Caos Ordinato

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« Le sabbie maledetteForse »

Billy

Post n°464 pubblicato il 13 Maggio 2012 da flavourfly
 

Le voci dicevano che, McCarty, si era rifugiato nei dintorni di Fort Sumner in New Mexico dopo la sua fuga dal carcere nella contea di Lincoln in Nevada.

Uscii dall'ufficio con i miei due vice-sceriffo per interrogare un amico di McCarty, di nome Pete Maxwell.

Era sera e puntammo verso il Saloon di Sem per toglierci la polvere dalla gola dopo che avevamo vagato tutto il giorno sotto il sole a cercare il rifugio di McCarty, seguendo le vecchie piste indiane Navajo.

Legammo i cavalli sul retro del Saloon ed entrammo nel chiassoso locale dall'ingresso principale e per un attimo calò il silenzio.

La vista delle stelle sul petto spesso mettevano in soggezione i frequentatori di Saloon delle Border Towns (paesi di confine).

La maggior parte di loro erano feccia della peggior specie, rapinatori, razziatori di bestiame, Bounty Killers (cacciatori di taglie) o Gamblers (giocatori professionisti) con qualche conto in sospeso.

Mi avvicinai ad un tavolo mentre Kirby e Lane, i miei due aiutanti, mi guardavano le spalle.

La mia faccia era nota e sapevo che a qualcuno lì dentro, avrebbe gradito piantarmi una pallottola nella schiena.

- Joe Clayborn non t'avevo detto di non far più rivedere la tua brutta faccia in questo schifo di paese?

- Sceriffo sono qui per farmi un goccetto che c'è di male?

- C'è di male che quando sei in paese accade sempre qualche cosa di spiacevole. Di un pò, hai visto in giro Pete?

- No sceriffo! sono due giorni almeno che non vedo quel rinnegato di Pete!

Sapevo che stava mentendo ma non potevo dimostrarlo.

- Apri bene le orecchie Joe! finisci alla svelta il goccetto poi, acchiappa il tuo cavallo, mettitelo sotto il culo e sparisci e, se vedi Pete, digli che lo sto cercando ho bisogno di parlargli.

Ci avvicinammo al bancone dove Sem, un vecchio irlandese, stava pulendo con uno straccio.

Il chiasso ricominciò e il pianista, dopo aver messo bene in vista il cartello "Don't Shot the Player" (non sparate al pianista) riprese a suonare.

Per mio conto, il cartello era inutile perché la maggior parte degli avventori erano analfabeti.

- Salve Sem!

- 'sera sceriffo!

- Un doppio e lasciaci la bottiglia.

- Cercate qualcuno sceriffo?

- Si Sem! hai visto per caso Pete da queste parti stasera?

- E' venuto prima di cena, si è scolato un paio di bicchieri e poi ha detto che sarebbe andato a casa a buttarsi sul letto. Problemi sceriffo?

- McCarty è in giro da queste parti e il fatto che Joe sia qui stasera nonostante gli avessi imposto di starsene fuori dal paese, conferma l'ipotesi. E' qui per annusare l'aria che tira e per tastare il polso a qualcuno per poi riferire a McCarty. Anche il fatto che Pete non sia qui a vuotarti la cantina è sospetto.

- Buona caccia sceriffo!

- Grazie Sem!

Voltando le spalle alla sala osservavo la scena guardando il grande specchio appeso dietro il bancone.

Joe era ancora seduto al tavolo con aria indifferente.

Sapeva che appena fosse uscito io e i miei uomini lo avremmo seguito e quindi, non sarebbe andato al nascondiglio di McCarty né a casa di Pete.

Joe, era un farabutto ma non uno stupido.

Piuttosto, stavo osservando il tavolino dov'era seduto Sid Cooper.

Sid era una canaglia che per un misero dollaro, avrebbe venduto anche sua madre.

Sapevamo che faceva parte della banda di Purcell, razziatori di bestiame, ma non avevamo ancora le prove. Comunque, prima o poi l'avrei beccato per poterlo impiccare al primo albero.

Sid era anche un accanito giocatore seppure di scarsa capacità.

Però, era strano che fosse seduto ad un tavolino a bere da solo e non al tavolo del Poker.

Anche lui era lì per osservare e riferire.

Joe si alzò e si diresse verso l'uscita con calma.

Ci siamo! pensai.

Feci un cenno a Lane e Kirby di stare pronti.

