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Post n°88 pubblicato il 01 Ottobre 2008 da sneezy1979

Ricordo che mi piaceva da impazzire l'orario provvisorio.
Sempre meglio di quello definitivo, che aveva sempre in serbo qualche brutta sorpresa.

Due ore di matematica, due ore di italiano e poi magari inglese e poi storia all'ultim'ora. Un massacro insomma!!

Nononononononono..senza dubbio preferivo l'orario provvisorio, che lo scrivevi a matita sulla pagina a sinistra del diario (rigorosamente smemoranda dalla seconda superiore in poi), perchè di sicuro sarebbe cambiato, e poi cambiato ancora.

E poi con l'orario provvisorio si usciva prima, ti assegnavano meno compiti, si sentiva nell'aria ancora il sapore dell'estate. E poi molti non avevano ancora comprato i libri di testo, e allora non si poteva andare nemmeno avanti coi programmi.

Per chi ha preso già il libro studiare da pagina 8 a 13.
Diceva la professoressa alla fine dell'ora.
Gli altri fanno una ricerca sull'europa dopo il congresso di vienna.

E si perchè il programma di quinta iniziava col congresso di vienna.
E finiva col secondo dopoguerra, visto che la materia non usciva, e nessuno studiava nient'altro dal libro di testa.

Eh si, funzionava così. E si ripiegava su Italiano. E sulle differenze tra il romanticismo e il neoclassicismo. E Foscolo, Leopardi e Manzoni. Poi Verga e il ciclo dei vinti. Italo Svevo, Pirandello e poi le riviste fiorentine. Poi Montale, Ungaretti e Quasimodo. Mentre chi era stato bravo-bravissimo aveva studiato anche Saba (noi no, ovviamente).

Ma il vero incubo dei maturandi che portavano Italiano alla maturità restava Dante Alighieri.
Dante Alighieri e il Paradiso.

E solo chi ha portato Italiano sa di cosa sto parlando.


 
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