Mala tempora currunt

Pensieri in ordine sparso su Economia, Sport, Storia, Politica, Media... e tutto il resto

 

ENGLISH VERSION

immagine
 

CFC GENOA 1893

 

ALBO D'ORO

1934 
1938 
1982
2006 
 

QUESTO BLOG SOSTIENE LE CAMPAGNE ANTI TROLL/SMS

immagine

SdoppiamoCupidoSdoppiamoCupido

 

RICCHEZZA & NETPARADE

immagine
Il mio Blog vale $22.581,6 Quanto vale il tuo Blog?

immagine

immagine

immagine

immagine

immagine

immagine

 

SPONSOR

AddMe

immagine

immagine

immagine

immagine

DataBase

immagine

immagine

Directory of Comic Books Blogs

immagine

immagine

immagine

immagine

FeedGenerator

immagine

immagine

immagine

immagine

NetWork

immagine
 

PARTNER

Rating

Page Rank Icon

immagine

immagine

immagine

Search Engines

immagine

immagine

immagine

Social BookMarks

immagine

immagine

immagine

immagine

immagine

Utilities

immagine

immagine

immagine
 

STATISTICHE

immagine

web statistic

immagine

Counters

immagine
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« La parata ed il goalDer Kommissar »

Meglio mai che tardi

Post n°67 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da MagoGandalf2006
 
