Metodo FeldenkraisLa tua schiena è dolente? Hai difficoltà a concentrare la tua attenzione? Hai smesso di praticare attività di tuo interesse?Il Metodo Feldenkrais® è per chiunque voglia riconnettersi con le proprie naturali abilità di muoversi,pensare e sentire. Se vuoi essere più comodo a star seduto davanti al computer, a giocare con i bambini e i nipotini, oppure a compiere un passatempo preferito,seguendo processi organici simili a quelli del bambino che impara per la prima volta a muoversi nel campo gravitazionale, il Metodo Feldenkrais ci permette di svincolarci da schemi posturali e di movimento meccanici e ripetitivi, divenuti inadeguati e inadatti a rispondere ai nostri bisogni, o addirittura dannosi per noi. Offrendo opzioni diverse e alternative al nostro abituale modo di muoverci, e stimolando l’autoconsapevolezza, il Metodo Feldenkrais permette la ripresa della crescita delle strutture nervose e aumenta la nostra capacità di scegliere più liberamente come agire e come essere. Il metodo offre la possibilità di imparare attraverso lezioni di gruppo e lezioni individuali. Nelle lezioni collettive, chiamate Conoscersi attraverso il movimento® o Consapevolezza attraverso il movimento®, ad ogni allievo è concesso tutto il tempo necessario per assimilare ed esplorare l’idea del movimento e per abituarsi alla novità della situazione. Nelle lezioni individuali, dette di Integrazione Funzionale®, il processo di apprendimento è guidato dalle mani dell’insegnante in un dialogo prevalentemente non verbale. Attraverso questa comunicazione l’allievo scopre la propria struttura e il suo più intimo funzionamento.Contattatemi principe100@libero. |
METODO FELDENKRAIS
IL video mostra una lezione C.A.M. e una Integrazione Funzionale
"Se sarete in grado di insegnare alla gente a stare in piedi sulle proprie gambe e a piacersi così, sarete richiesti in tutto il mondo"
Moshe Feldenkrais
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I MIEI BLOG AMICI
Post n°244 pubblicato il 03 Ottobre 2006 da dalilavis
Nel volume "L'assassinio di Cristo", William Reich scrive che gli uomini,da tempi immemorabili, nascono in una "gabbia" di cui, a causa dell'abitudine, non vedono più nemmeno le parti. In questa gabbia ognuno cerca di fare il meglio che può, i musicisti la inondano di musica, i |
Post n°243 pubblicato il 03 Ottobre 2006 da dalilavis
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Post n°242 pubblicato il 03 Ottobre 2006 da dalilavis
.... "In un corpo perfettamente maturato, cresciuto senza grossi disturbi emotivi, i movimenti tendono a conformarsi gradualmente alle esigenze meccaniche del mondo circostante. Il sistema nervoso si è evoluto sotto l’influenza di queste leggi e vi si è adattato. Tuttavia, nella nostra società, in seguito alle promessa di premi, ricompense o duri castighi, distorciamo a tal punto il regolare sviluppo del sistema che molte azioni vengono eliminate o ridotte. Una conseguenza di tutto ciò è che bisogna creare delle condizioni particolari per favorire la maturazione adulta di molte delle funzioni rimaste bloccate. Alla maggior parte delle persone non solo vanno insegnati i specifici movimenti che fanno parte del nostro repertorio, ma si deve insegnare loro inoltre come ri-formare schemi motori e atteggiamenti che non avrebbe mai dovuto essere esclusi o trascurati.".....tratto dal libro Higher Judo di Moshe Feldenkrais |
Lascia che il mio pensiero come alito d'ali d'infinito e d'estasi di delicato amarsi scriva fra i tuoi capelli quello che non ho mai rivelato a nessuno. Lascia che la mia vita posi sul Tuo seno una preghiera.... per Te, per me per cancellare quel niente o poco ch'è rimasto morendo vecchio ceda il posto all'arcobaleno. Lascia che un fiore porti sempre il Tuo nome a rinverdire quel silenzio che ci divide a sentire il Tuo profumo a sentire il Tuo respiro dove l'infinito di un tutto... sia speranza. Lascia che ti porti lontano dove non esiste menzogna dove la dimensione è ancora pulita dove il tempo è genitore dove l'attimo è etrno come l'amore dove il piacere è breve come spasi di luna. Lascia che spalanchi le braccia a raccogliere un soffio di vento e abbracciandoTi lo depositi fra i Tuoi capelli e che esso sia sempre profumo di padre per il Tuo domani migliore. Autore: detto il Sancarlino Datata: 13\09\1988 |
