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Dimensioni parallele

 

"ESSENZA DI STELLA DANZANTE..."

 

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Bilancio di oggi

Post n°373 pubblicato il 25 Marzo 2007 da Eyke

Prima, ore 03:04
Mi accarezzavo una mano.
Me ne sono accorta a un km da casa. Che guidavo e con il pollice della mano sinistra, mi accarezzavo la mano destra.
In Gestalt si chiama retroflessione. Avviene quando il nostro inconscio fa fare al nostro corpo  quello che a noi serve senza che ce ne rendiamo conto.
Il mio inconscio aveva preso ferma decisione che in quel momento mi serviva una coccola, probabilmente.

Flash Back
Oggi pomeriggio sono stata in giro a cazzeggiare con l’Ale.
Per me l’Ale è una delle fortune più grandi che mi siano capitate nel mio esistere. L’Ale è ossigeno, è vita, è uno schiaffo al momento giusto, è un sostegno, è un esempio, è il caffè amaro perfetto, è quella che anche quando faccio l’errore degli errori, ci trova dentro qualcosa di giusto. E mi salva. Mi da il “punto e a capo”. Mi fa girare la pagina.
Oggi mi ha fatta morire. In un discorso misto serio e misto assurdo su di noi, le dico:
- Che storia se qualcuno mi afferrasse per un braccio e mi dicesse sorridendo: “Vieni! Ti porto via!”-
E lei,
- E tu ci andresti? -
E io,
- E che ne so... lasciami spaziare però, dai... -
Un’ora dopo, dentro il supermercato, si avvicina a me con un sorriso dei suoi, un sorriso da paradiso, e mi porge un libro,
- Ti faccio un regalo. -
La guardo col ghigno, perché l’Ale è quella che mi ha insegnato che nella vita ci sta sempre bene un colpo di scena propositivo.
Poi guardo il libro.
Mi mordo le labbra e tiro un sorriso leggendo il titolo:
“Ti prendo e ti porto via” di Niccolò Ammaniti.
...
Grazie, Ale.

Poi vi racconto una storiella.
Un cane stava annegando in un laghetto. Urlava “Aiuto! Aiuto!”.
Un topolino lo sentì. E si avvicinò alla riva:
- Cane! Vengo a salvarti! – , e il cane lo guardò,
- No! Topolino, annegherai! -
- Allora chiamo aiuto! -, disse ancora il topo,
- No! Topolino, annegherò prima che tu possa ritornare! -
- Allora mi lego ad una corda fissata ad un albero e vengo lì! -
- No! Topolino, ormai sto annegando! -
E finì sottacqua.
Il topolino restò lì qualche attimo, a guardare la superficie del laghetto ormai piatta.
Provò un po’ di dispiacere per il cane, e poi fece per andarsene.
Ma in quel momento il cane riemerse, e prese ad urlare:
- Tu non mi hai salvato! Tu hai finto di non vedere il mio annegamento! -
Il topolino ribattè che non era vero, che lui si era offerto in più modi...
Ma niente. Il cane aveva orecchie solo per le sue ragioni.
- Dovevi capire che lo dicevo per farti stare attento! E non per ignorarmi! – urlò ancora il cane.
Il topolino si getto in acqua, lo raggiunse, lo recuperò e lo portò a riva.
Si salvarono entrambi. E il topo disse al cane:
- La prossima volta, se vuoi essere salvato, devi dire semplicemente VOGLIO ESSERE SALVATO e non aggiungere una serie di cagate inutili alla tua richiesta. Ok? -
Ovviamente io tifo per il topo.

Ppdt, il “-” è cancellato. Grazie, e scusa, per l’ascolto del mio bla bla bla.

E adesso vado a dormire, senza sonno. E con mille sospesi. E un po’ senza idee. E anche contenta, per aver sentito di avere degli amici. E un po’ intenerita dalla stanchezza del Cri. E un po’ stanca, anche, per questo mio giustificare sempre i cedimenti degli altri.
E un po’ più grande, anche, per come sono riuscita a vivere questa serata. Calma.

Per lo meno ho la speranza di diventare una terapeuta con i controcazzi, gente, a gestire l’ansia in questo modo.

Stasera vi limono tutti, chi vuole, ovvio.
E  
a fanculo la morale.
Notte.
 
