerose testimonianze oculari, è avvenuta lunedì 5 corrente mese nelle prime ore del pomeriggio, mentre alcuni ragazzi e ragazze attendevano al pascolo delle mucche, nelle praterie comunali situate nella località Piandison.
COMMENTO: Tante ipotesi sin dall'inizio, mancanza di cultura o ignoranza, perchè la Madonna dovrebbe scegliere un professore universitario per apparire?O non è meglio una coscienza pulita come quella di questi ragazzi. |
L'ULTIMA VEGGENTE RIMASTA MI HA DETTO, LA MADONNA TORNERA' A VOLTAGO MOLTO PRESTO, LA STESSA CONFERMA VIENE DA MEDJUGORIE.
VEGGENTI IN ESTASI
segue......
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Post n°70 pubblicato il 19 Maggio 2010 da w2wai_luigi
Percorrere un sentiero vuol dire andare da un luogo a un altro. Nel caso di El Troi de le berte ci si può immaginare un viaggio nel tempo? Potremmo RACCONTARE anche cose RIVOLTE AL FUTURO, come la realizzazione di un SOGNO [il raggiungimento di un obiettivo]? Potremmo pensare di aggiungere quel TIPO DI RACCONTI a un Troi de le berte che colleghi il passato al futuro dell'Agordino? Mi faccio queste domande perché seguo - sul Web - i lavori del Forum per l'Innovazione della Pubblica Amministrazione. Lo slogan del Forum, quest'anno, dice "dalle Proposte all'Azione" e .. per gli argomenti che sento discutere .. direi che una Grigliata di un Gruppo FaceBook a Digoman potrebbe essere un'ottima occasione per dare un seguito ATTIVO ai discorsi che si stanno facendo a Roma .. con grossi rischi che finiscano in niente [non portino da nessuna parte]. Del collegamento [eventuale] fra la Grigliata e l'Innovazione proverà a dire di più Nonno Chiarofiume, nel suo Blog .. anche se non sarà facile. |
Cari compaesani - son sempro onorada
TRATTO DA: http://www.facebook.com/topic.php?uid=6283829827&topic=13238 |
L'annuncio del post precedente offre un'opportunità: indicare i benefici che si potrebbero ottenere collegando la grigliata di un Gruppo Facebook al significato di Capitale Sociale. Di modi per indicarli ce ne possono essere tanti; il loro successo, però, rischia di essere penalizzato dal non sapere cosa è veramente il web e come [e da chi] è stato inventato. Mi preparo quindi a partecipare alla grigliata feisbucchiana del 30 Maggio [ma il tempo, come sarà?] nelle vesti di .. un personaggio virtuale, che chiamerei Nonno Chiarofiume .. per fare quello che fanno solitamente i nonni: raccontare storie a chi le vorrà ascoltare. Se vedon! chi mi dice se ci vuole un accento? [che in bolognese si dice a se vdän!] |
Post n°66 pubblicato il 25 Aprile 2010 da BluAtlantic
Maggio, mese di fiori e... grigliate!
COSTICINE & PASTIN A DIGOMAN Tipo: Se hai voglia... L'idea ti piace? Se vuoi essere dei nostri, devi innanzitutto ADERIRE all'evento. Cliccando QUI sulla pagina di facebook dedicata all'evento Alcune indicazioni..... --La carne per la grigliata, verrà acquistata il giorno stesso della festa, presso una macelleria in loco, che fornisce carne eccellente. Il costo della carne, sarà diviso tra i partecipanti. --Le bevande varie, verranno portate dai singoli partecipanti, quindi portare 1/2 bottiglie a testa se rimane inutilizzata, non diventa un problema per nessuno. --Vista la presenza di numerosi bimbi, nel pomeriggio per smaltire le libagioni, saranno organizzati vari giochi, per il divertimento di grandi e piccini..
