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The woman who can't be moved..

Post n°225 pubblicato il 14 Ottobre 2010 da Drele
Foto di Drele

Ciao a tutti ragazzi,

come ripromesso non aspetterò un altro anno prima di riscrivere in questo blog.. anche se devo ammettere che devo fare qualche modifica al template e boxes vari..

Chi mi conosce in questo blog,  sa a grandi linee che nell'anno dei preparativi per il mio matrimonio, ho avuto parecchi problemi con quelle che reputavo le mie amiche, con una in particolare, e in questo periodo più che mai, mi sento un pò confusa a riguardo.


A distanza di un anno, le cose sono cambiate, diciamo che io e lei abbiamo ricucito con un pò di pezze i buchi che si erano creati, ma non so, c'è sempre qualcosa che non va, forse è proprio vero che una volta che il vaso si rompe, è impossibile riaverlo come prima.

Partiamo da presupposto che a distanza di tempo, sono ancora convinta di essere nella ragione,  ciò vuol dire che non è stato un momento di follia pre-cerimonia, di solito quando non si è totalmente sicuri delle proprie scelte, già dopo la prima notte in cui ci si dorme sopra, si avverte un senso di colpa.. Vorrei però prima spiegare alcuni punti che forse per la prima volta condivido pubblicamente.

Ci sono sempre stata per la mia famiglia, sempre, mia mamma ha vissuto pochissimo con noi, perchè gravemente malata, e ho sempre concentrato tutta la mia vita in casa, così come nelle amicizie; le mie amiche erano una parte fondamentale per me, mai tradito un'amica, sempre in prima linea per chiarire e far sì che non ci fossero discussioni tra di noi, a correre nel momento del bisogno, ad ascoltare e parlare quando serviva.. poi quando ho conosciuto Mirko le cose sono iniziate a cambiare, ovviamente, mi prendo le mie colpe, ci mancherebbe, il tempo era meno, e le solite cose che si dicono in questi casi, e comunque ho iniziato ad uscire poco con loro, le discussioni all'ordine del giorno erano incentrate sul fatto che io non c'ero più, senza preoccuparsi di risolvere il problema, semplicemente additandolo come tale. Comunque dai preparativi per il matrimonio in poi, si sono praticamente completamente rovinati i rapporti con loro e in parte anche con la mia famiglia.

Sicuramente la colpa è stata anche mia.. la colpa non sta mai da una parte sola, ma credetemi, è come fare un investimento, e al momento del riscatto, non avere nulla in mano. Nessuno che mi abbia chiesto se quel giorno avessi bisogno di una mano: in famiglia, anzi, ero solo buona a prestare soldi e a fare da Gioppino avanti e indietro per futili motivi. Dal punto di vista delle amiche: nessuna che si sia proposta per organizzarmi l'addio al nubilato, e quando ci hanno pensato delle altre mie amiche, si sono solo lamentate, nessuna soprattutto che si sia proposta di aiutarmi a vestirmi quella mattina, sapendo che mia mamma non poteva, non avete idea di quanto io abbia pianto per questo.. E' dovuta venire la matrigna di mio marito con me a ritirare il vestito e poi la mattina della cerimonia. Strano quanto le persone riescono a sorprenderti in alcune situazioni.. 

Non lo so, continuo a ripetermi che la vita va così, che davvero alle volte è proprio il tuo nemico a tenderti la mano quando stai per cadere.

Ho analizzato a fondo anche la possibilità che io abbia realmente sopravvalutato la nostra amicizia, soprattutto riguardo lei, a cui ho sempre raccontato tutto, ma con il tempo, mi sono palesemente resa conto che non era reciproca la cosa, che io mi sono aperta molto con lei, raccontandole i miei disperati momenti di sconforto, le mie notizie più belle, raccontato cose, che nemmeno mio marito sa, ma lei non mi ha mai chiamata nel momento del bisogno, e questo fa tanto, le persone che si chiamano quando si ha bisogno di aiuto, sono proprio quelle di cui ci fidiamo di più. Quando quindi mi sono aspettata qualcosa di più, al mio matrimonio ad esempio, in un momento in cui ero sola, nonostante fosse il giorno più bello della mia vita, lei forse non mi ha nemmeno girato le spalle, in realtà non mi era mai stata di fronte. Io le voglio bene, chiaramente, altrimenti non mi sarei nemmeno posta tutti questi problemi, ma non so mai come comportarmi con lei, perché io sono abituata che quando ho qualche problema o c'è qualcosa che mi da fastidio, ne parlo subito, mentre per lei sono solo la rimpico****ni che ha sempre qualche problema, e quindi mi sono ripromessa di non dire più nulla, anche se effettivamente di cose da chiederle ne avrei a milioni, ma come un giorno un signore mi disse: Voler bene a qualcuno, è anche saper aspettare che sia spontaneamente pronto ad affrontare gli eventi. Quindi ho deciso che me ne starò qui ad aspettare, ad aspettare che prima o poi arrivi il momento in cui possa capirmi, e arriverà il momento X in cui anche io avrò un quadro più completo di questi ultimi anni.

Poco tempo fa mi è capitato di rivedere quella che è stata la mia più grande amica d'infanzia, l'amica con cui ho avuto la fortuna di crescere e vivere gli anni più divertenti della mia vita, ed è stato strano che una persona che non vedevo da tanto, abbia capito tutto con uno sguardo, la prima che con un sorriso inquisitorio mi abbia detto: "Si, va beh, ma tu come stai? "

E' stato grazie a lei che ho capito che l'amicizia, come ogni cosa, non la si può imporre o elemosinare: puoi annaffiare tutti i giorni una piantina, ma se non la conosci bene, se non conosci i suoi bisogni, rischi di darle troppa acqua e farla marcire, o non dargliene a sufficienza e farla morire di sete.

Solo quando davvero si conosce qualcuno si possono dosare i comportamenti, capire ciò che per l'altra persona è indispensabile, e ciò che invece è superfluo, se non si riesce a capire tutto questo, beh la pianta è destinata a morire, certo si può sempre tenere il vaso per bellezza, ma questo non vuol dire che la pianta sia viva..

 
 
 
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