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"Fermo Conan" disse Cassie che era alla sue spalle. Si fermò e si girò."Cassie? No, è impossibile" disse Conan indietreggiando. Era lei, sembrava viva ma non era possibile era stata sepolta due giorni prima, però quella era la sua voce. "Invece è possibile, fermati voglio parlarti"! disse Cassie. "Davvero per dirmi cosa, ciao Conan sono tornata. Non è carnevale... sei in anticipo, non è affatto divertente, sai sembri veramente lei, ma è impossibile lei non c'è più, mi è stata portata via da qualche farabutto e giuro che lo arresterò... non avvicinarti" disse Conan. "Perchè no? Conosci ogni dettaglio del mio corpo come io conosco il tuo, puoi sempre provare e vedere se sono la vera Cassie. Mi sei mancato!" disse Cassie."Oh si hai ragione, certo sei tornata ecco perchè nella bara non ci sei più"! disse Conan. "Non mi credi?" chiese Cassie. "Francamente no, sai ho avuto lo spiacevole ruolo del riconoscimento della sua salma e quella distesa in quel maledetto tavolo d'acciaio era la sua, ho visto la sua voglia, quindi come vedi non ci casco quindi finiscila chiunque tu sia" e si girò per andare a casa. Senza riflettere Cassie cominciò a parlare "E' vero può sembrare assurdo ma sono veramente io, ci siamo conosciuti il giorno di San Valentino... quattro anni fa. Era un giorno di pioggia e temporali sembravano sfidarci per vincere chissà quale premio e te lo dissi, mi offristi il tuo ombrello, che accettai ovviamente, io l'avevo lasciato a casa. Ero appena uscita dal lavoro, stavo correndo per ripararmi nella mia auto posteggiata vicino al parco. Ero in ritardo per la cena con un'amica e mi scontrai con te..." disse Cassie. "Io invece avevo appena restituito la pistola ed il distintivo, ero uscito come una furia dalla centrale... quel giorno il mio umore rispecchiava il brutto tempo" continuò Conan. "Già te lo leggevo sul volto che eri furioso, in fondo avevi pestato a sangue un detenuto durante un interrogatorio. Se ancora non credi che sia veramente io, ti dico che sul pettorale sinistro hai un tatuaggio che rappresenta la luna rossa e nella schiena un drago alato che emette fuoco, il giorno prima che morissi ti sei fatto tatuare i nomi dei nostri angeli" disse Cassie. Conan era ancora di spalle, si girò verso Cassie e coprì la distanza che li divideva e la strinse a sè. Ora i due cuori battevano all'unisono. Soul |
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