 
 

Post N° 372

Post n°372 pubblicato il 24 Marzo 2007 da Eyke
Foto di Eyke

UUUUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! (urlo di gioia irrefrenabile)
”PRAYER” E’ VENUTA SUPEEEEEER BENEEEEEE!!!
Grandi Sick.
Mi mescolo a voi, la voce e i vostri suoni mi portano nei sogni...
(io sono anche una sognatrice).
Grazie.
Di cuore. E di Anima.
E perdono. Per i miei slanci... se invado territorio altrui.
(io sono anche difficile da controllare).

Adesso vorrei adagiarmi in una conchiglia.
Rannicchiarmi teneramente ed abbracciare le mie ginocchia.
Farmi piccola piccola e chiudere gli occhi.
E perdermi un po’ nell’acqua. Un po’ nel cielo.
E ubriacarmi di salsedine e sale, di vento, di azzurro, di nuvole e di vertigini.
E stare lì ore ed ore, senza dover tornare indietro.
Senza niente.
(io faccio anche le magie, che dal nulla ti invento un mondo.)
Magari con chi è calmo, senza che il tempo ci porti via troppo in fretta.
Perchè in ciò che è veramente bello non c'è mai la fretta.

...

Ma Prayer... aaaah, che sogno realizzato.
Queste piccole cose della vita mi fanno attraversare dai brividini...
Basta poco.
(io mi riempio anche di felicità in un secondo).

 
 
 

...mmm... il coraggio...

Post n°371 pubblicato il 22 Marzo 2007 da Eyke

- Bimbi, adesso facciamo un bel disegno. -
- E cosa disegniamo?-
- Una famiglia. Non la vostra. Una famiglia qualsiasi. Inventatevela come volete. Ok? Pronti... Via!-
Tutti si mettono all’opera. Io inizio a girare per i banchi.
Che opere d’arte! Colori a non finire, mani enormi, bocche sorridenti, cuori e fiori ovunque... Poi mi fermo.
- Bea, cos’hai disegnato? -
- Un albero. -
- Ma Bea, io avevo detto di disegnare una famiglia... perché hai disegnato un albero? -
La bimba mi guarda,
- Ma non  ho finito... aspetta...-
E in un attimo... disegna altri due alberi accanto al primo.
Poi mi guarda sorridente,
- Ecco: la famiglia degli alberi! -

Ho riso, oggi, pensando a questa scena. Poi ho pensato...

Il coraggio non sta nel fare cose pazzesche.
Nel combattere o nello sfidare.
Nel resistere o nel fuggire.

Il coraggio sta nel non mentirsi mai.


 
 
 

Del mio weekend

Post n°370 pubblicato il 21 Marzo 2007 da Eyke

Era venerdì...
Parto, non parto, torno, non torno. Sono stanca e ho bisogno del mio spazio silenzioso. Delle mie lenzuola al profumo di fior di loto, del mio tè nero dolcificato con il miele di castagno, dei miei libri disordinanti sul comodino, del mio gatto schizzato. Soprattutto sembra che me la stia godendo a nuotare nei miei pensieri.

Poi parto per il mio weekend, e lascio tutto qui.
Faccio il viaggio con Tomas e come ogni volta ci raccontiamo il mondo in un’ora.
In stazione incontriamo Marco. Per strada Margherita.
Arriviamo alla scuola, e mi ritrovo in un’atmosfera che riconosco. Un’atmosfera che mi piace.
Sento i piedi più saldi al terreno.
E poi si inizia.

Decido di restare. Perché questo gruppo è speciale. Sento un’intensità che mi abbraccia.

Lunedì è stato un rientro pesante a lavoro. La mia bimba scoppiava di febbre ed io ero stanchissima.
Ieri mi sono svegliata ancora più stanca, raffreddata e con qualche linea di febbre.
E oggi sono cotta a casa.
Leggo il blog di Marco e mi viene da sorridere... che sia un effetto della Gestalt?

Mi rigiro nella copertuccia calduccia e mi godo il pomeriggio lento e silenzioso... ogni tanto è una cosa che apprezzo.


 
 
 

La frase del weekend...

Post n°369 pubblicato il 18 Marzo 2007 da Eyke

E Antonio, durante la cena di sabato, dice:
"Betta, sei semplicemente come una tigre che non ha ancora assaggiato il sangue."


