LA CRISI MORALE DELL'OCCIDENTE.......

Post n°398 pubblicato il 07 Luglio 2007 da emmanuele2003_m
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FATIMA 19 agosto 1917. I tre pastorelli furono sequestrati e tenuti per tre giorni sotto la vigilanza dell'Amministratore di Ourém che a tutti i costi - ed invano - desiderava strappare loro il segreto confidato dalla Vergine, e perciò non poterono recarsi alla Cova da Iria il giorno 13 agosto quando doveva avvenire la quarta apparizione della Madonna. Così racconta Suor Lucia la quarta apparizione: Andando con le pecore, in un luogo chiamato Valinhos, e sentendo che qualcosa di soprannaturale si avvicinava e ci avvolgeva, sospettando che Nostra Signora venisse ad apparirci. Infatti, dopo un istante, vedemmo la Madonna sopra un leccio. Cosa vuole da me Vostra Signoria? Voglio che continuiate ad andare alla Cova da Iria il giorno 13 e che continuiate a pregare il Rosario tutti i giorni. Nell'ultimo mese farò il miracolo perché tutti credano. Che cosa vuole Vostra Signoria che si faccia del denaro che la gente lascia alla Cova da Iria? Fate due portantine: una la porterai tu con Giacinta ed altre due bambine vestite di bianco; l'altra, la porterà Francesco con altri tre ragazzi. Il denaro delle portantine è per la festa di Nostra Signora del Rosario e quello che avanzerà sarà per una cappella che devono far fare. Volevo chiedere di guarire alcuni ammalati. Si, ne guarirò qualcuno durante l'anno. Ed assumendo un aspetto più triste (aggiunse): Pregate molto e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all'Inferno non avendo chi si sacrifichi e preghi per loro. Dopo aver detto queste parole, la Madonna si diresse, come le volte precedenti, verso oriente. Per lunghi minuti i pastorelli rimasero in uno stato di estasi. Si sentivano invasi da un'allegria irrefrenabile dopo tante sofferenze e timori.

 
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LA CRISI MORALE DELL'OCCIDENTE.......

Post n°397 pubblicato il 05 Luglio 2007 da emmanuele2003_m
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FATIMA 13 luglio 1917. Seconda parte del segreto: L'annuncio del castigo e i mezzi per evitarlo. Spaventati e come per chiedere aiuto, levammo gli occhi verso Nostra Signora, che ci disse con bontà e tristezza: Avete visto l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli, DIO vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se farete quello che vi ho detto, si salveranno molte anime ed avranno pace. La guerra sta per finire. Ma se non smetteranno di offendere DIO, nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che DIO manda per punire il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame, e di persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirlo, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e si avrà la pace. Altrimenti, spargerà i suoi errori nel mondo provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno distrutte. Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà e sarà concesso al mondo un periodo di pace. In Portogallo si conserverà sempre il dogma della Fede. Terza parte del segreto: Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembravano dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: L'angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, penitenza, penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è DIO, qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti, un vescovo vestito di bianco abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri vescovi, Sacerdoti, religiosi salire su una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città metà in rovina, e quasi tremante con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce. Allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un annaffiatoio di cristallo nella mano, con essi raccoglievano il sangue dei Martiri e irrigavano le anime che si avvicinavano a DIO. Questo non ditelo a nessuno. A Francesco sì, potete dirlo. Quando reciterete il Rosario, direte dopo ogni mistero: O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua misericordia. Seguì un istante di silenzio e domandai: Vostra Signoria vuole nient'altro? No, oggi non voglio più nulla. E, come al solito, cominciò ad alzarsi in direzione d'oriente fino a scomparire nell'immensa distanza del firmamento. Si udì allora, ancora secondo il signor Marto, una specie di tuono che indicava la fine dell'apparizione.

