Creato da AeAInsiemePerLoro il 01/06/2012 |
Messaggi del 01/06/2012
Post n°25 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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QUI RAGUSA - Romeo e Giulietta sono due vitellini dal musetto simpatico. Sono nati in Sicilia e in quella splendida terra potranno ora davvero crescere. Non sarebbe stato così se fosse stato per il loro ignoto proprietario che, subito dopo la loro nascita, aveva deciso di sbarazzarsene. Nel modo che probabilmente gli era apparso il più comodo e indolore: scaricandoli all'interno di un cassonetto per la raccolta stradale dei rifiuti. L'episodio avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche per i due animali, se non fosse stato per un passante che si è accorto della loro presenza e ha dato l'allarme. Sul posto sono subito intervenuti polizia locale, vigili del fuoco e guardie zoofile dell'Enpa di Ragusa. Tratti in salvo, sono stati affidati temporaneamente ad un’azienda agricola. Ma non era ancora il momento di tirare un sospiro di sollievo. «In casi come questo – ha spiegato Antonio Tringali, coordinatore Enpa per la Sicilia -, la prassi legale prevede che si proceda all’abbattimento. Sarebbe stata una beffa insopportabile». L'intervento di vari soggetti istituzionali ha però permesso di trovare una soluzione. E oggi, a pochi giorni dalla Pasqua, per Romeo e Giulietta è iniziata una nuova vita, affidati alle cure di una fattoria gestita dall’associazione “Filodoro” in contrada Giubiliana. «Non abbiamo salvato due animali soltanto da un pericolo immediato, abbiamo anche evitato che finissero in un mattatoio – ha commentato il presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi –. Vogliamo che Romeo e Giulietta diventino il simbolo della nostra battaglia a favore dell’alimentazione vegetariana e vegana, tanto più che proprio in questi giorni centinaia di migliaia di agnelli vengono uccisi in nome di una tradizione anacronistica e crudele».
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Post n°24 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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INQUINAMENTO E INCIDENTI - In Italia, i maggiori fattori di declino sono la distruzione dell'habitat, l'inquinamento e gli incidenti stradali: dalle segnalazioni raccolte sul sito «La lontra» dell'Università di Trieste gli esemplari morti o feriti sono 27 sul totale stimato in 220-260. Il controllo del territorio, perciò, risulta fondamentale: «Il trend positivo nella riproduzione – spiega Livia Mattei, primo dirigente del Corpo Forestale – va incoraggiato. Dall'Italia meridionale, le lontre stanno risalendo verso il centro, in Molise e Abruzzo. Dobbiamo preservarle dal pericolo di essere investite, perché così morirebbero una seconda volta». Altra causa di spopolamento è la scarsa disponibilità di risorse alimentari, dovuta all'instabilità del regime idrico, all'eccessivo sfruttamento dei bacini e alla cattiva gestione della pesca. «Siamo in allerta – conferma la Mattei – dato che i nostri fiumi sono molto degradati e discontinui, mentre il mustelide per diffondersi e colonizzare nuovi territori ha bisogno di muoversi per chilometri». Se i bacini fluviali sono in secca, l'animale riesce a sopravvivere solo in presenza di pozze d'acqua residue, laghi e invasi artificiali. L'insufficienza di acqua è più accentuata in Italia, dove il consumo medio pro capite è superiore alla media europea. IL BRACCONAGGIO - La lontra è anche vittima del bracconaggio, per la sua naturale conflittualità con la pesca e l'itticoltura: tra il 1963 e il 1973 sono stati uccisi illegalmente circa 660 esemplari, mentre tra il 1999 e il 2008 in Puglia e Basilicata ne sono stati abbattuti 9 malgrado il divieto di caccia. Tra gli agenti inquinanti che incidono di più sulla scomparsa del mammifero si segnalano i pesticidi e i metalli pesanti, assorbiti per via diretta o tramite la catena alimentare. I danni maggiori si riscontrano nell'apparato riproduttivo. Le contromisure? «Il Piano d'azione nazionale per la conservazione della lontra – ricorda la Mattei – ha individuato