Creato da amministratore_blog il 06/03/2008

SEDE EUR-MOSTACCIANO

AZIONE GIOVANI, ALLEANZA NAZIONALE

 

La riduzione del turnover NON è il problema

Post n°26 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da amministratore_blog
 

Personalmente, non mi dispero affatto per le riduzioni del turn over e per i conseguenti tagli programmati al Fondo di Finanziamento Ordinario, FFO, dell'università (Legge 133/08). Che si tratti di un attacco alla ricerca - come si grida nelle "agitazioni" di questi giorni e nell'appello di illustrissimi docenti per bloccare addirittura l'apertura del nuovo anno accademico - è una mistificazione. Certo è una misura drastica, che impone razionalizzazioni e che lascia del tutto aperto il problema della distribuzione del FFO tra gli atenei, cui dovrà provvedere, come ogni anno, apposito decreto. Ma la questione è molto più complessa di quanto le strumentalizzazioni della politica, a tutti i livelli, lasciano intendere.

Tre principali quesiti si pongono sul tema:
- Complessivamente, i finanziamenti dello stato sono sottodimensionati rispetto ai livelli di paesi con analogo grado di sviluppo?
- I finanziamenti dello stato sono ben indirizzati, vale a dire lo stato distribuisce bene, in base a validi criteri, i finanziamenti tra i singoli atenei?
- Gli atenei, a loro volta, utilizzano bene le risorse ottenute?

Partendo da tali quesiti e senza pretesa di rispondervi esaurientemente, cercherò di argomentare la mia lontananza dallo stato di agitazione che mi circonda.

