TRE SETTEMBRE 2000

è una dicotomia interessante, quella che sottolinei. tuttavia.. credo che le persone che si aggrappano ad un ideale debbano fare solo tenerezza. la loro paura li spinge, la paura ed un insicurezza latente che riempie di disperazione. credere in un ideale, in qualcosa che ci sorregga non è un crimine. pensa. persino il vecchio dante dalnasoneaquilino, s'è inventato il duce ("colui che conduce, che accompagna") virgilio per passare attraverso la sofferenza che la redenzione comporta. ancor di più l'uomo semplice, che non comprende il mondo intorno a se, non potrebbe fare altro che disperarsi, se il suo bisogno di fede non venisse convogliato nella religione. è la stessa cosa che fa ognuno di noi. persino l'ateo più praticante, trasforma la non religione in un sistema religioso, fatto di riti e certezze. o il ragazzino teppistello che si nasconde il coltello nei pantaloni per non sentire la paura. siamo umani. e questo significa deboli. l'idiozia si nasconde nelle parole granitiche di chi, di questa debolezza se n'approfitta, creando uno di quei sistemi d'ignoranza su cui si basa il mondo.. tutto qui. ma, come al solito, le mie sono solo considerazioni..