GIOCONDAMISTERY
la magia e il mistero dell'Anima e di ciò che ci circonda, pezzi di scrittura di altri viandanti che formano il sapere sconosciuto............LASCIO A VOI IL COMPITO DI ANDARE A CERCAE GLI AUTORI, AFFINCHE' ATTRAVERSO LA CURIOSITA' POSSIATE AMPLIARE IL VOSTO SAPERE. AGLI AUTORI CHIEDO VENIA SE NON RIPORTO I LORO SITI....SAREBBE FACILE PER CHI NON SA...FERMARSI AD UN SOLO CONTATTO, PERCIO'......DIVERTIAMOCI AD APPRENDERE, A CERCARE, A RICORDAE...CHI SIAMO E COSA DOBBIAMO FARE!!
Post n°48 pubblicato il 02 Febbraio 2008 da iogiocondamisteriosa
NONOSTANTE LA PASSIONE PER IL MISTERO...SONO UNA PERSONA NORMALE ED AMO LE CANZONI DOLCI MA ANCHE IL RITMO...BALLERECCIO...COSI' OGGI, PER DARVI IL TEMPO DI LEGGERE I POST INSERISCO SOLO MUSICA... E PERCHE' NO, IL SUONO E' IL CREATORE DI TUTTO... E ALLORA ECCOVI IL MIO CANTANTE PREFERITO......A VOI DEDICO L'ASCOLTO PRIMA APRIAMO IL CUORE E ...LA MENTE... E ADESSO SCATENIAMOCI NEL BALLO....... DOLCE...SUGAR FINE SETTIMANA A TUTTI !!!!!!! |
Post n°47 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da iogiocondamisteriosa
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Post n°46 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da iogiocondamisteriosa
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Post n°45 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da iogiocondamisteriosa
I bambini indaco, sono i bambini del "Nuovo sogno" o della "Nuova era". Gli inizi I colori dell'Aura
Gli studi della scienza e il DNA
Attitudini dei bambini Indaco:
Pleidiana |
Post n°44 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da iogiocondamisteriosa
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Post n°43 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da iogiocondamisteriosa
PERCHE' OGNI TANTO PENSIAMO CHE NON SIAMO UN CORPO, CHE NON ABBIAMO SOLO UNA VITA...CHE SIAMO IN GRADO DI MODIFICARE IL NOSTRO DESTINO......PER MANTENERE LA SPERANZA DI MIGLIORARE!!!! Il karma e la reincarnazione "Per l'anima non vi è nascita nè morte. La sua esistenza non ha avuto inizio nel passato, non ha inizio nel presente e non avrà inizio nel futuro. Essa è non nata, eterna, sempre esistente e primordiale. Non muore quando il corpo muore." (Bhagavad-gita 2:20) Può sembrare che ciò che si pensa su ciò che succede dopo la morte non sia così importante, e che ciò che veramente conta sia solo come si vive qui e adesso. Ma che dire se le due cose fossero strettamente connesse? Che dire se ciò che si fa ora influisse in modo determinante sul futuro e le mie attività del passato avessero ora i loro effetti? Con un'analisi approfondita, inoltre, si può osservare che lo stile di vita nelle diverse culture del mondo si può facilmente mettere in relazione al concetto che ciascuno ha della vita dopo la morte. Spesso è proprio questo che modella l'intera impostazione culturale. Sebbene i particolari della trasmigrazione dell'anima, la reincarnazione, siano differenti da religione a religione, le basi scientifiche di questo credo o i princìpi su cui si fonda, sono gli stessi. In sostanza il concetto è che la forza vitale, o l'essenza che distingue un corpo vivente da uno morto, sopravvive alla morte del corpo; bisogna passare di corpo in corpo, proprio come in questa vita si passa dall'infanzia all'adolescenza e dall'adolescenza alla vecchiaia, fino a quando non si raggiunge la perfezione, vale a dire la relazione di puro amore per Dio che rende coscienti della propria posizione originale. Fino a che non saremo abbastanza puri e desiderosi di ricongiungerci a Dio, torneremo più e più volte a prendere nuovi corpi materiali al fine di purificare appunto la nostra coscienza da tutti i desideri di natura materiale. La legge di causa ed effetto, conosciuta nella letteratura vedica come "legge del karma" e simboleggiata nella Bibbia dalla frase "ciò che semini raccoglierai", accompagna logicamente il concetto di reincarnazione. Spesso confuso con una specie di punizione, il karma, propriamente compreso, è un sistema didattico dal quale si può trarre insegnamento; se si fanno le cose giuste, tutto andrà bene, mentre se si fanno cose sbagliate tutto andrà male; così è possibile imparare dai nostri errori. Spesso l'apprendimento è sottile quindi, anche se non ricordiamo gli errori commessi nelle vite precedenti, saremo guidati naturalmente verso il progresso, o il regresso, secondo i desideri e le attività