Chi non avesse facebook e vuole comunque partecipare, può farlo presente commentando questo post. ATTENZIONE**ATTENZIONE**ATTENZIONE**ATTENZIONE*** **PREGHEREI CHI INTENZIONATO A PARTECIPARE DI SEGNALARE IL NUMERO ESATTO DI QUANTE PERSONE AVRA' AL SEGUITO***
Le previsioni meteo aggiornate per domenica.. QUI Il posto esatto dove si terrà la grigliata QUI
Luca Pollazzon |
Post n°65 pubblicato il 17 Aprile 2010 da bl4ckc4t
Sul giornale "Il Gazzettino" di mercoledì 14/04, ho letto l'articolo di Dario Fontanive in cui si dice che verrà presto realizzato un nuovo avveniristico e super-tecnologico bivacco da 750mila euro sull'altopiano di Comelle, in comune di Canale d'Agordo, nella zona che, dalla Valle di Gares o di San Lucano, porta al rifugio Rosetta nelle Pale di San Martino. Per chi lo conosce, quell'altopiano è una incredibile, immensa distesa di pietre, sassi, rocce, un paesaggio lunare affascinante e meraviglioso che, come dice l'autore, può facilmente aver ispirato a Buzzati il suo famoso "deserto dei Tartari", tanto che probabilmente il bivacco verrà intitolato proprio al famoso scrittore bellunese. Lì per lì, quando ho letto l'articolo, son stato molto contento: è sempre per me una bella notizia sapere che nell'agordino qualcosa si muove, che esistono progetti importanti di valorizzazione turistica, che arrivano ingenti finanziamenti spesso anelati e sperati. Nell'articolo si dice che l'opera sarà finanziata con 720mila euro provenienti dalla Regione Veneto e il resto dai comuni di Canale, di Siror e di Tonadico. Il bivacco sarà edificato nella zona di Marucol a circa 2300 metri, sopra il piano di Comelle e nelle intenzioni vuole diventare un'importante attrattiva turistica non solo per Canale ma per tutta la valle del Biois. Fin qui tutto bene...l'anno scorso per due volte mi son avventurato in quella zona, la prima volta risalendo l'impressionante Piano di Comelle da Gares fino a spingermi nel cuore dell'altopiano delle Pale, la seconda, sempre da Gares, arrivando fino alla Cima dei Bureloni attraverso il banco delle fede. Posti superbi, incontaminati, intatti...desertici! Anche se era quasi ferragosto, lungo il cammino non incontrai nessuno: ore e ore senza veder anima viva. Rimasi stupito perchè le Pale di San Martino pensavo esercitassero un forte richiamo, invece mi sa che la cosa è vera solo dal versante trentino, da San Martino o dalla Val Canali... Eppure anche il versante da Gares è eccezionale...al che mi dissi che un rifugio al Pian di Comelle ci starebbe a pennello, anche perchè in tutto quel lungo sentiero non si incontra nulla. Ma appunto...un rifugio, non un bivacco! Ora non è che voglio sempre lamentarmi, ma dopo l'entusiasmo iniziale dovuto alla lettura dell'articolo c'ho riflettuto un pò e alla fine la sensazione che mi è rimasta è: 750 MILA EURO???? Dico, SETTECENTOCINQUANTAMILA EURO PER UN BIVACCO??? Quasi un miliardo e mezzo di vecchie lire per un bivacco a oltre 2000 metri in una zona dove passa pochissima gente??? Scusate ma a me sembra pura follia! Che io sappia esistono fondamentalmente due tipi di bivacchi: 1) quelli ad altezze medio-basse, facciamo fino ai 1800 metri, in genere sono vecchie malghe riadattate, spesso dotate di cucina a legna, un tavolo, pentole e piatti per cucinare e mangiare, acqua e legna nelle vicinanze, numerosi letti, ideali già anche di per sè come meta di un'escursione più che come rifugio in caso di necessità, ottimi anche per andarci in bella compagnia, farsi una grigliata, passar una nottata diversa con amici; 2) quelli ad altezze elvevate, più difficili da raggiungere, situati in zone dove attorno non c'è nulla, alla base di