una serie di interventi per incrementare la popolazione e migliorare l'ecosistema». PREVENZIONE E RECUPERO - Non solo: il Corpo Forestale, oltre all'azione di monitoraggio e prevenzione dei reati ambientali, è impegnato nel Centro Visita di Caramanico Terme, nel Parco della Majella. Il centro svolge attività di ricerca su mustelidi in cattività, non idonei al ripopolamento. «Studiamo il comportamento del mammifero e raccogliamo informazioni», precisa la Mattei. L'attività divulgativa punta sul coinvolgimento emotivo del pubblico per stimolare maggiore consapevolezza: dall'allestimento museale per i più piccoli, che si immedesimano nei cuccioli di lontra, ai filmati sulla nascita e le cure parentali. La prossima sfida? «Riuscire a recuperare gli esemplari feriti e a reinserirli nel loro habitat», auspica la dirigente del Corpo Forestale. Già, perché se la lontra è in lento recupero, il processo va difeso e incentivato. Complici le “sentinelle” in divisa, pronte a intervenire nelle zone più colpite dall'urbanizzazione e dall'inquinamento. |
Post n°23 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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PETIZIONI E BLOG FURIOSI - La fotografia in questione mostra le bestie che si accaniscono una contro l’altra, con il pubblico che le sta a guardare divertito in un’arena improvvisata, all’interno della discoteca Oasis di Ulaanbaatar in Mongolia, paese dove la pratica del dogfighting è molto diffusa. Sullo sfondo gli striscioni verdi con il marchio della birra. E, nonostante l’immagine sia apparsa per la prima volta in rete l’anno scorso, solo negli ultimi giorni ha avuto una propagazione virale. Ispirando petizioni on-line, articoli furenti dei blogger di settore e insulti contro i criminali che sfruttano questi animali per le scommesse, salvo poi farli vivere (e morire) in condizioni terribili. Ma non solo. Furiose lamentele sono piovute anche sul profilo Facebook dei birrai olandesi, accusati di trarre vantaggio e appoggiare una crudeltà simile. La replica? Dalla sede ufficiale di Amsterdam si sono subito dissociati con un comunicato ufficiale. «Siamo sotto shock e dispiaciuti e condanniamo pratiche così cruente nei confronti degli animali». IL CONTROLLO DEL MERCHANDISING - Poi la precisazione. «Dopo un’indagine abbiamo appurato che il gestore del locale non aveva rimosso gli addobbi della serata promozionale avvenuta il giorno precedente al combattimento». E all’azienda non sono bastate le scuse del proprietario del locale che è stato immediatamente privato della licenza e delle forniture di birra. Dalla Heineken è arrivato anche l’invito agli utenti a segnalare altri episodi simili. «Quella foto è lontanissima dalle nostre politiche aziendali. Abbiamo sempre portato avanti campagne di comunicazione responsabili. Addirittura non sponsorizziamo nemmeno la boxe» dichiara Alfredo Pratolongo di Hieneken Italia. Il problema? «controllare che i distributori cui viene appaltata la gestione del merchandasing facciano rispettare le nostre policies aziendali». |
Post n°22 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
LE INDAGINI - Sono iniziate addirittura nel 2006 quando le associazioni animaliste avevano rintracciato i video sul web e avevano fatto un esposto alla polizia postale. Gli inquirenti sono risaliti alla donna di Rho, madre di tre figli minori, protagonisti dei crush movie. «Le immagini sono vomitevoli, si fatica a reggerne la visione», conferma l’avvocato Iosca. «Finalmente per le vittime di tanta crudeltà – annota invece la Lav – è stato compiuto un paso in avanti per rendere loro giustizia, portando alla ribalta un fenomeno ancora troppo sommerso. Va ricordato che in Italia l’uccisione di animali è un reato punito grazie alla legge 201 del 2010, con la reclusione». Alla donna di Rho, data la sua incensuratezza, è stata concessa la condizionale. |