Post n°239 pubblicato il 29 Settembre 2006 da dalilavis
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Post n°238 pubblicato il 29 Settembre 2006 da dalilavis
Quando sei solo, non è che sei solo, è che ti senti isolato - ed esiste un'incredibile differenza tra l'essere soli e il sentirsi isolati. Quando ti senti isolato, pensi all'altro, ne senti la mancanza: si tratta di una condizione negativa. Osho
Commento: Quando accanto a noi non c'è nessuna ;persona che conti;, possiamo o sentirci soli, oppure godere la libertà che la solitudine porta con sé. Quando non troviamo alcun sostegno tra gli altri per le verità che percepiamo profondamente dentro di noi, possiamo sentirci isolati e amareggiati, oppure celebrare il fatto che la nostra visione è salda a sufficienza da sopravvivere al potentissimo bisogno umano di essere approvati dalla famiglia, dagli amici o dai colleghi. |
Post n°236 pubblicato il 28 Settembre 2006 da dalilavis
Attraverso gli alimenti si ritrova il buonumore e non necessariamente si ingrassa. Perché non c’è mica solo il cioccolato…
Tensioni sul lavoro, litigi in famiglia, primi cieli grigi d’autunno: basta poco per buttarci giù, e dire che in vacanza nulla avrebbe potuto toglierci il sorriso…Come fare a riacquistare il buonumore e affrontare la vita con vitalità ed energia? Mangiando – con intelligenza - ciò che più ci piace! E’ vero: ci sono alimenti che, per le loro caratteristiche e per il puro piacere di mangiarli, aiutano a ritrovare l’armonia. Inconsciamente siamo portati a scegliere proprio quei cibi che agiscono come “antidepressivi” o che ci consentono di sfogare l’ansia e lo stress. Un’esperienza comune è quella di desiderare i dolci e la spiegazione è puramente chimica: gli zuccheri, a contatto con la lingua, stimolano il cervello a produrre la serotonina, un neurotrasmettitore con effetto antidepressivo, e le beta-endorfine, che entrando nell’organismo regalano una sensazione di benessere diffuso. Il cioccolato addirittura contiene piccole dosi di feniletilamina, che restituisce euforia e buonumore e che, guarda caso, è la stessa sostanza che “fa scintille” durante l’innamoramento. Il problema è che, a furia di torte, pasticcini e cioccolato, ne risentono la linea e la salute. C’è di più: se associamo a questi alimenti l’idea di “proibito” ci facciamo prendere dai sensi di colpa e i benefici psicologici si annullano. Come comportarci? Il segreto è imparare a massimizzare il piacere che traiamo dai nostri cibi preferiti senza bisogno di esagerare. D’altra parte qualche trasgressione alimentare è propria di un modo di vivere sano. Dire che la depressione si guarisce a tavola non è vero, però ci sono alimenti favorevoli all’umore e, in questo senso, noi italiani siamo fortunati perchè la dieta mediterranea ne è davvero ricca: 1. pasta, pane, riso e patate (carboidrati complessi): molto meglio dei dolci! Si assimilano più lentamente e non fanno ingrassare. Al contrario, gli zuccheri semplici entrano nel circolo sanguigno in pochi minuti e, se in eccesso, indeboliscono il sistema immunitario e predispongono a diabete e obesità. Lo zucchero bianco causa inoltre un “effetto paradosso”: dopo un’ora, il glucosio innalza il livello di glicemia e aumenta la produzione di insulina. Il risultato è un senso di spossatezza e un abbassamento della concentrazione 2. pesce: è ricco di acidi grassi omega 3 che sono associati a una minore incidenza di depressione (soprattutto merluzzo e orata) 3. frutta: avocado, ananas, arachidi, banana, kiwi, noci, prugne, agrumi 4. verdura: pomodori, melanzane, peperoni, cavolfiore, verdure verdi a foglia 5. fondamentale per il buonumore è anche un corretto apporto di triptofano, una sostanza che favorisce la produzione di serotonina nel cervello. È contenuto in molti alimenti come pappa reale, mandorle, spinaci, pollo, parmigiano, tonno e miele.
