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OFFESO

Post n°86 pubblicato il 12 Marzo 2024 da hesse_f
 

 

OFFESO

Niccolò Fabi

Fiorella Mannoia

video hesse_f


 
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Mielato Patrizia Laquidara

Post n°85 pubblicato il 08 Marzo 2024 da hesse_f
 
Tag: video

 

Mielato

Patrizia Laquidara

 
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Un passo indietro

Post n°83 pubblicato il 05 Marzo 2024 da hesse_f

 

 

 

Un passo indietro

Negramaro

 
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Il bacio sulla bocca

Post n°82 pubblicato il 05 Marzo 2024 da hesse_f

 

 Il bacio sulla bocca

Ivano Fossati

 
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le regole, sregolate dell'informazione

Post n°79 pubblicato il 23 Maggio 2012 da hesse_f
 

Le regole, sregolate dell'informazione.

ho letto in giro che il giorno dell'attentato a Brindisi, Repubblica ha voluto evitare ogni pubblicità invasiva che in qualche modo avrebbe potuto distrarre dalla tragicità della notizia  proposta in prima pagina. Nel blog "Mediamondo" ho trovato tre esempi, ben diversi da quello di Repubblica, di come vanno di solito le cose; di  quando cioè, catastrofi, calamità, bombe, non scuotono minimamente le regole del gioco. Regole che ci dimostrano inoltre come anche il web stia facendo passi da gigante per non restare indietro e magari sfigurare in mezzo all'indifferenza della carta stampata o al cinismo delle televisioni.

                                         WEB

QUOTIDIANI                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        


e poi, può capitare anche questo: uno slogan normale che diventa ferocemente ironico, se si può avvicinare senza rabbrividire due parole come ironia e tragedia

 

a.b.

 
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ho sposato un deficiente Grillo

Post n°77 pubblicato il 18 Maggio 2012 da hesse_f
 

Ho sposato un deficiente: Grillo

Parvin Grillo intervistata da Carla Signoris

 

 

non penso che i panni sporchi vadano lavati per forza in famiglia, e neanche che in pubblico si debba sempre mentire. Apprezzo anche chi cerca di parlare dei propri rapporti con leggerezza, senza santificarli o demolirli, rendendoceli nella normalità di un quotidiano fatto, per tutti, di alti e bassi. Credo però che vi siano alcuni casi, e l'intervista Signoris-Tadjk è uno di questi, dove bisognerebbe prestare più attenzione, da parte di un'intervistata in vena di confidenze, o solo con un po' di voglia di apparire, a quel che si racconta. Quando il marito è una figura ingombrante, vivisezionata in ogni parola, opera, omissione, in attesa dell'inciampo, bisognerebbe obbligarsi a contare fino a 300 prima di dare una qualsiasi risposta, ricordando che di certo verrà interpretata in modi diversi a seconda di chi la leggerà, e non è questione di sesso, in questi casi, è questione di opportunità e di riconoscersi e riconoscere all'altro un ruolo. Non sei d'accordo, puoi dissentire, ma se tuo marito è un comico non è detto che tu possa godere della sua capacità di usare l'ironia, e allora, o ti contrapponi alle sue idee con valide motivazioni o stai zitta. Naturalmente il video, del 2009, tenuto in naftalina, è stato riproposto in questi giorni. Io, nemmeno sapevo che esistesse una signora Grillo, in realtà, la conosco solo attraverso questo video e allora...furbescamente( ohhh) mi deresponsabilizzo e chiudo con le parole di un commentatore, un certo magnus264, che scrive "Dietro un grande uomo si nasconde spesso una donnetta". In verità se Grillo sia un grande uomo non lo so, ma di sicuro è stato in grado di aggregare un movimento, che io mi auguro presto indipendente dalla sua figura, che sta offrendo in questo desolante panorama politico, qualcosa di nuovo e almeno all'apparenza, e sottolineo all'apparenza, di diverso, da quel che siamo abituati a vedere, inoltre ha di certo un grande blog che deridere in pubblico è davvero...una sciocchezza. Come donna poi mi vien voglia di aggiungere una cosa : io ci trovo poco da ridere nel dover minacciare di  andarsene per farsi sposare; anche fosse andata così, lo terrei per me!

a.b.

