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« IL CUORE SA' DOVE ANDARE, E TU?RIFLETTICI PRIMA DI ABBA... »

EMANUELE LO BUE..

Post n°119 pubblicato il 14 Giugno 2008 da zeroassoluto57bis
 

Tutti noi, con una semplice mail di protesta inoltrata alla Regione Calabria, abbiamo aiutato Riccardo Pio, ad ottenere il riconoscimento della terapia (ossigeno terapia - Florida), che a tutt’ oggi, sta permettendo a questo bimbo di avere molti giovamenti, riportiamo ciò che ci scrive Giulia la mamma:
 
Riccardino muove molto di più gambe e braccia, quando siamo venuti quì teneva le gambette all’indiana soprattutto da sdaraiato, ora invece le distende da solo e sgambetta, ha la schiena molto più diritta, riesce a reggere la testolina molto meglio, abbiamo quasi levato i sedativi, ne prende 10 volte meno di quanto ne prendeva 7 mesi fa e grazie a Dio non ha convulsioni, mentre prima con tutti i sedativi aveva le convulsioni e questo è un grosso passo avanti, poi digerisce meglio, riesce a defecare da solo, e sta anche crescendo, prima la sua crescita era bloccata, erano 3 anni fermo allo stesso peso, ora ha messo più di un kg e la cosa più bella che il 25 Aprile Riccardino per la prima volta mi ha chiamata “mamma”…
 
Già, Giulia ci telefonò, per dirci, Riccardino ha detto MAMMA…
Quello che nei bambini “normali” è la normalità, per questi bambini diventa un miracolo…
 
Ora cari amici abbiamo TUTTI, un grosso compito quello di aiutare un altro bambino:
 
EMANUELE LO BUE
 
Per questo caso, siamo ancora più arrabbiati, perchè Emanuele, era entrato in un ospedale Lombardo, per una semplice appendicite, quelle operazioni, alle quali TUTTI I BAMBINI, sono soggetti, quelle cose da nulla… “Ma si che vuoi che sia…”

Vi ricordate ? Volevano dimetterlo il 12 dicembre 2007, ma grazie a TUTTI NOI, con una semplice mail di protesta al San Raffaele, lo abbiamo evitato…

La cosa schifosa (e scusateci ma non abbiamo ancora trovato un sinonimo) è che proprio in data 5 giugno 2008 scopriamo dell’altro (bere altra camomilla prima di proseguire):
 
San Raffaele, arrestati due medici per truffa

L’inchiesta riguarda una serie di ricoveri ritenuti non necessari che risalgono al periodo 2005-2006, effettuati per ottenere rimborsi
 
MILANO - Un medico della clinica San Raffaele Turro (sede distaccata dell’ospedale fondato da don Luigi Verzè) è stato arrestato e un altro posto ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano su una presunta truffa al Servizio Sanitario Nazionale. L’inchiesta riguarda una serie di ricoveri ritenuti non necessari che risalgono al periodo 2005-2006, messi in atto per ottenere rimborsi.
 
GLI ARRESTATI - In carcere è stato portato Luigi Serini Strambi, direttore dell’Unità per la Cura del Sonno della clinica San Raffaele Turro di Milano, mentre ai domiciliari è stato posto il direttore sanitario della clinica stessa, Pasquale Mazzitelli. Nei mesi scorsi i militari della Gdf avevano acquisito un migliaio di cartelle cliniche per verificare se ci fossero interventi per cui era stato disposto un ricovero non giustificato. Gli ordini di custodia cautelare sono stati chiesti dal pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano e sono stati emessi dal gip Luigi Varanelli. Nell’inchiesta risultano indagate quattro persone.
 
FALSO E TRUFFA - Ai due medici arrestati dalle Fiamme gialle sono contestatili i reati di falso ideologico e truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Secondo le indagini, iniziate a febbraio 2007 e coordinate dalla Procura di Milano, i professionisti nel tempo «avrebbero attestato sulle cartelle cliniche dei propri pazienti fatti e situazioni non rispondenti al vero (necessità di ricovero prolungato)
 
per procurarsi un ingiusto rimborso da parte della Regione Lombardia e
dal Servizio Sanitario Nazionale
 
per gli anni 2004, 2005 e 2006». «Relativamente ad alcuni specifici esami clinici - riferisce la Guardia di Finanza -, i medici avrebbero erogato le prestazioni attestando la necessità di procedere al ricovero dei pazienti (dai due ai dieci giorni, con una media di tre giorni). Questi, in realtà, sarebbero stati sottoposti a esami erogabili a livello ambulatoriale, per cui è previsto un rimborso nettamente inferiore».
 
NOVELLI «CARBONARI» - Dalle intercettazioni telefoniche disposte emerge che alcuni dei medici indagati si erano riuniti in un bar per concordare una versione comune da fornire alla polizia giudiziaria che li aveva appena convocati, quali persone informate sui fatti. Gli indagati, a quanto ha riferito il gip, temevano di essere intercettati e avevano studiato strategie per neutralizzare le comunicazioni, autodefinendosi «carbonari».
 