Post n°21 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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APPELLI NEL VUOTO - Per anni Jelena Paunovic ha cercato aiuto dalle istituzioni per bloccare questo scempio ma nessuno è mai intervenuto con la scusa che il luogo dove erano tenuti prigionieri i cani era proprietà privata e, quindi, sarebbe stato necessario un mandato di perquisizione che sembrava impossibile ottenere da parte di un giudice. Tutto quello che la volontaria Jelena è riuscita a fare negli anni era portare a questi cani che aspettavano di diventare carne da macello un po’ di cibo appoggiandolo a delle feritoie nel muro che la Saric aveva scavato per non far soffocare gli animali. ![]() |
Post n°20 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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LA MOBILITAZIONE DEI CITTADINI - Contro questa pratica è in atto da anni una forte mobilitazione popolare in tutta Europa, dove generalmente le politiche di gestione del randagismo, salvo alcuni casi - vedi gli stermini di massa dei cani di strada praticati in Romania -, sono più rispettose del benessere degli animali. E l'Italia è uno dei Paesi in prima fila in questa campagna. Nei giorni scorsi è stata l'Oipa a farsi carico del problema, incontrando a Bruxelles il rappresentante del commissario europeo John Dalli, per chiedere azioni concrete per la tutela di cani e gatti randagi in tutta l'area comunitaria. Il presidente dell'associazione Massimo Pradella e l'eurodeputato Andrea Zanoni non erano però soli: idealmente, con loro, c'erano anche 112.683 cittadini che hanno firmato una petizione chiedendo l'immediato stop delle esecuzioni nei canili spagnoli. Esecuzioni che avvengono spesso con metodi barbari, dal soffocamento in vere e proprie camere a gas al ricorso a percosse o a farmaci che agiscono sul sistema nervoso. E che, in alcuni casi denunciati dagli animalisti che hanno potuto assistervi o raccogliere testimonianze, hanno sfiorato il pulp, con animali cremati ancora vivi o solo semicoscienti. MA LA UE TENTENNA - I membri dello staff di Dalli hanno spiegato di essere a conoscenza del problema e di ricevere molte pressioni da cittadini e politici delle varie nazioni. Ma al tempo stesso hanno dovuto ammettere che la Ue ha ancora le mani legate, perché per quanto il Trattato di Lisbona accenda i riflettori sull'esigenza di tutelare gli animali in quanto esseri senzienti, non ci sono ancora leggi applicative che vadano oltre il principio generale e che consentano di intervenire sulle legislazioni nazionali. Tuttavia è stato ribadito l'impegno a fare fonte al più presto a questa lacuna. La petizione italiana è stata affiancata da altre tre presentate da gruppi tedeschi, finlandesi e spagnoli. «E' necessario continuare a fare pressione affinché lo sdegno dei cittadini europei venga ascoltato - ha commentato Massimo Pradella -. Azioni vergognose e indegne di una società civile, come il trattamento riservato ai randagi in Spagna e Romania, devono essere portate sul tavolo di chi ha il potere di porvi fine». I VIAGGI DELLA SPERANZA - Nel frattempo però c'è chi non resta alla finestra. Diverse associazioni italiane si prendono in carico i cani delle perreras e li portano in Italia per farli adottare. Veri e propri viaggi della speranza, che spesso hanno un epilogo a lieto fine. Ma il lavoro è immane, perché per quanti animali si possano portare nel nostro Paese, dove peraltro sono già molti i trovatelli in attesa di adozione, sono tanti quelli che ogni giorno dovrebbero essere riscattati. Va da sè che quelli che riescono a salvarsi siano solo una minoranza, piccole gocce in mezzo ad un mare di abbandono, di violenze e sopraffazione. Per questo motivo è indispensabile un'azione di tipo istituzionale. «L’intervento dell’Ue nei confronti degli Stati membri che quotidianamente sopprimono migliaia di randagi - dice ancora Pradella - dovrebbe essere tempestivo, perché nei prossimi due anni verranno uccisi e maltrattati ancora moltissimi animali. Tuttavia accogliamo positivamente l’apertura della Commissione Europea e ci auguriamo che ora dia effettivamente seguito alle pressanti richieste dei cittadini». |