 
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Post n°396 pubblicato il 04 Luglio 2007 da emmanuele2003_m
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FATIMA 13 luglio 1917. I tre pastorelli si misero in cammino. Nel giungere sul luogo delle apparizioni, si meravigliarono per la moltitudine che era accorsa laggiù - più di 2000 persone - ad assistere allo straordinario avvenimento. Secondo il signor Marto, padre di Francesco e Giacinta, nel momento in cui apparve la Madonna, una nuvoletta grigiastra oscillò sul leccio, il sole si oscurò e comincio a soffiare un fresco venticello, malgrado si fosse nel pieno dell'estate. E' Suor Lucia che racconta: Vedemmo il riflesso della luce conosciuta e, subito dopo, Nostra Signora sul leccio. Cosa vuole Vostra Signoria? domandai. Voglio che veniate qui il giorno 13 del prossimo mese; che continuate a recitare il Rosario tutti i giorni in onore di Nostra Signora del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto così Ella lo potrà aiutare. Volevo chiederLe che ci dicesse Chi è; e di fare un miracolo per cui tutti credano che Vostra Signoria ci appare. Continuate a venire qui tutti i mesi. In ottobre vi dirò chi sono, quello che voglio, e farò un miracolo che tutti potranno vedere per credere. A questo punto feci alcune domande ( da parte di diverse persone). Nostra Signora disse che era necessario recitare il Rosario per conseguire le grazie durante l'anno. E continuò: Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente quando farete qualche sacrificio: O Gesù, è per il vostro amore, per la conversione dei peccatori ed in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria. Prima parte del segreto: La visione dell'Inferno. Nel dire queste parole aprì nuovamente le mani, come nei due precedenti. Il riflesso ( dei raggi della luce ) parve penetrare nel terreno e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in questo fuoco, i demoni e le anime, come fossero tizzoni di brace trasparenti e neri, o abbronzati, in forma umana, fluttuavano nell'incendio, sollevati dalle fiamme che uscivano da loro stessi insieme a nuvole di fumo che cadevono da tutte le parti. Essi somigliavano al cadere delle faville nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che terrorizzavano e facevano tremare dalla paura. I demoni si distinguevano per la forma orribile e ributtante di animali spaventosi e sconosciuti, ma incandescenti come neri carboni di brace.

 
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LA CRISI MORALE DELL'OCCIDENTE.....

Post n°395 pubblicato il 03 Luglio 2007 da emmanuele2003_m
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FATIMA 13 giugno 1917. I tre pastorelli si recarono alla Cova da Iria, dove già si affollavano circa 50 curiosi tra donne e uomini. Immediatamente prima che Lucia parlasse con la Madonna, alcuni osservarono che la luce del sole si era affievolita, malgrado il cielo fosse senza nuvole. Altri affermarono che la cima del leccio, coperta di germogli, sembrava curvarsi come se sostenesse un peso. E, secondo un testimone oculare, i presenti avrebbero udito qualcosa: "una voce molto sottile come il ronzio di un ape". Suor Lucia cosi narra quello che avvenne: Dopo aver recitato il Rosario con Giacinta, francesco e molte persone che erano presenti, vedemmo nuovamente il riflesso della luce che si avvicinava e, subito dopo, Nostra Signora sul leccio, in tutta identica all'apparizione precedente. Cosa vuole da me Vostra Signoria? domandai. Voglio che veniate qui il giorno 13 del mese venturo, che preghiate il Rosario tutti i giorni e che impariate a leggere. Poi vi dirò ciò che voglio. Chiesi la guarigione di un malato. Se si convertirà, guarirà entro l'anno. Vorrei chiederLe di portarci in Cielo. Si, Giacinta e Francesco li porterò tra breve tempo. Ma tu resterai quaggiù più a lungo. Gesù vuole servirsi di te per farMi conoscere ed amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi l'abbraccerà, prometto la salvezza; e queste anime saranno amate da DIO, come fiori messi da Me per adornare il suo trono. Resterò qui da sola? No, figlia mia. Tu soffri molto? Non scoraggiarti. Io non ti lascerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a DIO. Fu nel momento in cui disse queste ultime parole che aprì le mani e ci comunicò per la seconda volta il riflesso di quella luce immensa. Ci vedevamo in essa come sommersi in DIO. Giacinta e Francesco sembravano stare in quella parte di questa luce che si sollevava verso il Cielo ed io in quella che si spargeva sulla terra. Di fronte al palmo della mano destra di Nostra Signora c'era un Cuore circondato di spine che pareva vi fossero conficcate. Comprendo che era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati dell'umanità, che voleva la riparazione. Il pubblico presente, anche se non aveva visto la Madonna, comprese che stava accadendo qualcosa di straordinario, di soprannaturale. Sulla via del ritorno verso casa, tutti recitavano il Rosario in lode della Madonna che si era degnata di scendere dal Cielo fino a quello sperduto angolo del Portogallo...