 


 

 
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dal voto di scambio al voto di cambio

Post n°76 pubblicato il 12 Ottobre 2011 da hesse_f

e Tremonti disse

"Il Ministro era al Ministero.."

dal voto di scambio

al voto di cambio

 

 

per saperne di più del voto di ieri che ha bocciato alla Camera l'art 1 del rendiconto generale dello Stato, il Giornale si affida al Ministro Michela Vittoria Brambilla, che sciorina, rassicurante un crescendo di situazioni che hanno dell'incredibile, soprattutto se recitate in tono minore per farle sembrare normali. Come una lista delle cose fatte nel pomeriggio, che ti hanno fatto arrivar tardi dalla manicure, così "Alcuni parlamentari erano assenti perchè malati, altri in missione, altri hanno trovato traffico, altri ancora erano sulle scale. Bossi parlava con i giornalisti e stava entrando in aula. Tremonti era al Senato per la Legge di stabilità ed è arrivato 30 secondi dopo il voto. È un fatto grave ma episodico"


Davanti alle opposizioni che gridavano "Dimissioni dimissioni", mentre i suoi cercano di capire se si tratta davvero di 28 pasticcioni, come li ha definiti sempre oggi il giornale di famiglia, o di un vero e proprio agguato, il premier scuotendo la testa e riferendosi agli assenti e a Tremonti si lascia andare "Dovrei essere più cattivo, lo so. Sono troppo buono, ma sono fatto così". La Russa, che con Cicchitto chiede il voto di fiducia, aggiunge un po' di pathos ai ricordi della giornata dicendo "Alcuni sono arrivati proprio un attimo dopo, trafelati..." Tremonti, sempre più isolato e attaccato più o meno velatamente, un giorno si e l'altro anche, dopo ore di illazioni sul suo comportamento, verso sera lancia una nota chiara e rassicurante "Il Ministro era al MInistero...." E Scilipoti, quello della riabilitazione dei peones, deluso dal percorso non realizzato col Cavaliere, oggi a Repubblica rilascia un'intervista in cui dice che lui è libero e "decide!".

Come sembrano lontani i giorni di normale non-attività parlamentare, quando c'era solo una legge ad personam ogni tanto da approvare e poi calava il silenzio su tutto e se ci andavi o meno, in Parlamento non importava a nessuno e soprattutto, quando ci andavi, un po' come a scuola da ragazzi, si trovava sempre qualcosa di divertente da fare o da guardare....

 


parlamento

In Parlamento


 

 
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La Gelmini ci prova con un altro tunnel, quello tecnologico.

Post n°75 pubblicato il 11 Ottobre 2011 da hesse_f


L'ignoranza fa avanti e indietro nel tunnel



 

