Creato da nataieri73 il 04/12/2006
“Io sto benissimo nel mondo, lo trovo meraviglioso, mi sento attrezzato alla vita, come un gatto. È la società borghese che non mi piace. È la degenerazione della vita del mondo. Hitler è stato il tipico prodotto della piccola borghesia. Anche Stalin è un prodotto piccolo-borghese.” (P.P.P., intervista a La Stampa, 12/07/1968)

proibito il dissenso?

Trieste, 8 denunciati per le contestazioni a Berlusconi
PROIBITO IL DISSENSO
di Margherita Hack
Fra breve succederà come sotto il fascismo: durante le visite di illustri personaggi, i dissidenti, opportunamente schedati dalle questure, erano ospiti per qualche giorno delle patrie galere.

Contestavano Berlusconi: 8 denunce
 

Pino Impastato, ucciso due volte

Alla mafia piace uccidere anche i simboli. Noi alziamo il dito medio come simbolo della nostra lotta, le nostre armi sono il disprezzo, il rifiuto, la denuncia. Mafia, arriverà il giorno in cui sarai inghiottita nel fuoco appiccato da te stessa con l'aiuto di qualche cittadino onesto, magistrato onesto, intellettuale onesto....muori maledetta mafia, una volta per tutte!!!

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Luigi Tenco, angelo mio

Post n°21 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da nataieri73
 

immagine

Nella notte tra il 26 e il 27 gennaio di 40 anni fa, all’età di 29 anni, in una camera dell’hotel Savoia di San Remo, si spegneva Luigi Tenco, l’ultimo grande romantico della musica d’autore italiana.

Un anarchico, un poeta, un esistenzialista, molto cupo, disfattista, sempre contro corrente, mai banale, sublime e bellissimo.

Questo è per me Luigi Tenco. Non so realmente perché si è tolto la vita. So che non era in sé, che quel gesto irreparabile lo ha reso un mito.

Se oggi fosse ancora vivo non riuscirei ad immaginarmelo in un contesto reale, quotidiano. Per me è come un angelo, un angelo che se ascolto spesso si può trasformare anche in un demone…voglio ricordarmelo così, con il suo sguardo nero come il carbone, intenso e tenebroso, quel sorriso sarcastico e gentile al contempo, la sua fragilità, il suo lirismo, la sua voce calda come uno strumento.

Come gli strumenti che amava e suonava, sax, clarino, chitarra.

Lui, l’acchiappanuvole, chissà se vede tutto l’amore che ho dentro per lui, anche se non è un amore umano, ma metafisico.

Per sempre, angelo mio.

 

…su quelle labbra smorte, che all’odio e all’ignoranza, preferirono la morte.

Fabrizio De Andrè

 

 

 
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