Post n°19 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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CARNEFICINA - Tutti gli animali presenti nella foto sono morti dopo essere stati investiti da auto o dopo essere stati sbranati da cani. Sono stati gli stessi veterinari della clinica a proporre al fotografo Joel Sartore di raccontare questa quotidiana strage attraverso un'immagine cruda ed eloquente. Lo scopo è far conoscere anche a chi vive fuori dai confini australiani quest’inutile mattanza. A commuovere i lettori è soprattutto la presenza nella foto di cuccioli di koala senza vita, stretti tra le braccia delle loro mamme: «Vedere questi piccoli morti abbracciati alle loro genitrici è stato davvero deprimente», ha spiegato all'australiano Herald Sun l'autore dello scatto. «In questi giorni ne ho visti tanti morire così. Li ho guardati mentre spiravano sul tavolo operatorio. È stato davvero triste. Questi che compaiono nella foto sono quelli morti in una sola settimana». NUOVE MISURE - La vera causa di questa carneficina, affermano gli animalisti, è la nuova espansione urbanistica e l'irresponsabilità dei costruttori che non si fanno scrupoli a cementificare intere zone di campagna che fino a ieri erano l'habitat naturale dei marsupiali. Lo scorso 30 aprile il ministro dell'Ambiente Tony Burke, sotto la pressione delle associazioni animaliste, ha dichiarato i koala animali «vulnerabili» e ha promosso una campagna di sensibilizzazione nell'intero Paese. Adesso i difensori dei koala sperano che severe norme siano adottate per frenare la mattanza: «Il koala è l'animale simbolo dell'Australia», ha dichiarato il ministro Burke. «Occupa un ruolo speciale nella nostra comunità. I nostri concittadini vogliono che l'esistenza di questa specie sia assicurata e desiderano che i koala siano protetti per le future generazioni». |
Post n°18 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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AGGIORNAMENTO CONTINUO - Luoghi, strutture, servizi: chi parte sa dove soggiornare senza privarsi della compagnia del gatto o del cane. L'aggiornamento del sito, realizzato in collaborazione con l'Anci e gli esercenti, è continuo. Chiunque può comunicare di essersi «messo in regola» e chiedere di essere inserito. Gli utenti, poi, possono esercitare un controllo diretto, segnalando disservizi ma anche punti di merito. L'iniziativa vuol prevenire il randagismo, sostenere i proprietari di animali domestici (22 milioni in Italia), in qualche modo aiutare anche lo sviluppo del turismo. ![]()
UNA SCELTA CHE PAGA - Michela Brambilla condivide in pieno. «Occuparsi di animali significa occuparsi delle persone», osserva la deputata, tra le più attive sul fronte dei diritti animali. Da ex ministro del turismo, può testimoniare l'importanza di gestire una struttura turistica accogliente anche per cani e gatti. «I dati parlano chiaro: chi è in grado di accogliere anche gli animali domestici, fa il tutto esaurito o quasi», spiega Brambilla mostrando ai giornalisti l'adesivo di «vacanzea4zampe». Potranno esporlo solo le strutture accoglienti e ritrae un cane e un gatto mentre sorseggiano una bibita, sotto l'ombrellone. Anche per loro, per una volta, un posto al sole |
Post n°17 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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SUPERARE LA VIVISEZIONE - «Quello che è accaduto il 28 aprile, con la liberazione di oltre 70 cani da Green Hill - si legge in una nota delle associazioni che fanno parte del coordinamento - è il sintomo che la chiusura di questo lager non è più demandabile e che occorre iniziare subito un percorso che porti presto l' Italia a considerare la vivisezione solo un brutto ricordo di un passato nero, e non il presente della ricerca». «Per questo - dice ancora il comunicato - manifesteremo a Roma, per dare un messaggio chiaro e forte alle istituzioni, che serve a cambiare le cose ora. Cercheremo di organizzare mezzi di trasporto da ogni città per portare a Roma il 16 giugno un oceano di gente, che faccia capire ai nostri politici che vogliamo l'inizio di un nuovo corso e la fine di barbarie che non possono essere accettate da una società che si vuole definire civile».
