...IO...

Ho alzato gli occhi al cielo. Ho visto una strega. Il cielo era nero e lei era lì sospesa, nell'aria buia. Poi ho chiuso forte gli occhi e quando li ho riaperti la strega non c'era più. Era sparita. Al suo posto era nata una stellina. Ma la sua vita è durata poco, perchè dopo un attimo è caduta, morendo in tutto il suo splendore. Ed io qui racconterò la storia sua e di quello che le è girato attorno anche se per poco: tutto il cielo di una stella cadente...

 

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Post N° 247

Post n°247 pubblicato il 09 Febbraio 2007 da s3ganera

Ho la testa completamente incasinata. Appena smetto di pensare a una cosa subito ne viene fuori un’altra, poi un’altra e poi ancora e ancora e ancora e ancora e ancora e ancora e ancora…

Mi piacerebbe svuotarla per qualche tempo.

Non dico tanto, mi basterebbe anche solo qualche giorno, per riposarmi un po’.

Neanche la notte ci riesco, faccio sogni talmente assurdi che sembrano usciti fuori da un copione costato duro lavoro e scritto da una persona PER NIENTE normale.

Sono sola per strada, corro perché è notte, ho paura (di solito nella realtà non è così, sono tornata sola a casa con i mezzi anche alle 4 di mattina).
A un certo punto c’è una signora che sta chiudendo la saracinesca di un negozio (ma allora sono solo le 8 di sera!?) e le chiedo se posso fare una telefonata, gentilmente (ma chi dovevo chiamare mica lo so!).

Lei spaventata riapre la saracinesca e s’infila nel negozio. Poi s’accorge che sono una ragazza e mi viene incontro per farmi telefonare.

Io ormai mi sono offesa e non voglio più chiamare (riesco ad essere tanto permalosa anche nei sogni, incredibile).

Lei mi segue, io comincio a correre (ed anche nei sogni mi piace farmi pregare ed essere rincorsa, non sia mai che sono io a correr dietro a qualcuno!).

Arriviamo – sempre correndo – nei pressi di un alimentari che in realtà era una specie di furgone paninaro travestito da negozio, lì telefono (ma ancora non so a chi, e soprattutto non con il cellulare della signora che ancora mi pedinava, ma in una cabina che era lì fuori, in cui inserisco delle caramelle gommose a forma di euro (???).

Corro a casa (che, ovviamente, era diversa e un miscuglio di tutte le case che conosco).

Qui c’è una festa, un vero macello. Chi beve chi fuma chi dorme chi collassa.

Io mi siedo sul divano e bevo tranquillamente una birra, poi salgo in terrazza (questa uguale a quella di casa a Roma) e qui incontro la mia ex migliore amica e le dico “ma tu cosa diavolo ci fai qui, io non t’ho invitata!” e lei “e tu cosa ci fai, non avevi la febbre?” (in effetti, anche lei ha ragione!).

A questo punto arriva un’ondata di gente, ovviamente delirante, che canta balla urla e si diverte.

Esco dalla mischia, scendo le scale, e di colpo la casa è cambiata!

C’è un cortiletto, dove un cagnolino minuscolo mi s’attacca al piede e io fatico a fargli mollare la presa. Io muovo il piede e lui resta attaccato coi denti alla scarpa, e col corpo sospeso in aria, finchè fa un volo e atterra davanti alla porta, dove è appena uscita la padroncina per vedere cos’era successo. Vedo chi è (una persona che non vorrei mai rivedere e invece eccotela piombare nel sogno, che culo!) e scappo.

Mi ritrovo in una specie di paese dei Balocchi, dove ci sono prati e aiuole curatissime, con forme strane e belle, giardini, personaggi strambi che fanno da animazione…e una cascata che attira la mia attenzione.

E’ altissima, e la gente ci sale su, come fossero montagne russe.

Voglio andarci anch’io! E infatti…

Mi ritrovo con un gruppo di amici (ne avessi conosciuto UNO!) sulla vetta di questa cascata.

Il gioco funzionava così: ci si butta, e arrivati giù si nuota con un gommone alla vita e poi si torna sulla vetta, per risalatare.

Così ho fatto. Il volo è stato bellissimo, sembrava vero, mi sentivo il vuoto, ed era una figata. Ma una volta arrivata giù l’acqua era nera, e sotto di me c’erano animali strani. Ho avuto paura.

Nuoto in fretta ed eccomi a riva, entro nella porta di fronte e di nuovo la casa di prima. Ci sono 3 ragazze che mi guardano con gli occhi sbarrati (e vogliosi :p) e mi dicono “ma tu sei quella del film Dream’s world?” (e quando me lo dicono vedo il logo tridimensionale con la scritta di questo film. Ovviamente questo film non esiste vero?) (!!!).

E io “no, veramente non sono io”.

A loro sembra non importare e m’invitano a restare con loro.

Io, pirla, dico che prima devo fare una cosa, e vado nella stanzetta accanto a vedere i miei amici cosa combinano.
Appena entro, senza né bere né fumare, solo con l’aria, cado a terra fattissima. Sentivo proprio la sensazione brutta che hai quando sei così rallentata da non farcela neanche ad alzarti e però con la testa sai che devi fare qualcosa. Dovevo andare da quelle 3. Vabbè,  addio divertimento!

E il sogno finisce così, che tristezza!

 

Ecco, con questi sogni, mi posso riposare?? J

 
 
 
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Un blog di: s3ganera
Data di creazione: 19/02/2005
 
 

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