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Un Giorno come tanti altri ....

Post n°10 pubblicato il 02 Agosto 2006 da NeverEndingBlue
 

Una giornata come tante altre, con poca roba da fare in ufficio (meno male).
Tanto caldo fuori, ma almeno nel "loculo" dove siamo c'è l'aria condizionata.

Non ho una idea precisa di cosa scrivere... ma visto che ci sono, butto giu' qualcosa... chissa', poi magari l'ispirazione arriva :-)

Un giorno come tanti altri, in cui penso: "ma io che ci sto a fare qui?" , "ma è questo quello che voglio fare" e tanti altri pensieri su come potrebbe cambiare il mio futuro se ricevessi il dono di una grandissima "botta di fortuna".

Sono qui, alla scrivania, che rispondo a qualche amico su MSN, invece di lavorare... l'umore , come è facilmente intuibile, non e' alle stelle...

Perche'? Perche' continuare tutto questo? Quante volte me lo chiedo...

Oggi per esempio, per arrivare in ufficio, ci ho messo quasi 1 ora e mezza. mentre ero bloccato sul raccordo, o ai vari semafori della casilina - tuscolana - appia, vedevo la gente, e dentro di me pensavo: "ma come mai la gente si affanna così tanto?, Perche'?"

All'altezza di testaccio, poco prima del ponte, si ferma una porsche, dal lato opposto al mio. Dentro un cesso, che piu' cesso non se po... Avra' anche la Porche, ma sicuramente i capelli e la pelle butterata non saranno degli incentivi per rimorchiare qualcuno...

Mi piace pensare al caldo secco di Londra, ai suoi prati, alle migliaia di turisti che la visitano, che sognano di trasferirsi li'...

Mi piace pensare alla Scozia, paese ancora piu' "friendly" dell'Inghilterra, con un accento e una lingua ancora piu' difficile da capire, ma con dei paesaggi mozzafiati...

Invece sono sempre qui, alla mia scrivania... con Peter che mi aspetta a casa, a fine giornata per essere portato giu' e gironzolare un pochino nei praticelli antistanti casa.

Ma se tutto questo fosse un sogno, quando e' che mi sveglio?

Su Radio Deejay oggi parlavano dei sogni degli Italiani: dicevano che sono piu' concreti, piu' materiali: niente villa in Svizzera o doppia casa a Parigi, ma il sogno ora e' quello di avere una casa di proprieta'. Niente veline, ne' calciatori: ma uomini e donne imprenditrici...

Il mio? ma direi forse, e meglio, uno dei tanti sogni miei è quello di aprire un bel casale lontano da tutto e tutti, ma cmq una specie di rifugio, una piccola locanda di passaggio, in un borgo poco popolato... con tanto verde attorno...
Poter gestire il mio tempo come voglio, fare un salto alla Beauty Farm per apprezzare meglio il mio corpo... Vorrei godere della liberta' di avere un istante per comprare un biglietto aereo per fare il giro del mondo...
Australia, Giappone, Korea... tanti paesi, ma ancora così distanti... chissa' mai se li vedro'.

Ci sono altri miei coetanei che alla mia eta' sono gia' stati fuori l'Europa... Io ancora devo farlo. Ci riuscirò?... Chissa'?

"Devi guardare i lati positivi, e non quelli negativi"... ma quando ti accorgi che i lati negativi sembrano essere di piu' di quelli positivi, dove guardi allora?

La tecnologia che tanto fa per noi, poveri esseri umani, per facilitare i nostri vari compiti quotidiani, ci ha reso schiavi del lavoro: Non appena l'area attera, e si ferma, cosa si fa'? Non piu' alzarsi e cercare di recupare la propria roba, ma accendere il cellulare per vedere se ci sono chiamate o messaggi di lavoro. Devi essere reperibile ovunque e a qualsiasi ora. Adesso addirittura con i videofonini puoi guardare mentre parli: comodo sì... utile? non so: già non mi piace essere fotografato, figuriamoci intrattenere uno SHOW mentre sono al telefono, con chi poi ... bah !

Sommersi da computer con memoria sempre piu' gigantesca e capiente: possiamo metterci di tutto, possiamo salvarci il mondo... e poi? e' una cosa che ci rimane tutta la vita? No, perche' appena due mesi dopo, ci sara' un computer ancora piu' potente , con quella "chicca" in piu', che lo rende così obsoleto...

