e siccome ogmi promessa è un debito, eccomi, appena tornato, per replicare.. o meglio per chiarire la mia idea. Non fraintendermi. chi scrive è un uomo che ha smesso di credere ormai da più di vent'anni. e non per semplice comodità o pigrizia. ma vabbè. la mia storia non è poi molto interessante, e comunque non è in questione. stiamo parlando di dio e dell'uomo. di quel dio che, sono completamente d'accordo con te, non è altro che un invenzione umana. c'è da chiedersi il perchè di quest'invenzione, però. vi sono decine di invenzioni che l'uomo ha portato con sè lungo la storia, e migliaia di altre abbandonate perchè semplicemente inutili.eppure dio è fra quelle rimaste. decine di migliaia di anni, e lui è ancora qua. mmm. troppo semplice liquidarlo come una semplice invenzione, non credi? c'è da capire perchè, quell'invenzione ha accompagnato il percorso dell'uomo, sorreggendone le paure (credi che colombo avrebbe affrontato l'atlantico e l'IGNOTO, se non confidasse in qualcosa di superiore?) sia ancora viva. io credo, mio interessante interlocutore, che questo sia una semplice conseguenza della debolezza umana. l'uomo, sin da quand'era animale, ha paura dell'IGNOTO. della morte, ed in fondo ancor di più della vita. Dio è quella certezza che esige fede, che esige fiducia ed affidamento cieco. che poi non ci salvi dalle disgrazie, si può sempre dire che non abbiamo pregato abbastanza, no? ma credere in dio all'uomo non serve, come sosteneva Marx. Dio aliena l'uomo dalla sua esistenza, lo stacca, promettendo un futuro che in realtà non può garantire. e l'uomo affronta la vita passivamente, "tirando a campà", come m'ha detto il tassista dell'altro giorno. in questo si rivela la vera tragedia dell'esistenza di dio. nel costringere il credente a non usare la sua testa, la propria ragione, per andare avanti. tanto, "dio vede e provvede", no?
Ma se dio non provvede, semplicemente perchè il suo posto è vuoto da sempre.. sono "giocattoli" amari..
allora l'uomo, nel 400 s'è staccato da dio, ricordandosi di essere vivo. e nel 600 ha scoperto di non averne più bisogno, perchè ora c'era qualcos altro per affrontare la quotidianità, la paura del vivere ogni giorno: la ragione. La ragione è quella religione che ti spinge ad andare dal dottore quando ti senti un dolore allo stomaco e hai bisogno di rassicurazioni, di un conforto. la ragione è quella che ti spinge a non diventare un camorrista a napoli, anche se non c'è lavoro, anche se c'è la fame. anche se tutto va a puttane. perchè tu hai fiducia nella speranza che qualcosa cambi. e per questo quel cazzo di coltello non lo metti nella cinta dei pantaloni. è la tua ragione, la tua certezza, mio caro ospite. la tua certezza di fare o non fare qualcosa, perchè quella "morale" (ce n'è una anche nel cristianesimo, sai?)che porti dentro ti dice di fare o non fare. una legge, se vogliamo. e i primi cinque libri della torah ebraica, non la chiamano "la legge"?
le religioni sono solo dei miserevoli veicoli per sostenersi. tutto qui. sono i veicoli delle persone semplici. impaurite. come mia madre e quel rito ridicolo di mettere una candela alla madonna ogni volta che (a suo avviso) faccio una cazzata. e sono 15 anni che non va a messa. Ma non si possono condannare le persone, per la loro debolezza. forse metteresti al muro bendato qualche scugnizzo di 10 anni che si mette a spacciare? credi che la sua sia cattiveria? o forse piuttosto è la disperazione del sentire che morirà, se non s'aggrappa a qualcosa? o ancora solo la sua mente semplice, che non riesce a vedere l'assurdità del suo gesto? Da fuori è semplice. ma per lui, come per ognuno di noi, i nostri gesti sono l'unica via possibile, perchè nessuno sbaglia volontariamente, ma solo perchè non ha saputo valutare bene gli effetti delle sue cause. Vabbè. ora me ne vado a casa, sono stufo. e comunque, dante dalla de filippi non ce lo dovevi mettere. |