tre errori in una settimana. "Meglio leggere" le avrà consigliato qualcuno, per niente rassicurato dal fatto che il suggerimento sarebbe stato seguito. E infatti, il Ministro dell'Istruzione, nonostante non staccasse gli occhi dal foglio, alla conferenza stampa, dopo la riunione del Cipe del 30 settembre, parlando di investimenti, è riuscita a dire "scientifichi", senza abbozzare un accenno di sorriso, naturalmente, mentre si correggeva.
Quando l'inghippo sta a monte, puoi portarti appresso 300 consulenti culturali e 250 comportamentali, puoi farti scrivere il discorso da Baricco o da Eco, senza per questo, che nessuno, tu per primo, possa sentirsi tranquillo. Sono convinta che con un sorriso in più nel suo "curriculum", quell'acca
sarebbe stata magari dimenticata, e forse non sarebbe finita sui giornali e su You Tube, perchè, quel che proprio non si sopporta, ancor più dell'ignoranza, nel suo caso quasi certificata, è la stupida arroganza. La stessa, Mariastella, che ti ha portato a trattarci da fessi per l'ennesima volta, riguardo l'affair neutrini. Comunicato e smentita, non ti erano bastati e, convinta che "se non lo vedo/no non esiste" hai fatto togliere tutto dal sito del Miur. Tu e il tuo staff, ci avete dato in pasto, come responsabile del misfatto, un nome qualsiasi, tal Zennaro, tuo portavoce, con cui eri già ai ferri corti, passato "per punizione" alle dipendenze di Barbara Berlusconi con cui, si dice, era già in contatto in precedenza, e dopo esservi defilati per un po', così che le acque si calmassero, avete proceduto "all'occultamento con destrezza". L'operazione non vedo-non credo, è stata curata, nei minimi dettagli e portata avanti in due mosse. Il 30 settembre è stato fatto sparire il primo comunicato, il gioiello di famiglia, il 4 ottobre il secondo, quello della non-rettifica e delle "polemiche ridicole". Naturalmente, siccome noi siamo gli stupidi, vi abbiamo scoperto subito. Ho letto che stai cercando una linea morbida verso le istanze degli studenti, con qualche ammissione qua e là, nel contempo, però scarichi "la commissione non l'ho nominata io!!" tanto per non perdere l'abitudine, la responsabilità negli errori di cui "non mi capacito proprio" nel concorso per presidi. Ai cambiamenti troppo repentini, quando il mare è a forza 9, credo poco e sono convinta che le parole dette per stare a galla, verranno rimangiate in caso di salvezza, alla prima occasione. Su una cosa però, Mariastella sei una certezza e non ti smentisci: non conosci proprio l'italiano e quel che dici è per lo meno, a voler essere generosa, strampalato.
"So che non esiste il tunnel da Ginevra al Gran Sasso, ho visitato il Cern e non ho visto il tunnel." Complimenti, ad ogni tentativo di salvataggio, affoghi un po' di più; se non avessi "toccato con mano" avresti, dunque, pensato che i neutrini erano passati dal tunnel, devo dedurre? E poi l'errore quotidiano, quello che non ci fai mancare mai ad ogni apparizione o intervista sui giornali. Quello dell'altro ieri, appare senza correzione su Repubblica in un articolo di Corrado Zunino "...Bastava mettere quella parola tra virgolette e aggiungere tecnologico, "il tunnel tecnologico" dentro il quale sono viaggiati i neutrini" Hai detto proprio così SONO VIAGGIATI". Vorrei chiederti anche la connessione tra i neutrini e il tunnel tecnologico, che chissà nella tua mente come dovrebbe essere, ma ..temo la risposta.

E la saga, purtroppo, ne sono certa....continua...

 

 

 

 
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dedicato a spettachearrivo

Post n°73 pubblicato il 08 Settembre 2011 da hesse_f

DEDICATO A

SPETTACHEARRIVO

(oggi va così mi farò perdonare)

(non è neppure la musica che ascolti tu.

Quando si dice centrare il bersaglio...!!)


 
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MILANO MILANO

Post n°72 pubblicato il 30 Maggio 2011 da hesse_f

 e tra chi nomina

il tuo nome invano

ci sono anch'io

MILANO MILANO

art 31

video hesse_f

 
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NON SONO UNA SIGNORA

Post n°71 pubblicato il 15 Marzo 2011 da hesse_f

 

VIDEO  hesse_f

 
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alexander platz

Post n°70 pubblicato il 20 Novembre 2010 da hesse_f
 

 

 

Alexander Platz 

Franco Battiato


Tutta colpa di Giuda

Cecco Signa 

non appariva più

 

mica sono tanto sicura che questo apparirà

 
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NONOSTANTE CHE SILVIO C'E'

Post n°69 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da hesse_f

 

"NONOSTANTE CHE SILVIO C'E"

 

 