I telefonini... prima il caro vecchio apparecchio telefonico, il "grigione", come lo si definiva un tempo, ero uno strumento caro a tanti. C'era solo lui, con il suo trillo inconfondibile e familiare.
Ora invece c'è il "compra oggi e butta domani": mega pixels, giochi, extra, videocamera, videofilmati... ah, dimenticavo il GPRS, UMTS, ecc ecc...
E domani?

Ma arriveremo davvero al punto in cui riusciremo a muoverci con macchine volanti? Sara' questo il futuro?

Oppure l'inquinamento prodotto da tante tonnellate e tonnellate di rifiuti, di qualsiasi tipo e genere, ci sommergera' e ci estinguera' tutti?

Ricominciare non sarebbe male... E' come per i computer: tasto reset, e via, si ricomincia.

Ci lamentiamo del caldo insopportabile e del freddo congelante... ma prima non era così. Il tempo era davvero piu' mite e il clima sopportabile.

Ci lamentiamo dello stress, di questo e di quello... ma intanto andiamo avanti... per le speranze, per i sogni che abbiamo dentro... che ci lasciano in vita, e che non ci abbandonano alla morte...

Ma morire in fondo è proprio così brutto? Inizia a non pensarlo piu'...
Io credo nella reincarnazione, nel principio che "nulla si crea, e nulla si distrugge". La vita prosegue, continua sempre. La Natura ha il suo corso... e nulla può ostacolarlo, neanche l'uomo.

Ci sono momenti in cui penso di aver gia' "scritto" parecchio del mio destino attuale, e non mi dispiacerebbe arrivare alla fine del libro , per apporre la tanto sospirata parola "FINE", senza dover scorrere altre pagine bianche...

Sono momenti, attimi, che ultimamente si sussuegono parecchio, e piu' frequentemente... fino a quando? chissa'...

Ritorno al solito tran-tran. Siamo qui, per vivere. Si lavora per portare i soldi a casa. Soldi che non bastano piu', che non lasciano piu' spazio ai sogni, ma solo ai bisogni concreti e materiali.

E senza sogni, l'uomo muore!

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PREGHIERA DEL CANE RANDAGIO

Con passo vacillante
e con il corpo stremato
giungo alla fine dei miei giorni.
Forse stasera morirò
e da sotto questa quercia
con l’ultimo respiro che mi resta in
gola, vorrei ringraziare il Signore
per il pane che mi ha fatto trovare
nella spazzatura,
per l’acqua che ha fatto scendere
dal cielo per dissetarmi,
per i sacrati delle chiese
dove ho potuto ripararmi.

Si, Signore,
io sono uno di quelli
uno fra i tanti che non sa
cos’è il calore di una cuccia,
il sapore di un osso,
la carezza di un padrone.
Conosco solo il dolore dei calci sul
dorso, le sassate sulla fronte,
le gomme di quella macchina
che mi hanno spinto nel burrone.

Ricordo, poi quella mano, grande,
pesante, che ancora cucciolo mi
ha abbandonato nella strada,
dove vissi tutto il mio calvario.
Ho attraversato monti, boschi e paesi
nessuno mai, mi ha tenuto con sé,
nessuno, mai, mi ha dato un nome.
Dalla nascita ho sempre
portato il tuo, “ Cane.”

Signore, tante sono le cose che vorrei dirti;
ma….. il cuore ha rallentato il battito 
e il respiro s’affievola sempre più.
Perdonami! E ti supplico:
fa che la mano dell’uomo
non abbandoni più
un cucciolo nella strada.
E’ triste vivere da vagabondi,
è penoso essere soli,
ed essere soprattutto
semplicemente solo un cane.

Abbracciami almeno tu
         
in quest’attimo. Perché?
Perché anch'io ti appartengo

Tratto dal libro: "Voci di canili"
 Autrice: d.ssa Anna Mazziotti

 
 
 
 
 
 
 

IL PONTE DELL'ARCOBALENO

Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al ponte dell'arcobaleno. Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme. C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene. Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati.
Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro...
Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.
 
Allora attraverserete,insieme , il Ponte dell'Arcobaleno.......

 
 
 
 
 

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