Tag: Sport


Abbiamo dovuto attendere un anno per ascoltare dalla viva voce di
Marco Materazzi quale fosse la frase che rivolse a Zinedine Zidane
scatenandone la furente risposta.
Ne abbiamo dovuto attendere un altro per sentire, dalla voce
dell'altro protagonista, che aveva avuto "Una reazione sbagliata".
Identico il contesto (la presentazione alla stampa della propria
biografia), diverso, e non poteva essere altrimenti, l'impatto
mediatico e l'accoglienza del pubblico.
La presentazione del libro "Una vita da guerriero" passò quasi
inosservata, con i giornalisti francesi (ben più numerosi di quelli
italiani) a tempestare di domande lo stopper nerazzurro sul
fattaccio di Berlino.
Era la vigilia di Italia-Francia, valida per la qualificazione ad
Euro2008, che Matrix avrebbe seguìto dalla tribuna indossando
una maglia ruffiana "J love Paris" e ricordata solo per i sonori fischi
all'indirizzo dell'inno francese da parte del pubblico di S. Siro.
Oggi, invece, un Zinedine Zidane a 360° mobilita tutti i media
francesi per esporre urbi et orbi il Zizou-pensiero: l'elezione di
Obama, la crisi finanziaria, il razzismo, il doping, il terrorismo internazionale....
Sesto fra cotanto senno -per dirla con il sommo poeta- arriva anche
il turno di Marcò Materazzì, cui Zizou (senza mai nominarlo) dedica
una riflessione.
Di scuse dirette non se ne parla, in compenso si dice pentito per
quella reazione costata la seconda coppa del mondo ai bleus e
che, al suo ritorno negli spogliatoi, trovò il vuoto ed il gelo.
Quest'ultima è l'unica vera rivelazione: perchè, a suo tempo,
ebbe dalla sua parte l'intera nazione sportiva e non.
Al suo ritorno venne accolto come un eroe da un'osannante folla
parigina, ricevuto all'Eliseo con tutti gli onori dal presidente Chirac,
difeso a spada tratta sui media dove ogni responsabilità veniva
attribuita al giocatore italiano mentre altri elementi della nazionale
francese si scagliavano contro Materazzì senza risparmiare insulti e
minacce.
Nel compattissimo fronte francese i soli ad accennare una timida
critica furono il telecronista di TF1 (il povero Thierry Gilardi che,
durante la telecronaca, si permise di parlare di "leggerezza" e che,
per questa ragione, venne accusato di intelligenza con il nemico) e
"Le Monde" (l'unico giornale d'oltralpe a porre la questione dei 12
cartellini rossi accumulati in carriera dal centrocampista
maghrebino in forza alla nazionale francese).
Da questa parte, invece, Materazzi non smise mai -forse nemmeno
per quella sera- di essere Macellazzi per i tifosi italiani; incassando,
tuttalpiù, la solidarietà di una parte (nemmeno di tutta...) della
tifoseria nerazzurra.
Eppure, della finale di Berlino, Materazzi fu Hombre del partido -nel
bene e nel male- come in poche altre occasioni è capitato.
La sua partita cominciò con un intervento goffo su Malouda,
generosamente convertito in calcio di rigore, trasformato
-rischiando molto più del lecito- dal suo alter ego in maglia bianca.
Sempre nel primo tempo Materazzì svettò sul suo futuro compagno
(alla Pinetina ma non a cena, come si è premurò in séguito di farci
sapere) Patrick Vieira fissando il punteggio sul definitivo 1-1.
Durante i supplementari rispose a tono ad uno strafottente Zidane
(nella sua biografia si dimentica di scriverlo ed i giornalisti francesi,
che lo intervistano su tutto lo scibile umano si dimenticano di
chiederglielo ma lo scambio di vedute che si concluse con il suo
coup de boule venne cominciato proprio da lui) che abboccò con
tutte le scarpe procurandosi il cartellino rosso che chiudeva
anzitempo la sua carriera; dando così, mentre prendeva la via
degli spogliatoi, le spalle alla coppa del mondo per un fotogramma
che divenne l'immaginifico epitaffio per il sogno di vittoria dei francesi.
Tirò, infine, il rigore decisivo (il secondo della serie, mentre
Trezeguet lo sbagliò calciando, guardacaso, la fotocopia del rigore
di Zidane di inizio partita).
Insomma ce n'è abbastanza per poter tranquillamente affermare
che, sans Marcò, una Francia presentatasi nettamente più in forma
dell'Italia nella sera del rendez-vous decisivo avrebbe, senza troppi
problemi, portato a Parigi la seconda coppa del mondo....
Tutto ciò, ça va sans dire, non gli fu sufficiente per guadagnare la
riconoscenza dei tifosi italiani che ripresero ad insultarlo, come e
più di prima, fin dall'inizio della stagione successiva.
Del resto le uniche iniziative a sostegno del centrale azzurro furono
un sito ("DifendiamoMaterazzi" oggi chiuso) ed una suoneria per
cellulare mentre, fra gli sportivi, il solo Valentino Rossi prese una
posizione indossando la maglia numero 23 durante la cerimonia di
premiazione del GP di Germania una settimana dopo.
Fin da subito, sui forum e sui Blog, non fu raro vedere come, agli
insulti dei tifosi francesi schiumanti di rabbia, si unissero quelli degli
juventini, dei milanisti ed oggi, nei thread ancora aperti, anche
quelli degli interisti visto l'inevitabile calo di rendimento nell'ultima
stagione.
A quasi 2 anni e mezzo di distanza dal raptus berlinese Italia e
Francia continuano a dare il peggio della loro storia: da una parte
la boria dei nobili decaduti alimentata da una sorta di autoipnosi
che riproduce lo status di cose gradito che va a sovrascrivere la
realtà dei fatti, dall'altra l'atavico desiderio di divisione che si unisce
all'espressione di odio feroce per il nemico interno contro il quale
diventa doveroso appellarsi allo straniero di turno.
In questo senso la partita l'hanno vinta i francesi che, il giorno
dopo la finale persa, raccolsero un assist di Calderoli per spostare
il tiro sulle sue dichiarazioni e facendo passare in cavalleria
un'impresa sportiva attesa da un quarto di secolo.
Così, anzichè dare spazio alla vendetta sportiva consumata in
maniera atrocemente sottile e beffarda (ai calci di rigore, ovvero
nello stesso modo in cui vinsero loro nel 1998, e proprio per
demerito di colui che, 2 anni prima, ci aveva puniti all'europeo) che
l'Italia era riuscita a compiere si finì per parlare solo
dell'esternazione dell'esponente leghista.
Oltre a questo, sempre da parte francese, veniva alzato un
polverone sulle parole dette da Materazzi che tirava
subdolamente in ballo il razzismo: che, oltre ad essere argomento
tabù per definizione, apriva la strada -pescando nei recenti
regolamenti UEFA- alla richiesta di una revisione del risultato
acquisito sul campo da parte francese.
I tifosi italiani, dal canto loro, si ritrovarono uniti solo all'inizio
dell'avventura per tifare contro la nazionale (milanisti e juventini
la vedevano come espressione del sistema del dopo-calciopoli
mentre interisti e romanisti temevano, in caso di successo al
mondiale, un provvedimento troppo blando contro le squadre
coinvolte) ed alla fine quando, come nella peggiore tradizione
italiota, si salì tutti insieme appassionatamente sul carro del vincitore.
Nel mezzo si diedero da fare, a turno, per crocifiggere i giocatori
altrui: nel tritacarne finirono Buffon (la sua convocazione venne
definita inopportuna per via delle scommesse), Cannavaro (che
rilasciò un'intervista in cui difendeva Moggi ed un filmato di qualche
anno prima che lo riprendeva mentre gli veniva praticata una
flebo), De Rossi (gomitata alla seconda partita), Totti (che ancora
stava pagando per lo sputo a Poulsen), Materazzi (indegno
dell'azzurro per via dei suoi fallacci), Inzaghi (indegno della
convocazione per via dei suoi tuffi in area avversaria)...
Malgrado tutto questo (o proprio per questo) mi sembra giusto
terminare ricordando come, a Berlino, a far centro dal dischetto ed
a respingere la boria d'otralpe, furono un milanista (Andrea Pirlo),
un interista (Materazzi), un romanista (Daniele De Rossi), uno
juventino (Alex Del Piero) ed un palermitano (Fabio Grosso) in
rappresentanza dell'intera provincia italiana -dall'Atalanta o
dall'Udinese di oggi alla Pro Vercelli o all'Alessandria di ieri-
esattamente come 5 secoli prima furono 13 cavalieri convenuti in
quel di Barletta da ogni angolo d'Italia per pagar giusta mercede
alla tracotanza francese: si chiami La Motte o Domenech poco importa.
Per tutte queste ragioni, alle parole al vento di Zizou, risponderei
con le parole incise sulla lapide posta a ricordo di quell'indimentibile
giostra nel campo fra Corato e Barletta in cui la disfida ebbe luogo:

XIII Febbraio MDIII in equo certame
contro tredici francesi, qui,
tredici di ogni terra italiana
nell'unità nell'amore antico
e tra due invasori provarono
che dove l'animo sovrasti la fortuna
gli individui e le nazioni risorgono

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: MagoGandalf2006
Data di creazione: 18/09/2006
 

REGOLE DEL BLOG

Questo vuole essere uno spazio di libera riflessione.

Ogni contributo, tanto più se critico, è ben gradito alla tassativa condizione di non trascendere con il linguaggio.

Pertanto chi è qui per sfogarsi o per provocare sa già di vedersi cancellato il suo commento e di finire, automaticamente, nella BlackList.
 

POSIZIONE GIURIDICA DEL BLOG

Art. 21 della costituzione italiana: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione.

Questo Blog non rappresenta una testata giornalistica, tant'è vero che viene aggiornato senza regolare periodicità.
Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

Questo Blog costituisce una sorta di diario personale in cui l’autore, prendendo spunto da vari argomenti, sviluppa un proprio personale discorso, aprendolo al commento degli altri internauti.

Chiunque ravvisasse, in questo Blog, del materiale che ritenesse di propria appartenenza può segnalarlo all’autore, che provvederà alla rimozione immediata dello stesso.
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

ULTIME VISITE AL BLOG

lorenzo.c89MagoGandalf2006gultiggraziagiordanivingetaandreanfibi90fabiobeccariaqwillunamamma1tizianagigguefrancarmanduk100giannivaleriobsecratum
 

LOCALIZZAZIONE


 

RECENT READERS


 

ULTIMI COMMENTI

best site
Inviato da: بازسازی
il 25/12/2016 alle 09:35
 
good blok
Inviato da: diyetler
il 01/07/2014 alle 22:26
 
thank you
Inviato da: ramazan diyeti
il 01/07/2014 alle 22:25
 
grazie!
Inviato da: diyet
il 09/03/2014 alle 14:56
 
thanks
Inviato da: online diyet
il 09/03/2014 alle 14:54
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 18
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

TAG

 

YAHOO! FINANCE


 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963