Per quanto riguarda il primo quesito, si deve a Roberto Perotti aver chiarito (già in The Italian University System: Rules vs. Incentives e di nuovo in "L'Università truccata", Einaudi) che la mancanza di fondi è un falso mito. Tenendo opportunamente conto della circostanza che un numero notevole di studenti iscritti non ha più un rapporto con l'università e dunque non grava in alcun senso sulle strutture universitarie, la spesa annuale per studente risulta in Italia "la più alta al mondo dopo Usa, Svizzera e Svezia".
Ma se, in rapporto al numero di studenti equivalenti a tempo pieno, le risorse complessive attribuite al sistema universitario non sono sottodimensionate, problemi seri sorgono dalla loro distribuzione e dal loro utilizzo. In misura assolutamente prevalente, lo stato ha fino ad oggi finanziato gli atenei sulla base di un criterio di "spesa storica". Vale a dire, garantire a ciascun ateneo la disponibilità di fondi dell'anno precedente è stato l'obiettivo prioritario delle singole assegnazioni in ciascun anno. I finanziamenti non sono stati mai collegati in modo significativo a una valutazione dei risultati, in particolare delle attività di ricerca. Un sistema di incentivi che premiasse meriti scientifici e uso virtuoso delle risorse non è mai veramente decollato. L'ex ministro Moratti ha compiuto i primi passi in questa direzione, con un serio esercizio di valutazione della ricerca. Ma questo esercizio non ha avuto poi alcuna sensibile incidenza sulla distribuzione delle risorse. Due soli dati per chiarire le dimensioni: nel 2008 (decreto ministro Mussi) la quota percentuale di FFO assegnata sulla base dei "risultati dei processi formativi e dell'attività di ricerca scientifica" è stata 2.2%, e nel 2007 0.58%. Il criterio della spesa storica, attraverso cui sono stati sostanzialmente ripartiti i finanziamenti, è pessimo non solo perché non ha nulla a che vedere con il merito, comunque valutato, ma perché offre continua copertura a qualunque politica o a qualunque errore di gestione delle sedi.
Per sottolineare elementi attinenti il terzo quesito, 6 anni di concorsi della riforma Berlinguer, con 3 e poi 2 idoneità per concorso, hanno prodotto nell'università una enorme ope legis per avanzamenti di carriera, la quale ha pesato abbondantemente sulle casse degli atenei. Dal 1999 al 2006 il numero di professori ordinari è cresciuto di ben il 54%, una crescita più consona a un paese sottosviluppato che a un paese di solida tradizione accademica. L'ope legis a beneficio dei professori associati è stata altrettanto imponente ma meno visibile, data la mole dei passaggi alla fascia degli ordinari. Le indiscriminate promozioni di carriera non sono state frenate dal vincolo di legge, posto addirittura nel 1998, per cui le università non possono operare nuove assunzioni a tempo indeterminato se le spese per il personale di ruolo assorbono risorse superiori al 90% del FFO. In questo caso, la legge stabilisce, nuove assunzioni sono possibili solo nel limite del 35% del risparmio che segue alle cessazioni dell'anno precedente. La legge, però, non ha mai fissato precise sanzioni per il rispetto del vincolo. E il vincolo, posto evidentemente per garantire risorse minime per la funzionalità delle strutture, non è rispettato da ben 19 atenei. Questa è la diagnosi della Commissione Tecnica per la Finanza Pubblica in un documento del luglio 2007.
"Per anni - si legge nel documento della Commissione - le università hanno preferito spendere risorse per garantire la progressione di carriera dei docenti piuttosto che assumere nuovi ricercatori...". Nulla da eccepire, naturalmente, a questa osservazione. Certo, però, che se le regole concorsuali, ossia le triple e doppie idoneità della riforma Berlinguer, forniscono incentivi perversi (alle selezioni fasulle, alla moltiplicazione dei titoli, all'espansione incontrollata dei posti di professore), non c'è poi da meravigliarsi di comportamenti degli atenei che sono del tutto coerenti con gli incentivi perversi forniti dalle regole.
Purtroppo la storia non è finita e gli errori tornano a ripetersi. L'ultimo atto del passato governo, in attesa di una nuova disciplina in materia, è stata la riapertura dei concorsi nel 2008 con i due idonei della regola Berlinguer. La nuova tornata concorsuale, appena avviata, registra 724 bandi per posti di professore ordinario e 1143 per posti di professore associato! In rapporto al numero di ordinari e associati in forza nei nostri atenei, i bandi emanati implicano una crescita potenziale (considerate le due idoneità) degli ordinari pari al 7.2% e degli associati pari al 12.1%. Al costo medio nazionale delle due posizioni di ruolo, questi bandi si traducono in un impegno di risorse aggiuntive di quasi 189 milioni di euro. Se tutte le seconde idoneità si tramutassero in ulteriori posizioni di ruolo, l'impegno di risorse naturalmente si raddoppierebbe. Con quali risorse e sulla base di quali piani di sviluppo sono stati deliberati dalle sedi questi bandi? E questa mole di bandi è compatibile nei singoli atenei con il pieno turn over dei docenti? Se non lo è, le risorse liberate dalle cessazioni del prossimo futuro saranno impegnate per promozioni di carriera.
In questo contesto, ciò che preoccupa non può certo essere un programma di contrazione del turn over e del FFO. Ciò che preoccupa è che non emergano ancora volontà e chiari segnali di un'ampia revisione dei meccanismi di finanziamento degli atenei. Le linee indicate nell'appello "Una università più meritocratica" sono quelle giuste per impostare una tale revisione. Le penalizzazioni di una generalizzata riduzione del FFO potrebbero ridimensionarsi alquanto per atenei che hanno compiuto e che compiono scelte di merito.

A cura di Paola Potestio ( www.noisefromamerika.org )

 
 
 

E QUANDO C'E' DA BASTONARE NON GUARDIAMO IN FACCIA NESSUNO!

Post n°25 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da amministratore_blog

A quanto pare, mentre il nostro presidente del Consiglio starnazza contro i fondi sovrani e si dichiara pronto a combattere impavido contro la discesa degli infedeli sulle nostre società, i suoi emissari vanno quietamente proprio da ''los moros'' implorandoli di investire nel nostro paese. Questo dimostra, secondo me, una cosa.

Mi pare sempre più chiaro che i fondi sovrani non c'entrano proprio nulla con la disciplina delle OPA e sono solo una, piuttosto trasparente, foglia di fico. Ci racconta infatti il Sole24 ore:

"Frattini ha annunciato che a breve una delegazione di Adia verrà in Italia per incontrare il Comitato strategico per l'interesse nazionale in economia, la task force di 12 esperti costituita da pochi giorni dai ministeri degli Esteri e dell'Economia per attrarre gli investimenti di Paesi amici (non si può dire altrettanto di Singapore, con il fondo Temasek, e Cina) e cercare per quanto possibile di tenere alla larga quelli sgraditi, specie in settori sensibili, come l'energia, la difesa e le telecomunicazioni.
"

Il Comitato Strategico per l'Interesse Nazionale in Economia! Ma neanche nell' "Unione Sovietica" dei tempi d'oro.
A cosa serva tale comitato ce lo spiega  l'organo interno di casa berlusconi.

