Suoni lontani e simboli arcani. Giochi di luce e cristalli perfetti. Ogni cosa segue un sentiero preciso e calcolato, ogni cosa ha una struttura e una forma già immaginata.
Difficile carpire l'ordito di questa strana e pacchiana vita fatta di piccoli frammenti di io e di voi che s'intersecano in strani scintillii colorati e ameni.
Capisco di essere solo. Capisco di amare questa mia solitudine, perchè è raro trovare chi riesce ad amarti davvero in ogni tua singola sfumatura ed allora crei.
Plasmi colei o colui che vorresti al tuo fianco. Con cui condividere piccole gioie, pensieri audaci e mai confessati, piccoli crimini e risatine sommesse. Lo plasmi seguendo un tuo tratto, un tuo stile, un tuo modo di vedere, un tuo pensiero fisso ed immobile.
E alla fine della tua creazione, l'alito del tuo animo affranto penetra e muta la terra in carne, la sabbia in sangue, le pietre in odio.
Amore che sei così lontano, che soffri nel restare chiuso in un piccolo scrigno di legno e d'ottone, ti prego, trova il modo di conquistare la libertà. Rompi catene e lucchetti, spezza cuori saturi di disprezzo e conquista chi merita il tuo calore.
Se esiste amore, perchè rabbia e spregio non possono convivere? Se svilimento e biasino appartengono a questo mondo, perchè accettazione e venerazione non possono rapire il mio animo e portarlo a te?
Non appartengo a nessuno e nulla mi appartiene. Metalli e plastiche e tecnologia e anticaglie mi circondano, approfittano delle mie debolezze e alla fine dilaniano le mie carni... E di me, quello che considero vero e reale, non rimane molto.
Solo tu puoi ricrearmi. Plasmarmi dal fango e dalle foglie arancioni e secche e poi stringermi e sussurrare parole antiche e perdute al mio orecchio.
Sono un tuo incantesimo, sono una tua alchimia, sono un tuo pensiero. Esisto solo a causa tua.