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Il cielo non ha confini, se non quelli del tuo pensiero.

 

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Messaggi di Febbraio 2014

Lettura e passione

Post n°417 pubblicato il 26 Febbraio 2014 da Illywirin

Leggere, leggere, leggere

è un buon modo per mantenere la mente in allenamento,

come pure ritagliare per se stessi sempre uno spazio

per coltivare le proprie passioni e le proprie attitudini.

Dovremmo imparare soprattutto a liberarci delle cose inutili,

sia in senso letterale che figurato.

A dare il giusto peso a ogni cosa,

ricordandoci che non c'è nulla di assolutamente prioritario.

Dobbiamo mantenere la nostra mente,

come fossimo dei viaggiatori, distinguere

fra cose accessorie e cose indispensabili.

Quando si viaggia lo facciamo

e la vita è un viaggio.

 
 
 

Lettera di ex-moglie

Post n°416 pubblicato il 24 Febbraio 2014 da Illywirin

 

la moglie scrive:

Caro marito, ti scrivo questa lettera per dirti che ti lascio per qualcosa di meglio. Sono stata una brava moglie per te per sette anni e non devo dimostrartelo. Queste due ultime settimane sono state un inferno. Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che oggi ti sei licenziato e questa e’ stata solo la tua ultima cazzata.
La settimana scorsa sei tornato a casa e non hai notato che ero stata a farmi i capelli e le unghie, che avevo cucinato il tuo piatto preferito ed indossavo una nuova marca di lingerie. Sei tornato a casa e hai mangiato in due minuti, e poi sei andato subito a dormire dopo aver guardato la partita. Non mi dici più che mi ami, non mi tocchi più. Che tu mi stia prendendo in giro o non mi ami più, qualsiasi cosa sia, io ti lascio.
Buona fortuna!
Firmato: la tua ex moglie
P.s.: se stai cercando di trovarmi, non farlo: tuo fratello e io stiamo andando a vivere a Rimini insieme

Il marito risponde:

Cara ex moglie, niente ha riempito la mia giornata come il ricevere la tua lettera. E’ vero che io e te siamo stati sposati per sette anni, sebbene l’ideale di brava moglie, a patto che esista, sia molto lontano da quello che tu sei stata. Guardo lo sport così, tanto per cercare di affogarci i tuoi continui rimproveri.
Va così male che non può funzionare.
Ho notato quando ti sei tagliata tutti i capelli la scorsa settimana, e la prima cosa che ho pensato e’ stata: “sembri un uomo!”. Mia madre mi ha insegnato a non dire nulla se non si può dire niente di carino. Hai cucinato il mio piatto preferito, ma forse ti sei confusa con mio fratello, perchè ho smesso di mangiare maiale sedici anni fa.
Sono andato a dormire quando tu indossavi quella nuova lingerie perché l’etichetta del prezzo era ancora attaccata: ho pregato fosse solo una coincidenza il fatto di aver prestato a mio fratello 50 euro l’altro giorno e che la tua lingerie costasse 49,99 euro.
Nonostante tutto questo, ti amavo ancora e sentivo che potevamo uscirne.
Così quando ho scoperto che avevo vinto alla lotteria 10 milioni di euro, mi sono licenziato e ho comprato due biglietti per la Giamaica. Ma quando sono tornato tu te ne eri andata.
Penso che ogni cosa succeda per una precisa ragione. Spero tu abbia la vita piena che hai sempre voluto.
Il mio avvocato ha detto, vista la lettera che hai scritto, che non avrai un centesimo da me.
Abbi cura di te!
Firmato: ricco come il demonio e libero
P.s.: non so se te l’ho mai detto ma mio fratello, prima di chiamarsi Carlo.. Si chiamava Carla: spero che questo non sia un problema.

 
 
 

Possiamo vivere solo se qualcuno ci attende

Post n°415 pubblicato il 15 Febbraio 2014 da Illywirin

 
 

 

 

 

Una giovane madre era in attesa del secondo figlio.


 Quando seppe che era una bambina,

 insegnò al suo bambino primogenito,

che si chiamava Michele,

ad appoggiare la testolina sulla sua pancia tonda

 e cantare insieme a lei una «ninna nanna»

 alla sorellina che doveva nascere.


 La canzoncina che faceva

«Stella stellina, la notte si avvicina…»

piaceva tantissimo al bambino,

 che la cantava più volte.


 ... Il parto però fu prematuro e complicato.

La neonata fu messa in una incubatrice

 per cure intensive.