"L’obiettivo è riportare sotto l’egida governativa le relazioni con i fondi sovrani finora interamente delegate alle banche d’affari. L’esecutivo indicherà quali sono i settori dov’è auspicabile investire, fisserà le regole e offrirà l’impegno di una garanzia politica. Il Comitato si rivolgerà ai «fondi buoni», ha spiegato Frattini, cioè «a coloro che hanno deciso di adottare regole di trasparenza»."

Il fondo più buono di tutti, ci informa il Sole 24 Ore, è quello di Abu Dhabi, che al momento ha una partecipazione del 2,04% in Mediaset ma non si sogna manco di scalarla. Adesso i rapporti con questi fondi, con cui Berlusconi sta già facendo affari, saranno finalmente sottratti ai privati e posti sotto il controllo dello Stato. Ma siamo ovviamente sicuri che Berlusconi agirà unicamente nell'interesse nazionale, senza farsi sviare da possibili conflitti di interessi (e vada a quel paese chi non capisce le battute).
Questo conferma quanto è sempre stato noto. Non solo in Italia ma in tutta Europa i governi hanno innumerevoli strumenti per prevenire scalate sgradite (chi ha voglia può, per esempio, ripercorrere la vicenda E.On-Endesa, in cui il governo spagnolo intervenne in modo pesante), e anche se non li hanno possono inventarseli seduta stante. Appare abbastanza evidente che, anche con la normativa attuale, non c'è alcuna difficoltà, qualora sia necessario, a impedire l'ingresso di fondi sovrani sgraditi.
Il vero timore, quello che ha scatenato l'attacco alla passivity rule sulle OPA, è chiaramente e semplicemente che gli equilibri dei salotti buoni ricevano uno scossone. Si tratta di un timore remoto anche con l'attuale normativa, le imprese italiane non sono certo famose per essere facilmente contendibili, ma perfino questo timore remoto è sufficiente a spingere immediatamente membri del salotto buono e governo amico all'azione. Nel caso qualcuno avesse ancora dubbi, questo rende chiare quali sono le priorità delle nostre elites politiche ed economiche.
A pensarci bene c'è anche una seconda lezione da trarre, che riguarda i nostri media. Spero vivamente di essere smentito nei prossimi giorni, ma se guardo a quanto è stato scritto finora il panorama è desolante. Nessuno che si sia preso la briga di questionare la pretesa minaccia dei fondi sovrani. Nessuno ora che faccia notare la flagrante contraddizione tra parole e comportamenti. Nessuno tranne un oscuro blog di professori amerikani. Il Financial Times ha recentemente scritto su

"the Italian premier, whose treatment in parts of the media is nearing North Korean levels of adulation".

Forse l'unica cosa sbagliata è quel ''parts of''. Dovevano scrivere ''all of''.


P.S: L'articolo viene tratto da www.noisefromamerika.org a cura di Sandro Brusco.

 
 
 

La faccia della follia...

Post n°24 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da amministratore_blog

In tutto il bailamme di questi giorni, c'è stato chi si è preoccupato del fatto che con i prezzi più bassi diventasse più facile comprare le aziende quotate in Borsa, magari poi togliendo ai poveri dirigenti delle stesse le comode poltrone che attualmente occupano. Per ovviare a tale terribile possibilità il presidente della Consob, Lamberto Cardia, in una audizione alla Commissione Finanza del Senato, ha suggerito un inasprimento della disciplina sulle Offerte Pubbliche d'Acquisto (OPA), in modo da renderle più difficoltose.
"È una pessima idea!!!"
Provvedimenti di questo tipo servirebbero solo a proteggere i dirigenti e i grossi azionisti che traggono benefici privati dal controllo delle società, andando a detrimento del valore delle azioni.