 
 
 

Da "La Vita di Agata"

Post n°368 pubblicato il 16 Marzo 2007 da Eyke

- Barman! Dammi il solito.-
Un paio di mosse veloci, perfette.
- Ecco.-
Se lo scolò tutto d'un fiato.
E poi socchiuse gli occhi.
Fece un lungo respiro, e con il fiato appannò il bicchiere.
Ci guardò dentro.
E guardò il mondo con una lente deformante.
Ghignò.
E si morse il labbro inferiore.

"Il mondo, io lo posso guardare attraverso mille lenti. Ma come faccio a sapere qual'è quella che mi mostra la reale realtà?
Guardo cosa c'è attorno. Anche vicino vicino.
E raggiungo consapevolezze ingombranti.
Però tiro dritto. Per mille motivi."



 
 
 

E a volte vinco.

Post n°367 pubblicato il 14 Marzo 2007 da Eyke

Ci sta.
Che arrivo a scuola e non c'è la maestra sulla classe.
Che manca la mia bimba e quindi mi piazzo io sulla cattedra.
Che facciamo un lavoro favoloso, inventando insieme una favola.
Che il bimbo incasinato mi si piazza accanto e lì resta per due ore.
Rischiando di scoppiare, tre, quattro volte, lui.
Io mantenendo una calma senza sforzo.
E lui, a me tornava dopo ogni micro sfogo.
Non ha trovato un muro.
Non ha trovato scontri.
...
E' dura, perchè lui ha bisogno di tanta attenzione. Ha bisogno di ascolto e di occhi.
Anche di carezze.
Ce la metto tutta.

...

Sick Sound, ma perchè non diventiamo famosi e viviamo di musica?
EDDAI!!!! :-)

 
 
 

Cocci (si presenta come pezzo pesante...)

Post n°366 pubblicato il 14 Marzo 2007 da Eyke
Foto di Eyke

Oggi mi è capitato tra le mani un mio diario di 8 anni fa.
Che periodo, quello...
Il mio primo gruppo, la compagnia più simpatica che avessi mai trovato, i primi amici con cui tiravo fuori quello che di me era sempre rimasto timidamente all’oscuro... le emozioni delle prime serate live, la band che era felicissima di avermi come voce, la sensazione di sentirmi essenziale per qualcosa.
ESSENZIALE.
Una sensazione per un po’ vera.
Che alla fine si è dimostrata astratta. Non finta. Solo astratta.
Su una pagina del diario avevo scritto: “Fino a quando sorridi vai bene a tutti. Se poi ti rompi i denti, allora te ne puoi andare a quel paese.”

Amore.
Voi trovate una definizione di amore?
E’ da impazzirci.
Beh, al tempo di quel diario, ero innamorata di Simone, il mio chitarrista.
Uscivamo insieme, si chiacchierava per ore, ci si confrontava, si rideva come pazzi...
E poi una sera, di ritorno dal Bulldog, un locale storico qui dalle mie parti, è scattato il primo bacio.
Che bacio.
Un bacio al sapore di fumo e menta. Un bacio lungo una notte intera.
Che poi si è ripetuto per altre notti.
Ma non c’era storia.
Io mi ero innamorata persa, totale, fusa, andata.
Lui no.
Ci credo che mi volesse bene. Ma nient’altro.
D’altronde “al cuor non si comanda”.
E “la carne è debole”, avrà pensato lui.

Il risultato fu un disastro.
Il gruppo si sfasciò.
Io iniziai finalmente a vestirmi da “ragazza” e non più da maschiaccio rockettaro o femme new-age. Da un sacco di ragazzi arrivarono sguardi ammiccanti, proposte di uscite, apprezzamenti diretti, litri di birra offerta...  però io ero fissa ancora là, su Simone. Quindi mi giocai tutte le offerte.

E mi chiedo: ma questo era autolesionismo? Era follia allo stato puro? Era fissazione?
Non lo so.
Io mi sentivo solo innamorata. E sbagliata, anche. E NON ESSENZIALE. Per nessuno.

Ero una Betta un po’ grigia.

E oggi rileggendo quelle pagine piene di scarabocchi, di scrittura veloce e disordinata, ho ripensato a Simone. A come le cose cambiano in fretta e senza preavviso. A come ci prendevamo sul serio da amici e a come mai avremmo pensato che un giorno, così per caso, non avremmo mai più bevuto una birra insieme allo stesso tavolo.
Ecco.
E questo mi ha fatta sentire un po’ triste.


Se potessi leggere, vorrei dirtelo, che ora capisco.
Notte.

