Fiori di Zucca

Scelte Ecologiste Blog Condiviso

 
Fiori di Zucca non vuole essere solo un blog. E’ uno spazio dove poter condividere azioni e pensieri di ispirazione ecologista. Perchè? Perchè questo bellissimo pianeta non merita quello che gli stiamo facendo. Questo blog non gradisce pubblicità di partiti e associazioni di dubbia ispirazione para-statale. E’ uno scambio virtuale di esperienze, piccole cose di tutti i giorni, perchè è da noi stessi che deve partire il cambiamento. Non sopportiamo chi ci tampina chiedendo di linkare il suo blog o il suo sito, siamo sufficientemente adulti per capire chi vogliamo linkare.

 

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CICLOMECCANICI!

Post n°25 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da ecobike
 

Resoconto di un altro laboratorio (sempre in quel di "Villa Topotti" immagine). Questa volta il corso riguardava l'utile mestire dell'autoriparazione della bicicletta. Ad ogni bravo ciclista (urbano, montanaro o campagnolo che sia) può capitare prima o poi (meglio POI che prima immagine) l'inconveniente di forare. Il nostro primo corso di riparazione bici contemplava proprio questa prima emergenza: come girare la bici, come sganciare la ruota dal telaio senza arrecare troppi danni a freni e raggi, come sfilare la camera d'aria, cambiarla e poi come ripararsi la camera d'aria rotta senza doverla buttare.
E' molto importante a nostro avviso fare tutte queste prove sulla propria bicicletta (o comunque su una bicicletta che le assomiglia molto) e soprattutto trovare un bravo ciclista fai-da-te che ci sappia dare tutte le dritte. Ecco alcune fotografie...a tutti coloro che si cimenteranno (speriamo tanti!) nell'abbandono progressivo dell'auto a favore di un mezzo molto più energetico ed ecologico consigliamo di trovare un bravo ciclomeccanico che vi possa dare le soluzioni migliori per i piccoli incidenti più frequenti come può essere appunto una foratura.
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Qui il nostro amico ciclomeccanico - armato di Santa Pazienza immagine- ci mostra come liberare la ruota dal telaio per poter procedere alla sostituzione della camera d'aria.















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Qui a lato una partecipante al corso
si cimenta nel lavoro suggerito dal ciclomeccanico...
qui sotto un'altra fase del corso...
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Una parte dell'occorrente per la sostituzione/riparazione della camera d'aria. Kit di questo tipo si trovano in qualsiasi negozio di articoli sportivi che abbia un reparto di ciclistica. Il nosto ciclomeccanico consiglia vivamente di spendere qualcosina in più per avere attrezzi di qualità superiore che vi durino nel tempo.





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                                                                  Camera d'aria riparata...




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E questo cosa c'entra immagine ?
Da bravi vegan, finito il corso non c'è niente di meglio che una tavolata in compagnia...accompagnata da un buon pane fatto in casa a forma di "cuore crociato"!!!

 
 
 

MAIONESE VEGAN (1)

Post n°24 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da ecobike
 
Foto di ecobike

Sperando che PRIMA O POI posteremo altre cose che non siano culinarie nel tag "autoproduciamo" immagine abbiamo pensato ad una raccolta di ricette per fare la maionese vegan. Cominciamo con questa visto che "qualcuno" immagine non si decide a postare la sua...!

Perchè una maionese vegan autoprodotta?
- Una maionese vegan (priva di ingredienti di origine animale) non produce sfruttamento alcuno.
- Una maionese vegan autoprodotta (e conservata in un barattolo di vetro recuperato) non produce l'inutile tubetto che finirebbe tra i rifiuti.
- Una maionese vegan autoprodotta sviluppa l'ingegno e la fantasia
- Di solito una delle prime obiezioni di una carnivoro quando gli si racconta di essere vegan è : "E NON PUOI MANGIARE NEMMENO LA MAIONESE? E COME FAI?" (Della serie: "come sopravvivi senza maionese?"), ecco, così dimostrerete che la maionese vegan esiste e che anche un vegan può sopravvivere avendo sempre al suo fianco un barattolino di maionese.

P.S.: La versione con l'aggiunta di olive è fenomenale!

latte di soya 100 ml
versare l'olio di mais o di girasole "a filo" mentre si frulla con il
minipimer il latte..
quando diventa consistente aggiungere sale e succo di limone e frullare
ancora..

a piacere aggiunta di altri ingredienti come olive, aglio, capperi ecc.
ecc..

Come al solito la ricetta è un po' approssimativa ma lo facciamo apposta perchè anche voi possiate sperimentare l'ebbrezza dell'autoproduzione!!!

 
 
 

LAB DI AUTOPRODUZIONE (1)

Post n°23 pubblicato il 17 Gennaio 2007 da ecobike
 

Il sottotitolo di questo post potrebbe essere: e se ci siamo riusciti noi, ci potete riuscire tutti immagine

Questo è il racconto di una serata di AUTOPRODUZIONE (in cucina). Perchè non c'è niente di meglio che sperimentare le cose "sul campo" per imparare a farle. Vogliamo accompagnare questo racconto con le ricette che abbiamo messo in pratica anche se alle volte magari vi appariranno approssimative...non siamo cuoche/i provette/i. Ci proviamo insomma. Sempre nell'ottica di ridurre la nostra impronta ecologica ai minimi termini.
 