 
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LA CRISI MORALE DELL'OCCIDENTE.....

Post n°394 pubblicato il 03 Luglio 2007 da emmanuele2003_m
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Già all'epoca delle apparizioni di Fatima, nei primi anni del secolo scorso, gli avvenimenti mondiali facevano intravedere ciò che sarebbe stata la triste storia contemporanea. da un lato, un progresso materiale notevole, a fronte di una decadenza dei costumi come mai si era visto prima. dall'altro, guerre e conflitti sociali di proporzioni terribili. La prima guerra mondiale fu un esempio di questa realtà che fu poi largamente superata dalla seconda guerra mondiale e da tutto quanto ne seguì. Come Madre sollecita ed affettuosa, Maria Santissima volle evitare tutti questi mali ai suoi figli. Per questo discese dal Cielo al fine di avvertire l'umanità dei rischi che correva se avesse continuato sulle vie tortuose del peccato. Venne nello stesso tempo, a indicare i mezzi di salvezza: la recita del Rosario. Si era nella primavera del 1917, tre pastorelli, Lucia de Jusus di anni 10, Francesco e Giacinta Marto di 9 e 7 anni. Dopo aver partecipato alla Messa nella chiesa di Aljustrel, paesino della parrocchia di Fatima, uscirono in direzione della montagna, dove raggiunsero il loro piccolo gregge di pecore, alla "Cova da Iria". D'un tratto, i tre pastorelli videro qualcosa come il bagliore di un lampo che li sorprese, l'orizzonte era limpido, il cielo sereno. Che cosa poteva essere? Lucia, ordinò: <<Via, che può venire un temporale>>. Richiamarono il gregge e lo avviarono verso la discesa. A mezza strada tra la montagna che avevano appena lasciato ed un enorme leccio che stava di fronte a loro, videro un secondo lampo. Spaventati affrettarono il passo. Giunti in fondo alla Cova si fermarono, a breve distanza da loro, sospesa sopra un leccio, apparve la Madre di Dio. Una Signora tutta vestita di bianco, più brillante del sole, che spargeva una luce più chiara ed intensa di quella di un bicchiere di cristallo colmo d'acqua limpida, attraversato dai raggi del sole più cocente. Suor Lucia racconta: Eravamo tanto vicini che ci trovavamo dentro la luce che La circondava o che Ella stessa spargeva attorno. Nostra Signora ci disse: Non abbiate paura, Io non vi farò del male. Di dove è, Vostra Signoria? Le domandai. Sono del Cielo. E che cosa vuole la me Vostra Signoria? Sono venuta a chiedervi che veniate qui per sei mesi di seguito, il giorno 13 a questa medesima ora. Poi vi dirò chi sono e che cosa voglio. Dopo ritornerò qui una settima volta. E anch'io vado in cielo? Si, ci andrai. E Giacinta? Anche lei. E Francesco? Anche lui, ma deve recitare molti Rosari. Mi ricordai allora di domandare di due ragazze che erano morte da poco tempo. Erano mie amiche e frequentavano la mia casa per imparare a tessere da mia sorella maggiore. Maria das Neves è già in Cielo? Si, c'è. E Amelia? Starà in Purgatorio sino alla fine del mondo. Volete offrirvi a DIO e sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi come atto di riparazione per i peccati dai quali Egli è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori? Si, lo vogliamo. Andate, dunque, dovrete soffrire molto, ma la grazia di DIO sarà il vostro conforto. Fu nel pronunciare queste ultime parole (la grazia di DIO....) che (Ella) aprì per la prima volta le mani, trasmettendoci una luce tanto intensa, come un riflesso che si effondeva da Lei e che ci penetrava nel petto e nel più intimo dell'anima, facendoci vedere noi stessi in DIO che era quella luce, più chiaramente di ciò che vediamo nei migliori specchi. La celeste Messaggera aveva prodotto nei pastorelli un delizioso senso di pace e di gioiosa allegria, di leggerezza e libertà. Giacinta esclamò: Ah! Che bella Signora! Ah! Che bella Signora!In questa apparizione, come nelle altre, la Vergine parlò soltanto con Lucia mentre Giacinta ascoltava solo. Francesco, invece, non La udiva e concentrava tutta la sua attenzione solamente nel guardarLa. Quando le due ragazze gli raccontarono il dialogo, egli fu colto da grande gioia e, incrociando le mani al di sopra della testa, esclamò ad alta voce: O mia Signora! Dirò quanti Rosari Tu vorrai! I pastorelli si sentivano intimamente cambiati. la loro anima era lieve ed allegra.