del passato. Il fatto che non si possano ricordare le attività del passato non dimostra affatto che non esistano. D'altro canto chi ricorda le prime parole di questo articolo? Gli scettici sostengono che la reincarnazione è la speranza di chi non riesce ad accettare la morte. Molti non desiderano però reincarnarsi, ma cercano di perfezionare le loro vite in vista di un obiettivo al di là del mondo materiale. Esistono anche parecchie ricerche che suggeriscono che la reincarnazione sia più di una speranza. Ian Stevenson, dell'Università della Virginia, ha raccolto numerose testimonianze secondo le quali molte persone sostengono di ricordare vite precedenti. In molti casi bambini hanno dato indicazioni sufficienti ad identificare una famiglia precedente. L'ipotesi che queste persone possano davvero aver trovato la famiglia giusta è, alcune volte sostenuta da segni particolari congeniti, o caratteristiche che erano presenti nel corpo precedente. Anche nel mondo della scienza, Einstein, Stromberg, Edison, ecc..., erano sostenitori della dottrina della reincarnazione, e i primi filosofi dell'antica Grecia ne erano ardenti sostenitori e la spiegavano in termini di ragione e di logica. Socrate, Platone e Pitagora non sono che pochi tra i grandi pensatori che sostennero la verità della reincarnazione. La scienza considera molto importanti le relazioni di "causa" nel mondo fenomenico. Ogni evento fenomenico ha la sua causa, ed ogni causa avrà il suo effetto; questa è la terza legge di Newton. Le scienze spirituali, specialmente i Veda, allargano questa concezione anche alla vita morale e spirituale dell'uomo. Anche le religioni occidentali lo sostengono. "Ciò che uno semina raccoglie"; oppure "Chi di spada ferisce, di spada perisce", ecc. Le conseguenze delle scelte passate condizionano la vita presente, come un giocatore si trova la partita vinta in mano, ma è comunque libero di giocarla in diversi modi. Ciò significa che il viaggio dell'anima da un corpo ad un altro è guidato dalle nostre scelte.
La reincarnazione e le religioni del mondo Proprio come gli hindu e i buddisti accettano la dottrina della reincarnazione, così tutte le tradizioni religiose l'hanno accettata in tempi diversi. Gli antichi Egizi e i Greci la accettavano come un fatto della vita, mentre i Druidi arrivavano a prestare denaro pensando di riaverlo in una vita futura. Gli indiani d'America, gli aborigeni australiani e molte tribù africane includono la reincarnazione nei loro credo. L'idea, pienamente accettata da Ebrei ed Esseni, era largamente diffusa ai tempi di Gesù, e ha continuato ad essere popolare tra gli Ebrei europei fino alla fine del Medioevo, tra gli Ebrei Cassidici e mistici, presso i quali è conosciuta come gilgul ed è spiegata abbastanza in profondità in varie opere cabalistiche. I Drusi, di origine musulmana, non solo credono nella reincarnazione ma considerano le memorie delle vite passate una cosa normale, anche se fino a poco tempo fa era loro vietato di parlarne al di fuori del loro popolo. Il concetto di reincarnazione è decisamente una componente anche nel primo Cristianesimo; ciò nonostante molti cristiani moderni tendono a considerare l'idea come una buffa superstizione. I padri della Chiesa Cristiana, comunque, testimoniano che le reincarnazione era parte del pensiero cristiano primitivo. Per esempio, nel terzo sec. d.C., Origene che era considerato secondo solo ad Agostino per la sua influenza durante i primi tempi della Chiesa, scrisse nella sua opera Sui principi: "A causa di una certa inclinazione verso il male di alcune anime, esse perdono le ali e prendono corpo, prima sotto forma di uomini; quindi a causa dell'associazione con la passione irrazionale, dopo il periodo assegnato con la forma umana, essi si trasformano in bestie, forma dalla quale passano poi alla forma di piante. Restano in queste diverse forme di corpi fino a quando non saranno degni di essere riportati alla loro posizione spirituale." Con il tempo, quando la teologia cristiana iniziò a cambiare, l'idea della reincarnazione divenne sinonimo di eresia, e nel 553 d.C., nel secondo Concilio di Costantinopoli, l'Imperatore Giustiniano proclamò il suo anatema contro Origene: "Se qualcuno dovesse proclamare che l'anima trasmigra da un corpo ad un altro che sia maledetto". Questo pose fine ad ogni disquisizione seria sulla trasmigrazione dell'anima nella cristianità organizzata.