 
 
 

Post N° 365

Post n°365 pubblicato il 12 Marzo 2007 da Eyke

Oggi in classe ho avuto una sorta di flash back assolutamente inaspettato.
Qualcosa di forte, come un pugno in pieno stomaco.
Come una doccia fredda.

Ancora una volta uno dei bambini “complicati” della prima ha iniziato a fare casotto. Il tutto è cominciato con una sua parlata continua di sottofondo. E poi via di pastelli, gomme e forbici che volavano. E poi pugni agli altri.
E poi il limite era stato di gran lunga superato. Ma in nessun modo siamo riuscite a contenerlo.
Io mi prendo la classe. Le mie colleghe lo portano fuori dall’aula. Lui è talmente sotto stress che spacca la maniglia della porta.
E poi fuori, ancora, come due settimane fa. In due a tenerlo, mentre piange, grida, suda, si sfinisce e non riesce più a sentire nulla.
Nulla.

I suoi genitori si stanno separando.
In modo chiaro, con tutta l’attenzione che riescono a metterci.
Ma lui ha la “sfortuna” di essere troppo intelligente.
E troppo sensibile.
E troppo di tutto quello che a 6 anni non dovresti essere.

E a 6 anni cosa capisci di una cosa così?
Separazione, divorzio, le mie cose, le sue, la casa della mamma e la casa del papà... che cosa ne capisci a 6 anni?
Niente.
Vedi solo che la tua vita perfetta da pubblicità della Barilla si frantuma in un secondo.
Vedi che tutta la colpa è tua, anche se non concepisci in che modo.
Vedi che infondo le favole sono tutte cagate immense. Scemi i grandi che te le raccontano.
Vedi che hai voglia di piangere e rompere tutto, ma non riesci a farlo.
...
a 6 anni di tutto questo, non ci capisci un cazzo.

Io, a 6 anni, non ci capivo un cazzo.

 
 
 

Post N° 364

Post n°364 pubblicato il 11 Marzo 2007 da Eyke

Pochi passi.
Ne bastano proprio pochi.
Uno, due, tre...
Non un viaggio attorno al mondo, per cercare...
Non le bugie che ti puoi raccontare.
O la comprensione delle cose che ti vuoi dare.
Non serve niente di tutto quello che hai imparato.
Le regole, la giustizia, la buona educazione, l’attenzione verso gli altri...
Ti inchiodano al muro e non ti dicono la verità.
...
Mi piace perdere il controllo ed essere solo “me”.

 
 
 

Post N° 363

Post n°363 pubblicato il 07 Marzo 2007 da Eyke

Nel mio mondo notturno... e in quello a occhi aperti. Mentre invento storie che forse, chissà, un giorno scriverò per intero...
Che periodo strano... ma strano proprio.



Da poco la seconda luna si era nascosta dietro il colle del tempo.
La calma era calata su Kaya, momentanea, come ogni volta.
Come in ogni Mondo.
La collina dei sordi era carezzata da un soffio tiepido di un vento timido.
Le luci della festa indetta dalla Regnante illuminavano l’intera valle.
Le musiche, i canti tipici in quella lingua ormai famigliare riecheggiavano allegri ovunque...
Una notte calma. La prima dopo mesi. L’unica.
Alya e Seth camminavano tranquilli.
Era ormai più di tre mesi terrestri che si trovavano su Kaya. Per Alya non era una novità: non contava nemmeno più le volte che Kaya l’aveva portata a sé...
I mesi, gli anni trascorsi in quel mondo... un battito di ciglia rispetto al tempo passato sulla Terra.
Ma per Seth era la prima volta. Inspiegabile. Senza senso.

La realtà che conosciamo può essere improvvisamente stravolta da un evento inspiegabile.
Capita ogni giorno, a miliardi di persone.

Ed era capitato anche in questo modo assurdo: l’essere portati via... solo perché un Mondo dotato d’intenzionalità propria, lo aveva deciso...