Innanzitutto, in un clima di assoluta confusione totale e mentre tre cavie peruviane gridavano da sotto il tavolo reclamando la loro dose di verdura freegan (cioè verdura che ci è stata regalata altrimenti sarebbe stata buttata) abbiamo iniziato a mettere i fagioli di soia nella macchina per produrre latte e tofu (se avete amici vegan ricordatevi che la macchina per produrre il latte vegetale potrebbe essere un regalo ultragradito - sempre che non ce l'abbiano già). Ma perchè autoprodurlo se esiste già in vendita? Semplice: il latte di soia in vendita è nel 98% dei casi conservato in tetrapack (nel 2003 erano 5 miliardi le confezioni di tetrapack finite nei rifiuti italiani). Nel giro di 20 minuti la macchina ha prodotto il latte di soia che esce alla temperatura giusta per la produzione del Tofu basta aggiungere al latte un po' di limone e, quando si inizia a vedere che "si divide" versarlo su un colino dove noi avevamo steso una garzina a trama fine. Il composto solido che ne abbiamo ricavato è il famigerato Tofu! L'abbiamo lasciato a scolare per una decina di minuti avvolto nella garzina dopodichè l'abbiamo condito con un cucchiaio di olio di oliva e un paio di manciate di olive calabresi sottosale (debitamente sciacquate!). Questa operazione l'abbiamo ripetuta per il numero di commensali presenti in modo che ognuno avesse il suo panetto di Tofu personale autoprodotto. Un altro punto a favore della macchina per produrre il latte di soia è che non si butta via nulla: infatti l'avanzo dei fagioli di soia, l'Okara (una cremina piuttosto compatta) può essere usato come ripieno per torte salate o per accompagnare verdure e minestre. Noi l'abbiamo utilizzato per il ripieno della pasta brisè. Avevamo preventivamente cotto alcune patate al vapore, poi abbiamo messo in pentola un po' di coste freegan salate con la polvere di dado vegan...abbiamo cotto le verdure e 10 minuti prima di spegnere la fiamma le abbiamo amalgamate con l'Okara. Ecco un ottimo ripieno per la torta salata. Nel frattempo ci occupavamo anche della pasta brisè...perchè in una serata di autoproduzione è bandito acquistare la pasta sfoglia immagine. Per la pasta brisè abbiamo usato farina bianca (quantità " a occhio") e olio di
girasole che abbiamo fatto scivolare piano sulla pasta mentre veniva mescolata leggermente con una forchetta fino a farla diventare diventare grumosa. Abbiamo aggiunto di un pochino di acqua e sale quanto basta per renderla una pasta abbastanza morbida e compatta. L'abbiamo messa in frigo x 1/2 ora poi stesa molto fine su una spianatoia. Poi dopo aver oliato una teglia vi abbiamo adagiato la pasta brisè e versato sopra il composto di verdure con l'Okara. Infornata per non si sa quanto tempo vista la baraonda generale che nel frattempo si era creata immagine. Quella stessa sera ci siamo autoprodotti anche il pane, quello di
questa ricetta peccato che la persona addetta al pane si sia dimenticata il sale immagine.
Queste sono le fotografie dei prodotti della serata, non sono foto di chissà quali piatti di chef professionisti ma abbiamo voluto metterle lo stesso per incoraggiare anche i cuochi meno abili. Facendo un bilancio: quella sera non abbiamo prodotto rifiuti anzi, abbiamo riciclato il più possibile. E' vero, abbiamo consumato energia per il forno (che comunque era a gas) e per la macchina del latte di soia ma poi abbiamo recuperato perchè finito di cucinare abbiamo cenato a lume di candela.
Plus della serata:
- Il Tofu autoprodotto è buonissimo, niente a che vedere con i panetti insapore che vendono in giro e che sono pure imballati in plastica.
- L'antipasto era composta da una buonissima maionese vegan alle olive (di cui a breve metteremo la ricetta) spalmata sul pane.

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Il nostro tofu autoprodotto: accompagnato da un cucchiaio di olio extra vergine e qualche oliva calabrese...

La nostra torta salataimmagine

Il pane casalingo (soda bread)immagine  

La tavolata...
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FARE IL PANE (1)

Post n°21 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da ecobike
 

immagineInauguriamo una lunga (speriamo) serie di post relativa alle varie ricette per farsi il pane in casa.  La ricetta è tratta dal blog di Ecoikos, alla quale è stata spiegata da un'amica, la quale a sua volta l'ha vista sul blog di un'altra amica...il percorso potrebbe sembrare un po' contorto in effetti ma  SE SEGUITE QUESTO LINK trovate infine la ricetta (che detto tra noi è ottima per chi ha sempre poco tempo ma tanta voglia di farsi il pane in casa).

Chi avesse altre ricette da suggerire su come autoprodursi il pane può segnalarcele perchè speriamo di essere solo all'inizio di una lunga serie.

 
 
 
 
 

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