Do it better
manuale semiserio su sesso e dintorni scritto a più mani
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Post n°11 pubblicato il 14 Maggio 2010 da quelchenonmimanca
Per anni ho sdoganato come concetto elementare il fatto che se ad un appuntamento “lui” non ti prende come speravi, la via più breve per tagliar corto ed evitare di dargliela, lasciando un buon ricordo di te, sia un sano pompino. Premetto che sto assolutamente entro quella percentuale di donne che amano farlo, che non hanno nessun problema a sperimentare sapori nuovi e che godono proprio nel vedere il piacere del partner. Sulle modalità abbiamo già scritto e magari, se ci saranno segnalati spunti interessanti da approfondire ritorneremo, quindi mi limiterò ad articolare il concetto. Si sa, non esiste uomo che non gradisca questo tipo di attenzioni. Quindi, tutte le volte che mi sono trovata alle strette, ho utilizzato quest’arma per levarmi d’impaccio. Ad un appuntamento, se le cose non prendevano la piega desiderata, ripiegavo in “ritirata”, e se al primo appuntamento non seguiva un secondo è proprio perché non c’era stato nessun tipo di feeling. Lo so, risulta un modo di fare un po’.. meccanico, ma c’è stato un periodo della mia vita in cui i partner si susseguivano come i giorni della settimana, e questo rappresentava l’unico modo per togliersi di torno gli incidenti di percorso senza strascichi. Ora, qualche strascico c’era, visto che quasi sempre chiedevano di rivedersi, ma anche in questo, sono riuscita a fare in modo che il secondo appuntamento venisse chiesto dopo essersi salutati. E si sa, via mail, sms e telefono dire “no, grazie” è assolutamente più semplice. Diciamo che l’ottica del minimo sindacale è comprensibile solo aggiungendo che non ho mai avuto problemi, qualora ci fossero i giusti presupposti, a fare sesso la prima volta che ci si vedeva. Da qui, un viaggio sul treno, piuttosto lungo con cambio a metà percorso. Così gli racconto dove sto andando e si offre di accompagnarmi fino all’altro treno. Fa una breve telefonata da una cabina (parliamo del 92, i cellulari erano delle scatole nere da due chili possedute solo da manager e principalmente ancorate in maniera indissolubile sull’auto di rappresentanza), spiega che tarderà un poco e mi scorta fino al nuovo convoglio. |
Post n°10 pubblicato il 11 Maggio 2010 da quelchenonmimanca
A leggere i sondaggi lo facciamo praticamente tutte. A parlarne apertamente le leggi che regolano la statistica vanno tutte a farsi benedire. Che si che la statistica è una scienza inesatta che basa i suoi calcoli su stime ed approssimazioni, ma possibile che tutte quelle che non si sono mai toccate (nè mai lo farebbero) le incroci io??? Io mi tocco. Spesso, anche. Toccarmi mi piace, è rilassante ed eccitante (e poi, confessiamolo che dopo l'orgasmo siamo tutte più belle!!). Mi capita di farlo da sola, rispondendo a bisogni primari che non accettano di venire rimandati a quando rientra il marito e la progenie si addormenta, nelle giornate in cui l'ormone è alto, magari guardando un filmato.. in tema, o con il mio felice consorte come gioco, diversivo, scuola di apprendimento. Eh si, perchè qualunque amante si possa trovare, anche il più bravo, quello che proprio ci fa perdere la testa, nessuno ci conosce bene come noi stesse. E tanto più questa conoscenza è approfondita, quanto più possiamo trasferirla a chi sta con noi. Che a molte donne questo sembri disdicevole o venga visto come un avvicinarsi al tipo di desiderio maschile (più immediato e circoscritto) temo sia solo colpa di un condizionamento che va avanti da secoli e che vede nella masturbazione e nella ricerca del piacere personale solo una fonte di peccato. Ma temo l'Italia non sia ancora allineata con Sex & the City, vedo pochi gruppi di amiche al bar che si scambiano confidenze sul tipo di vibratore più funzionale e performante. Soprattutto vedo pochissime persone che sappiano scherzare sul sesso. Le più sono impacciate, imbarazzate, scandalizzate. Ed è un vero peccato, perchè il sesso vissuto in maniera pulita è il migliore che si possa fare, dare e ricevere. |
Post n°9 pubblicato il 07 Maggio 2010 da quelchenonmimanca
