GIGI MANFREDIScrittore, Commediografo e Regista Teatrale |
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Caro Bettino Craxi, Chi potrà mai non riconoscere la Tua Cultura Personale e Politica…. Infatti essere veramente socialisti non può prescindere da doti intellettuali e, quindi, culturali. E Tu sei stato un combattente socialista quando il socialismo vantava nomi “illuminati ed illuminanti”. Ma sapevi, come Io so, che “un partito” o un gruppo politico o una Lista, non è un Ideale, né una Cultura Politica, né un programma politico-istituzionale, ma ben altro…e ben lontani da ciò che i Costituzionalisti dicono e credono. E lo stesso Socialismo Italiano si è sempre trovato in grosse difficoltà quando ha dovuto affrontare “intellettualmente” i problemi "politici" del Nord Italia, quelli del Sud Italia e quelli dell’Italia Intera. Non ho motivo di non credere alla Tua buona fede quando ponesti come unico obiettivo quello di far uscire il partito socialista da un letargo politico e da una strategia di “attesa” che lo aveva portato ad un depauperamento elettorale. Credesti che “ i vecchi illuminati ed illuminanti” socialisti avessero fatto il loro tempo e che era giunta l’ora di un “riformismo” interno ed esterno al partito stesso. Ma….ma….ma…. vorrei chiederTi alcune cose: quando formasti la squadra politica che avrebbe dovuto rappresentare il braccio forte al servizio della “mente”, fosti in buona fede? Se si l’ingenuità superò l’intelligenza. Altrimenti la tua somma intelligenza aveva capito bene che le regole del “gioco” non si cambiano in Italia con semplici leggi o col consenso elettorale. Le regole del gioco possono cambiarle solo” i giocatori” che siedono al tavolo verde e che hanno puntato le loro fortune nella posta in palio! Ed una intelligenza come la Tua non poteva non capire che a quel gioco nessuno può perdere ma solo passare momentaneamente la mano per riprenderla al giro successivo. Quindi anche il “socialismo craxiano” non poteva sottrarsi a nessuna di quelle regole. No, Tu dimostrarsti di averle capito quelle regole: La finanza Milanese, La revisione dei Patti Lateranensi, il non invadere gli “orti” produttivi delle opposizioni politiche, il favorire le grandi opere speculative capitalistiche per far girare moneta, le Banche, l’assistenzialismo nel Sud Italia col reclutamento degli Statali docili ed accondiscendenti ed amici, ecc….. Solo in questo mare politico “tranquillo” il tuo Socialismo avrebbe potuto navigare. Ma, salvo alcune eccezioni, ti accorgesti che “la nave craxiana” aveva intrapreso la stessa rotta delle navi precedenti e che, per le tante promozioni date ai mozzi ed all’intero equipaggio, tutti era diventati ufficiali e “Timonieri”. Alla fine, quella nave non era riuscita a prendere il largo, come Tu volevi! Quando la nave fu stracolma tanto da rischiare di affondare e le rotte cominciarono ad essere l’una opposta all’altra, fu troppo tardi per Te mettere ordine. Addio al Socialismo ed addio anche al suo Capitano. La rivolta della “ciurma” fu travolgente e devastante. Non credere, Caro Bettino Craxi, che Ti stia giudicando vittima, e se lo sei stato, è solo di Te stesso! Crescersi i serpenti in casa non può non dare certezza di restarne vittima. Sedersi ad un tavolo verde e giocarsi tutto a testa o croce prima o poi si resta in mutande ( metaforicamente)! Oggi nessuno crede al messaggio imposto: “ tutti colpevoli, tutti innocenti!” Nessuno ci crede perché, a dispetto