Un blog creato da Colchicas il 05/07/2006

Colchide

Il mio amore per Medea.

 
 
 
 
 
 

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Disarmonia proporzionata.

Post n°10 pubblicato il 24 Luglio 2006 da Colchicas
Foto di Colchicas

Sono qui che continuo a disegnare anche dopo che dovrei essere a letto. Non trovo la gomma, la micromina si spezza facilmente, gli occhi bruciano e il cuore invoca pietà.
Disegno volti, disegno caratteri e pensieri che mi avvolgono, disegno persone che amo, che ho amato e che amerò per sempre.
Vorrei poter essere così bravo da far vivere le mie opere. Infondere l'anima alla carta, ad un pò di grafite e all'inchiostro che ho utilizzato per delineare le forme appena abbozzate.
Quel disegno prenderebbe vita, si staccherebbe dal foglio e mi amerebbe per sempre. Creerei un amore incestuoso, bellissimo, proibito e assoluto. Un amore da creatore a creatura. Un amore che non avrebbe mai fine, perchè la creatura conoscerebbe il suo creatore, ma il creatore avrebbe il potere di decisione sulla creatura. Imprigionandola e rendendola schiava dei suoi voleri.
Sarei amato e vezzeggiato oltre ogni limite, non avrei più bisogno dell'anima gemella, perchè ogni mia opera avrebbe in se un pizzico della mia anima, quindi amerei me stesso e nell'amarmi conoscerei meglio i miei pensieri più reconditi e nascosti, troverei gli angoli in ombra del mio cuore, darei sfogo ai miei desideri più inconfessabili.
Sarebbe la fine di ogni altra attività, dedicherei tutto il tempo alla creazione di nuovi volti e nuovi desideri, amerei me stesso consumandomi, versando frammenti del mio animo, svuotandomi delle scintille che mi rendono vivo.
Alla fine, giunto al termine della realizzazione della mia opera più grande, mi ritroverei senza più fiato, senza più pensieri e senza più amore.
Il mio corpo privato dello spirito, sarebbe inutile, tutte le mie creature senza il loro creatore perderebbero la capacità di essere vive...

Guardo l'ora, sono le due e quarantacinque minuti, davanti a me un foglio bianco aspetta silenziosamente. Domani disegnerò colei che amo, colei che non posso controllare, colei che non si fa amare. La disegnerò e sussurrerò parole prive di senso, come se fosse un'incantesimo perduto e potente e arcano. Immaginerò lampi di luce e scintille iridescenti e m'illuderò che dal foglio colorato escano le mani ed il corpo ed il viso della mia amata e sentirò parole mai pronunciate sfiorare soavemente le mie orecchie: - Mi hai disegnato i piedi storti, le dita rachitiche e il naso a patata... E poi le tette sono sproporzionate e asimmetriche... Aspetta, dammi la gomma che faccio io... E che C***o!- .
Mi scuso.


 
 
 
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