io che sono un'abitudinaria e resto ancorata agli stessi modi di dire e ai soliti cliché per lustri, lo chiamerò ancora per una volta "imperativo categorico", ma solo qui, all'inizio, sperando, prima della fine del post , di aver sostituito il detto kantiano con il più comune "fare una cosa per se (stessa)". Sto parlando di quelle azioni che devi proprio compiere, di quelle parole che devi proprio dire, se vuoi riuscire al mattino a guardarti allo specchio e, tutto sommato, essere contento di te. Davanti e dentro a quello specchio ci sei solo tu e con te stesso, in genere, non bari. Cui prodest? Qualche tempo fa, alla radio, parlando di grandi mentitori, l'esperto di turno, dopo aver fatto le divisioni di rito tra bugie con le gambe corte e quelle con le gambe lunghe, e dopo averci informati, che hanno senso solo quelle con le gambe lunghe, forse perchè più svelte nella fuga in caso di smascheramento, ho pensato, con la mia solita ironia a buon mercato, ha sentenziato che si può mentire a tutti, parenti, amici, amanti, datori di lavoro, persino al tuo confessore, ma che non ha alcun senso farlo con se stessi." In tal caso", concludeva " Sei un coglione". Forse un po' brusca e poco elegante, ma, a pensarci bene, non lontana dal vero quest'affermazione, perchè di nuovo "Cui prodest?" Tornando al "fare una cosa per se ( stessa)", la Bignardi ha scritto su un settimanale, che Obama sta portando avanti una scelta faticosa nell'appoggiare la costruzione di una moschea a Ground Zero, perché da qualsiasi parte la si guardi non gli porterà amici, per di più, aggiungo io, proprio mentre si stanno avvicinando le elezioni di medio termine. Nessuno lo obbligava a prendere posizione, e come spesso si fa in politica, avrebbe potuto parlare a vuoto, e, girarla e rigirarla, fino a non dare una risposta. Ma lui ha voluto essere chiaro e la risposta, fosse anche solo "per fare una cosa per se" l'ha data. La Bignardi, paragonava questa scelta di Obama, pur su piani diversi, con la riposta avuta da una signora 80enne che aveva fatto la staffetta partigiana, e che, in un'intervista, alla domanda della giornalista, "Alla luce dell'Italia di oggi, ha avuto senso fare quello che lei ha fatto, rischiare la propria vita, quella dei familiari, degli amici?" "Non si poteva fare diversamente" ha risposto in modo immediato e disarmante. Parole leggere come il vento per chi le sa e le può pronunciare, ma pesanti come macigni per chi vive all'insegna del calcolo e dei distinguo. E' questo che mi stupisce dell'uomo, perchè, quando sembra che davvero più in basso di così non si possa andare, che il fondo sia proprio sotto ai nostri piedi, vedo, il presidente del paese più ricco del mondo che fa una scelta politically incorrect, o una signora che nonostante il risultato vergognoso che ha davanti, nonostante questa Italia di serie zeta, se tornasse indietro, rischierebbe la vita, per questo paese, nello stesso, identico, modo.       "Nonostante che Silvio c'è!"

 

a.b.

 

 
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buonasera dottore

Post n°68 pubblicato il 26 Settembre 2010 da hesse_f


 
 Buonasera dottore





 

È colpa del caldo, se io, che non so cucinare il classico uovo, mi sono trovata l'altra notte, dopo ore di insonnia a preparare un menù che nulla aveva da invidiare al “pranzo di Babette”.

Tutto si è svolto nella mia mente, sia chiaro, in cucina non ci ho assolutamente messo piede, ma, il solo fatto che io abbia passato del tempo tra pentole, casseruole, tegami di ogni materiale, spezie e dolci, sta ad indicare che la mia mente ha vacillato.

C'erano circa 30 gradi.

Naturalmente, non sarò stata la sola, e mi è bastato leggere il giornale il mattino dopo per capire che anche la notte del ministro Gelmini non doveva essere stata serena.

Povera me quindi, e povera Gelmini, che con il freddo ci renderemo conto delle sciocchezze concepite e magari sparate ai primi di luglio.

Le mie, per fortuna hanno vita breve e si disperdono in genere tra me e me, le sue, invece, purtroppo per lei hanno una risonanza davvero poco invidiabile visto l'argomento.

Il mio pensiero folle di mezza estate in fondo diciamocelo, rispetta i canoni di una qualsiasi insolazione, ma per Mariastella però il caldo da solo non basta a spiegare la proposta che ha lanciato all'Italia: una laurea per Bossi.

Forse una ulteriore scusante, per la Gelmini, potrebbe essere oltre la calura, l'insonnia ormai prolungata da quando in aprile è diventata madre.

Dorme poco e così il caldo, la bimba, gli sbalzi ormonali, la depressione post partum e chi più ne ha più ne metta, visto il caso, la fanno straparlare e “straproporre”.

Il ministro dell' istruzione ha infatti suggerito che, ad un altro ministro del suo governo, e già questa proposta è di per se, credetemi, del tutto inconsueta,  Bossi Umberto, da Cassano Magnago, venga data una laurea honoris causa in scienze della comunicazione.

