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Racconti di un padre separato dai figli

 
 

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Post n°120 pubblicato il 27 Agosto 2008 da puntoeacapodgl
 

Molte volte, una persona a me cara e vicina, mi ha accusato di avere “sensi di colpa” verso i miei figli.

Sensi di colpa causati da una scelta fatta, quella di separarmi dalla mia ex-coniuge che ha avuto, purtroppo, fino ad oggi effetti estremamente negativi sulla serenità e sulla vita stessa dei miei figli.

A quella stessa persona rispondo ancora:  MAI  e poi MAI avuti sensi di colpa. SEMPRE vivo invece quello di responsabilità.

I sensi di colpa dovrebbero nascere in coloro che, fatta la  scelta di vita che ha comportato la separazione dalla propria moglie/marito, hanno coinvolto in questo evento, in modo negativo, i propri figli. I sensi di colpa dovrebbero colpire coloro che, quando ritorneranno alla ragione, capiranno di  aver  usato ignobilmente cavilli legali, artifici fiscali, per ridurre costantemente, senza motivata ragione, i sostentamenti ai propri figli. Quei sostentamenti economici  concordati in fase di separazione. I sensi di colpa dovrebbero affliggere coloro che, pure avendo ottenuto l’affido condiviso dei propri figli, non si curano di visitarli, di tenerli con loro, di passeggiare con loro, di sorridere e piangere con loro, di studiare con loro, di educarli, sostenerli, sorreggerli nel difficile cammino della loro vita.  I sensi di colpa dovrebbero angosciare chi utilizza, sfrutta i propri figli per accaparrarsi un sostentamento economico certo, un tetto sicuro.  I sensi di colpa dovrebbero colpire coloro, comportandosi da sempre in questo modo, un giorno, che arriverà comunque prima o poi, apriranno gli occhi e la mente e si ritroveranno dinnanzi un uomo od una donna, che non li riconosceranno e  che potranno puntare loro contro l’indice e dire “e …TU…, dov’eri ?”

Ben altro, a mio avviso, è il senso di responsabilità, quello che ti rende cosciente da subito che la tua scelta di vita, nella migliore e più tranquilla delle separazioni,  inevitabilmente influenzerà la crescita morale dei tuoi figli, irrimediabilmente li segnerà per sempre. Il senso di responsabilità è quello che ti obbliga, insieme all’amore, a non allontanarti minimamente dai tuoi figli, a pensare per loro il miglior futuro possibile, sacrificarti per essere quanto più presente e non solo fisicamente. Il senso di responsabilità è quello che ti rende cosciente che la realtà dei nostri giorni,  quella del loro futuro,  richiedono sempre di più la presenza, nella vita dei figli, di entrambi i genitori, anche se separati.  Il senso di responsabilità è quello che ti consente di poter incrociare sempre il loro sguardo senza dover chinare la testa, di potervi leggere gli umori del momento, le paure, le gioie. Il senso di responsabilità è quello che ti da la forza di batterti fino allo stremo per i valori che porti dentro, che ti fa sopportare le angherie dell’altro coniuge che ti rema contro, che ti accompagna sempre alla successiva udienza con la stessa forza d’animo e la stessa speranza che avevi alla precedente. Il senso di responsabilità tiene vivo l’amore e l’amore è quello di cui i bambini di oggi, uomini e donne del domani, hanno bisogno. Il senso di responsabilità ti sorregge nei momenti tristi, ti carica quando devi sopportare un rinvio d’udienza, ti lenisce le sofferenze a cui è sottoposto inevitabilmente un genitore separato non affidatario.

Il senso di responsabilità è quello che ti assicura, quando ti troverai dinnanzi ad un uomo o una  donna, di farti riconoscere ancora come loro papà o mamma e di poterli abbracciare con il sorriso sulle labbra, senza dover loro chiedere perdono.

Io credo di avere dimostrato, ad oggi, solo“senso di responsabilità”   

 
 
 
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