Tag: autostima, godere, martello pneumatico, muoversi, musica, penetrazione, ritmo, sesso, trombamico La musica nel sesso ha un suo perchè. Non per nulla ci sono motivi ufficialmente riconosciuti come canzoni da "beccio" (non so se il termine sia solo locale o nazionale, ma da che cos'è è facile intuirlo). Morcheeba, Costeau, Miles, Blues e Jazz, ballate poco melense e molto sensuali. Ci sono persone che, come Jack Nicholson in "Qualcosa è cambiato", organizzano complilations per ogni evenienza. Anni fa mi sono fatta una gita a Roma per conoscere un aitante giovanotto. A parole ed al telefono un mostro del sesso, intuitivo, fantasioso, per nulla inibito.. una promessa. Quando lo vedo realizzo che è meno bello di come sembrava in foto, ma, visto che ho sempre dato più peso al contenuto che al contenitore, sfodero il mio sorriso più smagliante e salgo sulla macchina. Durante il tragitto chiacchieriamo: il viaggio, il tempo, noi. Il suo assalto mi coglie impreparata; senza preavviso sterza, ferma la macchina sul bordo della strada e mi bacia. E su questo io e ElleEffe vorremmo scrivere dei trattati. Mi stramaledico per aver macinato chilometri a vuoto: non mi bacia, mi divora con fare vorticoso e tanto di risucchio. Ahi, non ci siamo. Le mie labbra escono tumefatte dall'incontro. Ha prenotato un alberghetto che affaccia sul mare, a Fiumicino, era quasi un atto dovuto, visti i discorsi fatti fino a quel momento, un posto tranquillo e deserto, dalla camera si potrebbe saltare sulla spiaggia, e l'odore del mare che si infila nelle mie narici mi da fiducia. Eppure al telefono non sbagliava un mio respiro. Eppure, a parte il bacio, le mani e la lingua non erano male. Ma mai dimenticherò quella foga inutile ed inusitata e quell'aria compiaciuta. Per fortuna, non so da cosa suffragata, la sua autostima non ha avuto bisogno di mie rassicurazioni, "dopo". A questo punto ci vorrebbero le considerazioni. Beh, io non so se esiste donna che possa amare questo tipo di amplesso. Se esiste, io sono quanto di più lontano voi possiate immaginare. Non che non mi piaccia il sesso rude, anzi. Ma che diamine, mica si può prendere una ragazza e modificarle l'anatomia interna a furia di spinte, no?? Non abbiamo bisogno di venire stantuffate, ma possedute. E la penetrazione profonda deve seguire ritmi comuni. Ritmi che con Rag Doll non hanno nulla a che spartire. |
Post n°8 pubblicato il 06 Maggio 2010 da spettinatadentro
Surfeggiando qua e la mi sono inbattuta in un post piuttosto interessante su un forum americano che tratta di sesso. L’argomento trattato e’ il “blow job” – non so se si possa postare qui su libero una traduzione in Italiano che non sia il termine scientifico, e decisamente poco poetico, fellatio. La parte che ho trovato piu’ interessante e’ il punto di vista: si tratta di un uomo, omosessuale, che racconta quali siano secondo lui le tecniche piu’ efficaci per garantire piacere al partner. Ho subito pensato che questa fosse l’accoppiata vincente: dove altrimenti potremmo trovare qualcuno che capisca in prima persona il piacere maschile ma che possa anche trattare in modo dettagliato tecniche, modalita’ e alle volte anche le difficolta’ di chi quel piacere vuole generarlo? Sono sempre molto interessata ad imparare nuove cose. Certo, se l’apprendimento e’ “sul campo” e’ anche piu’ piacevole... : ) Eppoi trovo che il sesso orale sia fantastico. Sia da ricevere che da offrire. Mi piace la prospettiva visiva che esso offre a chi lo performa e a chi lo riceve, mi piace potermici dedicare avendo come focus totale il donare piacere ad un’altra persona senza che il mio corpo mi tiri in una direzione diversa, come a volte accade durante l’amplesso – quando il proprio piacere e’ innegabilmente difficile da ignorare. Vorrei tradurre alcuni brani. Il post originale e’ veramente lungo – questo e’ il link alla versione originale in inglese: http://internetdump.com/users/ubwa@aol.com/suck.htm . Il motivo per cui ho scelto certi passaggi puo’ essere perche’ sono particolarmente d’accordo o perche’ vorrei avere un vostro parere al riguardo. OK Cominciamo. HIC SUNT LEONES – se non volete leggere cose MOLTO ESPLICITE non proseguite la lettura di questo post.