partenza per scalate alpinistiche, ideali dunque come base di appoggio, o come vero e proprio ricovero di emergenza. Ecco, diciamo che il luogo dove sorgerà il nuovo bivacco mi fa pensare che sarà del secondo tipo. Si tratterà dunque di un posto dove non saran necessarie grandi comodità, non sarà un luogo dove far la scampagnata con amici per farsi una grigliata: lì serviranno dei letti al coperto, magari al riparo dal vento, dal freddo e dalla neve. Di questo tipo di bivacchi, lì in zona, mi vengon in mente il Reali, sempre sulle Pale, o il Biasin sull'Agner. Avete presente come sono fatti? Sono sostanzialmente dei parallelepipedi metallici rossi prefabbricati, penso portati in loco con un elicottero, delle dimensioni di circa 4 x 3 metri, con dentro 6 o 9 posti letto incastrati per occupare tutto il poco spazio disponibile. Niente lussi, niente super tecnologie, d'altra parte non servono e penso che nessuno lì le vorrebbe (tante meno le avrebbe volute Buzzati). Chi ci va ama la montagna, ama la conquista, la fatica, l'impresa. Da quei posti uno vuole solo un riparo, le comodità basta averle a casa. Quanto potranno costare quei bivacchi? Sparandola grossa credo che 30 mila euro, facciamo anche 50 comprendendo trasporto e installazione (bastan dei chiodi e delle corde d'acciaio per ancorare il bivacco alla roccia) siano più che sufficienti. 750 MILA???? Ma poi davvero un bivacco lì, per quanto bellissimo, potrà incrementare il turismo? Quante persone, a parte i primissimi anni in cui magari un pò se ne darà notizia, lo useranno? Quanti partiranno appositamente per andarci? Anche perchè, scusate, ma secondo me all'Agordino manca proprio la capacità di promuoversi...io ho come la senzazione che non verrebbe indicato, non se ne farebbe pubblicità, non ci sarebbero adeguati cartelli...lo dico perchè lì ahimè ora è così! In effetti, a pensarci, sulle pale di San Lucano, posto poco noto e frequentato, anche perchè i sentieri che vi si inerpicano sono davvero impegnativi, vi è il bivacco Biasin...io non ci son mai stato ma ho sentito dire che da lì si gode uno dei panorami più spettacolari di tutte le Dolomiti e forse questo spinge più di qualcuno ad affrontar la lunga e ripida salita che vi ci porta, per godersi un tramonto da lì. Senza quel bivacco probabilmente molta meno gente vi si avventurerebbe. Quindi sì, un bivacco può esercitare a suo modo un'attrattiva. Eppure quel bivacco è il solito scatolotto metallico rosso, giusto un pò più carino essendo dotato di una specie di verandina semicircolare vetrata., insomma, un'opera dai costi lontanissimi da quei 750MILA €.... La sua attrattiva dunque è data dalla posizione incantevole e non certo dalla bellezza della sua struttura. Insomma, quel che io mi domando, con tutti i deficit che ha l'agordino, special modo il basso-agordino che ormai il turismo non sa neanche più cosa sia, non avevano modo migliore per investire una cifra così grossa? Bellissimo che questi soldi piovano su quelle terre, ma a che pro? Chi ne trarrà vantaggio? Davvero non c'era modo per spenderli meglio? Il mio timore ahimè è che questo futuristico bivacco rischi di diventare una, se pur bellissima, cattedrale...nel deserto! Di seguito mi permetto di far giusto qualche piccolo esempio di qualche altro intervento molto più utile e intelligente, ovviamente a mio giudizio personale, che si potrebbe realizzare nell'Agordino con anche molti meno soldi... Ripeto, secondo me una delle carenze principali delll'agordino è l'incapacità di promuoversi turisticamente. Lasciando fuori Falcade, Arabba e Alleghe che posson giovarsi delle piste da sci (ma soprattutto del DOLOMITI SUPERSKIPASS), le