La conclusione vedica Secondo i Veda, che danno informazioni più dettagliate e scientifiche sulla trasmigrazione dell'anima, la forza vitale è legata al corpo nella stessa misura in cui il corpo è legato ai vestiti che indossa o alla casa in cui abita. Quando un vestito sta stretto o la casa è piccola li cambiamo. La scienza spiega che nel corso di sette anni tutte le cellule del corpo cambiano, quindi il corpo di sette anni fa, non è più lo stesso, difatti basta... guardarsi allo specchio. La nostra mente e la nostra personalità subiscono, nel corso della vita, cambiamenti altrettanto radicali. Eppure, nonostante questi cambiamenti, su un altro livello (quello spirituale) siamo sempre gli stessi, siamo sempre la stessa persona. Che cos'è questo livello più profondo e fondamentale che continua in mezzo a tanti mutamenti? L'anima. Il vocabolo 'personalità' deriva dal latino persona, che in origine indicava la maschera indossata dagli attori sulla scena. La maschera aveva le caratteristiche del personaggio interpretato, mentre l'attore restava anonimo. Anche noi, usando stratagemmi simili alle maschere, camuffiamo la nostra vera identità con i trucchi e le apparenze del ruolo che stiamo interpretando. Le nostre reali personalità sono nascoste. Sfortunatamente chi sceglie di ignorare il messaggio di Dio, così com'è rivelato dalle Sacre Scritture, tende a perdere di vista la differenza tra la vera personalità e la personalità materiale, che è la maschera che stiamo indossando attualmente, ma che ci verrà tolta alla fine di questo show, con la morte. Siamo tanto identificati con questa parte, che non riusciamo più a vedere nient'altro. Però c'è chi decide di ritrovare la propria vera identità nascosta, cercando di portare la propria attenzione sull'elemento spirituale che sta sotto alle apparenze esteriori. Così riuscendo ad eliminare tutti gli strati della maschera della falsa identificazione materiale, possiamo scoprire il vero attore che c'è sotto: un'anima, che per 'vera' natura è piena di conoscenza, di felicità ed è eterna servitrice di Krishna, Dio, la Persona Suprema. LA RUOTA DEL KARMA |
Post n°41 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da iogiocondamisteriosa
La strana figura è stata fotografata all’estrema sinistra di un’immagine panoramica scattata da uno dei due rover, dal sommo di un basso altipiano. I due robot-gemelli sono incaricati di compiere studi geologici sulla superficie di Marte, per analizzarla e scoprire le verità nascoste dal Pianeta Rosso. Roma - Tam-tam su internet per una foto misteriosa di Marte scattata dal robottino della Nasa Spirit a fine 2007. Secondo alcuni appassionati di astronomia, in uno scorcio ingrandito più e più volte del pianeta rosso, grande osservato speciale degli scienziati, sembra apparire una figura femminile. Una figura femminile Una figura che sembra quasi preghi con le mani giunte e che sembra quasi sia proprio verde, come nella migliore delle tradizioni della fantascienza marziana. La foto arriva dritta dalle tante, splendide immagini catturate nel corso della missione Mars Explorer che la Nasa pubblica sul suo sito e gli astrofili in questione, spinti da una grande curiosità, l’avrebbero ingrandita così tante volte da scoprire il cruciale particolare. La foto, diffusa poi via internet, è sembrata talmente suggestiva da attirare l’attenzione dei media londinesi "Daily Mail" e "Times". E tanto incredibile da mettere in allarme gli ufologi di mezzo pianeta. Da qui al tam tam a tutta rete il passo è stato breve davvero. C’è vita su Marte? E questa figura cos’è? Un effetto ottico, una statuina. Cos’è? L'esperto: "Quaggiù c'è qualcuno che scherza" "Che ci sia acqua su Marte non abbiamo dubbi e con i nostri radar stiamo guardando fin in profondità - spiega all'Adnkronos la scienziata dell’Asi Simona Di Pippo, responsabile dei Programmi di Osservazione della Terra - se c’è e c’è stata acqua non si può escludere che prima o poi troveremo anche forme di vita. Ma certo non credo che ci potremo ritrovare forme di vita già così evolute e glamour come questa graziosa figura femminile". Che subito solleva un dubbio. "Non c’è un solo particolare nella foto originale della Nasa che faccia scattare alcuna curiosità, tanto da voler ingrandire e ingrandire la foto in questione», aggiunge la scienziata ricordando la grande kermesse che si scatenò con le foto di Marte riprese dal Viking I, foto in cui apparve una sagoma a forma di volto umano. "In quel caso, e con le tecnologie di quel momento - aggiunge - è stato comprensibile porsi tante e tanto strane domande. Poi nel 2006 è arrivato intorno al pianeta rosso lo strumento Hrsc montato sulla sonda Mars Express e addio faccia di Marte. Tutti abbiamo verificato che si trattava solo di rocce". E ora? Di Pippo controlla bene la foto originale e immacolata della Nasa, la controlla in alta definizione. Poi taglia corto: "Lassù c’è roccia, acqua, ghiaccio... E quaggiù qualcuno che scherza". |
Post n°40 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da iogiocondamisteriosa
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Post n°39 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da precicchio
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Post n°38 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da iogiocondamisteriosa
Al presente, l’anno 2012 è di interesse solo per quelli di noi che credono nella saggezza delle culture antiche. Ma presto, molto presto, tutti vorranno sapere di più su quell’anno del destino profetizzato dai Maya, che molti credono essere la fine del calendario Maya e quindi la fine dei tempi come noi lo conosciamo. |
Post n°37 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da iogiocondamisteriosa
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Post n°36 pubblicato il 14 Gennaio 2008 da shantiom0
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Post n°35 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da iogiocondamisteriosa
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Post n°34 pubblicato il 07 Dicembre 2007 da iogiocondamisteriosa
Chi si imbatte nella figura di Nicolas Flamel,alchimista e filantropo,vissuto a cavallo tra il 1330,data della sua nascita a Pontoise,e quella della sua presunta morte,avvenuta nel 1418 a Parigi,pensa di trovarsi davanti ad una figura leggendaria,creata ad uso e consumo dei coltivatori dell’occulto,dei misteri più estremi. SCRITTO DI Paul the Templar |
Post n°33 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da iogiocondamisteriosa
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Post n°32 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da iogiocondamisteriosa
La prima precisazione da fare riguarda la distinzione tra i simboli che sono celtici e quelli che non lo sono, e sfatando un grande mito che imperversa a proposito delle Rune: non sono celtiche! Questi segni di scrittura sacra che oggi, come anticamente, vengono usate soprattutto come simboli di protezione e divinazione, provengono dall'area germanico-scandinava e si diffusero nei territori celtici di Scozia, Britannia e Irlanda solo a partire dall'VIII secolo con le incursioni vichinghe. Lo stabilirsi dei Vichinghi sulle coste sottoposte al loro controllo portò l'insorgenza di interi villaggi dove le culture gaelico-celtiche e germanico-scandinave si mescolarono.
