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« ART 727 MALTRATTAMENTO D...FRA L'UOMO ED IL CANE C... »

ORDINANZA DEL 12-12-06 SUI CANI PERICOLOSI

Post n°6 pubblicato il 02 Febbraio 2007 da etologia
Foto di etologia

ROMA - Nella Gazzetta ufficiale oggi in edicola spicca l'ordinanza del
ministero della salute sui cani pericolosi. Anche i predecessori del
ministro Turco, prima Sirchia e poi Storace, avevano emesso ordinanze
provvisorie in attesa di un disegno di legge mai arrivato. Quest'ultima,
chiamata "Tutela dell'incolumità publica dall'aggressione di cani", riprende
quella messa a punto da Storace ma rispetto a questa contiene novità
interessanti, ad esempio il divieto dei cosidetti tagli estetici di orecchie
e coda, e l'obbligo di museruola e guinzaglio nei luoghi pubblici.
Animalisti soddisfatti? Non esattamente. Ci sono molti punti che non li
vedono affatto d'accordo, Lega Anti Vivisezione in prima fila.

L'ordinanza è una misura provvisoria, datata 12 dicembre 2006 ma effettiva
da ieri e per 12 mesi, ufficialmente in attesa di una legge definitiva. Il
tratto di continuità con quelle firmate da Sirchia e da Storace è il fatto
che sia stata stilata una lista di razze considerate pericolose.
Diciassette, più i loro incroci, per le quali vigono delle regole
particolari. Eccole: American Bulldog, cane da pastore di Charplanina, cane
da pastore dell'Anatolia, cane da pastore dell'Asia centrale, cane da
pastore del Caucaso, cane da serra da Estreilla, dogo argentino, fila
brazileiro, perro da canapo majoero, perro da presa canario, perro da presa
mallorquin, pit bull, pit bull mastiff, pit bull terrier, rafeiro do
alentejo, rottweiler e tosa inu.

Per tutte le razze, invece, divieto degli interventi chirurgici "non resi
necessari dalla salute dell'animale". Concretamente dovrebbe scomparire la
pratica diffusa dei tagli "estetici" di orecchie e coda e compare l'obbligo,
per le "razze pericolose" di museruola e guinzaglio in tutti i luoghi
pubblici. Altre novità interessanti sono il divieto di addestramenti votati
ad aumentare l'aggressività dell'animale e dei collari elettrici o "altri
congegni che procurano paure e sofferenza" perché possono provocare reazioni
di aggressività. Quest'ultimo divieto era presente anche nell'ordinanza
Storace, scaduta da quaranta giorni, ma non chiaro e dunque inapplicato.



Persistono divieti già vigenti, anche se poco noti, come l'obbligo per i
proprietari delle "razze pericolose" di stipulare una polizza di
responsabilità civile per i danni a terze persone, cosi da garantire
l'indennizzo in caso di aggressione. In termini morali è nuovo anche
l'obbligo di "vigilare con particolare attenzione al fine di evitare ogni
possibile aggressione a persone".

La reazione della Lav (lega anti vivisezione) a questa ordinanza è di
parziale delusione. Ciro Troiano, responsabile "maltrattamenti" in seno
all'organizzazione, spiega: "Aspettavamo questa nuova ordinanza, confidando
in una inversione di rotta rispetto alle precedenti, invece siamo delusi e
preoccupati". Troiano è chiaramente soddisfatto delle novità riguardo ai
tagli estetici e collari elettrici ma deplora la persistenza di un elenco di
razze per cui la normativa è diversa. Ma ci sono anche altri punti a
sollevare critiche. Per esempio il comma che incoraggia i proprietari che
non si sentono in grado di far rispettare le nuove norme ai loro animali di
informare i servizi veterinari. E insieme a loro valutare le misure da
attuare, "compresa la soppressione per comprovata pericolosità". La Lav teme
che la discrezionalità lasciata ai padroni sul momento in cui disfarsi del
proprio animale e la menzione riguardo all'eventuale soppressione possa di
fatto generare una prassi sbagliata. Ciro Troiano insorge contro questo
punto: "Con questa ordinanza, per la prima volta nel nostro ordinamento
giuridico, si arriva a prevedere l'abbattimento dei cani in base alla razza
di appartenenza e non più solo in base al loro stato di salute o
comportamentale". Il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, chiede
pertanto al ministro della Salute di "ritirare subito dall'ordinanza
l'articolo che prevede la possibilità di abbatimento in base alla razza".

(15 gennaio 2007)

 
 
 
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