 
 
 

Una università più meritocratica

Post n°23 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da amministratore_blog

La recente approvazione della legge n.133, 6 Agosto 2008, ha riportato l'attenzione del Paese sullo stato dell'Università. Da molti anni esiste un consenso internazionale sul fatto che l'Università italiana soffra di vari e gravi mali che ne impediscono un corretto funzionamento. Le insufficienze sono forse più platealmente evidenti nel campo della ricerca, ma anche sul versante della didattica vi sono evidenti problemi riguardo al numero di fuoricorso, al ridotto numero di laureati rispetto agli iscritti, all'inadeguatezza della formazione universitaria per il mercato del lavoro. In ambito internazionale esiste anche un diffuso consenso secondo cui gran parte di questi mali troverebbe soluzione se si adottasse un sistema di merito che premi le università virtuose ed emargini quelle mediocri. Qualifichiamo come "internazionale" la natura del consenso perché fuori d'Italia nessuno dubita che tale sia il problema, mentre all'interno del Paese, ed all'interno del mondo universitario italiano, ancora poche sono le voci francamente critiche, mentre ancora troppi sono coloro che sostengono che tutto va bene o che i pochi problemi derivano soltanto da scarsità di risorse. Negli ultimi quattro mesi ci hanno rinfrancato le frequenti dichiarazioni in cui il ministro Gelmini affermava di essere consapevole dell'importanza di una riforma meritocratica del settore.

< continua... >

Questo articolo viene tratto dal sito http://www.meritonella133.tk/, dove sarà possibile sottoscrivere l'appello!

 
 
 

FARSI QUATTRO RISATE SULLA CRISI!

Post n°22 pubblicato il 01 Ottobre 2008 da amministratore_blog

 
 
 

Atreju ’08 – Eccezionali per scelta

Post n°18 pubblicato il 22 Agosto 2008 da amministratore_blog

Dal 10 al 14 settembre si terrà la IX edizione di “Atreju”. Ancora una volta ci ritroveremo a Roma alle pendici dei sette Colli che costeggiano il cuore di Roma, al cospetto del Colosseo. Sarà, infatti, il parco del Celio la suggestiva cornice che ospiterà la nostra tradizionale festa, che si presenterà con un villaggio rinnovato e come sempre colmo di stand, di sport, musica, e tanta buona politica.
Affronteremo i temi più discussi del nostro tempo, sarà il momento per lanciare campagne politiche e culturali che caratterizzeranno il prossimo anno, snoccioleremo e confuteremo le tesi e le antitesi attraverso le quali si articola una visione del mondo.
“Atreju ’08 – Eccezionali per scelta - ”, è il luogo ideale dove trovare l’entusiasmo per affrontare con rinnovata energia una stagione che richiederà un impegno straordinario e valoroso in cui sarà importante difendere, rilanciare e trasmettere alla nostra Terra quei valori che abbiamo la presunzione di incarnare e concretizzare, quei progetti finora solo sfiorati e accarezzati in sogno da una intera generazione.
Grande importanza sarà rivestita dagli spettacoli serali: dopo l’imponente successo registrato da Mario Biondi lo scorso anno, stiamo lavorando su un programma ricco di appuntamenti emozionanti, divertenti, imprevedibili. Si farà molto tardi ogni sera, ma al mattino sapremo ridestarci per partecipare con entusiasmo ad una nuova giornata di Festa.

 
 
 

ANCORA SCANDALO A EUROROMA2...

Post n°17 pubblicato il 17 Giugno 2008 da amministratore_blog

Nonostante le ripetute richieste dei comitati di quartiere, i costruttori del castellaccio non hanno ancora terminato i lavori stradali. Riportiamo di seguito un comunicato stampa inerente all'argomento

De Priamo (Pdl) – centro commerciale Euroma 2: “Necessaria verifica infrastrutture prima di apertura”


“Occorre verificare che ci siano tutte le condizioni sia dal punto di vista della viabilità che delle infrastrutture prima che si provveda all’apertura – prevista per il prossimo 9 giugno – del centro commerciale Euroma 2, inserito nella lottizzazione Eur – Castellaccio.

Fermo restando, infatti, il diritto dei commercianti che hanno investito nelle attività del centro, è assurdo autorizzare l’apertura prima che vengano fatte le dovute verifiche.

È indubbio che si tratta di una questione spinosa lasciata in eredità dalla fallimentare amministrazione di centrosinistra a Roma, pertanto invito l’assessore capitolino alla Mobilità, così come il presidente del Municipio XII, a fare quanto prima una verifica.

