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Sono trascorsi due mesi. Ho lasciato Reggio quasi scappando, ho abbandonato di corsa tutto e tutti. Quando si arriva allo stremo. Ho fatto un bilancio e, disgraziatamente, mi sono accorto che la mia stanchezza era tale da farmi come dimenticare delle persone che mi sono state accanto in tutti questi anni. Se non fosse stato che S. si è praticamente imposta nel mio andare alla deriva credo proprio che mi sarei dimenticato anche di lei. Sono andato via da Reggio e nell'odio per quella città ho incluso persone che con quella città non c'entrano niente. D. è il mago delle sole. Ha sempre avuto la capacità di chiamare all'ultimo minuto, quando tu possibilmente eri per strada ad aspettarlo, per scusarsi della sua stanchezza o per richiamarti due settimane dopo dicendoti "scusa, ma sai quella sera ero proprio stanco che non mi reggevo in piedi". Però lui è sempre stato così, perché quando è presente lo è al 100%. E' stato per lui che in questi ultimi due anni ho sopportato spesso L. e P. sebbene non avessi alcuna voglia di vederle. Ecco, nella mia deriva lui è stato come dimenticato... Poi la mia padrona di casa; una donna sempre presente sempre disponibile, comprensiva e amichevole. A volte evitavo di andare a casa sua per non restare invischiato in un pomeriggio di chiacchere davanti al caffé e col casino dei suoi quattro figli. I miei coinquilini mi hanno portato all'esasperazione. Non so neanche come io abbia potuto resistere con loro tutto questo tempo, soprattutto con G. che nel suo "io io io io io io io io io" mi ha prosciugato la pazienza. Avrei dovuto dirlo anche a D. allora (sempre non il mio D.)... si che avrei dovuto farlo. A proposito del mio D.; non ho incontrato neanche a lui. Non l'ho neanche pensato nei giorni in cui fremevo per abbandonare Reggio tranne una volta in cui, per noia, ho pensato di tentare di supplicarlo di passare un'ultima notte insieme. Aaaah, la pazzia di una mente (la mia) dislocata! Persone, o forse proprio quello è il problema. Ad esclusione di D. (non il mio vecchio D., ci mancherebbe pure) degli altri non è che in fondo mi sia importato più di tanto. E' quasi un mese che ci penso, però non sto riuscendo ad avere il coraggio di farlo. Ma se aspetto, le cose peggioreranno. |
Ed ora, passiamo a sbiancare alcune parti scure della mia vita. Primavera, tempo di pulizie (nonostante la pioggia) e di lavatrici. Finito questo terribile corso di studi fatto di gente piena di boria e, come ciliegina sulla torta, quel cretino del mio correlatore non si è presentato alla discussione, dice lui, per preservare la mia dignità. Avesse almeno presentato prove tangibili del mio "scopiazzamento"; no, si è limitato a puntare il dito e basta. Mah. Poi, ci si chiede perché sono arrivato al limite di sopportazione. Capitolo chiuso, metto su i panni che tra poco è il momento di stenderli profumanti di ammorbidente. |
Post n°108 pubblicato il 22 Novembre 2011 da o_Jeremiah_o
Francamente, è da un po' che penso di chiudere il blog. Ho abbandonato, perché non so che scrivere. La mia vita è in una fase in cui accadono tantissime cose, ma fondamentalmente nulla accade. Ho quasi chiuso l'università, ed era ora. A tratti maledico il momento in cui ho deciso di prendere questa seconda laurea, in parte per far contenti i miei genitori, in parte perché lo volevo sinceramente; il fatidico giorno è fissato per la prima settimana di marzo. Sono senza lavoro. Ancora non so decidermi se sia un male od un bene. La collega con cui collaboravo a Reggio ha deciso di trasferirsi in America (mah!) ed io mi sono ritrovato solo; motivo in più per non prendere altri lavori e per abbandonare quella città. Ad ogni modo, il tempo libero mi manca. Le cose aumentano di giorno in giorno in merito alle questioni familiari e, spesso, mi trovo la sera stanco e a chiedermi cosa ho fatto realmente. I sentimenti, non ne parliamo... è quasi un momento di pace, stasi; non ho propriamente raggiunto la certezza che passerò la vita da solo, però ho acquisito la consapevolezza che non m'importa. Ecco, tutto ciò accade eppure, ogni qualvolta mi siedo, sento la mia mente vuota che mi suggerisce che nella mia vita non sta avvenendo nulla. |
Si ricomincia. Ho deciso, per il bene della mia salute mentale, di dimenticare l'esistenza di internet nei due mesi che sono trascorsi; isolato da tutto e da tutti, quasi senza cellulare (complice un malfunzionamento del ripetitore laddove mi trovavo). Ora, rientro. Torno in questa città, da dove ho già deciso che andrò via tempo qualche mese e le ultime fatiche. Sono stanco e si vede anche nei miei atteggiamenti. Buon tutto a tutti...
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Da un certo punto di vista il male minore è anche l'unico possibile. Quando ti dicono che hanno impiegato anni per cambiarti e che finalmente hai capito che non devi romper le palle l'unica cosa che ti viene da pensare è: ora, come minimo, ti apro il cranio in due per assicurarmi che sia ammuffito e giustificare la tua idiozia. Possibile che dopo tutto questo tempo e tutti i litigi non si siano accorti che quello che mi ha sempre infastidito è la mancanza di rispetto? Fortunatamente ho deciso di mandare tutti a quel paese un bel po' di tempo fa. |
Alle volte non capisco se gli altri lo sono proprio o preferiscono esserlo. In entrambi i casi non si salvano, lo restano. Io, ad esempio, continuo a non capirci nulla. Neanche della mia vita. Sto cominciando ad essere insopportabile persino a me stesso. Sono un vecchio antipatico brontolone. E vabbé... |