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LE NUOVE NORME - «Dalle piazze ai palazzi della politica: quella di mercoledì è stata veramente l'ultima chiamata sul caso Green Hill - ha commentato la deputata ed ex ministro, Michela Vittoria Brambilla, una delle attiviste in prima fila in questa campagna -. E confido che i colleghi senatori ascolteranno la richiesta arrivata con tanta chiarezza dai cittadini». Ma qual è la richiesta del mondo animalista? «Che venga approvato il testo dell'articolo 14 della legge comunitaria 2011 così com'è uscito dalla Camera - spiega la parlamentare - cioè con modifiche restrittive rispetto alla direttiva europea 2010/63 sull'uso di animali per scopi scientifici. Tra le modifiche c'è anche la norma che ho scritto, che prevede il divieto di allevare sul territorio nazionale cani, gatti e primati destinati ai laboratori (la cosiddetta norma anti-Green Hill) e l'obbligo di ricorrere all'anestesia durante gli esperimenti». |
Post n°16 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
Le immagini delle sevizie Per far acquisire loro un’andatura più elegante e spettacolare, da mostrare nelle competizioni equestri, durante gli addestramenti erano torturati con congegni elettrici e picchiati con grandi bastoni di legno. Un video choc trasmesso dalla Abc nel programma televisivo «Nightline» e girato in incognito da un membro della Human Society, la più grande organizzazione statunitense a difesa degli animali, ha raccontato le sevizie e gli abusi perpetrati su alcuni Tennessee Walking Horse, razza equina molto famosa in America. Sott'accusa sono finiti Jackie McConnell, considerato uno dei più importanti addestratori di cavalli negli Usa e tutto il suo staff, incriminati per aver violato alcune norme a difesa degli animali come l’Horse Protection Act. LE SEVIZIE - Nel video si vede McConnell che con profonda crudeltà utilizza un grande bastone di legno per picchiare i cavalli e poi utilizza congegni elettrici per insegnare agli animali a effettuare l'high-stepping, un particolare passo, molto apprezzato dai giudici delle competizioni equestri, nel quale l'animale tiene le zampe molto alte. Per rendere ancora più efficaci e spettacolari i loro movimenti sulle caviglie dei cavalli sono applicate sostanze chimiche corrosive che provocano un dolore intenso, ma permettono agli equini di sollevare le zampe sempre più in alto: "Troppo spesso si deve barare per vincere le competizioni equestri" ha dichiarato alla Abc Keith Dane della Humane Society of the United States COMMENTI - McConnell, raggiunto da un reporter del network americano, non ha rilasciato dichiarazioni e non ha nemmeno voluto chiedere scusa per le sevizie protratte sugli animali. L'addestratore è stato incriminato da una giuria federale e secondo quanto ha dichiarato uno dei suoi avvocati dovrebbe dichiararsi colpevole delle accuse mosse contro di lui. I principali organizzatori delle competizioni equestri nelle quali gareggiano i Tennessee Walking Horse hanno rilevato che tali brutalità sono davvero rare e che alla fine non è detto che servano a far vincere le gare. Quello che è certo è che il valore economico dei cavalli che si aggiudicano queste competizioni aumenta vertiginosamente: "Non c'è bisogno di barare per vincere - sostiene Steve Mullins, membro del gruppo Show, incaricato di supervisionare gli animali prima degli eventi più importanti - Non è necessaria questa spazzatura per primeggiare nelle gare. E noi siamo terribilmente contro questa roba" |
Post n°15 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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DUE CIVETTE SUL COMODINO -Ora che la saga è conclusa - e la moda di avere un gufetto (o una civetta, come Edvige la fedele messaggera di Harry Potter) per animale domestico è passata - la fatica di stare dietro agli uccelli ha preso il sopravvento e gli animali vengono liberati nelle campagne. Riporta il Daily Mirror che all’Owlcentre di Corwen, nel Nord del Galles, prima dell’uscita dei film si contavano appena sei gufi. Ora ce ne sono cento. Senza considerare tutti quelli che vengono liberati in campagna, spesso malati. Il gufo, infatti, ha bisogno di spazio a sufficienza per sbattere le ali almeno cinque volte prima di riposarsi sul trespolo dopo il volo, altrimenti rischia un’infezione toracica. Ma gli esperti del centro si sono imbattuti in una signora che ne costringeva ben due a vivere sul suo comodino, in camera da letto. «So che non è colpa di JK Rowling - spiegano all'Owlcentre - ma la gente non ha riflettuto abbastanza prima di comprare un gufo». Anzi l'autrice ha lanciato un appello affinché i suoi fan non seguano questa moda. E se in Gran Bretagna non è illegale detenere un gufo, liberare quelli domestici è un reato punito con un’ammenda di 5 mila sterline e fino a 9 mesi di carcere. I PRECEDENTI - Non è la prima volta che si verificano fenomeni simili: centinaia di bambini chiesero ai genitori una tartaruga in dono, per il successo dei Ninja. Stessa cosa è capitata dopo il cartone Alla ricerca di Nemo, con un boom di acquisti dei pesci pagliaccio. E ancora, nei giorni seguenti all'uscita del film con Richard Gere, Hachiko a Dog’s Story, vennero registrate migliaia di adozioni di cani razza Akita Inu che non sono adatti al clima europeo ed alla vita da appartamento. Per non parlare dei poveri Dalmata: passata la moda di Crudelia Demon, la «Carica dei 101» è finita purtroppo nei rifugi per cani abbandonati. |