L’approccio Il nostro amico – che chiameremo Dick ;) – consiglia a tutti di prendersi il tempo di osservare bene il membro maschile. OK questa cosa per me e’ un po’ strana – il dover dire alla gente che e’ ok guardare un pene che abbiamo di fronte e che stiamo per trastullare al nostro meglio. Pero’ apparentemente c’e’ gente che si formalizza all’incontro e si imbarazza. Interessante Non dimentichiamoci i compagni di viaggio Dick ci dice: “non dimenticarvi dello scroto e dei testicoli durante un pompino. Dopo aver dedicato la vostra attenzione al pene, scendete verso le palle e delicatamente leccate e titillate il sacco che le contiene. L’uomo ha molte terminazioni nervose in tutta l’area del pube e quest’operazione garantira’ intense sensazioni – dopo aver fatto questo, cominciate leccando alla base delle palle e proseguite in un unico movimento su per l’asta del pene fino alla cima, concludendo l’azione prendendo in bocca la cappella.” Su questa cosa sono assolutamente d’accordo – tutta l’area e’ decisamente sensibile e ho notato che gli uomini che ho frequentato apprezzano molto le attenzioni, tassativamente delicate, verso i loro gioielli di famiglia. Trovo anche che leccare e premere sul perineo, cioe’ la parte che si trova tra la base dello scroto e l’ano sia per molti, se non per tutti, qualcosa di molto piacevole. Se poi il vostro partner garantisce massima igiene si puo’ prendere una deviazione verso il lato B e la stimolazione della ghiandola prostatica – ma questo e’ materiale per un altro post. Sara’ vero? Dick continua: “una volta che avete portato il vostro uomo alle soglie del’orgasmo, proprio secondi prima che lo sperma cominci a fuoriuscire, premete con decisione alla base del pene con il pollice in modo da bloccare il canale che porta il seme. In questo modo il vostro partner sperimentera’ gli stessi spasmi e riflessi legati all’eiaculazione senza tecnicamente venire. Causare questo ritardo intesifichera’ molto l’esperienza ed il piacere una volta che il vostro uomo sara’ in grado di eiaculare.” OK qui voglio chiedere agli uomini: e’ vero? Vi e’ mai successo che qualcuno riuscisse a bloccare la vostra eiaculazione manualmente? Provereste per me per poi farmi sapere? :P Ho provato piu’ volte con partner differenti con cui c’era grande confidenza ma non son mai riuscita e mi continuo a chiedere se si tratti di mito o realta’. Senza un particolare ordine questi sono alcuni miei punti di vista personali: a) la pulizia e’ sempre apprezzata b) mi piace prendermi il tempo che ci vuole ed allo stesso tempo vedere quali sono le reazioni del mio partner a differenti cose che mi possono venire in mente. Trovo che sia molto sensuale guardarlo negli occhi mentre sperimento con l”altro” c) iniziare in modo dolce e delicato e’ sempre una buona idea, tanto per capire qual’e’ il livello di sensibilita’ dell’uomo con cui siete e che puo’ variare a seconda che lui sia circonciso o meno d) se il vostro partner e’ circonciso, cominciate sempre piano ma siate pronti/pronte a dover decisamente ripensare movimenti/pressione e frequenza a cui potreste essere abituati con un partner non “tagliato” e) personalmente trovo la questione ingoio/non ingoio abbastanza noiosa. Per me dipende dalla persona con cui mi trovo e dal momento.. insomma vogliamo lasciare qualcosa all'improvvisazione? :D f) visto che si tratta pur sempre di un bacio, rilassatevi e godetevi l’esperienza E dopo alcune perle di saggezza del nostro amico Dick, ed alcune considerazioni da parte mia, voi cosa ne pensate? |
Post n°7 pubblicato il 04 Maggio 2010 da spettinatadentro
Tag: aspettative, Cenerentola, dating, fantasia, immaturita' emotiva, incontri, realta', sindrome, single ovvero come I nostri genitori ci rovinano la vita leggendoci quelle cazzo di favole –