La questione dei grandi ritardi nella realizzazione delle infrastrutture all’Eur, sollevata oramai da tempo dal centrodestra, richiede l’urgente apertura di un’unità di crisi per programmare i necessari interventi in relazione alle trasformazioni in atto nel quadrante dell’Eur.

Ricordiamo, infatti, che il centro commerciale rientra nella grande edificazione dell’Eur –Castellaccio che abbiamo osteggiato, in quanto mancano le infrastrutture per la viabilità legate a quest’opera.

In particolare: lo svincolo degli Oceani; il sottopasso di via Levi che collega il Laurentino con l’Eur Castellaccio e il raddoppio di via di Decima.

A questi vanno aggiunti una serie di interventi sulla segnaletica stradale per evitare che il problema del traffico non si trasformi anche in vera emergenza sicurezza.

Sono certo che il sindaco Alemanno vorrà rimarcare anche su questi temi la discontinuità con le precedenti giunte di centrosinistra”.

Lo ha dichiarato in una nota Andrea De Priamo, consigliere del Pdl al comune di Roma

 
 
 

NOTIZIE DALL'EUR

Post n°15 pubblicato il 28 Maggio 2008 da amministratore_blog

“Sulla vicenda di Castellaccio ribadiamo il nostro invito al presidente del Municipio e agli assessori competenti a convocare una conferenza di servizi per fare il punto sulla situazione relativa alla convenzione urbanistica Eur – Castellaccio e alle relative infrastrutture”, è quando dichiara il consigliere comunale Andrea De Priamo.

“Da qualche giorno – prosegue De Priamo – in tutto l’Eur campeggiano cartelloni pubblicitari che annunciano l’apertura del supermercato Ipercoop all’interno del centro commerciale EuRoma2 per il 10 giugno. Ci sembra del tutto inconcepibile immaginare l’apertura del mega centro commerciale in termini così brevi  considerando che i lavori per la viabilità dell’accesso, per i parcheggi e la segnaletica stradale, sono tutt’altro che conclusi”.

Conclude De Priamo: “È necessario verificare inoltre se queste opere indispensabili come lo svincolo degli oceani, il sottopasso di viale Cristoforo Colombo e di via dell’Umanesimo e altre siano effettivamente ad oggi finanziati e quali siano i tempi per la loro auspicata realizzazione”.

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 27 Marzo 2008 da amministratore_blog

STUDENTI DEL

VIVONA

 
Abbiamo mura che crollano a pezzi!


Abbiamo i vetri della ex biblioteca


rotti!

Abbiamo uno spogliatoio per le ragazze che non ha rivali per  squallore!

Subiamo spesso gravi furti,i quali restano sempre impuniti!

 

Azione Studentesca

è al fianco di noi studenti!

 

Nucleo  EUR-Mostacciano-Via Leonardo umile 82

 
 
 

SGOMBERO AL LAGHETTO

Post n°5 pubblicato il 27 Marzo 2008 da amministratore_blog

EUR Avete mai passeggiato per le rive del Laghetto dellEUR? Avrete sicuramente visto ragazzi che si allenano con la canoa, allegre famigliole che mangiano un gelato, intraprendenti coppiette che si scambiano promesse damore, verdi prati e baracche di cartone e stracci. Proprio così, da parecchi anni, sotto i viadotti della Colombo lungo la bellissima passeggiata del Giappone,una decina di persone avevano formato delle baraccopoli di cartone e lamiera. Una situazione indecente per il quartiere ma anche per coloro che vivono in quelle condizioni. Da anni gli extracomunitari occupano i sottoponti del laghetto, ma sia il Comune che l EurSpa si scaricano da tutte le responsabilità - dichiara il Capogruppo di An nel Municipio XII Andrea De Priamo. Dopo diverse richieste dei consiglieri di Alleanza Nazionale il 2 febbraio di questanno, vigili urbani e mezzi dellAma hanno abbattuto le baracche. Questa volta, non si tratta del solito intervento tampone e della solita bonifica fine a se stessa,questa volta, dietro lo sgombero c’è un piano di riqualificazione già finanziato e progettato per abbellire quegli angoli del parco per troppo tempo abbandonati.In attesa dellinizio dei lavori lintera area è stata messa sotto sorveglianza. Nel frattempo tutta larea sarà vigilata sia con le telecamere installate da Eur Spa che da guardie giurate che, già dalle 22 del 2 febbraio, presidieranno i sottoponti del laghetto 24 ore su 24. Forse questa volta riusciremo a mantenere intatta la bellezza di uno stupendo parco come quello del Laghetto dellEUR.