di chi non lo vorrebbe, gli Italiani sanno leggere e scrivere. Gli Italiani credono nella Costituzione e nelle Istituzioni Repubblicane. Guai se per un solo istante pensassero che la Magistratura, Organo Costituzionale, fosse davvero corrotto o politicamente “plasmabile”. No, La Costituzione Italiana e le Istituzioni della Repubblica devono rappresentare una “Fede” civica per tutti, senza distinzione di schieramenti politici, di religione, di razza, di sesso ecc….. E se la Magistratura ti considerò, allora, colpevole di alcuni reati, per gli Italiani sei colpevole e basta. Altro discorso è se con Te c’erano altrettanti conrei! Bene… se c’erano, bisogna che escano fuori e che siano condannati ed inibiti a qualsiasi carica pubblica, affinchè trionfi la “Giustizia” e la Legalità! Cosa che non accadrebbe se passasse il messaggio “tutti colpevoli…tutti innocenti”! Tutto questo, caro Bettino Craxi, non sminuisce la tua Personalità Umana e Culturale ed i Tuoi Nobili Ideali Socialisti! Anzi, dirò di più, questo dimostra a tutti che in politica: “ tra il dire, il credere ed il fare c’è di mezzo….il Potere!” Uno Stato Repubblicano, Democratico e Costituzionale deve esserlo dai Rappresentati ai Rappresentanti…viceversa si chiama Dittatura! |
La “Sindrome della Cortina” fu uno delle tante trovate di Federico Rossini. Egli asseriva che questa sindrome colpiva la maggior parte delle persone che vivevano in spazi molto ristretti (ecco perché cortina o corte), che praticavano quotidianamente sempre gli stessi luoghi, le stesse persone, che parlavano sempre allo stesso modo, pensavano allo stesso modo e…spaziavano nella stessa conoscenza delle cose. “E’ uno stagno, senza riciclo di acqua, che porta alla putrefazione di ogni cosa che vi fa parte”. E così definiva i “Circoli umani chiusi” isolati da ogni forma di confronto con nuove realtà e nuove esperienze. Chiunque era colpito dalla Sindrome della Cortina era forte e consapevole delle proprie convinzioni ( perché non erano confutabili) ed apparivano forti e compatti in nome della loro appartenenza alla “cortina”. Per Federico Rossini i giornali, i libri, la scuola, l’andare in vacanza in luoghi nuovi e lontani, e lo stesso conoscere gente nuova, rappresentavano un’ innovazione etico-sociale e, quindi, morale ed intellettuale. Sembra un concetto elementare e scontato per Noi, gente del duemila, ed invece non lo è. Non lo è perché dopo circa un secolo dalla morte di Federico stiamo ancora a differenziare il Noi ed il Voi a proposito dell’appartenenza a Comuni diversi, regioni diverse, nazioni diverse, continenti diversi, razze diverse, religioni diverse, sessi diversi ecc…. proprio come quelle persone che vivevano chiusi nella loro “cortina” pensando che quello era il mondo e quella era la vita. Caro Don Federico, a cosa sono servite la Costituzione degli Stati? A cosa è servita la Televisione? A cosa è servito lo studio per tutti? A cosa è servito Internet? A cosa sono serviti i libri? A cosa è servita l’Arte mondiale aperta a tutti ( Musica, teatro, cinema, pittura, scultura, letteratura ecc)? Non so… Ed ecco che ci troviamo dinanzi ad episodi di razzismo, di intolleranza, di violenze gratuite, di discriminazioni, ed insistiamo a definirli “episodi”, ignari che non sono altro che manifestazioni della nostra “Sindrome della Cortina”. Fino a quando continueremo ancora a nascondere la testa sotto la sabbia? Fin dove alimenteremo la retorica e l’ipocrisia che regna