 I genitori trepidanti furono preparati al peggio:

 la loro bambina aveva pochissime probabilità

 di sopravvivere.


 Il piccolo Michele li supplicava:

«Voglio vederla! Devo assolutamente vederla!».


Dopo una settimana, la neonata

 si aggravò ancor di più.

 La mamma allora decise di portare Michele

 nel reparto di terapia intensiva della maternità.

 Un’infermiera cercò di impedirlo,

 ma la donna era decisa

e accompagnò il bambino vicino al lettino

 ingombro di fili e tubicini

dove la piccola lottava per la vita.


 Vicino al lettino della sorellina,

Michele istintivamente avvicino il suo volto

a quello della neonata

 e cominciò a cantare sottovoce: «Stella stellina…».


La neonata reagì immediatamente.

Cominciò a respirare serenamente, senz’affanno.


 Con le lacrime agli occhi,

 la mamma disse: «Continua, Michele, continua!».


Il bambino continuò.

La bambina cominciò a muovere le minuscole braccine.


 La mamma e il papà piangevano

 e ridevano nello stesso tempo,

mentre l’infermiera incredula fissava la scena

a bocca aperta.


 Qualche giorno dopo,

la piccola entrò in casa in braccio alla mamma,

 mentre Michele manifestava

 rumorosamente la sua gioia.


 I medici della clinica, imbarazzati,

lo definirono con parole difficili.

La mamma e il papà sapevano

 che era stato semplicemente un miracolo.

 Il miracolo dell’amore di un fratello

 per una sorellina tanto attesa.


 Possiamo vivere soltanto

 se siamo sicuri che c’è qualcuno che ci attende.


 (B. Ferrero)

 

 
 
 

La porta dell'amore

Post n°414 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da Illywirin

L'innamorato bussò alla porta dell'amata.

"Chi è?", disse l'amata da dentro.

"Sono io", rispose l'innamorato.

"Allora vattene, questa casa non può contenere te e me"

L'innamorato respinto se ne andò nel deserto.

Là meditò per mesi,

ponderando le parole dell'amata.

Alla fine ritornò e bussò di nuovo alla porta.

"Chi è?"

"Sei tu"

La porta si aprì all'istante.

 

 
 
 

L'asino non può leggere più di questo

Post n°413 pubblicato il 03 Febbraio 2014 da Illywirin

 

Un giorno, il gran re Tamerlano, aveva ricevuto, in regalo, un asino egiziano di grande valore. Lo fece vedere ai suoi cortigiani che non fecero che elogiarlo. Rivolgendosi a Nasreddin Hodja:
- E cosa ne pensi, tu, di quest'asino?
- In fede mia... secondo me, noto in quest'asino grandi doti Se tu me lo ordini, posso insegnargli a leggere in pochi mesi. Tamerlano, molto incuriosito, rispose:
- Se tu vi riesci, ti ricompenserò bene.
Hodja, per questa storia, si vide accordare un periodo di tre mesi.
Al termine di questo periodo, Hodja portando il somaro per la cavezza, lo portò da Tamerlano, poi, tirando fuori un grande libro che aveva portato con se, lo mise davanti all'animale. Questo, subito, si mise a voltare velocemente, con la lingua, le pagine del libro e a ragliare quasi ad ogni pagina. Tamerlano che si aspettava di vedere un artificio maggiore, domandò ad Hodja come aveva fatto per arrivare a questo risultato.
Hodja, di rimando:
- Ecco... dopo aver lasciato la reggia, ho chiuso l'asino nella scuderia. Quel giorno non gli detti nulla da mangiare. Il giorno dopo feci rilegare un grosso libro e mettere grani d'orzo, tra i fogli. L'asino affamato, sentendo l'orzo, cominciò a voltare le pagine del libro con la sua lingua. Dove non incontrava nulla, mi guardava in faccia e si metteva a ragliare. Ed é così che l'ho abituato a nutrirsi. Un uomo dell'assemblea, per sminuire l'effetto delle parole di Hodja, disse:
- Vediamo... francamente, io non ci ho capito nulla. L'asino ha semplicemente voltato le pagine e ragliato. Che c'è di straordinario in questo?
Nasreddin Hodja, in risposta:
- L'asino non può leggere più di così! Solamente nel caso in cui si vorrebbe fargli apprendere di più, allora bisognerebbe veramente considerare asini noi stessi!
A queste parole, tutta l'assemblea, Tamerlano per primo, rise lungamente e di buon cuore.

 
 
 

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