Solo le 7 del mattino. Caracollo verso la cucina cercando di fare mente locale su quale sia il nutriente disponibile in casa con la maggiore concentrazione di caffeina ed eccitanti per microgrammo. Suona il telefono. Ho gia’ detto che sono le sette del mattino? E che non ho ancora ingerito neppure una goccia di caffe’? Guardo il display. E’ la mia amica Jenny. DAGLI STATI UNITI. Penso immediatamente ad una disgrazia.. Voglio dire: e’ l’una di notte a New York. Eppoi la mamma di Jennyfer e’ un po’ che non sta bene. Cerco di schiarirmi voce e cervello e rispondo come se fossi sveglia da ore. E invece no. Stanno tutti benissimo. PERO’ Jen e’ appena rientrata da una first date, un primo appuntamento, con Jonathan, un tipo che ha conosciuto da un po’ attraverso un sito per singles e con cui chiacchiera da circa un mesetto. “Certo - mi dicono le mie terminazioni nervose – Jen te lo aveva detto che ieri sarebbe stato il grande giorno e che si sarebbero finalmente incontrati – che razza di amica sei?” Non provo neache a difendermi dagli attacchi dei miei neuroni e cerco, invece, di focalizzare sulla conversazione che nel frattempo e’ andata unilateralmente avanti per almeno un buon 10 minuti. E cerco di non incazzarmi, focalizzando sul fatto che - quando non e’ in preda ad attacchi di insicurezza emotiva - la ragazza al di la’ del filo e’ una delle mie migliori amiche ed una delle poche persone al mondo a trovare il mio caratteraccio divertente. Come dicevo – Jen e’ appena tornata a casa da un primo appuntamento. Ed e’ confusa. Ricordo che gia’ qualche giorno fa mi aveva menzionato di essersi stufata un po’. Perche’ Johnny-boy sembrava fare il prezioso e non le aveva ancora chiesto di incontrarsi. Ricordo anche che Jenny aveva deciso di smettere di prestargli tanta attenzione e di cercare altri interessi. Per questo mi stupisce un po’ quando la trovo in una pozza di incertezza ed insicurezza. Mi dice che lui e’ stato molto carino ma che lei non ha provato nulla – no vibe – come si dice in slang – dalla vicinanza di Jonathan. Pero’ al tempo stesso sembra triste per il fatto che lui non abbia menzionato la possibilita’ di un secondo appuntamento. Quando le chiedo perche’, visto che, gia’ aveva deciso che il tipo in fondo non le interessasse molto, ed in piu’ zero vibe animale una volta incontrate, Jen mi dice la frase magica: “why do we always feel like something is wrong with us when a man rejects us – even when we do not like him? I am so tired of dating, why won’t i just meet someone who tells me that i am the woman of his life and we get this over with? Che per I non anglo-capenti si traduce: “Perche’ finiamo sempre col domandarci se c’e’ qualcosa di sbagliato in noi quando un uomo non ci dimostra interesse, anche nei casi in cui lui non ci piace? sono cosi’ stanca di andare ad un appuntamento dopo l’altro. Perche’ non riesco a conoscere qualcuno che me dica che sono la donna della sua vita e la facciamo finita? Belle domande. Che giro a voi. Perche’? Ed e’ qualcosa che succede anche agli uomini o si tratta di una fantastica prospettiva esclusivamente femminile? Con il telefono in mano, alle 7:30 del mattino, nel mezzo della mia cucina penso che io devo andare a lavorare ma prima di tutto devo tirare su il morale della mia amica. “it's because of FREAKING MOTHERFUCKER CINDERELLA and the rest of all those FAIRY TALE HOS – THOSE BITCHES!”(*) Si mette a ridere di cuore, mi dice “you rock!” e butta giu’. Si, mi dico, tutta colpa di quella stronza di Cenerentola e quella manica di sciaquette delle favole. (*)
(*) la traduzione letterare potrebbe non essere considerata consona per un sito internet come Libero |
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