 
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IL VANGELO DI OGGI

Post n°393 pubblicato il 01 Luglio 2007 da emmanuele2003_m
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Mentre stavano compiendosi i giorni in cui Gesù sarebbe stato tolto dal mondo, egli si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: <<Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?>>. Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si avviarono verso un altro villaggio. Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: <<Ti seguirò dovunque tu vada>>. Gesù gli rispose: <<Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo>>. A un altro disse: <<Seguimi>>. E costui rispose: <<Signore, concedimi di andare e seppellire mio padre>>. Gesù replicò: <<Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va' e annunzia il regno di DIO>>. Un altro disse: <<Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa>>. Ma Gesù gli rispose:<<Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di DIO.

Non fanno forse tenerezza le parole di Gesù con cui Egli si assicura che non ha neppure un luogo dove posare il capo? Gesù ci chiama a sé e noi non dobbiamo trovare scuse per farlo aspettare giacché Egli è generosità infinita e apprezza le creature generose e semplici come lui. Dopo tutto quello che ha fatto per noi, non merita forse questi nostri sentimenti verso di Lui?

 
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IL VANGELO DI OGGI

Post n°392 pubblicato il 24 Giugno 2007 da emmanuele2003_m
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Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: <<No, si chiamerà Giovanni>>. Le dissero: <<Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome>>. Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse. <<Giovanni è il suo nome>>. Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo DIO. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: <<Che sarà mai questo bambino?>> si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Giovanni Battista ci dice: <<...il regno dei cieli è vicino...preparate le vie del Signore!...>>. Gesù sta arrivando e se troverà la strada pulita, verrà anche da te e ti porterà la sua grandezza e tu potrai vivere sereno e sicuro. Ma se tu non ti preparerai rimarrai isolato e la Grazia di DIO circolerà intorno a te che rimarrai arido e solo per colpa tua. DIO viene e passa, ma se tu non potrai invitarlo a casa tua Egli, per rispettare la tua libertà, non potrà comunicarti la sua vita e la sua felicità.

AUGURI A TUTTI I GIOVANNI/A.....
Giovanni, deriva dall'ebraico "yo" (abbreviazione di Javhè) e "anan", misericordia, cioè "DIO HA AVUTO MISERICORDIA".

 
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IL VANGELO DI OGGI

Post n°391 pubblicato il 10 Giugno 2007 da emmanuele2003_m
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In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di DIO e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: <<Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in zona deserta>>. Gesù disse loro: <<Dategli voi stessi da mangiare>>. Ma essi risposero: <<Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente>>. C'erano infatti cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: <<Fateli sedere per gruppi di cinquanta>>. Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.

E' il trionfo dell'amore di Gesù specialmente verso di noi, gente degli anni tremila perché non abbiamo visto nulla ma ora possiamo toccare, tramite quell'ostia e quel vino, il corpo di Gesù con la sua anima e divinità. L'amore tende all'unione e dopo avere donato la sua umanità per la redenzione del mondo, Gesù ora lo dona per unirsi a noi e diventare una cosa sola con noi. E tu da quanto tempo non fai la comunione eucaristica? Ogni quanto pensi di renderti disponibile per ricevere Gesù? Egli ti aspetta tutti i giorni. DIO, con te, dovrà sempre attendere! Va bene che è il Padre, ma proprio per questo tu sei suo figlio; e vivere da solo, per te, è un'impresa piuttosto difficile e di poca soddisfazione.

 
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Post N° 390

Post n°390 pubblicato il 07 Giugno 2007 da emmanuele2003_m
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CHE TRISTE, VOLER SATANA PER PADRE..

