BENVENUTO
Qui pubblicherò tutti quei passi che mi porteranno avanti nella mia riflessione, nella mia ricerca di completarmi, di mettere in comunicazione le due parti che sento esistere in me. Dedicherò i miei pensieri, i miei scritti e la mia esistenza alla ricerca della sintesi di questa dicotomia
L'autore
da Wikipedia, l'enciclopedia libera:
Un doppelgänger è una copia spettrale di una persona vivente. Il termine doppelgänger è preso in prestito dal tedesco, lingua nella quale viene scritto (come ogni sostantivo) con l'iniziale maiuscola. Doppelgänger è composto da doppel, che significa "doppio", e gänger, che letteralmente significa "che se ne va" (anche se in questo contesto, il significato è più vicino a "passante").
Il termine, nella lingua nativa, si riferisce a un qualsiasi doppio o sosia di una persona, più comunemente in relazione al cosiddetto gemello maligno, o alla bilocazione. In alternativa, la parola viene usata per descrivere un fenomeno nel quale si vede la propria immagine con la coda dell'occhio. In alcune mitologie, vedere il proprio doppelgänger è un presagio di morte. Un doppelgänger visto da amici o parenti di una persona può portare sfortuna o indicare il sopraggiungere di una malattia o un problema di salute.
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Cambiare è un pò morire. Nella sera, quando il tuo te che gli altri ammirano, cercano e sono disposti ad amare cade, fare il conto con i tuoi segreti segna le ore più decisive. E la ragione delle scelte la si trova in questi momenti. Poi domani tornerà tutto a girare, l'Io maggiore si farà forte e prenderà i meriti della passione serale. E ti verrà riconosciuto che sei maturo, che cambi. Di solito capita da chi non ha usufruito dei tuoi sforzi. Chi sa che sanguini per lei non regge il peso della responsabilità, e spesso ti sentirai dire "devi farlo per te". Ma la verità, il giusto, che fascino hanno nella rappresentazione della nostra vita. Dietro un confine ciò che realmente c'è non mi interessa più di qualunque altra cosa che palesemnte non esiste. La felicità è una condizione mentale, non sono stato io a dirlo. E allora il senso delle mie battaglie lo trovo nelle tue vittorie, nel premio che mi da ogni tuo sorriso, nella morte dolce di ogni tuo bacio, nel pensiero che forse nasce in te quando mi vedi raggiungerti, calpestando i vetri rotti della nostra storia. Si è vero crescrerò. Ma per aver amato e sentito il mondo, e con esso gli altri. Sono fermo nel mio percorso. Le giornate e gli impegni scorrono veloci come cose alle quali posso badare senza distrarmi troppo dall'unico mondo che in questa pausa sento mio. Tu. Certo, non ci si fermerà qui. Ripartirò con te, o da solo, più tristemente. Ma avrò atteso per dare, non per crescere ai miei occhi senza altro che il senso di una sterile giustizia. |
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INTRO
tutt'oggi non siamo che ombre,
riflessi di luce,
orfani di miti ed eroi
L'autore
Un'epopea inimitabile. Inarrivabili
ed eterni Queen. It's a Hard life
Questa volta è tutto ciò che hai
Quando si fermerà il mio tempo?
dicono che non tornerà...
sei sicura che... non lo vuoi con te?
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Salvami, sconosciuto viandante
Che per la via vai con piglio spento.
Celebre, irsuto il mento torbidi
sono i colori della mia coscienza cangiante.
Il frutto di sovrano albero
È un figlio bastardo,
riconosco un compito arduo
spiare la mente di uno spirito libero.
Non conosco mentale l’artifizio
Generato pur lucidamente.
Ritorno martoriante
Di un preteso esito fittizio.
Tu, o primo, o tollerante,
accogli gli audaci sospiri.
Due sono i satiri
Affittuari di una mente.
di Marco Vaccari