sovrana nell’uomo moderno? L’Homo hominis Lupus, mai come oggi, è “la regola” dei rapporti umani quotidiani. Ognuno parla…e nessuno ascolta; ognuno è il detentore della verità assoluta quando è utile solo a se stessa. Ognuno è il figlio di Dio ma “il figlio unico”, che diventa Dio quando non è d’accordo con il Padre! Ognuno è la regola e gli Altri l’eccezione che conferma la regola! E così via…fino a restringere, ognuno, la propria “cortina” ad un spazio dove c’è posto solo per se stesso o per la sua tomba! Ma torniamo a Federico e ricerchiamo nei suoi diari la cura alla Sindrome. “Se col letame modelli ed ergi un obelisco questi sarà sempre una grande merda!” “Carmelina è nata e cresciuta in una “cortina”, scalza tra pozzanghere e senza mutande. Carmelina ha sempre rubato nei giardini dei possidenti la frutta che mangiava. Carmelina non ha mai letto un libro e non è andata a scuola. Carmelina è cresciuta con l’invidia e l’odio verso il mondo che era fuori dalla sua cortina desiderando di poter godere ciò che lei aveva come gli altri ma che gli altri godevano e lei no, perché gli erano fuori dalla sua cortina. Carmelina aveva una famiglia ma non ha mai avuto coscienza di averla perché non esisteva il concetto di famiglia nella sua cortina. Oggi Carmelina si chiama Carmen e vive in una villa, possiede un’ automobile, scarpe, mutande, vestiti, elettrodomestici, soldi. Oggi Carmen è sposata ed ha dei figli. Cenerentola è diventata Principessa. Ma perché continua ad essere dentro di se la Carmelina della Cortina? Perché avrà sempre l’odio e l’invidia per tutti coloro che portano dentro il Tesoro della Famiglia, l’Onestà Sentimentale e Morale, l’Amore per gli Altri. Giuste o Sbagliate che siano… più persone abbracci e più il tuo cuore diventa grande ed tu con lui.” Non sarà Carmelina a diventare Principessa ma il povero Principe sprovveduto a diventare un uomo di merda! Non sarà Carmelina a diventare la stella del palazzo reale ma il palazzo reale a diventare un porcile!” Dopo tutte queste riflessioni Federico conclude che non bisogna portare fuori dalle cortine le persone che la vivono ma distruggere le cortine aggregandole tra loro in un processo graduale, protratto nel tempo, fino a giungere ad uno spazio infinito. Su cosa si fonda la teoria di don Federico? Dalla conoscenza profonda sull’argomento. Egli, infatti, era nato e viveva in un immenso palazzo patronale. Egli era sposato con una Nobildonna Napoletana, Annalisa Caracciolo D’ayala, intellettuale, scrittrice e letterata; aveva come amante una Nobildonna Nolana, Clara Bianca Maria Orsini, intellettuale, colta musicista e compositrice; ma si contavano a centinaia i suoi incontri “sessuali” con le popolane ( da cortine) da cui “rubava” esperienze primitive e selvagge che altrimenti non avrebbe mai potuto fare. Ma rubava anche qualcosa di molto più importante per Lui: “ la consapevolezza che l’Educazione morale, intellettuale e sociale, la Cultura e la Conoscenza, sono i requisiti essenziali per vivere la Vita Vera e che il vero nemico dell’essere umano è l’ignoranza ( la non conoscenza) che genera falsità, invidia, odio e cattiveria”: il cancro sociale! Federico Rossini per la “sindrome della cortina” fu accusato di essere “classista”! A questa accusa rispose: “ Ringrazio tutti i falsi intellettuali che mi hanno mosso accuse sulla sindrome della cortina perché, grazie a loro, si è dimostrato che i “Cortigiani” esistono e con essi anche la Sindrome!”