Sto ridendo a squarciagola. Non solo per l'idea di una laurea honoris causa a Bossi ma per la laurea in scienze della comunicazione! Certo se avessi in mano una margherita sui cui petali ci fossero, uno di fianco all'altro, tutti i corsi di laurea esistenti in Italia e io dovessi partire da quello che mi sembra meno opportuno è probabile che alla fine, petalo su petalo, disperazione su disperazione, lascerei anche io, come ultimo attracco, a cui aggrapparmi, quel corso di Laurea in scienze della comunicazione definito da Maria Latella, per anni firma del Corriere e ora direttrice di “A”, “ la laurea per le veline mancate”.

Se avesse proposto filosofia, o storia o lettere vi immaginate le battute che sarebbero girate dal Trentino alla Puglia nelle varie feste di partito di fine estate. Dire “è un grande filosofo, un grande storico, un grande letterato” fa venire alla mente nomi insigni e quindi paragoni impossibili da reggere per il nostro, ma se uno dice è un grande comunicatore al massimo, alla memoria ci viene un bravo attore o un politico imbonitore, quindi, niente di qualitativamente  elevato, al massimo si può ripiegare, qui, sulla quantità.

E di certo Bossi è famoso per spararne o averne sparate, visto che ultimamente la malattia gli ha tolto quel ruolo in cui prima spiccava, tante e grosse.

Ripercorriamo negli anni la grande comunicazione bossiana: dal celodurismo, alla spada infilata in ogni posto la fantasia in quel momento lo portasse, fino al linguaggio attuale fatto di un compendio di gesti più eloquenti di ogni parola.

Del resto è o non è un trascinatore e si sa le mani in questo hanno sempre avuto un ruolo fondamentale, dai vari saluti fascisti e comunisti al chiaro ed eloquente dito medio alzato, per non parlare delle italiche corna.

Del resto se è il ministro dell'istruzione a dire che è degno di una laurea per come sa comunicare, chi sono io per non doverci credere??

Non si dice “Ubi maior minor cessat”!


AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!

E' cosi' che si scrive una risata???


a.b.


 

 
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MA CHI HA DETTO CHE NON C'E'

Post n°65 pubblicato il 16 Agosto 2010 da hesse_f

MA CHI HA DETTO CHE NON C'E'

 

GIANFRANCO MANFREDI

 

video hesse_f

foto di BARUDA e altre prese su internet

 
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UN UOMO EUGENIO FINARDI

Post n°64 pubblicato il 11 Agosto 2010 da hesse_f

UN UOMO

EUGENIO FINARDI


video hesse_f

 

..impresentabile ai tuoi genitori, così coerente anche negli errori...

 
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BELEN, RITA LEVI MONTALCINI E MARIAROSARIA ROSSI

Post n°63 pubblicato il 09 Agosto 2010 da hesse_f

 BELEN

 

RITA LEVI MONTALCINI

 

E

MARIAROSARIA ROSSI

 

Non siamo tutti uguali. Alcuni, più di altri, hanno bisogno di conforto e di sostegno nei momenti in cui la vita ci mostra un conto, ed è in questi casi che gli amici dovrebbero leggerci dentro e interpretare le nostre istanze, i nostri bisogni, spesso volutamente celati, tendendoci una mano. Non vorrei sembrare la solita guastafeste, dicendo che a me, cose come quella di cui sto scrivendo, non capitano mai, ma, del resto, cosa pretendo io che al massimo posso battezzarmi hesse_f, nome di ripiego perchè la sola hesse già l'aveva scelta qualcun altro/a, per far parte di una Community che accetta l'iscrizione di chiunque ne faccia domanda, contro un altisonante “fratello Cesare”, come pseudonimo di appartenenza alla nuova Loggia P3? Forse io, a differenza del fratello di squadra e compasso, non lo merito, se per lui, basta una giornata storta, un po' di tedio o di cattivo umore e si trova preparata una cena con quello che ormai tutti sanno essere per lui il sale della vita: le donne.

Una cena a base di donne: pensata da una donna, che ha portato al tavolo solo donne. Per ben due volte, in due momenti diversi, Mariarosaria Rossi, che, nell'apparire con i suoi occhi azzurri  e un' aureola di capelli biondi su sfondo azzurro/forzaitalia, sui manifesti elettorali dei muri di Roma, fece esclamare a chi la vedeva per la prima volta, “Ma chi è quella, la Madonna?”, vedendo rabbuiarsi lo sguardo del suo Presidente, ha pensato di fargli cosa gradita organizzando una cena di deputate del Pdl.

