Creato da nataieri73 il 04/12/2006
“Io sto benissimo nel mondo, lo trovo meraviglioso, mi sento attrezzato alla vita, come un gatto. È la società borghese che non mi piace. È la degenerazione della vita del mondo. Hitler è stato il tipico prodotto della piccola borghesia. Anche Stalin è un prodotto piccolo-borghese.” (P.P.P., intervista a La Stampa, 12/07/1968)

proibito il dissenso?

Trieste, 8 denunciati per le contestazioni a Berlusconi
PROIBITO IL DISSENSO
di Margherita Hack
Fra breve succederà come sotto il fascismo: durante le visite di illustri personaggi, i dissidenti, opportunamente schedati dalle questure, erano ospiti per qualche giorno delle patrie galere.

Contestavano Berlusconi: 8 denunce
 

Pino Impastato, ucciso due volte

Alla mafia piace uccidere anche i simboli. Noi alziamo il dito medio come simbolo della nostra lotta, le nostre armi sono il disprezzo, il rifiuto, la denuncia. Mafia, arriverà il giorno in cui sarai inghiottita nel fuoco appiccato da te stessa con l'aiuto di qualche cittadino onesto, magistrato onesto, intellettuale onesto....muori maledetta mafia, una volta per tutte!!!

http://digilander.libero.it/WinstonMontag/immblo_file/querciapeppino.jpg 

 

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Una favola per te

Post n°3 pubblicato il 10 Dicembre 2006 da nataieri73
 
Foto di nataieri73

"Lo coprivo con il giornale. Poi gli raccontavo sempre l’unica storia che conoscevo, quella di mamma lupa. Mamma lupa si occupava dei suoi quattro figlioli. Li accudiva, li portava a passeggio, gli rimboccava le coperte. Viveva in un bellissimo villaggio, con tante deliziose capanne dove il fuoco del camino era sempre acceso con su qualcosa da arrostire. M un giorno i Lupi predoni decisero di portare via tutto nel villaggio, lasciarono solo le capanne. Presero tutti i viveri, i raccolti, le sementi, gli animali. Non lasciarono nulla da mangiare e allora Mamma Lupa se la vide proprio brutta. Cercava radici per nutrire i suoi figlioli, erba da bollire, qualsiasi cosa. Una tremenda carestia si abbatté sul villaggio e molti partirono in cerca di qualcosa da mangiare. Ma i lupi predoni avevano fatto piazza pulita in tutto il territorio. Accadde che uno dei suoi piccini si ammalò di una febbre forte e letale. Mamma Lupa era disperata, non sapeva come curare quel povero piccolo. Aveva solo qualche radice  e serviva per gli altri tre suoi figli che erano ancora sani. Allora prese la decisione più angosciosa della sua vita: decise di non dargli più da mangiare poiché essendo malato era inutile sprecare risorse importanti che potevano salvare la vita degli altri tre. Era quindi destinato a morire. Mamma Lupa non poteva più guardarlo, sentiva il suo cuore mangiato dalla disperazione, finché pochi giorni dopo il piccolo si spense. Non rimase a lungo in quel letto, fu portato in mezzo ai campi e seppellito un giorno di pioggia. Ma arrivò l’Angelo Lupo che dal cielo lo condusse accanto ad un camino dove arrostivano un bel maialino grasso. L’angelo Lupo gli offrì dei dolci e lo fece dormire accanto a sé. Gli disse che d’ora in poi sarebbero stati sempre assieme e mai sarebbe scesa una sola lacrima sul suo viso.

Yuri mi diceva di raccontargliela ancora e poi ancora, non gli bastava mai. Ma il terzo giorno che era lì con me, sul calar della sera, le porte si aprirono e dopo avermi abbracciato, anche Yuri andò via."

Tratto da Memorie di una città di Fantasmi

 
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