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Gli scontri avvenuti in provincia di Reggio Calabria tra Immigrati “neri” e la Popolazione locale hanno destato in me riflessioni e considerazioni che, come sempre, purtroppo, finiscono per sfociare in un mare in cui tutto ha vita eccetto la “logica umana”. Ma ciò che mi ha inflitto più dolore è stata la notizia che ciò ha “preoccupato” anche il Vaticano. Infatti, tempestivamente, il sottosegretario di stato del Vaticano ha dichiarato a proposito: “I fatti di Calabria preoccupano e affliggono tutti, soprattutto per le gravi condizioni di lavoro cui sono sottoposti gli immigrati, che pure ( pure??) offrono un servizio prezioso all’agricoltura ed alla comunità locale”. Quale intervento più efficace e risolutore da parte del card. Bertone poteva esserci in quella parte d’Italia “esempio” dei principi e della morale cattolica apostolica romana? Qualche “pretino” di paese, forse, già aveva immaginato l’intervento della Chiesa Romana sul territorio con Cortei, Manifestazioni, Fiaccolate, Dibattiti e “Veglie e SS. Messe per non dimenticare”. Ed invece no. Ben più grande e potente è stato il “Verbo di Santa Madre Chiesa”. E se qualche ignorante non avesse compreso a fondo il messaggio, il card. Bertone ha ribadito e concluso: “ La soluzione è “un riscatto di vita secondo giustizia…” (e il fulmine sulla via di Damasco al problema è stato il richiamo al …) “…Salmo 71 che invita al rispetto della giustizia e del diritto, ed aiuta tutti ad agire con modalità positive, ad osservare le leggi, ad agire secondo giustizia e riportare pace e riconciliazione”. Grande il card. Bertone e grande il messaggio di Santa Madre Chiesa Romana! Infatti, dopo qualche “caccia al negro” “qualche tiro al bersaglio negro” e “qualche pestaggio al negro”, lo spettro del KKK è rientrato, le strade si stanno liberando, i Preposti all’Ordine Pubblico stanno respirando, cercando di capire che cosa è successo, ecc… ecc…ecc… Gli unici che non hanno capito nulla del Verbo Vaticano, splendidamente illuminato e celebrato dal card. Bertone, sono proprio gli immigrati neri, che stanno fuggendo via da quella terra con l’unica speranza di…riuscirci da vivi! Dopo che Organizzazioni come La Caritas, le Onlus Cattoliche, Le Associazioni Cattoliche, si prodicano di farli venire in Italia, di assisterli in centri di accoglienza, di trovarci un buon posto di lavoro, prevalentemente in aziende agricole del Sud Italia, di proteggerli da eventuali, ma per fortuna rari, caporali fruttatori; dopo che si prodicano per assicurare loro un minimo salariale, un minimo di condizione di vita civile e “da Cristiani”, questi si ribellano? Distruggono beni e servizi di una civilissima, onesta, modernissima e Cristianissima cittadina Italiana? Meno male che in Italia abbiamo il Vaticano che ci insegna a perdonare e scordare il male! Don Federico, Voi che ne pensate? -“Guagliò, evita ‘e te leggere ‘o giurnale doppo sculata na butteglia ‘e vino!” |
GIGI MANFREDI, commediografo, scrittore, regista teatrale e direttore artistco, iscritto alla S.I.A.E, Presidente dell’Accademia degli Svevi, iscritto all’Ass. Naz. Carabinieri, sostenitore dell’A.I.R.C., e sostenitore dell’Associazione Italiana per la Sindrome di Ondine, NON E’ ISCRITTO, NE’ SOSTENITORE, NE’ APPARTENENTE A QUALSIASI TITOLO AD ALTRA ASSOCIAZIONE O CIRCOLO. NON COLLABORA CON NESSUNA COMPAGNIA TEATRALE SE NON QUELLA DELL’ACCADEMIA DEGLI SVEVI. NON COLLABORA NE’ SCRIVE OPERE TEATRALI SE NON A SUA FIRMA. L’ASSOCIAZIONE LA LOGGIA DEI PRIORI, di cui GIGI MANFREDI fu il Fondatore, Presidente e Direttore Artistico NON E’ PIU’ ESISTENTE nella provincia di Napoli. Chiunque “villanta”, “lascia intendere” subdolamente, coinvolgimenti “a qualsiasi titolo” o collaborazioni, o usa ed abusa del nome di GIGI MANFREDI, commette, oltre che un abuso, un reato che sarà perseguito a norma di legge. A difesa dei villantatori o per qualsiasi verifica si prega di mettersi in contatto con L’ACCADEMIA DEGLI SVEVI ( accademiadeglisvevi@libero.it) o direttamente con L’AUTORE. Prima di ogni atto o contratto o adesioni con eventuali “usurpatori” chiedere la verifica come sopra. L’Unico sito ufficiale di GIGI MANFREDI E’ IL BLOG/LIBERO alla voce GIGI MANFREDI. IL BLOG è assistito quotidianamente ( risposte e chiarimenti saranno dati entro 24 h) oppure all’e-mail gigimanfredi.nola@libero.it. |