altre zone non sanno assolutamente sfruttare il loro enorme potenziale. L'ho già scritto altre volte: Agordo, che dovrebbe in teoria esser la capitale di quella magnifica zona, è diventata nulla più che la sosta per la toilette grazie ai 2, 3 bar della sua piazza, eppure essa stessa si trova al centro di una conca di cime DOLOMITICHE eccezionali. Ha una piazza come il BROI stupenda e che si adatterebbe benissimo a ospitare eventi di ben maggior richiamo (vedasi mercatino di Natale) che quei 2/3 che fa ora. La valle di San Lucano è un paradiso, sia dal fondo valle dove si resta sbalorditi di fronte all'imponenza delle pareti verticali (le più alte delle dolomiti) dell'Agner e delle Pale, sia salendo in alto dove la vista spazia ovunque, trovandosi realmente nel cuore delle Dolomti. La stessa Valle di Gares è deliziosa, con le sue cascate, il suo circo di monti, i suoi prati, le sue passeggiate. Frassenè e Gosaldo avrebbero le potenzialità per esser tra le regine del turismo dolomitico trovandosi, come sono, sotto le superbe creste dell'Agner, della Croda Granda e del Piz di Sagron. La Valle Agordina è un ridente paesino dominato a 360° da cime dolomitiche quali Agner, Moiazza, San Sebastiano, Tamer... E potrei continuare a citare mille altri posti, come Rivamonte, Vallada, Voltago... Ma chi li conosce questi paesi? Quantii conoscono questi monti? Quanti sanno che fan parte delle Dolomiti (eppure, chissà perchè, non fan parte delle cime divenute patrimonio dell'Unesco...)? Non mi si dica che è una volontà precisa quella di avere un turismo discreto e non invasivo perchè non ci credo proprio. Nei centri commerciali di Padova, dove vivo, giorni fa ho trovato bellissimi depliant della Valsugana...dico, della Valsugana! Un posto che non vale nemmeno un decimo dell'agordino. Eppure hanno saputo unirsi tra i vari piccoli paesini, fare lavoro di squadra, organizzare una gestione comune della promozione turistica e han fatto questi begli opuscoli pieni di foto colorate, ben impaginati, promuovendo efficacemente posti che in realtà non han quasi nulla...han saputo fare un chiaro calendario delle attività e degli eventi (e se ne inventano davvero tanti, magari son cosine..ma le sanno appunto vendere bene!) che vi si svolgono durante l'anno...han saputo stilare una lista esaustiva di alberghi (mica ne han tanti, però 2 qui, 1 lì, 3 nell'altro paesino, almeno un discreto numero vien fuori, proprio perchè si promuovono tutti assieme), di B&B, di affittacamere. Ora, ditemelo voi, l'agordino la fa una cosa del genere? Certo, lo so, la valsugana è in trentino, ma costa davvero così tanto far qualche depliant, far qualche locandina e distribuirla, quanto meno nelle località agordine? Promuovendo non solo Alleghe e Falcade ma anche e soprattutto i centri minori che ne avrebbero più bisogno?? E' mai possibile che non vi sia una lista o un sito internet che mi dicano per intero quali sono le soluzioni di soggiorno e di pernottamento nell'area agordina, con foto, prezzi, numeri di telefono? E' mai possibile che nel 2010 pochissimi alberghi lì abbiano un sito internet? Non vorrei sbagliarmi ma ad Agordo un solo albergo lo ha... Per sapere gli eventi dell'agordino l'unico modo è recarsi nel (triste) ufficio turistico di Agordo dove sul banco han alcune copie di un opuscolo che sembra quello di una parrocchia, scritto con macchina da scrivere anteguerra, senza una foto, con fogli impaginati con graffettatrice che mi cita giusto qualche sagra di paese (e guarda caso Frassenè non compare neanche lì...) ma pochissimi eventi pro-turisti ? Davvero l'Agordino non sa offrire di meglio? Ecco, francamente per me il primo