Ripensando allo stato di malessere che sempre avverto a seguito della lontananza di mia figlia, mi sono chiesto se non avesse una spiegazione ed una "catalogazione" Ebbene, si potrebbe trattare della "sindrome del nido vuoto", innescata dalla crescita dei figli destinati a vivere lontano per studiare ed inseguire i loro sogni.
Dopo aver progettato insieme a Lei, un percorso di studi che le consentisse di esprimere le sue capacità, non ho forse avuto il tempo di elaborare l'abbandono di un esserino che ho visto crescere giorno per giorno, curandolo nutrendomi dei suoi sorrisi e della sua presenza. Sono già tre anni che riesco a vederla per breve tempo nei fine settimana e la mia sofferenza è antica è identica.... senza speranza. Si dirà che è la vita, che è normale e che occorre accettarlo con filosofia. Si tratta di un mio problema, di una patologia, di un desiderio ingiusto... ne sono consapevole. Forse sono io che non riesco a crescere, rimanendo legato ai ricordi di un tempo remoto, quando ero felice !