- L’alcool di questo mondo sembra più forte di quello che conosciamo noi... – iniziò il ragazzo.
- Lo è. Te lo posso confermare! – sorrise lei, pensando a varie situazioni passate durante le sue altre visite a Kaya.
Poi si fermarono ad osservare le luci della festa...
Alya socchiuse gli occhi. Poi prese fiato,
- Sai... ho risolto il mio dilemma riguardo la tua presenza qui... -
- Adesso non ricominciare con la storia che è colpa tua e bla bla bla... non ho più voglia di sentire ipotesi colme di senso di colpa... – la interruppe Seth. Ma lei scosse la testa.
- No, non azzardo più ipotesi. Perché ora ho una certezza. -
Il ragazzo divenne serio.
- Quale? -
- Mi sono fatta una domanda.- occhi chiusi, - Mi sono chiesta: “ma se avessi avuto la possibilità di scegliere una persona da  portare con ME qui...  chi avrei scelto per una tale responsabilità?”
Seth la osservava attento. Sentiva che in quel momento l’emozione era forte e vera.
Alya aprì gli occhi e lo guardò. E sorrise.
- Io avrei scelto te. Perchè di te mi fido e a te mi sarei affidata ciecamente. -
Silenzio.
- Quindi la mia risposta è che SI: Tu sei qui a causa mia, probabilmente. Ma questa colpa, ora, mi rende assolutamente serena e soddisfatta. - 
Lui annuì.
- Così mi piace di più... ha più senso. -
Allungò la mano per prendere la sua...
e lì, iniziarono lentamente a svanire...
fino a sparire.
Per tornare.

...

                                                                                             

 
 
 

Post N° 362

Post n°362 pubblicato il 05 Marzo 2007 da Eyke
Foto di Eyke

Non sono io.

Ma lo sento.

E' che ti senti impotente rispetto a certi argomenti.
Davanti a certe situazioni.
MI sento impotente.
E spaventata. Spiazzata, totalmente. Incapace e nuda.
NUDA.
Senza voce e senza mani.
Ma non è così.
Ho sia voce che mani.
E le userò, se sarà necessario. E tremo.
Ma le userò.
In mezzo a questa vita che a volte si avvolge negl'incubi.
E si confonde.
E cancella.
E nasconde.

Due dita in gola: è ora di tirare fuori tutto.

Sto bene, eh? Ma sfioro altre vite... e qualcuna mi tocca così forte da farmi morire.

Sto qua. Non scappo, te lo giuro.

 
 
 

Post N° 361

Post n°361 pubblicato il 04 Marzo 2007 da Eyke
Foto di Eyke

Mi sono accorta che, a volte, quando finisco di cantare una song, cado in un attimo di ipnosi.
E’ un attimo brevissimo, fugace e apparentemente invisibile... ma c’è. Ed è assolutamente intenso.
E’ incontrollabile e denso.
E ieri l’ho visto chiaramente. L’ho sentito forte quell’attimo di autenticità.
A u t e n t i c i t à.
E mi sono morsicata il labbro inferiore, mentre inarcavo la bocca per sorriderMi.
...
e pensavo a come poter allargare quell’attimo ad altri attimi... rendendolo più duraturo...
Come?
...
Se lo scopro, vi faccio sapere.

Buon inizio di settimana, stelle.

 
 
 

Post N° 360

Post n°360 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da Eyke
Foto di Eyke

Gioco della favola...