Il cavallo è legato alla Dea nelle sue molteplici manifestazioni, sia nel suo aspetto luminoso, sia in quello tenebroso e sotterraneo. Il cavallo è una guida dell'uomo nei mondi spirituali luminosi degli dei, ma anche fra le oscure regioni accessibili dal sogno. E' perciò una guida, un mezzo di trasporto fra i mondi, viaggiatore fra il regno terrestre e quello spirituale. Spesso viene associato al fuoco o all'acqua (le due porte sui mondi dell'Aldilà), alla vita e alla morte, incarnando in sé lo spirito del grano e i poteri della fecondità della terra e della sessualità, della vegetazione e del suo rinnovamento periodico, della vita attraverso la morte, dei cicli vitali legati alla luna e alle acque, dei poteri del sogno, della divinazione, ma anche i caratteri luminosi dell'eroismo e la nobiltà.
I cigni sono in stretta relazione con gli dei luminosi d'Irlanda, i Tuatha Dé Danann, e sono il simbolo di saggezza, amore sincero, fedeltà per la/il propria/o compagna/o, innocenza, purezza, forza e coraggio. Il cigno dona la capacità di interpretare i sogni e rappresenta l'evoluzione spirituale. E' legato all'acqua (dove nuota), all'aria (dove vola) ed alla terra (dove si posa), ma rappresenta soprattutto il fuoco (del sole) da cui trae il suo potere per padroneggiare gli altri tre elementi. Rappresenta la comunicazione fra gli elementi, fra i diversi mondi e come animale sacro alla Dea è considerato un simbolo del sole e un messaggero degli dèi, benefico e sacro, possessore di poteri magici legati alla musica e al canto, uniti ai poteri terapeutici del sole e dell'acqua. Il cigno rappresenta anche la luce interiore dello spirito umano, la scintilla divina nell'uomo. Il suo volo è paragonato al ritorno dello spirito verso la propria sorgente e rappresenta la parte dell'uomo che tende al bene, al meglio di sé, alla perfezione, alla spiritualità. Nel medioevo era l'emblema della cavalleria mistica e rappresentava il cavaliere che partiva alla Cerca del Graal, la Sacra Coppa.
Nella cultura celtica è un simbolo di benessere, cura, lealtà, capacità di amare e proteggere i propri cari. E' una guida per coloro che si avventurano nei mondi spirituali, un animale di potere che viene in aiuto di chi ne ha bisogno. Il lupo è il messaggero della Dea della Morte-nella-Vita e fungeva da accompagnatore verso la Terra dei Morti, guidando le anime attraverso le foreste dell'Altromondo.
Per i Celti questo animale era visto come un essere appartenente a due mondi: quello umano e quello spirituale. E' simbolo di protezione della comunità umana dei vivente, ma anche dei defunti, essendo il guardiano del regno dei morti, animale caro alla Dea, come guardiano del suo regno e dei suoi misteri. Il cane ha anche funzioni di guaritore, ed è quindi associato alle acqua curative e al potere di guarigione.
Ha una simbologia complessa e viene associato a differenti posizioni sulla croce celtica (corrispondente europea della Ruota di Medicina dei Nativi Americani).
E' il simbolo della protezione, della forza in combattimento e dell'energia vitale di grande potenza. E' il guardiano dei luoghi nascosti che custodiscono tesori e quindi rappresenta la capacità interiore di proteggere la nostra interiorità dalle intrusioni. Incarna le potenti forze all'interno della terra che ispirano e guariscono, ma se non onorate e armonizzate, è possono anche portare distruzione.
Sono i messaggeri fra il mondo umano e quello divino. Incarnano forze di guarigione, ispirazione, gioia, semplicità, profezia, combattività per giustizia, saggezza, benevolenza.
