...IO...

Ho alzato gli occhi al cielo. Ho visto una strega. Il cielo era nero e lei era lì sospesa, nell'aria buia. Poi ho chiuso forte gli occhi e quando li ho riaperti la strega non c'era più. Era sparita. Al suo posto era nata una stellina. Ma la sua vita è durata poco, perchè dopo un attimo è caduta, morendo in tutto il suo splendore. Ed io qui racconterò la storia sua e di quello che le è girato attorno anche se per poco: tutto il cielo di una stella cadente...

 

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Post N° 252

Post n°252 pubblicato il 04 Marzo 2007 da s3ganera

I primi capelli bianchi, poco più di una decina in tutto, segno del mio primo quarto di secolo che s'avvicina, o dei pensieri che si accalcano su questa testa, e la tingono un pò di bianco quando restano attaccati qui su.
Ieri mamma, e la maggior parte dei miei amici, mi hanno detto che ero strana.
Mamma ha chiesto: "cos'hai? Sei stanca?"
Francesca che avevo gli occhi strani, tristi...
Silvia che stavo schizzata.
Stefano che sembrava avessi un peso che mi aleggiava sopra, che mi schiacciava.

Io...io mi ero accorta di stare male, per i ripetuti pianti sempre la sera, quando non sono impegnata a fare qualcosa che mi tiene occupata la mente (per fortuna che ho iniziato il servizio civile, e duante il giorno sono impegnata in altro).

Mi ero accorta di star male, ma non fino a questo punto.

Non riuscivo a guardarli in faccia senza provare disagio.
Mi sentivo osservata, guardata come se avessi qualche strano segno sul viso, squadrata.
Non lo facevano per cattiveria, volevano solo vedere cos'ho, lo so.

Mi sono sentita così finchè non ho cominciato ad essere un pò brilla, dopo un litro e mezzo di birra e un coktail.
Allora ho cominciato quasi a fregarmene di tutti. E sono stata "bene".

La canzone di oggi "ti regalerò una rosa"...ci sta tutta!

Ti regalerò un rosa
una rosa rossa per dipingere ogni cosa
una rosa per ogni tua lacrima da consolare
e una rosa per poterti amare.

Ti regalerò una rosa
una rosa bianca come fossi la mia sposa
una rosa bianca che ti serva per dimenticare
ogni piccolo dolore.

Mi chiamo Antonio e sono matto
sono nato nel 54
vivo qui da quand'ero bambino
credevo di parlare col demonio
così m'hanno chiuso 40 anni
dentro a un manicomio.

Ti scrivo questa lettera perchè non so parlare
perdona la calligrafia da prima elementare
e mi stupisco se provo ancora un'emozione
ma la colpa è della mano che non smette di tremare.

Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
l'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi
e giorni e notti si assomigliano
nella poca luce che trafigge dentro i varchi.

Me la faccio ancora sotto perchè ho paura
per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
puzza di piscio e segatura
questa è malattia mentale e non esiste cura.

Ti regalerò una rosa
una rosa rossa per dipingere ogni cosa
una rosa per ogni tua lacrima da consolare
e una rosa per poterti amare.

Ti regalerò una rosa
una rosa bianca come fossi la mia sposa
una rosa bianca che ti serva per dimenticare
ogni piccolo dolore.

I matti sono punti di domanda senza frase
migliaia di astronavi che non tornano alla base
sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
i matti sono apostoli di un dio che non li vuole.

Mi fabbrico la neve col polistirolo
la mia patologia è che son rimasto solo
prendete un telescopio
misurate le distanze
guardate tra me e voi chi è più pericoloso.

Dentro i padiglioni ci amavamo di nascosto
ritagliando un angolo che fosse solo nostro
ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
non come le cartelle cliniche stipate negli archivi.

Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumare
eri come un angelo legato ad un termosifone
nonostante tutto io ti aspetto ancora
e se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora.

Ti regalerò un rosa
una rosa rossa per dipingere ogni cosa
una rosa per ogni tua lacrima da consolare
e una rosa per poterti amare.

Ti regalerò una rosa
una rosa bianca come fossi la mia sposa
una rosa bianca che ti serva per dimenticare
ogni piccolo dolore.

Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
cara Margherita sono vent'anni che t'aspetto
i matti siamo noi quando nessuno ci capisce
quando pure il tuo migliore amico ti tradisce.

Ti lascio questa lettera
adesso devo andare
perdona la calligrafia da prima elementare
e ti stupisci che io provi ancora un'emozione.

Sorprenditi di nuovo perchè Antonio sa volare.



 
 
 
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Un blog di: s3ganera
Data di creazione: 19/02/2005
 
 

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