“Niente balli - ha obiettato Mariarosaria a chi aveva osato fare insinuazioni di vario tipo- solo due cene, in un momento per lui difficile, la rottura con Fini”.

Sarei tentata a crederle, del resto della rottura si trattava, di un idillio durato18 anni circa, se pur tra alti e bassi, e, una storia così lunga in politica come in amore non si supera senza scossoni, sbandamenti e momenti di depressione. Così, con una sensibilità tutta femminile ha fatto preparare una torta con scritto “meno male che Silvio c'è” ed invitando una ventina di deputate, gli ha fatto per qualche ora dimenticare le cattiverie della politica.

Beata lei che ha azzeccato il modo, visto che dopo quelle attenzioni, sembra sia stata eletta sul campo dal Cavaliere  “ambasciatrice delle donne deputate del Pdl, presso Palazzo Chigi”, e dovrà, secondo Il Giornale, raccogliere i suggerimenti delle parlamentari e riferirli direttamente al premier e, beato lui che ha amiche così sensibili!

Beati tutti quindi, e tutto a posto, per una destra più viva e vegeta che mai, nonostante la Fineide.

Dal fronte Berlusconi versus invece sembra che le cose vadano sempre peggio. Nessuna novità all'orizzonte e le poche donne che si aggirano tra i banchi di Montecitorio o nelle file del PD, a quanto pare, non riescono ad incidere gran che sulla vita attiva del parlamento, né dei parlamentari.

Del resto, sembra che non dimostrino neppure la stessa sensibilità delle loro colleghe di destra nel leggere lo sguardo del loro segretario di partito. Pierluigi Bersani, dall'occhio vacuo e spaesato, ormai sempre perso di più nel vuoto, forse, per evitare una lenta agonia prima dell' estinzione, avrebbe davvero bisogno di qualche cena con le deputate del suo partito.

Anche se io poco confido nelle deputate del PD che sembrano partecipare attivamente a questo ultimo atto della sinistra, senza alcun coup de theatre, mentre le sale si svuotano. Di qualche giorno fa questa intervista di Giovanna Melandri in cui, lei che è stata Ministro delle politiche giovanili, alla domanda su chi avrebbe contrapposto come modello positivo per i ragazzi, a Belen, diventata ormai il diavolo, dopo l'affermazione impudente sull'uso della cocaina, che, pur facendo parte dei “much noise for nothing”, ha irritato all'apparenza parecchi, ha risposto testualmente “Io, sono stata abbagliata dallo sguardo di Rita Levi Montalcini!”

Come san Paolo sulla via di Damasco mi verrebbe da dire!! Cioè quello che succede ogni giorno ai 15enni.

Non so se l'intervistatrice abbia alzato gli occhi al cielo, so però che ha così chiuso il discorso, scuotendo la testa “Non per mancarle di rispetto, ma se non trova altro da suggerire.....”

Cara Melandri, ti immagino colta alla sprovvista e in preda al caldo. Possibile che nella tua mente pensando ai 16enni di oggi non sia apparso alcun nome tra Belen e Rita Levi Montalcini, perchè non vorrei, in caso contrario, trovarmi allineata all'attuale Ministro delle Politiche Giovanili, Giorgia Meloni che si fa intervistare dalla Cabello e che di te disse in un'occasione  “Politiche giovanili lei? Ma se ha quarant'anni!”....

Considerai questa frase una provocatoria boutade, ma non vorrei alla luce dei nuovi sviluppi dover rivedere, causa tua, tutta la mia filosofia di vita.

a.b.

 

 

 
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DOMANI SMETTO

Post n°62 pubblicato il 07 Agosto 2010 da hesse_f

 

domani smetto????

 

 

 
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TRA RAZZISMO E MUTANDE

Post n°61 pubblicato il 05 Agosto 2010 da hesse_f
 
Tag: CAZZATE

 

TRA RAZZISMO E MUTANDE

 

 

 

Il calcio non mi è mai piaciuto e il nostro calcio, mai mi piacerà. Del resto se in Inghilterra, dice chi se ne intende, il goal è una gioia, in Italia, continua sempre chi ha l'aria di saperne, la rete è un sollievo, e, un sospiro di sollievo si tira, lo sappiamo bene, quando qualcosa ci ha procurato ansia.