 

 
 
 

IL CASTELLACCIO DELLA DISCORDIA

Post n°4 pubblicato il 20 Marzo 2008 da amministratore_blog

 Da circa un anno sono iniziati i lavori nel cantiere tra Viale Oceano Pacifico e Via Cristoforo Colombo del Centro commerciale denominato “Euro – Parco” e più in generale del cosiddetto “business park” di Eur Castellaccio. In via di ultimazione il nuovo Centro Commerciale che ospiterà circa 300 esercizi e 20 ristoranti. In un’area di 60 ettari di proprietà del costruttore Parnasi, situata all’inizio della via Pontina sulla destra in uscita da Roma, il Centro Commerciale sarà una delle componenti di un centro direzionale di 800mila m3. Due torri parallele di trenta piani, alte 120 metri, una per uffici e l’altra per abitazioni (in seguito ad una variante urbanistica del Novembre 2006), cambieranno il profilo dell’intero quartiere. Nello stesso quadrante sorgerà un immenso centro Congressi di proprietà dell’ Eur Spa, la cosiddetta “nuvola” di Fuksas. I lavori di quest’ultimo, verranno inaugurati all’inizio del 2008 e dureranno 3 anni con un costo di circa 230 milioni di euro. La struttura avrà  un albergo da 440 stanze e spazi commerciali per la ristorazione,potrà ospitare fino a 11.000 persone, che avranno inoltre a disposizione un parcheggio di 17.000 mq per 600 posti auto nell’interrato del complesso e ulteriori 2.000 posti auto esterni all’area. Sono stimate ogni giorno 10.000 persone di passaggio tra tutti gli edifici in costruzione che andranno obbligatoriamente a transitare tutte sullo svincolo degli Oceani. Questo comporterà enormi problemi alla circolazione dei cittadini e non pochi problemi per la sicurezza. Ad Aprile è prevista l’inaugurazione di questa prima struttura (Castellaccio) annunciata con la solita enfasi dal Sindaco di Roma, che però evita ben di dire che si sta rischiando di paralizzare tutto il traffico in entrata ed in uscita dall’Eur. Il 17 gennaio ’08 è avvenuto un consiglio straordinario del municipio XII al quale hanno avuto la possibilità di partecipare tutti i cittadini interessati. I Consiglieri di Alleanza Nazionale ( che erano i promotori del Consiglio) hanno proposto un piano per far fronte alla futura crisi della viabilità proponendo sopraelevate o sotto passaggi da unire a parcheggi di scambio e riqualificazione dei servizi metropolitani A e B.
I cittadini presenti, inoltre,si sono uniti al grido di “Disastro ambientale” e chiedendo al municipio stesso di fare qualcosa per smaltire una situazione di viabilità inconcepibile, ricordando che vari ingeneri avevano regalato progetti per risolvere questa situazione (come l’Ing. Biuso e l’Ing. Ercolani) alcuni dei quali con costi ammortizzabili in pochissimo tempo. Naturalmente queste proposte hanno lasciato il tempo che trovavano dato che sono state largamente ignorate.  A sorpresa, l’opposizione di centrodestra è riuscita ad ottenere l’approvazione del proprio Ordine del Giorno nonostante il voto contrario del Partito Democratico (astenuta invece l’estrema sinistra). In questo documento si invita il Sindaco a sospendere l’apertura del Centro Commerciale fino a che non verranno completate le infrastrutture previste nell’area (svincolo degli Oceani, sottopasso di Via Levi, raddoppio di Via di Decima ed altri). Il Capogruppo di An Andrea De Priamo ha espresso soddisfazione per questo voto ed ha espresso l’auspicio che il Presidente del Municipio Prestipino si attivi presso il Sindaco affinché venga rispettato quanto votato dal Consiglio municipale. Riusciremo noi cittadini ad ottenere dei nuovi piani per le infrastrutture o dovremo stare a guardare il nostro quartiere che cade nel caos del traffico continuo ed il Sindaco Veltroni che continua a riversare cemento e progetti di dubbio gusto sul nostro territorio?

 
 
 
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