Il governo Prodi

L'Italia "Libera"

Un avviso: questo messaggio e' di parte (la mia, ovviamente )

Mi chiedo, e vi chiedo: sono solo io che rimango perplesso ai continui sconti, liberalizzazioni, sanatorie del Governo?
Ecco l'ultima:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/07_Luglio/21/governo.shtml

Si legge: << Il Consiglio dei ministri ha autorizzato la riapertura delle quote consentendo l'ingresso di ulteriori 350mila lavoratori extracomunitari. Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà sociale, ha spiegato che si sana così la differenza tra le 520.000 domande presentate dai datori di lavoro e i 170.000 permessi concessi dal governo precedente >>

Ora, che questi 350 mila poveretti abbiano bisogno di aiuto sara' anche vero, ma gli aiuti non sono gratis: servono strutture, volontari, alloggi e, soprattutto, soldi.
Ci sono? Il ministro, non si pronuncia.
Invece, non perde occasione per screditare il vecchio governo: si "sana" la differenza. Ed ancora: << La situazione ereditata dal governo precedente, ha insistito Ferrero, «condannava almeno 350.000 persone a lavorare in nero con relativa perdita di gettito per lo Stato e il rischio per queste persone di finire in carcere come clandestini» >>
Ma questo non e' vero: il precedente governo aveva stabilito che chi non rientrava nelle quote doveva andare a casa. Non lavorare in nero. Non rimanere clandestini. Tant'e' che la famosa Bossi-Fini era stata tanto criticata di razzismo perche' rimandava a casa cosi' tante persone.

Questa in-felice uscita si aggiunge alla liberalizzazione della cannabis, all'amnistia, alle proposte di sconto sulle pene dei reati piu' diffusi in parlamento.

A me tutto questo non piace affatto. Ma non c'era l'economia da salvare? Non c'erano i posti di lavoro da creare? Non c'erano le pensioni da riformare? E la legge elettorale? e l'assistenza sanitaria? Sembra che tutto questo sia meno importante di qualche liberalizzazioncina qui' e la'.
Aspetto che liberalizzini l'uso del bastone sui politici: quel giorno m ivedrete in prima fila a Montecitorio.