- Sveglia! Per l’amor del buon Dio, si svegli! -
- Mmmmmh... no, è notte... -
- Guardi, se non si sveglia le capiterà qualcosa di brutto, ma brutto proprio... -
- Oh, ma anche le minacce? E che è? – mi alzò seduta di scatto nel letto... un letto che non è il mio...
mi guardo attorno.
Mura di pietra, poca luce. E questo qualcuno davanti a me...
- Chi sei? Dove sono? -
- Ooooh! Finalmente! Quanto tempo! -
inarco un sopracciglio,
- Eh? -
- Il regno e tutti suoi abitanti si sveglieranno! Il maleficio della strega cattiva è svanito! -
Anche l’altro sopracciglio s’inarca.
- Stiamo girando un film? – chiedo,
- Ma non ricorda quando anni fa si punse con l’ago per filare e così cadde addormentata...-
- Io? No, guarda, ti stai confondendo con qualcun'altra... -
- Ma no, ma no! Glielo dico io, che sono stato qui ad attenderla per anni! -
- Ma chi sei, scusa? -
La “voce” fa un balzo in avanti.
Un coniglio. Bianco. Vestito con un panciotto porpora e con un grande orologio ficcato nel taschino sul petto.
Lo guardo confusa.
- Senti, adesso basta: com’è che ogni tanto mi invadi la testa, coniglio fumato? - (Vedi post addietro...)
- Il principe! E’ arrivato qui, l’ha baciata e poi visto che non si svegliava... beh, se n’è andato. -
- Il principe? -
- E certo! Quello ne ha di belle da salvare! Pensi che due giorni fa ha dovuto lottare contro la strega del mare, una piovra gigantesca, per salvare la Sirenetta! E il mese scorso? Ha requisito settecento chili di mele avvelenate destinate ad una povera fanciulla così anemica che la matrigna l’aveva chiamata Biancamorta! -
- Biancaneve! -
- Si, si, quello che è! Povero, il principe. E pensi che una volta per salvare una fancanciulla rinchiusa in casa dalla matrigna e da due sorelle cattivissime ha girato tutti i regni con una scarpa dell’adidas, che più puzzolente si moriva, per cercare la poverella che fumava troppo... -
- Cenerentola! E si chiamava così perché era sfigata e non perché fumava, come te invece, e ne sono sempre più convinta... tsh... -
- Ma che importa, principessa Tramontana, finalmente lei è sveglia! -
- Oddio, aiutami tu! Quella era la principessa Aurora! Ma tu sei messo male per vivere in una fiaba! E poi, sto principe! Com’è che corre da una storia a un’altra? -
- E’ duro il mestiere del principe, che crede?! -, mi risponde l’animale stizzito.
- Mentre quello della fanciulla è una palla. Ah, come le capisco le streghe cattive... -
E rido...
- Ma... non è che lei... è la signorina Alice? Si! Si, è proprio lei! -
- No. Non lo ero l’altra volta e non lo sono ora. -
- E allora chi è? CHI E’ LEI???-

Io?
Beh...
Prendo il fiato parto con un po’ di autostima stretta nel respiro...
cuore di bimba-ragazza-donna dalle tinte viola rosso e nero, maestra e non-maestra ma amica dei bambini, cantante e amante passionale della musica che mi commuove, counselor alle prime armi e curiosa come un cucciolo, chiara e nascosta, sincera e vergognosa, forte e in lacrime, Amica, amata, odiata, ascoltata e ascoltante, odore di vaniglia e cannella, nervosa e insicura, pretenziosa e pensierosa, mai perfetta, dai mille segreti, dai mille desideri, dai mille sogni...
Mi fermo.
Il coniglio è sparito.
Sarò stata logorroica?
Cazzi suoi.
E il principe?
A giocare con la playstation... eh? (ma come sono ironica!)

Vi bacio, bimbi.

 
 
 

Post N° 359

Post n°359 pubblicato il 25 Febbraio 2007 da Eyke

Anni fa il mio maestro di yoga mi spiegò qualcosa di fantastico: noi possiamo imparare a rendere preziosissimo ogni singolo momento della nostra vita.
Disse che riuscire a vivere il tempo, a sentirlo, a digerirlo, equivale a trovare un tesoro inestimabile.
La gestalt, ora, mi riporta su questa linea: sul “qui ed ora”. Sull’esserci con tutto quello che siamo. Con tutto quello che sono.
E devo ammettere che non è facile.
In ogni attimo c’è lo spettro dell’attimo passato o lo spirito dell’attimo che sta per arrivare... cosicché il “qui e ora” si disperde davvero facilmente.
Poi c’è il timore di essere invadente, o pesante, o mille altri appellativi che temo a volte di far scaturire nella mente di altre persone...
Ho paura di essere troppo esplosiva.
Di essere egoista o egocentrica.
Ma sto imparando.
Poco per volta e passo dopo passo... imparo ad essere aggressiva, nel senso di prendermi quello di cui ho bisogno.
E non voglio fare del male a nessuno. Spero di non farlo. Mi muovo davvero attenta.
Però MI seguo. Non potrei non farlo. Sarebbe un murarmi viva.

Stasera abbiamo suonato.
E’ stata una bella serata, con gli amici e tra di noi band.
Mi emoziona da urlare il sentire i Sick quando suonano... e l’essere lì in mezzo a loro a dare la mia voce...
Mi emoziona tantissimo.
...

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Eyke
Data di creazione: 06/07/2005
 

AREA PERSONALE

 

E GIRA NELLA TESTA IL TORMENTONE...

C'è un principio d'ironia
Nel tenere coccolati
I pensieri più segreti
...
(quante cose che non sai di me
quante cose devi meritare
quante cose da buttare
nel viaggio insieme)
...

 

 

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