Un ultimo consiglio: la secrezione di serotonina non è legata solo al cibo, ma anche all’attività fisica, alla luce solare e perfino all’innamoramento. Una motivazione in più, se ne avessimo bisogno, per fare sport, per stare all’aria aperta e per far tornare a far battere il cuore! |
Post n°235 pubblicato il 28 Settembre 2006 da dalilavis
La medicina ufficiale si preoccupa principalmente di curare i sintomi.Ogni |
Post n°234 pubblicato il 28 Settembre 2006 da dalilavis
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Post n°229 pubblicato il 27 Settembre 2006 da dalilavis
In base alla Postura si puo' valutare l'atteggiamento della persona se è passivo, assertivo o aggressivo. contratto PASS diritto ma decontratto ASS diritto, teso, rigido AGGR spalle contratte PASS spalle diritte ASS spalle gettate all'indietro AGGR molti movimenti PAAS pochi movimenti a suo agio ASS movimenti irregolari oppure immobilità AGGR mandibola abbassata PASS testa lievemente eretta ASSER mandibola sollevata o in avanti AGGR seduto: gambe incrociate PASS seduto: gambe unite o leggermente sovrapposte a distanza adeguata ASS seduto: piedi sopra la scrivania, mani dietro la testa o appoggiate di fronte a sé in modo teso AGGR Gesti mani agitate PASS movimenti casuali con le mani ASS movimenti secchi e bruschi AGGR contorcimenti PASS mani rilassate ASS mani chiuse o puntate nella direzione dell'altro AGGR spalle rattrappite PASS mani aperte palme all'esterno ASS fa oscillare le braccia AGGR frequenti inclinazioni della testa PASS occasionali inclinazioni della testa ASS movimenti della testa rapidi e improvvisi AGGR |
Post n°227 pubblicato il 27 Settembre 2006 da dalilavis
Atteggiamento di riformulazione, comprensione o empatia Riformulare significa esprimere l'intervento di un interlocutore in forma più o meno sintetica ma esplicita, in modo da ottenere il suo consenso. Definita in questo modo una riformulazione si presenta come un caso particolare di feedback: centrato non solo semplicemente sui comportamenti in quanto prodotto, ma sul significato di questi comportamenti, sull'informazione che essi apportano alla coscienza del gruppo. Vi sono quattro grandi tipi di riformulazione utilizzabili: la riformulazione riassuntiva, la riformulazione esplicitativa, la riformulazione chiarificatrice, e la riformulazione empatica. Un atteggiamento empatico si incentra sul nostro interlocutore e sui suoi sentimenti, senza però che per questo esprimiamo i nostri sentimenti. Dal punto di vista emotivo è un atteggiamento benevolo (centrato sull'altro) ma relativamente neutro (non esprime sentimenti nostri, né di appoggio, né di valutazione). Questo atteggiamento è identificato da tre caratteristiche principali: 1. Esprime il sentimento dell'interlocutore, dal suo punto di vista (e non da quello dell'emissore). Questa è la caratteristica più importante per la pratica di questo atteggiamento. 2. Incentra la comunicazione nel presente, nel qui e ora, impedendole di vagare per zone fluide dello spazio psicologico. 3. Esprime il sentimento dell'interlocutore in modo tale che questo sentimento viene messo in rilievo — come forma — in relazione allo sfondo generico su cui si inserisce. Ha come effetti comportamentali un movimento di appoggio al ricettore, con una riduzione dell'intensità dello stato affettivo e un aumento della capacità di analisi e ragionamento. L'effetto principale di questo atteggiamento è un aumento della percezione della situazione (aumento della lucidità) e una riduzione dell'intensità affettiva dei comunicanti. Per questo motivo è un atteggiamento indicato in situazioni difficili, di ansia, stress o altre situazioni di questo tipo (quando sono risolvibili; in situazioni irrisolvibili sembra più indicato un atteggiamento di moderato appoggio). Nelle situazioni di euforia ed entusiasmo, in cui si cerca l'intensità del sentimento e non la lucidità, questo atteggiamento è sconsigliato |