Post n°14 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
MILANO - I gorilla del parco nazionale di Virunga bombardati dall'esercito africano. Nell'ultimo conflitto armato che insanguina la Repubblica Democratica del Congo e che vede di fronte le milizie regolari della Fardc (Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo) e il gruppo ribelle M23 (Movimento 23 marzo) potrebbero non esserci solo vittime umane. Le truppe ammutinate si sono rifugiate da circa due settimane nella celebre foresta pluviale che ospita circa un quarto dei gorilla di montagna presenti sull'intero pianeta. I gorilla sarebbero finiti sotto il tiro dei mortai e delle cannonate dell'esercito regolare che tenta di sconfiggere le truppe ribelli
SCONTRI - Come racconta un reportage pubblicato dall'Independent sulla Terra il gorilla di montagna è una specie ad elevatissimo rischio di estinzione. Ne sono sono rimasti solo 800 esemplari e circa 210 vivono nel parco nazionale di Virunga, dichiarato dall'Unesco nel 1979 Patrimonio dell'Umanità. La foresta pluviale sarebbe stata invasa lo scorso otto maggio dall'esercito ribelle che avrebbe creato una base operativa a Runyoni, altura strategica nel territorio di Rutshuru, vicino al confine con l'Uganda. Il giorno successivo le truppe ribelli, guidate dall'ex generale delle Fardc Bosco Ntaganda, soprannominato Terminator e ricercato dalla Corte Penale Internazionale dell'Aia per crimini contro l'umanità commessi nel territorio africano dal 2006, avrebbero ucciso un ranger del parco e due soldati dell'esercito regolare. Secondo quanto ha raccontato il colonnello Vianney Kazarama, portavoce di M23, l'esercito congolese sabato scorso avrebbe bombordato la zona vicino a Bukima, settore dove ci sarebbe una delle basi dei ribelli e dove vivrebbero diversi gorilla di montagna: "La Fardc ci ha attaccato con elicotteri e sei carri armati" ha confessato Kazarama. CONSERVAZIONE - Emmanuel de Mérode, direttore del parco nazionale, dichiara che tre zone su cinque del parco sono state evacuate e almeno 100 gorilla non possono più essere monitorati costantemente e sono esposti al fuoco dei belligeranti. Naturalmente il conflitto ha dato un colpo mortale al turismo: "La presenza del parco è il motivo principale per cui i turisti vengono nella Repubblica Democratica del Congo e fino a che non sono scoppiati gli scontri ne stavano arrivando sempre di più giorno dopo giorno. Il turismo è l'industria che ha conosciuto la più grande crescita tra tutti i settori economici nella provincia del Kivu Nord". Non è la prima volta che il parco diventa un teatro di guerra. Tra il 2007 e il 2008 i guerriglieri del gruppo CNDP occuparono la foresta pluviale e si scontrarono con l'esercito regolare per diversi mesi. Alla fine ben nove gorilla furono uccisi. Nonostante le difficoltà odierne e passate negli ultimi 20 anni, grazie a uno speciale programma di conservazione, la popolazione dei gorilla di montagna che vivono nel parco nazionale di Virunga è più che raddoppiata |
Post n°13 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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LE PROMESSE - Qualcosa si sta muovendo per fortuna. La Regione ha promesso un suo interessamento diretto per salvare Ippoasi e trasferirla nel Parco di San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli. Devono essere risolti problemi burocratici, ma la speranza c’è anche se il tempo dello sfratto si avvicina. E anche gli animali sembrano aver capito qualcosa. Sono inquieti, come Lorenzo l’agnellino strappato al banchetto di Pasqua 2012. «Una notte abbiamo sentito i suoi belati disperati: qualcuno lo aveva messo nel pollaio dell’Ippoasi. – raccontano i volontari del centro - Lì è rimasto una settimana, il tempo di appurare che fosse in grado di nutrirsi da solo e che fosse sano, poi è stato liberato nel grande recinto, vicino al gregge delle capre. Oggi ha anche un amico: il montoncino Peter un altro degli animali salvati». |
Post n°12 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