Il satanismo può essere definito come l'adorazione o la venerazione, da parte di gruppi organizzati in forma di movimento, tramite pratiche ripetute di tipo culturale o liturgico, del personaggio chiamato Satana, o Diavolo, nella Bibbia. Questa descrizione storica e sociologica, in cui naturalmente - all'interno della prospettiva secondo cui il Demonio è effettivamente un essere personale che agisce tra gli uomini per tentarli - non si esclude che dal punto di vista della teologia cattolica si possano ritenere satanisti tutti quei gruppi che manifestano avversione o odio nei confronti di DIO e propongono nello stesso tempo all'uomo di <<diventare come DIO >> servendosi di pratiche magiche e occulte, caratterizza il satanismo come un fenomeno essenzialmente contemporaneo i cui elementi distintivi si rintracciano all'interno del mondo molto più vasto dell'occultismo, con il quale, peraltro, il satanismo non va confuso. Esistono diversi tipi di << satanismo >>. Il primo è quello dei movimenti organizzati con capi riconosciuti, sedi, pubblicazioni. Questi movimenti sono in genere piccoli: in Italia esistono meno di dieci movimenti satanisti organizzati, con circa 200 membri complessivi; sono i gruppi più facile da controllare per le Forze dell'ordine, quindi meno inclini a commettere reati gravi. Da questo primo quadrante del satanismo italiano ne va distinto un secondo, composto da bande di balordi - in genere giovani -, quasi sempre in contatto con la droga, che, ricavando confusamente informazioni dalla stampa, da internet e da una certa musica, si costruiscono un << satanismo fai da te >>: questi gruppi non sono organizzati e si rendono noti quando commettono reati; dal numero di reati identificati si può ipotizzare che qualche migliaio di persone sia coinvolto in questa attività. La presenza di qualche migliaio di balordi del << satanismo fai da te >> appartiene alla fenomenologia di un disagio giovanile, non necessariamente legato a problemi di povertà economica, che si manifesta di volta in volta nelle droghe, nell'estremismo politico, nel satanismo, nel lancio di sassi dai cavalcavia... Un satanismo clessico e organizzato, che pure non ha contatti organizzativi con le bande dei balordi, non è immune dalle responsabilità ideologiche tipiche dei cattivi maestri. La musica che circola clandestinamente, e che inneggia a bambini sventrati, giovani stuprate, costituisce un fenomeno pericoloso e illegale, e la sua repressione, per quanto difficile, costituisce una misura di prevenzione legittima e auspicabile. Ripetiamolo. La subcultura << satanica >> fa parte di un complesso problema di disagio e di crisi di valori che può essere affidato alla risposta penale ma coinvolge le istituzioni educative, culturali, religiose.

 
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LETTERE

Post n°389 pubblicato il 06 Giugno 2007 da emmanuele2003_m
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DIO scrive diritto su righe storte

Una mia amica, rimasta vedevo giovanissima, ha poi trovato modo di impegnare la propria vita in modo positivo occupandosi a tempo pieno a favore dei meno fortunati del suo quartiere. Ritrovatala dopo molti anni, mi ha fatto un ragionamento che mi ha inquietato: "DIO ha voluto la morte di mio marito perché io potessi dedicarmi totalmente agli altri". Questo mi ha detto. Mi ha sconvolto l'idea di un DIO che "fa fuori" uno sia pure per così nobili fini. Ma è davvero così?

Un DIO che "fa fuori" la gente è un'immagine truce e di sicuro non corrisponde al vero. Certo, i disegni di DIO sulla nostra vita sono misteriosi e a volte vanno in senso contrario alle nostre aspettative. Tuttavia, un'interpretazione un pò diversa della storia della sua amica la si può umilmente tentare. DIO non le ha "fatto fuori" il marito per darle la possibilità di occuparsi d'altro, ma le ha dato la forza e l'intelligenza di non bloccarsi sulla propria disgrazia, di superarla, di darle un senso che la aiutasse a vivere in modo utile e fecondo la propria vita, nel segno dell'amore. DIO le è stato vicino e ha insegnato anche a lei a scrivere diritto nelle righe storte della sua esistenza. Non un DIO killer, ma un Padre amoroso, vicino a noi che, distratti da mille faccende, non sempre ne avvertiamo la presenza.

 
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VIVERE BENE CON GLI ALTRI

Post n°388 pubblicato il 05 Giugno 2007 da emmanuele2003_m
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Gente pazzerella. Cosa fare se ci capita di vivere in una cerchia di gente un pò pazzerella? Come <<vivere bene>> con costoro? Un sistema c'è: non dar loro motivo di prendersela con noi. Cercando di farseli amici, apprezzandoli per le (poche) buone qualità che certamente, anche se in misura ridotta, avranno; trattandoli con cortesia, senza servilismi o paure; aiutandoli con un sorriso se sono del tipo che <<ce l'ha col mondo intero>>. Come ha detto Gesù: <<Amate i vostri nemici; fate del bene a chi vi odia; pregate per quelli che vi perseguitano e vi calunniano>>.