Infatti poco dopo anche Cooper si alzò e si diresse verso l'uscita.

Noi, aspettammo qualche secondo e poi ci defilammo dall'uscita posteriore dove ci attendevano i cavalli.

Per le vie laterali, coperti dal buio, seguimmo Cooper che a piedi, attraverso la Main Street, si diresse verso la casa di Pete.

Bussò tre volte poi, attese qualche secondo e bussò una quarta volta.

Era un segnale!

La porta si aprì scricchiolando e Cooper entrò.

Noi aspettammo al buio in una via laterale non essendo interessati a Cooper ma, a Pete.

Avevamo la prova che McCarty era nascosto nei dintorni.

Cooper era sicuramente andato ad avvisare Pete della nostra presenza il quale, era l'unico a sapere dove si trovava il nascondiglio di McCarty.

Dopo circa dieci minuti Cooper uscì dalla casa e tornò verso il Saloon.

Dopo aver mandato Lane sul retro della casa io e Kirby ci avviammo verso la porta principale dove bussai allo stesso modo di Cooper.

La porta restò chiusa.

- Andiamo Pete! sappiamo che sei in casa! apri la porta o la buttiamo giù sono, lo sceriffo!

Udimmo dei rumori provenire dal retro della casa e ci precipitammo.

Lane aveva bloccato Pete che tentava di scappare.

- Bel colpo vecchio mio! portalo dentro!

Facemmo accomodare Pete su di una sedia.

La stufa era ancora accesa anche se il fuoco non era vivace.

Sul tavolo un piatto con i resti di fagioli e qualche pezzo di pane.

- Bene Pete! dove stavi cercando di scappare di bello? hai qualche cosa sulla coscienza?

- Sceriffo, mi sono spaventato e ho cercato di fuggire!

- Uno come te che ha paura? che cos'hai da temere? i fantasmi?

- Ma cosa ho fatto di male?

- Senti Pete, mettiamola così. Tu mi dici dov'è nascosto McCarty e io ti prometto che non dovrai mangiare solo budino per il resto della tua vita perché hai perso i denti.

- Ma di cosa sta parlando sceriffo?

- Pete, tu mi conosci. Non prendermi per il culo o sono cazzi! sappiamo che McCarty è qui nei dintorni e tu sai dove è nascosto quel pendaglio da forca. Dicci subito dov'è o dico ai miei ragazzi di strapazzarti come due uova al tegamino.

In quel mentre la porta sul retro si aprì ed una figura scivolò dentro.

Nella semioscurità intravidi l'uomo che estraeva una pistola chiedendo ¿Quién es? ¿Quién es? (che in spagnolo significa "Chi è? Chi è?").

Riconobbi la voce.

Fulmineo estrassi la pistola e sparai due colpi in direzione dell'ombra Lane e Kirby fecero lo stesso.

L'uomo cadde a terra senza vita.

Accendemmo una lampada a petrolio per rischiarare la stanza.

McCarty era lì, sul pavimento in un lago di sangue.

Terminava così la carriera di assassino cominciata all'età di dodici anni per vendicare un insulto che era stato rivolto a sua madre.

 

Era il 14 luglio del 1881 quando lo sceriffo Pat Garret uccise Henry McCarty più noto, come Billy the Kid.

Le versioni riguardo la morte di Billy sono fondamentalmente due.

La ricostruzione dell'antefatto è basata su alcune tracce e sulla fantasia ma, il momento della morte, è ricavato dalla versione che gli storici definiscono la più attendibile.

Billy era registrato all'anagrafe con il nome di Henry McCarty ma, era noto anche con i nomi di Henry Antrim e William Harrison.

Nato (ma la data di nascita è incerta) in Manhattan il 23 novembre del 1859 in Allen Street nel Lower East Side dell'isola ebbe un'infanzia infelice.

Il padre morì nella  guerra civile americana e la madre si spostò nel paese sposandosi con William Antrim.

Successivamente la madre morì di tubercolosi.

Billy cominciò la sua carriera di assassino, secondo la leggenda uccise ventuno persone in media, una per ogni anno della sua vita, all'età di dodici anni per vendicare il nome della madre che era stata insultata.

Scampato all'impiccagione, perché fuggito dal carcere della contea di Lincoln (Nevada), si rifugiò in Nuovo Messico (New Mexico) nei pressi di Fort Sumner dove trovò la morte all'età di soli 22 anni per mano dello sceriffo Pat Garret.

 
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