(ANSA) - PADOVA, 17 MAG - Le guardie zoofile della Lac (Lega Abolizione Caccia) hanno sequestrato in provincia di Padova 72 cuccioli di cane di razze diverse, molti dei quali di eta' inferiore ai tre mesi, assetati e disidratati, trasportati da un camion che veniva dal sud dell'Ungheria. |
Post n°11 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
Nel corso di un blitz condotto dalla Stazione dei Carabinieri di Alvignano, nell’ambito di una serie di servizi predisposti dalla Compagnia di Piedimonte Matese, è stato scoperto un vero e proprio “lager” dove erano stati rinchiusi una decina di cani di provenienza sconosciuta e in prevalenza di razza meticcia, tutti in stato di denutrizione e tenuti in gravi condizioni igienico sanitarie. Il proprietario del caseggiato, trasformato in una sorta di prigione per i poveri animali, 50enne del luogo, dovrà ora rispondere di omessa custodia, malgoverno e maltrattamento di animali, reati per i quali è stata inviata una informativa alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Nella circostanza i militari, che si sono trovati davanti ad una scena assolutamente raccapricciante, hanno anche rinvenuto la carcassa di un cane in avanzato stato di decomposizione, morto verosimilmente per la mancanza di cibo e acqua. Inoltre altri dieci cani, regolarmente iscritti dal proprietario all’anagrafe canina, risultavano essere spariti nel nulla, e lo stesso proprietario interpellato in merito non ha saputo dare alcuna valida spiegazione. Così i Carabinieri hanno fatto intervenire anche l’Unità Operativa Veterinaria dell’A.S.L. che si occuperà delle successive incombenze. Nelle ultime 72 ore, salgono a quattro gli arresti, oltre venti le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria e numerosi anche i sequestri eseguiti durante le operazioni predisposte dai Carabinieri per contrastare reati di ogni genere, tra i comuni di Piedimonte Matese, Gioia Sannitica, Alvignano, Dragoni, Alife, Ailano, Prata, Capriati e San Gregorio Matese. |
Post n°10 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
Si tratta di una vera strage di elefanti: in Congo 22 animali sono stati uccisi a fucilate dai bracconieri, i quali hanno agito tramite un elicottero per massacrare gli elefanti. La strage è stata compiuta nel Parco Nazionale di Garamba, uno dei parchi naturali che fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco. Il tutto semplicemente per alimentare il commercio di contrabbando, che ormai sta raggiungendo livelli davvero elevati. Vengono vendute zanne e genitali, proprio le parti del corpo che i bracconieri hanno estratto dagli animali, dopo aver compiuto la strage. |
Post n°9 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
Si protesta ancora contro Green Hill e contro la vivisezione. L’obiettivo della prossima manifestazione nazionale, che si svolgerà tra un mese a Roma, è quello di dire ancora una volta basta alle pratiche crudeli contro gli animali, che vengono considerate pratiche ormai superate e non efficaci. Per questo, ancora una volta, il Coordinamento antispecista del Lazio, in collaborazione con Occupy Green Hill, ha deciso di preparare una nuova manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma tra un mese, dopo le manifestazioni dello scorso mercoledì, che si sono svolte in quaranta diverse città italiane. |
Post n°8 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
Europei 2012 ancora nel mirino: la strage di cani randagi in Ucraina che si sta facendo nel paese pensando così di ripulirlo in occasione dell’evento calcistico non smette di far discutere. Il Governo locale fa di tutto per evitare l’argomento, minimizzando e dicendo che la realtà è ben diversa. In realtà, però, il massacro di cani e di gatti è sotto gli occhi di molto e viene costantemente denunciato da molteplici associazioni, dall’Enpa alla Lav fino all’Oipa. E’ grazie a loro, infatti, che sappiamo quanto sia stato “surreale” l’incontro avvenuto con i rappresentanti dell’ambasciata dell’Ucraina. |
Post n°7 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
Jerald Reiter è stato arrestato per maltrattamento sugli animali e guida in stato di ebbrezza. È stato trovato ubriaco alla guida con una zebra e un pappagallo seduti accanto a lui. Un passante che aveva osservato tutta la scena ha chiamato la polizia che lo ha bloccato proprio nel parcheggio del locale dove stava per entrare a cenare. I due animali, ha spiegato l’uomo, sono sempre con lui, anche in casa e lo accompagnano spesso nei suoi spostamenti e come se non bastasse, ha sottolineato che non è la prima volta che cenano con lui nel pub in questione. Ma la versione di Jerald non ha convinto i poliziotti che gli hanno effettuato un alcol test, dov’è risultato positivo e il proprietario del ristorante ha smentito, dicendo che i suoi animali non sono mai entrati nel bar. |
