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l'andata e ritorno del cuore
 

 

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sfuggevolezza

Post n°129 pubblicato il 05 Giugno 2015 da Syrdon

Antonia lo guardò andare via offeso, dopo che lei aveva rifiutato la sua offerta d'amore. Non era la prima volta che un uomo le si offriva, nè la prima che un uomo, lo stesso, se ne andasse via arrabbiato. Pensava che un giorno o l'altro sarebbe finita, che a quarant'anni passati questi fauni in cerca di appagamento sensuale sarebbero diminuiti, invece si sbagliava.

E' che più gli uomini crescevano, più diventavano adolescenti. Creature insoddisfatte che inseguivano sogni non avveratesi da ragazzi, ex che si ripresentavano a lei in cerca della magia perduta, perfino sconosciuti che facevano l'occhiolino certi di trovarsi irresistibili. L'uomo proprio non capisce di non essere sempre al centro dei pensieri di una donna. Non capisce che una donna, anche una donna come Antonia, non pensa sempre al sesso. Nè che una donna come Antonia, anche madre, anche al lavoro, vuole essere bella per soddisfare l'idea che ha di sè, non per attrarre sguardi o sedurre.

Il suo sguardo da gatta morta aveva sempre affascinato gli uomini. Lei non se li filava e loro le cadevano ai piedi. Piero, con cui si era sposata, fatto due figli e divorziato quattro anni prima, da ragazzo, quando si erano messi insieme, non aveva fatto nulla per affascinarla, e lei si era innamorata, anche se tutti pensavano che fossero  troppo diversi per restare insieme.

Divorziare dopo vent'anni aveva messo nello sguardo delle amiche una nota trionfale, del tipo: "che ti avevo detto?". Ma lei non si sentiva così sconfitta ad aver fatto una famiglia e aver amato lo stesso uomo per vent'anni. Le altre, quelle che erano sempre rifuggite dall'uomo "abbastanza" nelle braccia di innumerevoli uomini "totali", non avevano fatto famiglie nè figli, e ora insguivano una maternità lasciata in fondo alle opzioni vitali, mentre lei aveva smesso di tormentare le ovaie in cerca di ovuli, lei, i suoi, li aveva fatti.

Per questo non aveva fretta, non voleva  consumare alcunchè. Gli altri giravano intorno e lei li lasciava fare. Quel poveretto di Gianni se ne era andato davvero abbacchiato, occhi bassi, tristissimo. Antonia non ci pensò. Pagò il suo caffè, salutò il barista e uscì. Si accese una sigaretta, aveva cominciato a fumare dopo il divorzio, le dava serenità. Rimase con la sigaretta tra l'indice e il medio della mano sinistra, la destra piegata sul fianco.

La via era vuota, il cielo azzurro. Le foglie delle piante si muovevano al vento di un pomeriggio afoso, impercettibile. Diede un'ultima tirata, la buttò in un tombino poi si incamminò verso il lavoro senza che nessuno la richiamasse.

 
 
 
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