“ Per quanto tempo ancora pensavi di sfuggire alla tua coscienza? Per non aver avuto il coraggio di affrontare il Senato e raccontare la verità delle tue debolezze e dei tuoi errori, oggi, come un coniglio, fuggi ancora e ti nascondi. Un “Cesare” come te, preda di diabolici, ma miserabili ed incapaci consiglieri, pensava davvero di conquistare Roma e diventare imperatore? Avevi creduto davvero che coloro che ti sobillavano e ti lodavano di falsi onori, ti avrebbero consentito di essere imperatore? E Tu, sprovveduto ingenuo, cadesti nella trappola ed tradisti, prima te stesso e poi il tuo impero. Tutto per la codardia di non affrontare la verità dinanzi al Senato, che, allora, forse ti avrebbe capito e perdonato. Povero miserabile! Ancora oggi, per il Popolo Romano, sei il simbolo del tradimento, della miseria umana, senza sentimenti e senza amore per la tua gente e la tua storia. Sei il traditore che si nascose tra le file del nemico, strumento nelle mani di incapaci generali che, come insetti infetti, colpiscono sempre le piante più deboli impotenti di affrontare le grandi querce. Sei, ancora oggi, un miserabile senza patria e senza onore! Ancora trema la tua mano, armata di pugnale, da quando cercasti di colpire alle spalle colui che ti aveva portato al suo fianco come un generale, ed ignorasti che, Cesare era a conoscenza delle tue trame e più di una volta ti aveva messo in guardia dagli impostori che tramavano contro l'Impero. Tutto per la codardia di non affrontare la verità dinanzi al Senato ed ammettere i tuoi errori. Inquinasti con le tue miserie le colonie che dovevano a breve rafforzare l’Impero, portando anche lì miserabili menzogne, tradimenti e distruzione etica e politica. Ed ora? Ora che le Aquile spiccheranno il volo? Ora che le Legioni Romane sono pronte a marciare ed a radere al suolo tutto ciò che non sia Romano? Ora che L’Impero tornerà a risplendere sotto luce della Storia, Tu dove fuggirai? In quale parte del mondo nasconderai la tua coscienza e la tua dignità ed il tuo nome? Le ultime idi sono concluse ed il Nuovo Senato non ti consentirà più di essere ascoltato. E tu? Continuerai a fuggire ed a nasconderti tra le file dei nemici di Roma fin quando non sentirai la lama della spada della Giustizia pungerti la gola ed allora non vedrai il mio volto ma quello degli stessi nemici di Roma che, ridendo, inonderanno il tuo corpo… del tuo stesso sangue. Non gridare il mio nome….sarò troppo lontano per sentirti. Starò portando le aquile romane trionfanti nelle terre conquistate, rammaricato di non averti avuto al mio fianco ma certo di non essere più colpito alle spalle. Questo sarà sempre il destino di chi non ha più un Elmo né una Patria, né un Impero.” Cesare Augusto. |
Post n°13 pubblicato il 21 Novembre 2009 da gigi.manfredi