modo di investire soldi lì sarebbe proprio per rinnovare la comunicazione, per creare strumenti informativi e di promozione più moderni, più efficaci. Anche se, forse, lì sarebbe in primis da cambiare la mentalità o quanto meno di ridare fiducia alla gente che forse si è dimenticata di vivere in un paradiso, in posti che, se ben gestiti (la buona gestione non richiede una marea di soldi, di sovvenzioni e nemmeno di...un assessore in giunta veneta), potrebbero sicuramente richiamare e trattenere molti più turisti. E più turismo=maggiori risorse, maggior attenzione da parte delle istituzioni, migliori infrastrutture anche e soprattutto per i residenti, migliori servizi, migliori condizioni, un miglior futuro per i giovani del posto. Altri modi per investir più efficacemente quei 750 mila euro secondo me potevano essere, per non andar lontani, costruire un vero e proprio rifugio in Pian delle Comelle, con servizio di ristoro e cucina. So che un rifugio è spesso in perdita, ma di sicuro esercita (ovviamente se ben promosso) un maggior richiamo di un bivacco, e poi il Pian di Comelle è sicuramente più facile da raggiungere di Marucol, e ne trarrebbero vantaggio anche a Gares. A proposito, sempre lì vicino proprio sopra al delizioso paesino di Gares, esiste Malga Stia: ecco, quello è un felicissimo esempio di cosa si dovrebbe fare. Una malga raggiungibile da chiunque, con buona cucina, con una stalla dove è stato realizzato un percorso didattico che spiega l'allevamento e l'agricoltura di montagna, dove i bambini vedono animali come maiali, mucche, galline, ecc, e imparano come si curano, cosa si ottiene da loro... fare una cosa del genere a Malga Agner sopra Frassenè sarebbe secondo me un'ottima idea! Frassenè ormai conta solo sul rifugio Scarpa e sulla seggiovia, eppure avrebbe davvero bisogno di molto di più per rilanciarsi nel turismo (lo saprete tutti...ma fino a qualche decina di anni fa era giustamente nota come la piccola Cortina...). E Malga Stia ho visto coi miei occhi che funziona molto bene e attrae parecchie persone. Un altro modo per rilanciare Frassenè (scusate ma è il posto che conosco meglio avendo casa lì) sarebbe, penso anche con molto meno dei famosi 750mila €, sistemare il suo famoso Parco Laghetti e riportarlo agli antichi splendori. Non ne gioverebbe solo Frassenè ma l'intero Agordino! Oppure ancora io sistemerei la via che risale lungo la straordinaria Valle di Angheraz. Quel luogo è tra i più selvaggi e abbandonati (nel senso che è proprio totalmente trascurato) dell'agordino nonostante l'anfiteatro di cime che lo corona sia a dir poco eccezionale. Andrebbe assolutamente valorizzato! Quindi maggior promozione, migliori indicazioni da Agordo, da Taibon e da Col di Prà, fare un parcheggio appunto a Col di Prà, sistemare il torrente in quel punto che è molto tetro, richiamare maggior attenzione sui sentieri che risalgono la Valle di Angheraz con opportuna segnaletica, rendender tali sentieri un pò meno selvaggi...e, ecco, secondo me un bel rifugio al termine della Valle di Angheraz sarebbe l'ideale! Quello è un posto che può esser raggiunto anche da famiglie, sarebbe ottimo per farci un pic-nic, per andar a mangiare una fetta di torta e uno schiz con polenta...poi chi vuole potrebbe procedere risalendo le cime o facendo la bella ed ostica ferrata dell'orsa...A parer mio se ne avrebbe sicuramente un ottimo tornaconto economico, si ridarebbe vita a quella valle abbandonata e sarebbe una struttura utile, strategica e importante per l'intero Agordino. Giulio Fecchio |
Post n°64 pubblicato il 17 Aprile 2010 da luca_pollazzon
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