Rappresenta il sole, essere immortale che perpetua il grande ciclo senza fine di nascita (alba) e morte (tramonto). E' simbolo del potere benefico di trasformare le energie negative in positive.
E' strettamente connesso con tutti gli elementi: terra, acqua, fuoco, aria ed energia. E' il Portatore di Vita, l'essere che meglio incarna e rappresenta la forza vitale che scorre sinuosa sotto e sopra la superficie. Appartiene alla terra e al cielo allo stesso tempo attraverso l'acqua: fluisce come fiume sotterraneo, sgorga alla superficie come sorgente, risale verso il cielo come arcobaleno (il ponte che collega la terra al cielo, la Materia allo Spirito, formato da un gioco di evaporazione e luce solare), scorre infinito come Via Lattea e quindi ricade sulla terra come pioggia. E' legato all'aria e al fuoco quando si muove guizzando nella forma delle fiamme che danzano nel focolare e delle spire di fumo che si elevano sopra di esse, dei mulinelli di polvere formati dal soffiare del vento, del saettare dei fulmini durante i temporali. Infine è simbolo dell'etere/energia, il quinto elemento che fa da legame per gli altri quattro, rendendosi veicolo per l'energia divina e spirituale che vi infonde la vita e permette l'esistenza fisica.E' legato alla Dea Madre Terra e alla sua fecondità, all'abbondanza donata con grande generosità, ma la grande energia che incarna può anche divenire distruttiva se mal utilizzata. Il serpente è presente negli spermatozoi (simili al serpente con la testa d'ariete) che corrono verso l'ovulo per dare origine a una nuova vita; i nostri intestini vengono paragonati ad un grande serpente e così il cordone ombelicale che ci nutre nel seno materno e ci accompagna nell'esistenza, primo vero iniziatore; il fluire delle emozioni, dei sentimenti e dei pensieri somigliano al sinuoso moto del serpente, così come il rapido scivolare delle correnti dei mondi spirituali riprende il suo movimento. E' legato al ciclo dell'anno che si ripete in eterno sempre uguale a se stesso, ma sempre diverso. Rappresenta perciò la fecondità, la vitalità, l'energia, l'abbondanza, il ritmo, il ciclo, la rinascita, il rinnovamento, la reincarnazione, la conoscenza/saggezza, la protezione, il fuoco guaritore e quello ispiratore.
Rappresenta l'incarnazione della saggezza e della magia racchiusa nella profonda conoscenza delle cose, la conoscenza divenuta saggezza.E' quindi simbolo di Conoscenza (la visione perfetta del passato e dell'avvenire), di Saggezza (l'utilizzo a fin di bene di tale conoscenza) e di Nutrimento Spirituale (la vitalità che scaturisce dall'esercizio della Saggezza). La sua particolarità di lottare contro la corrente del fiume con grande volontà, impegno e costanza per raggiungere la sorgente lo rendono un importante simbolo spirituale per i Celti. Rappresenta quindi il coraggio, lo spirito indomito, la fermezza nel raggiungere la meta, la costanza, la volontà umana tesa a uscire dalle tenebre dell'ignoranza e acquisire conoscenza e saggezza tramite lo sforzo, l'impegno e la ricerca. Il salmone viene considerato lo spirito guardiano dei pozzi, delle fonti, dei laghi, dei torrenti e dei corsi d'acqua in generale in grado di donare il potere di guarigione.
Simbolo antichissimo che racchiude in sé il concetto di espansione, crescita, sviluppo. Rappresenta il sole nel suo movimento del cielo se a partire dal centro si svolge da sinistra verso destra, ma se il suo moto procede dal centro verso sinistra è connessa all'acqua che scorre e fluisce dal sottosuolo verso la superficie. In questo caso la spirale simboleggia il potere della Terra in quanto Dea della vita, colei che guida le tribù a spostarsi nel territorio. Questa spirale rappresenta anche la strada da seguire per entrare in se stessi e trovare la luce interiore, come indicato sulla pietra di ingresso del tumulo di Newgrange, mentre al contrario è il sentiero che lo spirito deve percorrere per giungere agli dei celesti. Essenzialmente rappresenta lo scorrere e il fluire dell'energia divina, ben incarnata dai fili intrecciati che formano il corpo dei torques.
