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Gioco d'azzardo, oltre 200 in cura a Treviso

Post n°425 pubblicato il 23 Settembre 2019 da Giuseppe_TV
 
Foto di Giuseppe_TV

Da Treviso Today: Gioco d’azzardo patologico: oltre 200 persone in cura nella Marca
Sono 500mila gli italiani con problemi di gioco d’azzardo, ma sono soltanto 15mila i giocatori in cura presso i servizi pubblici. Slot machine e Gratta e vinci creano più dipendenza

„Sgonfiare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, e attutire gli effetti nefasti della ludopatia sulla vita delle persone, è possibile con adeguate politiche pubbliche, come dimostra il caso del Piemonte, le cui azioni di contrasto, a livello regionale e dei singoli comuni, hanno ridotto di 1 miliardo di euro il giro d’affari dell’insano business».


Lo ha detto lunedì mattina, nell’ambito del convegno organizzato dall’Associazione Comuni della Marca Trevigiana insieme all’Ulss 2, il dottor Paolo Jarre, direttore del Dipartimento Dipendenze della Asl TO3, che ha evidenziato anche come l’attuale adozione a macchia di leopardo di provvedimenti di limitazione degli accessi nelle sale da gioco e affini da parte dei Comuni non aiuti a ottenere i risultati attesi. Il gioco produce a livello nazionale un giro d’affari di 102 miliardi di euro (dato 2018), in sensibile crescita di anno in anno (erano 95 miliardi nel 2016). Da questa attività privata, lo Stato italiano introita ogni anno circa 10 miliardi di euro. Ma quanti ne spende poi per guarire le vittime di tale dipendenza? Secondo il CNR sono 500 mila gli italiani che hanno problemi di gioco d’azzardo, stima che cresce a 1,5 milioni secondo il Ministero della Sanità. Ma sono soltanto 15 mila i giocatori in cura presso i servizi pubblici. Di questi, la sanità veneta ne ha in carico 1.903 e quella trevigiana 354 (dati 2018). Guardando i numeri degli anni precedenti, si capisce che il trend è, purtroppo, in lenta ma costante crescita. La fascia d’età maggiormente rappresentata è quella 45/59 anni e la seconda fascia è quella degli over 65. Si registra poi un incremento anche della popolazione più giovane. I giocatori maschi sono più numerosi delle giocatrici donne. La maggior parte dei giocatori presenta un livello d’istruzione a livello di scuola media-inferiore o di qualifica professionale. Vi è però anche una presenza significativa di diplomati. Il giocatore in carico al Servizio ha nella maggior parte dei casi un reddito proprio, da lavoro o da pensione. Non mancano tuttavia coloro che, per studio o condizione non lavorativa, devono far riferimento ai familiari per il proprio sostentamento. I giocatori sono prevalentemente coniugati/conviventi, ma il numero dei celibi/nubili è molto vicino. La presenza dei non coniugati sembra essere maggiore tra i maschi, tuttavia l’eterogeneità della popolazione dei giocatori ci impedisce di tracciare un profilo unico. La maggior parte dei giocatori riporta problemi prevalenti con una sola tipologia di gioco (slot machine e/o VLT). È noto che i giocatori, soprattutto quelli problematici, giocano però a più giochi e su piattaforme diverse (online, territorio etc). Il Gratta e Vinci si conferma come secondo gioco più popolare tra i pazienti in carico. A scattare la fotografia del fenomeno ludopatia nella Marca Trevigiana è stata la dott.ssa Michela Frezza, Direttore del dipartimento per le dipendenze dell’Ulss 2, che ha elencato anche tutte le attività di prevenzione e di presa in carico messe in campo dall’Azienda sociosanitaria trevigiana in questi anni. 

Per leggere tutto l'articolo clicca il link seguente:

Potrebbe interessarti: http://www.trevisotoday.it/attualita/convegno-gioco-azzardo-patologico-treviso-23-settembre-2019.html
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