Io credo che ridere sia il modo migliore per bruciare calorie.
Audrey Hepburn
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Lettera ad un amico
Post n°17 pubblicato il 20 Gennaio 2007 da Gioiasole
C’è molta Toscana, nei paesaggi verdi e collinosi del tuo viaggio… Magari, lo rifacciamo insieme un po’ a ritroso, tu ed io, e poi scendiamo giù… Torniamo in quella landa del Viterbese che m’ha rubato un pezzetto di cuore, Ischia di Castro… ecco guarda, lassù c’è quel casolare in cui ho dormito belle notti serene, tra lenzuola di cotone un po’ ruvido, ma fresco sulla pelle a mitigare un po’ il caldo afoso dei pomeriggi estivi… e poi fermiamo la moto e scendiamo a respirare l’aroma intenso dell’erba appena tagliata, unita a quello aspro del fieno per i cavalli, magari ci prendiamo un po’ del coraggio che ci manca e proviamo a cavalcarne uno… e mi sembra quasi di sentire il suono alto delle nostre risate, ‘prima tu, no prima tu, io non ce la faccio, dài monta fifona’… Poi torniamo correndo verso la moto parcheggiata un po’ più in là e all’improvviso ci viene una voglia matta di ripartire, casco in testa sulla tua rasata e sui miei capelli che non vogliono saperne di stare sotto e volano via col vento… Si parte di nuovo, la moto prende via via velocità, mi stringo forte a te e chiudo gli occhi, sento la strada correre veloce per un po’ sotto di noi, poi ti sento scalare le marce e rallentare... lo sai, non conosco questa terra, eppur percorsa in automobile tante volte, non riesco a fermarla in immagini da raccontare… Scivola via sotto le nostre due ruote, i paesaggi sembrano confondersi perché sono distratta, la velocità ridotta ci permette di scambiare due chiacchiere a voce un po’ più alta per coprire il rumore del motore… mi piace questa sensazione di non appartenenza, quando sembra che potresti essere in qualunque posto e non farebbe alcuna differenza, perché ogni posto ti appartiene quando sei in buona compagnia… E poi ti sento ridere e scalare di nuovo con le marce, ancora un po’ più di gas e ci ‘pinnavamo’ in su… ed eccoci riprendere la strada a gran velocità, lo fai apposta perché sai che mi stringerò di nuovo a te, gran bastardo che sei, lo sai che ho paura quando corri così, eppure in quel momento, chissà perchè, non mi fa paura niente e mentre corri, sento il battito del tuo cuore sotto la mia mano che corre più veloce della moto… Allora chiudo gli occhi e quando li riapro un po’ annebbiati su un paesaggio diverso, ondulato e un po’ roccioso dell’Aquilano, ti mostro con un dito lassù in alto, ecco, lo vedi, Santo Stefano, quell’antico borgo di cui ti ho parlato… ma che dico, tu lo conosci già… se non fosse per quell’antico borgo io e te, forse, non ci saremmo mai incontrati…
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E ti vengo a cercare perché sto bene con te perché ho bisogno della tua presenza
F. Battiato
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Non vi è nulla di meno seducente della presenza ossessiva, quasi ingombrante di una persona che invade ogni spazio della vita dell'altro. Impara dai musicisti a dosare le pause. Come nella musica le pause hanno la funzione di creare attesa, di lasciare senza fiato, così la tua assenza e il tuo silenzio possono alimentare il desiderio che l'altro ha di stare con te.
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