Rappresenta il sorgere e calare del sole in successione stagionale e quindi i due centri delle rispettiva spirali indicano i giorni degli equinozi, le parti più esterne i solstizi. E' simbolo perciò dell'equilibrio interiore raggiunto nel movimento, di comprensione del ciclo della Vita composto dall'armonizzazione degli opposti (luna/sole, maschile/femminile, caldo/freddo, luce/buio, estate/inverno, andare/venire, nascere/morire, ecc.). Rappresenta il ritmo, la danza, il flusso, il respiro, lo scorrere del tempo, le stagioni. E' un aiuto per comprendere e amare il percorso di vita. |
Post n°31 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da iogiocondamisteriosa
Chiamato anche triscele o triskellion (dal greco tre gambe) è il simbolo celtico più conosciuto. Racchiude in sé il potere del numero Tre. Se, a partire dal centro del simbolo, le tre spirali che lo formano si avvolgono su loro stesse da destra verso sinistra, rappresenta il turbinare delle energie dall'interno verso l'esterno, la manifestazione; se invece si sviluppano da sinistra verso destra simboleggia il discendere nei mondi inferi. Ha diversi significati e rappresenta:
In generale rappresentano la Continuità della Vita, l'infinito susseguirsi di nascita e morte, giorno e notte, ecc. Per i Celti la Vita non aveva un inizio e una fine, ma procedeva con continuità e infatti non esistono leggende sulla creazione del Mondo nella mitologia celtica. Gli intrecci e i nodi formati da animali, vegetali ed esseri umani o da semplici linee rappresentano lo scorrere dell'energia divina nelle forme, della Vita Unica che incessantemente riempie e vivifica le molteplici manifestazioni materiali. La morte è solo l'abbandono delle forme da parte di questa energia per trasferirsi altrove, per continuare a scorrere. Muore chi si identifica con le forme; è immortale chi si identifica con l'Energia della Vita. Gli intrecci rappresentano perciò la Vita, l'energia spirituale, il percorso di crescita, la continuità, la resurrezione, le relazioni con tutti gli esseri (minerali, vegetali, animali, umani e divini), l'immortalità nel movimento, la buona fortuna che deriva dalla capacità di mettere in moto le energie vitali e collaborare coscientemente con esse. Simboleggiano anche il ciclo dell'esistenza nascita/crescita/maturazione/invecchiamento/morte/rinascita e vengono usati come talismani di protezione contro le negatività e anche come rinforzo dell'energia spirituale che vive dentro di noi. Sono anche 'mandala' di meditazione (seguendo con gli occhi il loro percorso è possibile entrare in un differente stato di coscienza), come facevano i monaci del cristianesimo celtico che leggevano una pagina del Vangelo e quindi seguivano con lo sguardo le forme degli intrecci a bordo pagina riflettendo sulla lettura e, cambiando stato di coscienza, riuscivano a evocare il significato profondo della Sacra Scrittura e del suo messaggio spirituale.
E' il simbolo della Forza, incarnata nella società celtica dalla classe dei Guerrieri. Indica la Volontà, il Potere Interiore che spinge ad agire e che pone l'individuo in contatto con il proprio essere profondo che percorre i sentieri della Vita per realizzare il proprio destino. Rappresenta sia l'autorità e la sovranità sia la raggiunta maturità fisica/emotiva/mentale/spirituale simboleggiata dal Cavaliere Antico e da Artù al momento dell'estrazione della Spada dalla Roccia e dal ricevimento di Excalibur da parte della Dama del Lago.
E' il simbolo della Libertà, del Valore individuale e dell'Onore. Veniva indossato solo da uomini e donne liberi e dai guerrieri. Rappresenta l'energia spirituale della Vita che scorre nella gola (da cui passa respiro e nutrimento) di chi lo indossa. Indica nobiltà d'animo e capacità d'azione
Anche se il Cristianesimo in Irlanda fece suo questo simbolo, in realtà la più antica rappresentazione della Croce Celtica, chiamata anche "Ruota del Sole" o "Anello Crociato" o "Croce Druidica"o "Sigillo dei Druidi", risale in Europa al 8-10.000 a.C. ed è stata trovata in una grotta dei Pirenei francesi. Rappresenta l'Albero della Vita, le Quattro Direzioni del Mondo, il Cosmo (cerchio) in cui è inserita la Terra (croce), i Quattro Elementi (la croce: terra, acqua, aria, fuoco) uniti dal Quinto (il cerchio: lo Spirito, l'Energia), le Quattro Feste Stagionali (Samhain, 1¡ Novembre; Imbolc, 1¡ Febbraio; Beltane, 1¡ Maggio; Lughnasadh, 1¡ Agosto), il Sole, il Ponte dell'Arcobaleno fra il Mondo Terreno (asse orizzontale della croce) e quello Divino (asse verticale della croce) racchiusi nell'infinità dell'Universo (il cerchio). Corrisponde alla "Ruota-di-Medicina" dei Nativi Americani, anche se i simboli associati alle Quattro Direzioni Sacre sono lievemente differenti. Per i Celti l'Est rappresenta lo Spirito, associato all'elemento Aria e alla Lancia del dio Lugh; il Sud è legato alle Emozioni/Sentimenti, all'elemento Fuoco e alla Spada di Nuada; l'Ovest alla Mente/Pensiero, all'elemento Acqua e al Calderone di Dadga; il Nord al Corpo, all'elemento Terra e alla Pietra del Destino (L’a Fàil).