Tu sta pur sicura che Gesù ha scelto la tua anima per essere la beniamina del suo Cuore adorabile. In questo Cuore tu devi nasconderti; in questo Cuore sfogare i tuoi ardenti desideri; in questo Cuore vivere ancora quei giorni che la provvidenza ti concederà; in questo Cuore morire; quando al Signore piacerà.
( SAN PADRE PIO)

 
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Sacramento del Matrimonio

Post n°387 pubblicato il 04 Giugno 2007 da emmanuele2003_m
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Non più due ma una carne sola

Per quali fini DIO ha istituito il Matrimonio?
L'unione matrimoniale dell'uomo e della donna, fondata e strutturata con leggi proprie dal Creatore, per sua natura è ordinata alla comunione e al bene dei coniugi e alla generazione dei figli. L'unione matrimoniale, secondo l'originario disegno divino, è indissolubile.

Come si celebra?
Poiché il Matrimonio stabilisce i coniugi in uno stato pubblico di vita nella Chiesa, la sua celebrazione liturgica è pubblica, alla presenza del sacerdote e degli altri testimoni.

Quali sono gli effetti del Sacramento?
Il Sacramento del Matrimonio genera tra i coniugi un vincolo perpetuo ed esclusivo. DIO stesso sugella il consenso degli sposi. Pertanto il Matrimonio concluso e consumato tra battezzati non può essere mai sciolto. Inoltre questo Sacramento conferisce agli sposi la grazia necessaria per raggiungere la santità nella vita coniugale e per l'accoglienza responsabile dei figli e lo loro educazione.

Quali sono i peccati contro il Matrimonio?
Essi sono: l'adulterio; la poligamia, in quanto contraddice la pari dignità tra l'uomo e la donna, l'unicità e l'esclusività dell'amore coniugale; il rifiuto della fecondità, che priva la vita coniugale del dono dei figli; e il divorzio, che contravviene all'indissolubilità.

Qual è l'atteggiamento verso i divorziati risposati?
Verso di loro la Chiesa attua un'attenta sollecitudine, invitandoli a una vita di fede, alla preghiera, alle opere di carità e all'educazione cristiana dei figli. Ma essi non possono ricevere l'Assoluzione sacramentale, né accedere alla Comunione eucaristica, né esercitare certe responsabilità ecclesiali, finché perdura tale situazione, che oggettivamente contrasta con la legge di DIO.

 
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IL VANGELO DI OGGI

Post n°386 pubblicato il 03 Giugno 2007 da emmanuele2003_m
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In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: <<Molte cose ho ancora da darvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annunzierà>>.

Ecco la festa del nostro DIO - Uno e Trino. Siamo tutti su questo pianeta e facciamo festa all'amore, alla grandezza, al fascino e alla potenza infinita del nostro DIO che vuole condividere con ciascuno di noi. Guai a coloro che fanno finta di niente e trascurano l'amore infinito della S.S.ma Trinità. Facciamo festa perché più di se stesso DIO non poteva darci, dopo averci donato la nostra vita, il nostro universo, la nostra intelligenza e la nostra libertà. Basta fede e amore per rendere a DIO la nostra riconoscenza e per obbligarlo a vivere per renderci eternamente felici. E pensare che in giro c'è gente che non si è ancora resa conto di questa presenza e di questo dialogo tra la terra e il cielo, tra il cielo e la terra.

 
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GESU'

Post n°385 pubblicato il 31 Maggio 2007 da emmanuele2003_m
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Si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualche cosa. Egli disse: "Che cosa vuoi?". Gli rispose: "Di che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno". Gesù rispose:"Non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?". Gli dicono:"Lo possiamo". Disse loro:"Il mio calice lo berrete, ma quanto a stare seduti alla mia destra e alla mia sinistra non spetta a me concederlo, ma è per quelli per i quali è stato preparato dal Padre mio". Gli altri dieci che avevano udito si sdegnarono contro i due fratelli. Ma Gesù chiamandoli vicino disse loro:" Sapete che i capi delle nazioni le dominano e i grandi le controllano; tra voi non dovrà essere così: ma colui che vorrà diventare grande tra voi sarà vostro servitore e colui che vorrà essere il primo tra voi sarà il vostro schiavo. Proprio come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita come prezzo di liberazione per molti".

