Era il 4 di Giugno del 1981 e fummo invitati a partecipare alla festa degli ottanta anni dello Zio Giorgio, fratello di mio padre. Erano molti anni che lo zio non festeggiava il suo compleanno perchè nel 1966, nel medesimo giorno, perdemmo Giuliano, suo fratello e nostro padre.
Un giorno nel calendario che fu da subito il peggiore della mia breve storia. Perdere il padre a dodici anni, è evento devastante che lascia profonde cicatrici e sofferenze.
La figura del padre, insieme a quella della madre, sono fondamentali per la corretta crescita dei bimbi. L’istinto di sopravvivenza ebbe la meglio e il dolore venne “spalmato” negli anni senza purtroppo mai scomparire. Ora la vivo come una esperienza persa, un rapporto che mi avrebbe arricchito e del quale non ho potuto godere. Sono diventato padre, senza essere stato figlio... senza aver potuto sublimare i suoi insegnamenti.
Mi restano flash dell’esistenza: una carezza, il senso di protezione del quale ero oggetto, la sua dolcezza. Un collage di emozioni... incompiute!
Quel 4 del mese di Giugno del 1966 fu il giorno peggiore della mia vita, che cercammo di dimenticare per pochi minuti impegnati a festeggiare lo zio ed il suoi ottanta anni. Ora è tutto deserto... sono andati via tutti, uno alla volta alla chetichella,... ma il 4 di Giugno del 1966... è ancora lì... come fosse ieri!
E.F. 2020