«ARRESTI INGIUSTI» - Gli arresti dei due medici vengono defintiti «ingiusti e sproporzionati» dall’Istituto San Raffele. «L’inchiesta, iniziata circa un anno e mezzo fa, ci accusava di avere effettuato, presso il Centro di medicina del sonno di San Raffaele Turro, ricoveri con una durata di degenza superiore al necessario per ricavarne un ingiusto rimborso. Peccato - rileva l’Istituto - che le linee guida nazionali ed internazionali confermino la correttezza del nostro operato. Peccato anche che, per casi analoghi, i migliori Centri del sonno Italiani effettuino ricoveri con degenze superiori alla nostra. Si tratta di un argomento complesso, per cui, da subito, abbiamo collaborato con la Magistratura e le autorità di controllo (ASL e Regione) per chiarire il nostro operato. Del tutto a sorpresa, oggi dopo 16 mesi, la magistratura fa arrestare 2 stimati professionisti, trattandoli come delinquenti comuni, e questo è francamente intollerabile». L’ospedale ribadisce «piena fiducia nella professionalità e serietà dei medici coinvolti nell’inchiesta».
 
TRE MILIONI DI EURO - I militari della guardia di Finanza hanno sequestrato quasi tre milioni di euro, ritenuti profitto dei reati di truffa: si tratta dei crediti vantati dalla Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor, da cui dipende il distaccamento di Turro, nei confronti della ASL Città di Milano. L’ospedale San Raffaele e il suo legale rappresentante don Luigi Verzè sono indagati per responsabilità oggettiva in relazione ai reati: alla Fondazione San Raffaele i magistrati contestano di non aver predisposto il modello organizzativo atto a prevenire la commissione di reati.
 
Capito ? Truffe per tre milioni di Euro, ma non ci sono i soldi per Emanuele…

La famiglia di Emanuele, non si è mai arresa, è riuscita a raccogliere fondi per portare Emanuele, nella stessa clinica in Florida, specializzata in ossigeno terapia…

Eleonora (mamma di Emanuele), prima di partire per la Florida, inoltrò la richiesta alla Regione Lombardia, per ottenere il riconoscimento della terapia, questo avrebbe permesso di proseguire la cura a carico della Regione…

Ma “stranamente”, siamo già in uno stato federale,
visto che la stessa terapia viene riconosciuta nella
Regione Calabria per Riccardo Pio, ma
non in Lombardia per Emanuele Lo Bue…
 
Strano non trovate ? Tenendo anche conto, che Giulia (la mamma di Riccardo Pio) ci ha segnalato questa legge:
 
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 dicembre 2000
Atto di indirizzo e coordinamento concernente il rimborso delle spese di soggiorno per cure dei soggetti portatori di handicap in centri all’estero di elevata specializzazione
 
ART. 2. Soggetti aventi diritto
1. Nei confronti dei soggetti portatori di handicap, individuati dall’art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che necessitano di cure per la neuroriabilitazione, le spese per il soggiorno dell’assistito e del suo accompagnatore, in alberghi o strutture collegate con il centro di altissima specializzazione all’estero, sono equiparate a tutti gli effetti (…)
 
ART. 4. Corresponsione degli acconti
1. Per i soggetti portatori di handicap, di cui all’art. 2, l’unità sanitaria locale corrisponde, a
richiesta dell’assistito, gli acconti, previsti dall’art. 6, comma 13 del decreto del Ministro della sanità 3 novembre 1989, e successive modificazioni, computando nell’ambito della spesa sanitaria presumibile anche le spese di soggiorno, così come individuate dall’art. 2 (…)
Il tutto è stato fatto dalla mamma di Emanuele, ma volete sapere che ha risposto la Regione Lombardia ?
 
Un bel NO !
 
Emanuele Lo Bue, un bambino normalissimo, entra per una banale appendicite in un ospedale Lombardo, il San Raffaele, ne esce sotto forma di vegetale, e la Regione Lombardia boccia la richiesta della mamma di coprire per 8 mesi le cure per Emanuele ? Cure che ad oggi sono avvenute SOLO grazie alle donazioni DELLA GENTE COMUNE ?
 
Tu che stai leggendo, che faresti se rovinassero così il tuo bambino, e non avessero nemmeno la decenza di tentare di rimediare ?
 
Cari amici, può capitare a qualsiasi bambino, quindi rimbocchiamoci le maniche e vediamo di inoltrare quante più mail alla Regione Lombardia, perchè “cambino idea” sul riconoscimento della terapia per EMANUELE LO BUE…
 
I bambini sono TUTTI UGUALI, indipendentemente dalla Regione in cui risiedono !
 
Quindi ci complimentiamo con la Regione Calabria per aver riconosciuto la terapia per Riccardo Pio, ma urliamo un bel:
 
VERGOGNA REGIONE LOMBARDIA PER EMANUELE LO BUE !
 
Urliamolo bello chiaro al Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e anche al Ministro della salute Maurizio Sacconi:

Roberto Formigoni.jpgMaurizio Sacconi.jpg

Cari Onorevoli, che ne dite di aiutare un bambino che un ospedale
Lombardo il San Raffaele, ha ridotto un vegetale ?
EMANUELE LO BUE.JPG
 
 
Se non utilizzi outlook questi gli indirizzi a cui mandare la mail.
Roberto_Formigoni@regione.lombardia.it
sacconi_m@posta.senato.it
info@troviamoibambini.it
 
Diffondete a tappeto ricordando che non capita sempre agli altri…
 
Grazie.
Il Comitato Troviamo i bambini

 
 
 
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