Gesù indica la via del servizio, in queste parole-si noti l'insistenza sul verbo <<servire>>- Gesù riassume la regola d'oro dell'autorità cristiana intesa come servizio, donazione, sacrificio per gli altri, e non possesso, dominio, orgoglio e auto-affermazione. Egli afferma che la vera grandezza del discepolo è il servizio: certo, non un servizio connivente con chi vuole sfruttare gli altri, ma un servizio volto alla crescita delle persone-mediante la guida, il sostegno, l'educazione, la formazione-e al <<ben-essere>> della comunità degli uomini, mediante l'impegno sociale, politico, culturale. Analogamente, la vera grandezza del discepolo che è investito di responsabilità pubbliche, cioè di <<potere>> economico, politico, culturale, religioso,consiste nella capacità di esercitare questo potere non in vista della propria autoesaltazione o del proprio interesse, ma con umiltà e <<spirito di servizio>>. In questo dialogo, Gesù presenta se stesso come colui che serve e dà la vita per i fratelli. Egli manifesta plasticamente questo suo stile di vita nell'ultima cena, quando si curverà sui piedi degli apostoli, per compiere un gesto che nell'antico vicino Oriente non poteva essere imposto neppure allo schiavo: la lavanda dei piedi, al termine della quale dirà:"Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri". Questo gesto e queste parole sintetizzano il senso della vita e della morte di Gesù come servizio a DIO in favore dell'umanità. Ma insieme costituiscono un appello rivolto ai cristiani, perché seguano il suo esempio e, mediante lo stile di servizio, testimoniando l'amore senza limiti con cui DIO ha amato il mondo.

 
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LETTERA

Post n°384 pubblicato il 30 Maggio 2007 da emmanuele2003_m
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SPERANZA UNA PAROLA STONATA?

Faccio un lavoro massacrante e la mia vita è pesante e noiosa. Quelle rare volte che vado in chiesa per accontentare mia moglie, sento sempre parlare di speranza e di gioia. Non è una stonatura in un mondo disperato come quello di oggi....

Come si può far entrare la speranza in una persona che è abituata a vivere nella tristezza e nella disperazione? Sarebbe come pretendere di veder fiorire e svilupparsi nel deserto una stella alpina. E' più facile e più comodo continuare a nutrire sentimenti di disperazione e di tristezza che non atteggiamenti di speranza e di goia. Altre persone con famiglia e lavoro pesante come il suo riescono a trovare il modo di essere sereni. Costoro entrano nel lavoro e nella famiglia con la voglia di essere se stessi e di dominare le cose, anziché con la previsione sicura di esserne dominati e sconfitti. E quando lei va in chiesa e sente parlare di speranza, non se n'abbia a male. Di fatto ogni prete continua a ricordare a se stesso e agli altri le parole dette da Gesù: << Non temete, io ho vinto il mondo! >>. E' Gesù che alimenta la nostra speranza, ogni cristiano che parla di speranza ha le sue batoste, e frequenti. Però lui, che si fida di Gesù, sa anche far riemergere in mezzo a ogni batosta proprio la presenza del Signore. E' Gesù che alimenta la nostra speranza. Perchè Gesù è speranza.

 
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VIVERE BENE CON GLI ALTRI

Post n°383 pubblicato il 29 Maggio 2007 da emmanuele2003_m
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Paura. Tra i sentimenti che ostacolano l'accettazione di un individuo all'interno di una comunità c'è la paura (dell'uno e dell'altra ). La paura ha molte facce: c'è la paura del diverso, la paura del contagio, la paura di chi è migliore, la paura vaga di qualcosa che ci potrebbe fare paura. La paura, di qualunque forma sia ( generalmente ha tante forme insieme ), è sempre fonte di superstizione, di razzismo e, in ultima analisi, di crudeltà. Non ci si può aspettare tolleranza o misericordia da un uomo in preda alla paura. Perciò, prima regola dell'uomo saggio è: dominare la paura.

Ma non può essere diversamente; chi ama soffre: è legge indispensabile per l'anima viatrice; l'amore non ancora soddisfatto è tormento, ma tormento dolcissimo.
( SAN PADRE PIO )

 
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IL VANGELO DI OGGI

Post n°382 pubblicato il 20 Maggio 2007 da emmanuele2003_m
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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: <<Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gereusalemme. Di questo voi siete testimoni. E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto>>.... Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando DIO.

