Ricordo che mi piaceva da impazzire l'orario provvisorio.
Sempre meglio di quello definitivo, che aveva sempre in serbo qualche brutta sorpresa.
Due ore di matematica, due ore di italiano e poi magari inglese e poi storia all'ultim'ora. Un massacro insomma!!
Nononononononono..senza dubbio preferivo l'orario provvisorio, che lo scrivevi a matita sulla pagina a sinistra del diario (rigorosamente smemoranda dalla seconda superiore in poi), perchè di sicuro sarebbe cambiato, e poi cambiato ancora.
E poi con l'orario provvisorio si usciva prima, ti assegnavano meno compiti, si sentiva nell'aria ancora il sapore dell'estate. E poi molti non avevano ancora comprato i libri di testo, e allora non si poteva andare nemmeno avanti coi programmi.
Per chi ha preso già il libro studiare da pagina 8 a 13.
Diceva la professoressa alla fine dell'ora.
Gli altri fanno una ricerca sull'europa dopo il congresso di vienna.
E si perchè il programma di quinta iniziava col congresso di vienna.
E finiva col secondo dopoguerra, visto che la materia non usciva, e nessuno studiava nient'altro dal libro di testa.
Eh si, funzionava così. E si ripiegava su Italiano. E sulle differenze tra il romanticismo e il neoclassicismo. E Foscolo, Leopardi e Manzoni. Poi Verga e il ciclo dei vinti. Italo Svevo, Pirandello e poi le riviste fiorentine. Poi Montale, Ungaretti e Quasimodo. Mentre chi era stato bravo-bravissimo aveva studiato anche Saba (noi no, ovviamente).
Ma il vero incubo dei maturandi che portavano Italiano alla maturità restava Dante Alighieri.
Dante Alighieri e il Paradiso.
E solo chi ha portato Italiano sa di cosa sto parlando.
Inviato da: romhaus
il 13/11/2009 alle 16:10
Inviato da: RusselKane
il 03/01/2009 alle 09:02
Inviato da: abici1
il 29/12/2008 alle 00:40
Inviato da: abici1
il 29/12/2008 alle 00:38
Inviato da: romhaus
il 27/12/2008 alle 02:24