Il Labirinto non deve venire confuso con il Dedalo. Entrambi seguono percorsi tortuosi, ma nel Labirinto è impossibile perdersi; ha una sola via per raggiungere il Centro e lo stessa serve anche per uscirne; si può vagare e fermarsi, ma mai smarrirsi. Nel Dedalo invece le vie sono molte, con strade chiuse ed è difficile trovare la strada. Nella tradizione celtica è importante il Labirinto che rappresenta il Cammino di Ricerca, la strada che conduce al centro di se stessi e della Conoscenza, lo Spazio Sacro, il Percorso Magico che può far raggiungere e sviluppare grande potere interiore. Il Labirinto è fonte di Magia Sacra che unisce le energie della Terra (l'interiorità dell'uomo) con quelle del Cielo (il cosmo) grazie alla concentrazione, alla danza, al movimento.
L'Ogham è un antico alfabeto dei Bardi e Druidi celtici irlandesi, usato, nel passato e ancora oggi, per scopi divinatori e magici. La tradizione narra che fu inventato dal dio Ogma Viso-di-Sole, quando lo utilizzò per scrivere il primo messaggio Ogham al dio Lug su un bastoncino di betulla (la betulla è quindi il primo segno, o lettera, nella serie dell'Ogham). L'alfabeto Ogham è formato da 4 serie di cinque lettere-alberi ciascuna a cui ne è stata successivamente aggiunta una. E' chiamato anche Beth-Luis-Nion (BLN dal nome dei primi tre alberi-lettere che lo compongono, Betulla/Sorbo/Frassino) ognuno con un significato preciso.
Rappresenta la Regalità e la Nobiltà dell'individuo. Tara è il luogo in Irlanda dove avevano preso dimora gli dèi luminosi, i Tùatha De Danann, sede dell'Ard R’, il Re Supremo. Indica la provincia del Mìde, la Quinta, corrispondente all'Energia Spirituale e all'Anima di chi indossa la Spilla di Tara.
E' un simbolo druidico molto potente che indica protezione e potere di saggezza attraverso la magia. Indica anche l'individuo in contatto con il proprio lato spirituale e con l'energia divina.
E' il simbolo della Scozia scelto per ricordare un'invasione di Vichinghi Danesi respinta da un gruppo di guerrieri scozzesi svegliati dalle urla di dolore causate da questo fiore spinoso, messi in fuga al grido gaelico "Cha togar m'fhearg gun d“ oladh" (in latino "Nemo me impune lacessit" - "Nessuno mi attacca impunemente" o "Nessuno susciterˆ la mia collera senza pagare per questo"). E' quindi simbolo di protezione attenta, di bellezza protetta dalla forza, della potente energia maschile che difende la delicata energia femminile. Ispira coraggio e presenza di spirito nelle prove difficili.
L'oggetto è il coperchio in legno di quercia del pozzo di Glastonbury, la mitica Isola di Avalon dove fu portato il corpo di re Artù gravemente ferito per essere sanato. Il nome Glastonbury deriva dal celtico Yniswytrin 'Isola di Vetro' (uno dei nomi dell'Altromondo celtico), perchè la superficie era di colore verdazzurro perchè vi abbondava l'erba chiamata glast, ossia il guado - Isatis tinctoria - le cui foglie e radici contengono una sostanza colorante azzurra usata dai Celti per dipingersi il corpo. Nel periodo celtico a Glastonbury (Villaggio della Verde Collina) sorgeva una scuola druidica e il luogo era considerato una porta di passaggio verso l'Altromondo. Nel 1191 fu rinvenuta dai monaci dell'Abbazia la tomba di Artù e Ginevra e si narra che nel Pozzo di Glastonbury Giuseppe d'Arimatea gettò il Santo Graal. Il coperchio è quindi il simbolo del passaggio nell'oltretomba, di protezione, di guarigione sacra, di conoscenza dei misteri della salute.