Il calcio, inoltre, da noi ha sempre tagliato fuori le donne, sia da un punto di vista attivo, visto che poche sono le squadre femminili, a differenza dell' America dove nelle scuole le ragazze sin da piccole cominciano a giocare al pallone, che da un punto di vista passivo, identificando la donna come momento di disturbo, una nota stonata nel rapporto armonico uomo-calcio. Un terzo incomodo insomma, e, solo negli ultimi tempi, per lo più per motivi d'immagine, il binomio calcio belle donne, è diventato intonato. Avrete notato però che ho dovuto aggiungere un aggettivo al termine, perchè donna da solo, non bastava. Alla donna manca ancora e sempre qualcosa per questo gioco giocato in mutande. Per poterne parlare, deve essere brava, brava, brava, oppure, perché le si lasci finire un concetto, se non è suor Paola, deve essere bella, bella, bella. A proposito d'immagine, anche quello che rappresenta il simbolo per eccellenza di questo sport, il pallone, dal 1970, anno della sua nascita, a oggi, ha cambiato più volte forma, materia e colore. In bianco e nero all'origine, questa palla un tempo di cuoio e ora di materiale ultrateconologico, ha acquisito, in un'epoca di H.D delle tonalità dorate.

I colori sono importanti nel calcio al punto da identificare la tinta della maglia con la squadra stessa, Quante volte abbiamo sentito parlare dei “viola vincitori a Roma” e abbiamo immaginato Firenze in festa? E chi si sognerebbe di abbinare “ rossoneri, o “nerazzurri” a qualcosa che non sia Milan e Inter.

Parliamo di uno sport quindi, abituato ai colori in campo, ma, se questo assunto vale per parecchi paesi d'Europa, taglia invece ancora fuori questa italietta retriva e provinciale che di colorato e colorito accetta solo, sul prato verde, le magliette e il linguaggio.

Mentre aumentano le squadre miste in Europa, restano pochissime quelle italiane e nessun giocatore di colore faceva parte della nostra rappresentanza ai mondiali.

Il nostro calcio è considerato, da parecchi, all'estero, sinonimo di boria, e di esibizionismo, così i nostri valorosi 11, prima di partire, per i mondiali del Sudafrica, con la convinta presunzione di essere superiori agli altri, e una supponenza che non li ha fatti amare per niente da chi non vede il mondo in azzurro, hanno pensato bene di lasciare a noi e ai posteri alcune immagini, scattate in studio, che li mostrano in mutande. Stavolta non per modo di dire, non, in pantaloncini, ma proprio in mutande e con i bicipiti ben in mostra.

E una compagine così poteva essere bicolore? Su, non scherziamo!

Noi avevamo, ai mondiali sudafricani, l'unica squadra etnicamente pura, se si esclude un tizio, comunque bianco, un certo Camoranesi, nato in argentina, ma stipendiato qui, che si rifiuta di cantare l'inno nazionale, tanto ci tiene ad essere considerato italiano!

Del resto le voci girano se un certo Abidal, dalla Francia, ha preferito trasferirsi in Spagna piuttosto che da noi, asserendo tra i motivi della scelta il fatto che il nostro sia un calcio razzista. Questa considerazione, del resto, è basata sui fatti visto che la nazionale inglese ha giocatori misti, come quella svizzera, quella olandese e quella tedesca, e molte altre.

Del resto come si può non avere la sensazione di un certo atteggiamento mentale quando un Ct pronuncia, in un'intervista radiofonica, una frase così ”Oggi i calciatori sono tutti sotto osservazione. Gli oriundi, onestamente, un pò meno: sono già sufficienti i calciatori italiani.”

Qualcuno mi spiega perchè parlando di sport e di gioco si debba dividere una squadra tra calciatori italiani e calciatori oriundi?

Io ci ho pensato, credetemi, ci ho proprio pensato e l'unica risposta con un po' di logica che sono riuscita a darmi è questa: che sia il pallone a voler sapere di che colore è il piede che lo prende a calci!?

Che sia il pallone a chiedere la carta d'identità di chi gli assesta testate!?

 

Se così non fosse, come potrei non avere sentore di razzismo?

a.b.

 

 

 

 
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