Post n°6 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
Trecentonovantanove cuccioli di razza, dai 2 ai 2 mesi e mezzo di vita, destinati al mercato nero degli animali, sono stati intercettati, ieri all’alba, a bordo di due furgoni che transitavano lungo l’autostrada A4. Cuccioli estremamente debilitati, non solo per la fame e la disidratazione, ma anche a causa di sostanze dopanti. Fino alla tarda mattinata ne sono morti almeno sette. |
Post n°5 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
Maltrattamento di animali, truffa, deposito e smaltimento non autorizzato di rifiuti pericolosi. Queste sono le accuse per le quali la titolare di un allevamento fino all'anno scorso in attivita A Caravaggio ha patteggiato una pena di 8 mesi di reclusione e 900 euro di multa. Nel suo allevamento canino, la fuardia forestale e l'Enpa, nella primavera del 2011, avevano trovato, in ambienti non ritenuti salubri, cani malnutriti e in cattivo stato di salute. L'allevamento era vicino le abitazioni ed erano stati proprio i vicini a sollevare il caso. Attraverso un'esposto all'Asl avevano denunciato puzze e rumori provenienti dall'allevamento e ritenute particolarmente molesti a causa del gran numero degli animali allevati: basta dire che Guardia Forestale e Enpa, nei loro controlli, avevano accertato in via alle Volte la presenza di 126 cani e 829 cuccioli oltre a 20 capre e un cavallo. Il primo controllo dell'Asl di Treviglio risale al novembre del 2008 al quale poi era seguito, in dicembre, un controllo da parte dell'ufficio tecnico del comune. Risale invece all'ottobre 2009 una nota dell'Asl di Bergamo che giudicava l'allevamento insalubre dal momento che era distante dalle abitazioni solo circa 20 m e non almeno 100 come previsto dal regolamento d'igiene. |
Post n°4 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
I fatti risalgono al mese di febbraio 2011, quando le guardie zoofile dell' E.N.P.A. nel corso di controlli effettuati presso il mercato domenicale di Portaportese, sorpresero un uomo di 56 anni, originario della provincia di Napoli, mentre chiedeva l'elemosina con un pappagallino ondulato. Il povero animale era portato in giro sopra uno scrigno di legno al fine di attrarre l'attenzione dei numerosissimi frequentatori dello storico mercato capitolino. Gli agenti dell'E.N.P.A. sequestrarono l'uccello e per il suo detentore scattò la sanzione, in quanto la pratica dell'accantonaggio con sfruttamento di animali è vietata. Successivamente, il pappagallino venne sottoposto ad un controllo veterinario durante il quale emerse una realtà ancora più triste e crudele; le piume remigranti erano state tagliate per impedire all'uccello di spiccare il volo. A fronte di questa triste scoperta, le guardie zoofile dell'E.N.P.A. denunciarono l'uomo all'autorità giudiziaria per maltrattamento di animali.
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Post n°3 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
E' un vero e prorio allarme quello che coinvolge il commercio clandestino di animali in Italia. Contrariamente a quanto si possa pensare, si tratta di una pratica molto diffusa, che riguarda principalmente le tartarughe. Il commercio illegale di tartarughe coinvolge tutta la penisola e viene effettuato semplicemente attraverso internet. Proprio sulla rete è relativamente semplice acquistare tartarughe, ma anche altre specie di animali protette.
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Post n°2 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
L'interesse di creare un blog sul maltrattamento degli animali, nasce in noi (A&A) il 27 Giugno 2012, quando passeggiando per le campagne di Castellana specificamente in C.da Montecipolla 27, ci siamo imbattute in qualcosa di talmente raccapricciante che non credevamo ai nostri occhi. Nell'ex ospizio vi è presente una chiamiamola così ''Staccionata'' talmente malridotta che solo lontanamente vi assomigliava e all'interno : il terrore. Una povera cagnolina era obbligata a condividere la sua ''casa'' con il suo amichetto che per colpa del suo padrone era morto per la mancanza di acqua e cibo, per miracolo lei non ha dovuto ricevere una tale pena perchè magrissima non aveva un briciolo di niente da mangiare, ma solo due ciotole stralipanti di fango. I suoi occhi parlavano chiaro nonostante il muso pieno di zecche e il collo sanguinante per le catene, la piccola cagnolina è riuscita a salvarsi grazie alla nostra telefonata ai vigili di Castellana e alle attente cure della protezione animali. e sì una storia commuovente e con il vostro aiuto diventeranno molte di più. Lo staff A&A. |
Post n°1 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro
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