Do it better
manuale semiserio su sesso e dintorni scritto a più mani
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Ho un sacco di amici che dicono che io viva il sesso come un uomo.
Io invece non lo credo affatto.
Vivo il sesso nell'unico modo in cui ho imparato a godermelo. E cioè in maniera diretta, informale, friendly.
Chiamo le cose con il loro nome, non mi imbarazza parlare di sesso in maniera anche molto esplicita, non credo che viverlo privatamente sia l'unico modo possibile ed auspicabile.
Allo stesso modo con cui si va professando che è lo scambio ciò che arricchisce l'uomo, continuo, con ostinata perseveranza ad applicare il concetto (in cui credo) anche a questa sfera. Tutto qui. Nulla più e nulla meno.
Ma il fatto che usi termini appropriati, che possa chiacchierare con un'amica o con un collega delle mie esperienze personali, che guardi film porno, ammetta di masturbarmi o compri sex toys, non fa di me nè una donna dalla sessualità mascolina, nè una con cui poter fare, per esempio, battute pesanti.
Soffro tantissimo la volgarità gratuita, soffro tutto ciò che è fatto unicamente per stupire o per attirare l'attenzione. Credo siano molto più volgari certi programmi da tipico palinsesto televisivo di mezza sera che non film hard spinti, che quantomeno ti danno esattamente il prodotto che hai chiesto, non provano ad edulcolorarlo con citazioni di sommi poeti o inframezzi cultrali. Alla stessa maniera, gradirei non trovare culi danzanti dentro un quiz televisivo o ammiccanti amplessi nella pubblicità di un caffè. Ma questo è un altro discorso, e volevo andare a parare altrove.
Il fatto che non ritenga sensato usare perifrasi per parlare di sesso e di tutto ciò che ci gira intorno, non fa di me un uomo tanto quanto il fatto che ogni tanto mi piaccia dirigere il gioco e provocare non faccia di me una mistress.
Sono cose diverse che dipendono solo dall'apertura mentale (perchè l'altra - apertura - può non voler significare nulla), dal tipo di approccio che si ha con questo universo.
Il mio è solo un approccio cosciente, spesso guadagnato a cicatrici e segni sulla pelle, croste sull'anima e ferite nell'autostima. E' il risultato di un percorso che mi ha portato a scandagliare desideri e pulsioni cercando di capirli ed assecondarli. E' l'unico modo in cui riesco ad accettare i miei desideri senza vedere nulla delle oscenità che spesso il resto del mondo vede nelle pulsioni umane.
Sono convinta che la trasgressione, l'indecenza, la sporcizia derivino (in assenza di patologie) solo dalla mancata accettazione di sè, da irrisolti meccanismi di comprensione degli istinti che sopravvivono in noi.
Ribadisco un concetto che dovrei avere già toccato da qualche altra parte: sono assolutamente convinta che fra adulti consenzienti tutto sia possibile e che questo tutto, qualunque tutto sia o possa diventare, sia assolutamente pulito.
Ma al di là di questo pragmatismo, pofferbacco se sono femmina.
In ogni respiro, in ogni sguardo, in ogni attesa, in ogni piccola isteria, in ogni gesto fatto solo per il piacere di dare piacere all'altro, mi definirei squisitamente femmina.
Vogliate perdonarmi se me ne vanto.
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