Post n°226 pubblicato il 27 Settembre 2006 da dalilavis
Atteggiamento esplorativo Questo atteggiamento mira a raccogliere informazioni dai nostri interlocutori. Formule tipiche sono la domanda diretta o indiretta, così come affermazioni circa la nostra stessa carenza di informazioni, ad esempio: “non capisco bene”; “avrei bisogno di maggiori dati”; ecc. Ha come effetti comportamentali un movimento del ricettore per dare informazioni o un aumento della capacità di analisi con un aumento della profondità della comunicazione. Un atteggiamento esplorativo manifesta il desiderio di raccogliere informazioni. Per questo stesso fatto il comportamento del ricettore varierà a seconda di quanto questa raccolta di informazioni gli appaia legittima o illegittima. Nel primo caso, questo atteggiamento faciliterà un flusso informativo; nel secondo caso creerà delle barriere. Deve essere usato con tatto, sempre che il tema abbia a che fare con i sentimenti dell'interlocutore. Una forma accettabile di questo atteggiamento è, in questo caso, un ascolto attento e silenzioso. |
Post n°225 pubblicato il 27 Settembre 2006 da dalilavis
Atteggiamento di appoggio L'atteggiamento di appoggio a una risposta “empatica": esprime nell'emissione un'affettività in sintonia con quella del ricettore. È come dire: “Hai il mio appoggio morale, sono dalla tua parte, conta su di me”. Utilizza espressioni significative come: “concordo”; “formidabile”; “congratulazioni!” (in situazioni gioiose); “stai calmo, lascia perdere”; “anch'io ci sono passata, non ti capisco”. Conduce al mantenimento o alla intensificazione dello stato affettivo esistente, con aumento della tendenza a conformarsi e a difficoltà di analisi sul piano comportamentale. L'atteggiamento di appoggio conserva o accresce uno stato emotivo del sistema comunicante. Per questo motivo è indicato in situazioni gioiose e di entusiasmo. In una situazione di tensione, turbamento, dolore o panico, il suo effetto comportamentale va nella direzione di conservare questi stati. Quando un dolore deriva da una situazione irrimediabile (ad esempio un decesso) è generalmente adeguato utilizzare un atteggiamento di appoggio di scarsa intensità. |
Post n°224 pubblicato il 27 Settembre 2006 da dalilavis
Atteggiamento di orientamento L'atteggiamento di orientamento esprime una intenzione di controllare direttamente il comportamento futuro del ricettore (e non già attraverso il passato). Mira a indurre nel ricettore sentimenti di dipendenza in relazione a una legge, ad un “dovere”, o un'accettazione di informazioni basata sull'autorità. Le espressioni tipiche sono: “devi fare in questo o in quel modo"; “tutti dovete fare così”. Ha come effetto una imposizione di autorità e produce la tendenza del ricettore a recepire una risposta come infondata (tendenza alla percezione parziale) creando così una resistenza ai messaggi dell'emissore (tendenza a discutere) e riduzione della capacità di ascolto. Questo tipo di atteggiamento introduce nuove informazioni nel sistema comunicante, fatto che costringe ad uno sforzo maggiore. Di conseguenza, si deve usare solo quando è richiesto (richiesta di informazioni) e quando non corre il rischio di essere inadeguato. Atteggiamenti di orientamento riguardo a temi personali del ricettore devono essere molto cauti e moderati. |
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Sesso: F Età: 46 Prov: VC |
"Generalmente i miei allievi vengono da me perché sentono una qualche specie di limitazione, qualcosa che interferisce con la loro vita quotidiana o che ostacola il loro progresso o le loro prestazioni. Il mio lavoro consiste nel capire come loro si muovono e come questo è in relazione col problema che loro sentono di avere, e come possono imparare a muoversi diversamente cosicché quel problema cessi!"