Mi sentirò sempre dalla parte dei giovani e dei vecchi, degli stolti e dei saggi.Sarò, come sempre, incurante degli molti ma riguardoso verso tutti,paterno quanto materno, bambino quanto adulto,pieno di volgarità e ripieno di delicatezza e dolcezza.Mi sentirò sempre un Italiano del mondo e mai straniero nelle altre nazioni, dalle più piccole alle più grandi.Sarò sempre un amico di chi mi stringe la mano e mi invita a bere con Lui.Sarò un alunno con i semplici ed un maestro con i più pensosi intellettuali;sarò di ogni casta e colore, di ogni rango, politica e religione.Sarò contadino, muratore, gentiluomo, sguattero, artista, libero e prigioniero, scrittore, agnostico, sacerdote, imputato e giudice.Amerò sempre senza rubare mai l’amore di nessuno esarò fratello anche quando un fratello non si comporterà da tale.Resisterò, come sempre, ad ogni cosa molto meglio che al mio Essere ed a Me stesso.Continuerò a respirare l’aria….ma ne lascierò sempre in abbondanza a tutti.Non camminerò mai impettito ed a testa alta sugli altri….e…Sarò, come sempre al posto che ho ritenuto, con umiltà, essere il Mio…. Gigi Manfredi |
Post n°12 pubblicato il 20 Novembre 2009 da gigi.manfredi
Sono riuscito a conservare il controllo quando tutti intorno a me lo avevano perso e scagliavano le loro colpe su di me; Sono riuscito ad aver fiducia in me stesso quando tutti ne dubitavano, ma anche a tener conto del dubbio; Sono riuscito ad aspettare e non stancarmi di aspettare, ho udito mentire su di me, e non ho ricambiato in menzogne, ho visto odiarmi, a non mi sono lasciato prendere dall'odio, e tuttavia non sono apparso troppo buono né troppo saggio;Sono riuscito a sognare senza fare del sogno il mio padrone; Sono riuscito a pensare senza fare del pensiero il mio scopo; Sono riuscito a far fronte al Trionfo e alla Rovina ed a trattarli allo stesso modo, come due impostori; Sono riuscito a sopportare di udire la verità che ho detto distorta da poveri ignoranti per ingannare gli stupidi, ed a contemplare le cose infrante a cui ho dedicato la vita, e mi sono piegato a ricostruirle con strumenti logori;Sono riuscito a fare un mucchio di tutte le mie vincite e le ho rischiate in un colpo solo, a testa e croce, ed ho perduto ed ho ricominciato di nuovo dal principio e non ho detto una sola parola sulla perdita; Sono riuscito a stringere il cuore, i tendini e i nervi per servire al mio cuore quando sono stati da tempo sfiniti, ed a tener duro quando in me non restava altro tranne la Volontà che diceva: "Tieni duro!".Sono riuscito a parlare con la folla e a conservare la mia virtù, ed a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente. Sono riuscito a non essere ferito dal nemico né dall'amico più caro, né dai miei fratelli; Sono riuscito ad avere la consapevolezza che tutti contavano per me, ma nessuno troppo; Sono riuscito a occupare il minuto inesorabile dando valore ad ogni minuto che passava, ma…..Caro Kipling, mia non è la Terra e tutto ciò che è in essa, E - quel che è di più - sono un “Uomo Solo”, sulla vetta di una alta montagna…a guardare giù... gli altri, che stanno cercando…quell’essere, simile a loro, che ero prima! |
Post n°10 pubblicato il 09 Novembre 2009 da gigi.manfredi
Per comprendersi e comprendere il valore del proprio rapporto con gli Altri basta porsi delle semplici domande. Una delle tante è questa: “Se “l Altro” si trovasse in difficoltà, Io cosa farei? E se Io mi trovassi nelle medesime difficoltà, “l’Altro” cosa farebbe? Riflettiamo su ciò che abbiamo dato e su ciò che abbiamo ricevuto: solo dopo.. siamo certi che la risposta data al quesito sia giusta o meno. N.B. Caino, quando uccise Abele, credette di essere soddisfatto fino a quando non si accorse di aver ucciso la certezza di aver qualcuno al suo fianco nella vita su cui contare senza condizioni. Cor …dia… (al)… l… (a) mente. |
Post n°8 pubblicato il 01 Novembre 2009 da gigi.manfredi
