Giastar

12 km, 180 pulsazioni al minuto all’arrivo, 1 ora e 7 minuti il tempo finale. Questi sono alcuni dei parametri che hanno caratterizzato la corsa di oggi. Dovrei aggiungere il peso dello zainone che portavo sulle spalle, ma ancora non ho avuto modo di pesarlo.
Non avevo mai corso con del peso addosso. Solitamente a Roma lascio anche il mio lettore mp3 a casa per essere leggero. Con me solo la chiave del bauletto del motorino.
Oggi però no, oggi ho aperto una nuova dimensione della corsa, ovvero quella masochista ;o)
Ho tenuto per tutto il tragitto la stessa andatura. Lenta, controllata, ragionata. Era un falsopiano. Qualche grado di dislivello in salita costante per tutto il tracciato.
Allo scoccare dell’ora ho avuto un piccolo cedimento. Mi son dovuto fermare a bere. Ero al limite delle mie energie. Purtroppo la borraccia era legata allo zaino e non riusciva a prenderla senza che me lo togliessi dalle spalle.
Non volevo freddarmi, sapevo che altrimenti non sarei riuscito a ripartire. Calato tutto l’armamentario mi sentivo leggero come un uccellino. Le gambe si staccavano da terra come se la gravità avesse perso il suo potere nei loro confronti. Ho mandato giù mezza bottiglietta di acqua arricchita con Sali minerali, vitamine e carboidrati senza nemmeno accorgermene e sono ripartito.
Non avevo idea di quanto mancasse alla meta. Avevo impostato male la misura del contapassi.. :o(
Fortunatamente una anima pia incontrata per la strada m’ha detto che a meno di un chilometro avrei incontrato Castel San Pietro. Mi sono illuminato! Ormai ero lì. Non sentivo più pena ne’ dolori di gambe o di spalle. Ci stavo dentro!
Il cartello dell’arrivo era come una illuminazione. Un’oasi nel deserto. Mi sentivo un leone! Avevo finito la corsa ed avevo in corpo più energia di prima. Avrei potuto spaccare il mondo con un dito.
Sorriso a 124 denti elicitato da un fiatone strepitoso. Felice, entusiasta, soddisfatto. La prima tappa,era già un bel ricordo!!!

Non posso non aggiungere un paio di note a piè di pagine:
Al termine della corsa, tale era il sudore e l'attrito della schiena che la maglietta aveva stinto sullo zaino dandogli delle fantastiche sfumature di verde, mentre la scritta sul retro della t-Shirt aveva assunto un "trendissimo" look vintage!!!
Ma il bello è che a cinque minuti dall'arrivo ho dovuto ridare gas alle gambe e correre  al bagno perchè colto da lancinanti dolori che attanagliavano il mio intestino... cominciamo bene!!!