Creato da geopoliticando il 04/04/2007
ATTENZIONE, questa non è la Home Page del blog. Se vuoi andarci utilizza il seguente indirizzo: http://blog.libero.it/Italiafelix/
 

Area personale

 
immagine
 
immagine
 

 

« Messaggio #12Scontri fra truppe sudan... »

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 10 Aprile 2007 da geopoliticando

PARLIAMO DI "INTERESSE NAZIONALE"

____________________

Argomenti (tags) dell'articolo:

immagine INTERESSE NAZIONALE

____________________

Propongo un primo intervento sul concetto di "interesse nazionale", cercando di far comprendere come esso non vada affrontato né con timore né con diffidenza.

Per lungo tempo il concetto stesso di interesse nazionale ha visto l’opposizione di fortissime correnti ideologico-politiche nel nostro Paese.

La cultura del PCI del dopoguerra, completamente orientata verso un non nascosto concetto internazionalista e la sufficienza della DC sull’argomento che, per motivi di equilibri interni non forzava in alcun modo il tema, e soprattutto l’equilibrio internazionale dato dalla guerra fredda all’Europa, avevano permesso di mettere nel dimenticatoio un elemento invece fondamanetale per ogni Paese normale.

Gli avversari del concetto di "interesse nazionale" hanno tentato spesso di confonderlo col nazionalismo con cui non ha, invece, nulla in comune, quelli più ideologicizzati non si risparmiano nel farlo coincidere con lo sfruttamento dei popoli del terzo mondo, o altre amenità similari.

Naturalmente anche interventi più recenti di importanti personalità, quali Sergio Romano sul Corriere della Sera del 9/11/2006, nella rubrica di risposta alle lettere inviate, hanno messo in discussione l’utilità stesso dell’interesse nazionale.

Romano ci parla di "concetto un po’ superato".

Riassumendo, i punti cardini del suo intervento erano che:

- il concetto di interesse nazionale italiano è ormai superato in quanto poteva avere un senso nel passato quando l’Europa contava qualcosa (non me ne voglia, ma è difficile capire a che epoca si riferisse);
- Proprio a voler parlare di interesse nazionale è preferibile un’Europa unita, vero interesse nazionale italiano e non un rapporto più stretto con gli Usa.

Un intervento deprecabile, quello di Romano, persona squisita, intellettuale di garbo, ma un tutt'uno con l’epoca in cui era effettivamente scomparso, o quasi, il concetto di cui discutiamo, è quindi giustificata una sua non conoscenza dell’argomento attualizzato ad oggi.

I grandi rivolgimenti internazionali, evidentemente sconosciuti a Romano, quali la fine dei due blocchi contrapposti, hanno invece reso quantomai attuale il concetto di interesse nazionale.

Interesse nazionale, appunto, ma chi è costui?

Può svilupparsi in diversi concetti:

  • difesa;
  • sicurezza energetica;
  • presenza nel mercato del Made in Italy;
  • necessità di infrastrutture,
  • pacificazione internazionale soprattutto delle aree di interesse;
  • ecc.

Concetti che non sono che la risultante di altri macro argomenti che sono propri del nostro Paese:

  • l’identità storico culturale (Paese europeo, cultura occidentale);
  • la collocazione geografica (frontiere mediterranea e balcanica);
  • gli imperativi economico produttivi (deficit energetico, sistema internazionale di trasformazione, dipendenza dalle esportazioni, terziarizzazione avanzata) (Aspenia, nr. 34, 2006, pg. 72).

 Anche cercare di evitare il salasso dal nostro benzinaio è interesse nazionale ed argomento da affrontare per uno Stato moderno.

L’Italia è un Paese dagli interessi globali, ma non è in grado di raggiungere da sola i propri obiettivi.

Interesse nazionale è allora anche ricercare l’alleato (o gli alleati) migliore per gestire tutte le problematiche che è necessario affrontare nel campo dei rapporti internazionali.

Ritengo che l’Italia non abbia sostanzialmente ancora preso una decisione unitaria sul punto, elemento pressochè unico nel panorama occidentale.

L’argomento andrebbe affrontato con maggiore convinzione dalle parti politiche italiane, cercando di trovare un denominatore comune che sia privo da quei condizionamenti ideologici che da troppo tempo bloccano lo sviluppo del nostro Paese.

Sgombriamo poi il campo dall’idea errata che il nostro interesse nazionale debba per forza coincidere con la volontà, costi quel che costi, di mantenere una posizione europea.

Ovviamente lo sviluppo della Comunità è auspicabile dall’Italia, ma un conto è subire gli eventi, un conto cercare di dare una propria impronta all’intero processo. In altre parole, non ci si può nascondere dietro un’errata interpretazione del concetto di Europa "senza se e senza ma".

D’altronde sono i fatti a parlare, sono proprio i nostri alleati europei che cercano di tenerci fuori dal 5 + 1 (5 membri permanenti Onu più la Germania) che tiene i contatti con l’Iran, è la Francia il più importante sponsor del seggio permanente all’Onu della Germania, elemento che non farebbe che rafforzare l’asse franco tedesco, non certo l’Europa che dovrebbe invece ambire, come proposto dal nostro Paese, ad un seggio europeo a rotazione.

I più importanti concorrenti internazionali dei nostri prodotti praticamente in tutto il mondo, sono i Paesi europei.

Naturalmente i rapporti con gli USA non sono solo rose e fiori, l’Italia infatti non deve rinunciare né agli uni nè agli altri, dobbiamo continuare a fare una politica multilaterale, scelta obbligata, ma senza farne una religione (Annunziata)

Invece è corretto accettare e sviluppare il concetto che nessuno deve decidere per noi. Nazionalismo? Direi di no, ci è andata anche male quando ci abbiamo provato, è la strada sbagliata.

Questo terrore nel prendere decisioni da soli attanaglia ancora una parte della politica italiana.

Ma le opportunità concesse a tutti i Paesi che le vogliano cogliere, nate dai nuovi equilibri internazionali, non possono essere sprecate e rese inutilizzabili da ideologie trapassate.

La battaglia semantica sul concetto di interesse nazionale è stata vinta (Caracciolo), solo pochi anni fa sarebbe stato impossibile solo parlarne, il passaggio successivo è irto di ostacoli ma è una sfida possibile da affrontare.

Clicca qui per tornare direttamente alla HOME PAGE di "Geopoliticando" (devi tornare alla home page anche se vuoi inserire commenti al presente articolo) oppure chiudi direttamente questa pagina

ATTENZIONE:

PER TORNARE ALLA HOME PAGE NON CLICCARE SOTTO DOVE LEGGI "VAI ALLA HOME PAGE DEL BLOG", NON TI RIPORTERA' ALLA HOME PAGE EFFETTIVA DI GEOPOLITICANDO. UTILIZZA ESCLUSIVAMENTE LA POSSIBILITA' DI TORNARE ALLA HOME PAGE CHE TROVI SOPRA O CLICCA QUI

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963