Si narra che Re Ferdinando, mentre percorreva da solo le campagne dell'Agro Nolano, cadde da cavallo e restò a terra ferito per tutta la notte. All'alba due contadini, mentre si recavano al lavoro nei campi, lo videro, lo soccorsersero e gli salvarono la vita. Dopo alcune settimane, il Re convovò i due contadini a Palazzo per ringraziarLi e ricompensarli. Avutoli a cospetto si rivolse al primo dei due Villani e disse: "Hai salvato la vita del tuo Re, ora dimmi cosa vuoi per ricompensa?". Il Primo Villano rispose: "Sua Maestà, sono padre di sette figli e vivo in un tugurio piccolo, freddo e misero, il mio desiderio sarebbe una dimora più salubre e spaziosa per i miei bambini". Il Re lo guardò a lungo e poi decretò: " Sia dato a questo suddito una dimora ampia ed accogliente per la sua famiglia mentre al suo compagno accanto ne siano date due". Il Re, quindi, si rivolse all'altro villano e gli rivolse la stessa domanda:"Cosa vuoi come ricompensa per aver salvato la vita al tuo Re?". Il Villano pronto rispose:" Sua Maestà, da quando ero bambino coltivo terre per conto dei padroni, facendo una vita di stenti e di miseria. Il mio desiderio sarebbe di avere un terreno tutto mio da coltivare per sfamare la mia famiglia". "Bene"- rispose il Re- " Siano dati dieci moggi di terreno a questo suddito mentre al suo compagno vicino ne siano dati venti". Il Re volle sfoggiare la sua generosità e, rivolgendosi di nuovo al primo villano aggiunse: " Voglio esaudire un altro desiderio, dimmi cosa altro posso fare per te?". Il contadino ci pensò a lungo, poi, fissando il suo compagno accanto disse al Re: "Sua Maestà, vi prego di esaudirmi, accecatemi un occhio!". Morale della favola? Chi non costruisce con amore ma distrugge con odio e rancore, usurpa l'ossigeno all'umanità e logora soltanto la sua già precaria intelligenza.
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Post n°7 pubblicato il 24 Settembre 2009 da gigi.manfredi
Il 1° Ottobre 2009 alle ore 19,00 avranno inizio al Teatro Auditorium di Saviano i Corsi di Recitazione, Teatro Terapia e Inglese col Teatro. Per Informazioni ed Iscrizioni tel. 3335406089 Sig.ra Rosa Grillo-Federico, responsabile amministrativa ACCADEMIA DEGLI SVEVI. I Corsi sono patrocinati dal Teatro Auditoium di Saviano e dal Comune di Saviano e curati dall'Accademia degli Svevi.
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Post n°6 pubblicato il 19 Aprile 2009 da gigi.manfredi
Domenica 3 Maggio 2009 alle ore 20,00 all'Auditorium Teatro di Saviano (NA) si terrà la Serata di Solidarietà con l'Associazione Onlus di Volontariato " E ti porto in Africa..." (presidente dott. Vincenzo Mallamaci). Tra gli Artisti si esibiranno tra gli altri la cantante MARILENA MIRRA e la Compagnia Stabile del Teatro di Saviano con l'anteprima dell'opera teatrale LA NAZARENA di Gigi Manfredi. |
Post n°5 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da gigi.manfredi
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Post n°4 pubblicato il 14 Gennaio 2009 da gigi.manfredi
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Post n°3 pubblicato il 29 Settembre 2008 da gigi.manfredi
OPERE SCRITTE DA GIGI MANFREDI: -Don Anselmo Tartaglia, principe del foro. ( Commedia in due atti) -La Mensogna Religiosa ( libro saggistica) -L'Amante Nolano ( Recital Teatrale in due atti) -La magia di Donna Bettina ( Commedia in atto unico) -E' Felice...Sua Eccellenza. ( Commedia in due atti) -Dalle Fiamme dell'Inferno ( Sonetti vietati ai minori) -La Bilancia di un Avvocato ( Commedia in due atti) -Gli Occhi dell'Essere...Umano ( Percorso di poesie) -Rafaniello all'Ospedale ( Commedia in due atti) -Memorie di un "Italiano" ( libro storico) I testi dei libri e dei copioni possono essere richiesti all'Autore. |
Post n°2 pubblicato il 29 Settembre 2008 da gigi.manfredi
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Post n°1 pubblicato il 29 Settembre 2008 da gigi.manfredi
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Inviato da: Carmen
il 29/07/2011 alle 15:31
Inviato da: Matteo da Bari
il 26/10/2010 alle 12:31
Inviato da: Paola da Napoli
il 22/06/2010 alle 16:39
Inviato da: Patrizia by Napoli
il 10/05/2010 alle 11:16
Inviato da: Carmela Iorio
il 05/05/2010 alle 12:31