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« PRIMO ORGASMO...racconto     »

ALLA SCOPERTA DEL PIACERE SOLITARIO...

Post n°9 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da erotica_2007

Dopo quello strano incontro nella nostra "casetta", che Tony mi toccasse ancora a quel modo non accadde più... probabilmente l'avevo intimorito tanto con la mia costanza e determinazione a togliere la sua mano dalle mie gambe quando, in realtà, la verità stava da tutt'aòtra parte e avrei desiderato che quel momento non finisse mai...

I nostri incontri, seppur audaci, rimanevano contenuti, pudici: Tony s'azzardava a toccarmi sempre e solo sopra la maglietta, io non osavo nemmeno...

Ma quella scoperta, quel piacere che s'era irrorato in tutto il mio corpo all'improvviso, mi aveva lasciata davvero piacevolmente sconvolta e m'era rimasta dentro la voglia di riprovarlo, ritrovarlo...

Così, se da un lato mi bastavano affettivamente le coccole e le attenzioni misurate di Tony, dall'altro avevo il bisogno di scoprirmi a me stessa, di conoscermi... non m'ero mai guardata, mai... non sapevo come fossi fatta sotto e, se avevo preso l'abitudine di darmi piacere, avevo continuato a farlo poggiando la mia mano chiusa sulle mutandine: era lo strofinìo di quella mano che manteneva le grandi labbra del mio sesso chiuse a darmi l'orgasmo... sentii quindi l'esigenza di farlo, di vedermi...

Al chiuso della mia cameretta, in un pomeriggio assolato, presi lo specchio e, abbassati gli slip mi guardai... aprii le grandi labbra e scorsi quella protuberanza, mi chiesi se fosse il famoso clitoride di cui avevo letto e non capii perchè stesse nascosto invece di star fuori... guardarmi a quel modo, toccare per aprire cominciò ad eccitarmi, sentii la voglia crescere dentro e cominciai a sfiorare il nocciolino... una sensazione inebriante, molto forte, intensa, cominciò a propagarsi in tutto il mio corpo... mi venne davanti l'immagine di quando, fanciulla, insieme ai miei cugini, giocavamo vicino al lago e lanciavamo dei sassi in quello specchio d'acqua per scorgere i cerchi che concentricamente si allargavano... ecco...era quello che percepivo... come onde, come cerchi concentrici che partono da un unico punto per espandersi, così il piacere si espandeva dal cerchio primordiale del clitoride alle cosce, a petto...

Sentivo il cuore battere forte, sempre più forte e vampate di calore arrossare il mio viso... poi l'orgasmo si approssimò, sentivo le pulsazioni dentro la vagina, quindi l'esplosione di un piacere intenso, bellissimo... rimasi ferma lì qualche minuto, poi ricominciai ancora... era meraviglioso ciò che provavo ma, di colpo, mi sovvenne alla mente tutto quello che mi era stato insegnato... "è peccato profanare il corpo, quello é tempio dello Spirito Santo e non si può usarlo in modo peccaminoso... bisogna rispettarlo, averne cura..."

Mi sentii quasi male, ma mille domande cominciarono ad avanzare... perché doveva essere "peccato" scoprire le potenzialità del proprio corpo? Non stavo facendo del male a nessuno, stavo soltando dando a me stessa del piacere... "certo, il piacere della carne..."

Mi sentii sporca, pensai di me che dovevo essere proprio una puttana ad agire in quel modo e a ricercare il piacere... e cominciai a pregare, chiedevo a Dio che perdonasse quella mia debolezza, promisi di non farlo mai più ma non sapevo che sarebbe stato difficile mantenere la mia promessa in quel momento in cui la "vergogna" per ciò che avevo fatto aveva il sopravvento...

Masturbarmi divenne abitudinario, così come chiedere perdono successivamente... vivevo con estremo piacere il momento che mi portava all'orgasmo per poi lasciarmi sopraffare dall'angoscia che sopraggiungeva immediatamente dopo ma non riuscivo a smettere, era importante per me... lo facevo soprattutto dopo gli incontri con Tony: lui mi lasciava così eccitata (e anche lui andava via conciato come me, sentivo il suo membro duro strusciare sopra il mio pube ogni volta!) e quando rientravo in casa ripercorrevo mentalmente ogni carezza, ogni bacio, ogni stretta, poi mi soffermavo a pensare a quello che mi succedeva quando indugiava sui miei capezzoli turgidi e lì era inevitabile che la mia mano si infilasse dentro gli slip alla ricerca del piacere che, inevitabilmente, arrivava mentre a labbra strette e a bassissima voce pronunciavo quel nome... "Tony, Tony...Tony, amore mio...."

 
 
 
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