L'antica tradizione celtica prevedeva rituali di unione sessuale eseguiti in modo sacro durante la festa di Beltane (1¡ Maggio, inizio della metà luminosa dell'anno) che portava i bambini a nascere intorno alla festa di Imbolc e all'inizio della primavera. Una cerimonia per celebrare gli antichi riti della fertilità prevedeva l'accoppiamento di un sacerdote, rappresentante del dio e della forza maschile, con una sacerdotessa, portatrice della forza femminile e ambasciatrice della dea e doveva servire come veicolo per manifestare sulla terra le energie creative della nuova stagione luminosa e feconda. Il fallo è simbolo di fecondità, potere manifesto e benessere fisico. |
Post n°29 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da iogiocondamisteriosa
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Post n°28 pubblicato il 30 Novembre 2007 da iogiocondamisteriosa
Meraviglie contro ogni legge fisica. Gioielli del mistero che qualcuno dice di aver sentito urlare. Cristalli capaci di offrire all'incauto osservatore immagini orribili. Un paio d’orbite vuote vi fissano. Sotto le cavità c’è un ghigno poco rassicurante. Voi fate finta di niente, ma il disagio resta. L’oggetto riluce come un gioiello. Ogni scanalatura offre un nuovo riflesso. Osservate a lungo e nel frattempo le orbite vi scrutano a loro volta. L’impressione finale è di aver ingaggiato una muta conversazione con una strana creatura che in qualche modo vi è familiare. In fondo, il teschio umano che state studiando con tanta attenzione non è altro che l’immagine di voi stessi. Che cosa c’è disegnato sulla bandiera dei pirati? Che cosa appare sul cartello pericolo: alta tensione? Che cosa campeggia sull’etichetta di una boccetta di veleno? Esatto, proprio quello. Il teschio è il simbolo della morte per eccellenza, ci parla di verità, di quello che c’è sotto la pelle e i muscoli. Ci spaventa e ci affascina allo stesso tempo. Se poi ci aggiungete il cristallo che sembra possedere misteriose proprietà avrete una combinazione esoterica molto potente. Il teschio di cristallo di Mitchell-Hedges, il più famoso tra quelli esistenti, è dunque un concentrato di energie, segreti e poteri che ancora non siamo in grado di classificare. Il Mitchell-Hedges è in buona compagnia, poiché ci sono altri teschi in possesso di musei e privati. Le zone del centro e sud America sono ‘ricche’ di simili manufatti. Purtroppo c’è sempre chi confonde le acque e di conseguenza ai teschi genuini si sono aggiunti i falsi, complicando il lavoro degli esperti. La lista è nutrita e comprende, tra gli altri, il teschio di Londra (ospitato al British Museum) e quello di Parigi (Trocadero Museum). Furono acquistati da mercenari messicani nel 1890 e pur essendo ugualmente affascinanti, non sono ricchi di dettagli come il Mitchell-Hedges. Quello di Londra è conservato in una teca e suscita un interesse morboso nei visitatori. Gli addetti alle pulizie hanno chiesto e ottenuto il permesso di coprirlo con un panno durante il loro turno di lavoro, perché il suo sguardo li faceva sentire a disagio. Il teschio parigino ha una fattura rudimentale ed è più piccolo. Di seguito troviamo il teschio Maya (trovato in Guatemala) e il teschio di Ametista (Messico), entrambi scoperti nei primi del novecento. Anche questa coppia fu studiata dagli esperti della Hewlett-Packard che rilevarono la stessa tecnica sbagliata di intaglio. Poi c’è il teschio del Texas, chiamato affettuosamente Max dalla famiglia che lo possiede. In origine apparteneva a Norbu Chen, un guaritore tibetano che regalò il teschio a Carl e Ann Parks. I due non si resero conto di che cosa avevano ricevuto in dono finché, anni dopo, videro una trasmissione televisiva che parlava del teschio di Mitchell-Hedges. Altro esemplare è E.T., così denominato per via del cranio a punta e della mascella esagerata che lo fanno sembrare il teschio di un alieno. Joke Van Dieteten Maasland lo acquistò da un mercante di Los Angeles. Sembra che fosse stato ceduto da una famiglia del Guatemala. Durante alcuni scavi in Messico, vennero alla luce altri due teschi: quello che è stato battezzato Sha-Na-Ra (in ricordo di uno sciamano) e il teschio Arcobaleno, chiamato così per gli splendidi colori che si vedono al suo interno quando viene esposto alla luce del sole. L’unico in grado di competere con il Mitchell-Hedges in termini di bellezza è il teschio Rosa Quarzo, ritrovato vicino al confine tra l’Honduras e il Guatemala. Non è trasparente come il primo, ma ha la mandibola mobile che testimonia il notevole impegno occorso per fabbricarlo. E’ infine d’obbligo ricordare il teschio che appartiene alla Smithsonian Institution di Washington che pesa ben venti chili. Alcuni anni fa i membri della Fondazione Pelton per le ricerche sul paranormale, l’Istituto delle Scienze Psichiche e la Società dei Teschi di Cristallo decisero di girare un documentario su questi straordinari manufatti e i loro presunti poteri. Esperti di psicometria (la capacità di apprendere la storia di un oggetto attraverso il contatto), sensitivi e chiaroveggenti si riunirono per effettuare una serie di test. Per la prima volta alcuni teschi autentici si ritrovarono nello stesso luogo: E.T., Sha-Na-Ra, Arcobaleno, Max e il Rosa Quarzo. Alle prove dei sensitivi si affiancarono quelle degli scienziati: raggi-x per scoprire fratture interne del cranio e capire così se era composto da più parti incollate assieme, e indagini scrupolose con l’utilizzo della luce laser. Durante gli esperimenti di psicometria i sensitivi ebbero visioni riguardanti civiltà molto antiche che alcuni ricollegarono con il mito di Atlantide. Quello su cui si trovarono tutti d’accordo fu la certezza che i teschi fossero legati l’uno all’altro da forze particolari. Se riuniti nella stessa stanza e sullo stesso tavolo, questi oggetti emanavano un’energia capace di sfinire il sensitivo di turno. Alcuni dissero di aver visto una sorta di aura circondare il teschio su cui si stavano concentrando o la sua fronte diventare bianco latte. Altri riferirono di odori e rumori insoliti, provenienti forse da altre epoche o altri mondi. Uno dei chiaroveggenti ebbe delle visioni di spettri, ma non riuscì a fornire una descrizione chiara degli esseri che gli erano apparsi. |
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