Gesù ritorna sul suo divino trono di gloria e prima di lasciare i suoi annuncia l'arrivo dello Spirito Santo che rivestirà loro di potenza dall'alto. Bellissima questa definizione dell'opera dello Spirito Santo che con i suoi doni trasformerà la fragilità umana con la forza e la bellezza della potenza celeste. Poi Gesù si stacca dai suoi Apostoli e sale al cielo dove preparerà un trono anche per noi per vivere eternamente felici per tutta l'eternità. Gesù è già salito, è già ritornato in cielo, ora tocca a noi, se sapremo amarlo anche per noi ci sarà questa ascesa al cielo per entrare alle danze celesti e vivere nell'immortalità divina. Ma Gesù non ci ha lasciati soli perché egli continua a vivere con noi con la sua presenza eucaristica che ci ha donato per formare con noi la famiglia più bella e più appetibile che si potesse immaginare.

 
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VIVERE BENE CON GLI ALTRI

Post n°381 pubblicato il 10 Maggio 2007 da emmanuele2003_m
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Polemizzare. Tra gli elementi negativi che ostacolano i buoni rapporti tra una persona e gli altri, c'è la cattiva abitudine di intavolare discussioni a ogni piè sospinto, per questa o per quella questione di lana caprina. Polemizzare non aiuta di certo a vincere le ostilità degli altri; al contrario, le inasprisce. La polemica serve, tuttavia, a rimandare il momento in cui una buona e chiara discussione potrebbe ( e forse superare ) il contrasto. Così si finisce col rimuginare rabbiosamente qualche aspetto del diverbio, senza fare nulla per appianarlo.

Siamo pazienti nel sopportare le persone moleste, per amore di Gesù. E' desiderabile che questo non avvenga; ma giacché avviene, portiamolo per amore di DIO e ne avremo premio.
( SAN PADRE PIO )

 
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Post N° 380

Post n°380 pubblicato il 08 Maggio 2007 da emmanuele2003_m
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<< Tu non lo vedi e non lo comprendi, ma non è necessario. Tu non vedi che tenebre, ma desse non sono le tenebre che coinvolgono i dannati, sibbene sono desse quelle che circondano l'eterno Sole. Tieni per fermo e credi che questo Sole rispelde nell'anima tua; e questo è appunto quello di cui il profeta disse: "e nel tuo lume vedrò il lume">>

 
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IL VANGELO DI OGGI

Post n°379 pubblicato il 06 Maggio 2007 da emmanuele2003_m
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Quando Giuda fu uscito dal cenacolo, Gesù disse: <<Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche DIO è stato glorificato in lui. Se DIO è stato glorificato in lui, anche DIO lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri>>.

<<Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri>>. Il più bel marchio o stemma o blasone che deve indicare le persone che credono e seguono Gesù dagli altri: l'amore. Del resto DIO è amore e chi appartiene a Lui deve amare e lasciarsi amare. Del resto cosa manca in modo particolare e inequivocabile al nostro essere? L'amore. Noi abbiamo bisogno di amare e di essere amati. La causa vera di tante nostre difficoltà e solitudini e lamentele è proprio questa, il non saper amare e il non impegnarci per meritare l'amore del nostro prossimo che poi unisce all'amore per DIO, che vuole trovare in noi la scusa e la ragione per riversare sulle nostre persone di figli il suo infinito amore paterno. Se ameremo, saremo anche amati e il mondo riconoscerà in noi la fede e la lealtà verso Gesù e saremo considerati discepoli di Cristo a piena ragione e Gesù si troverà bene, come a casa sua, tra di noi. Dopo non ci mancherà più nulla e saremo felici.

 
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DIO, unica via d'AMORE

Signore,
fa' di me uno strumento della tua pace.
Dov'è l'odio, fa' che io porti amore;
dov'è l'offesa, che io porti il perdono;
dov'è disperazione che io porti la speranza;
ove sono le tenebre che io porti la luce,
ov'è tristezza che io porti la gioia.
O Maestro, fa' che io cerchi di consolare,
piuttosto che essere consolato;
fa' che cerchi di comprendere,
piuttosto che essere compreso,
di amare piuttosto che essere amato;
perché solo donando, si riceve;
solo perdonando, si è perdonati,
solo morendo, si risuscita alla vita eterna.

San Francesco d'Assisi

 

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