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Un blog creato da Virplatonicus il 19/06/2006

Smisurata preghiera

Vita di un aspirante filosofo, disputazioni e dialoghi, alla ricerca costante di verità e virtù, viaggiando in direzione ostinata e contraria

 
 

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What a dream I had
Pressed in organdy
Clothed in crinoline
Of smoky burgundy
Softer than the rain

I wandered empty streets
Down past the shop displays
I heard cathedral bells
Tripping down the alleyways
As I walked on

And when you ran to me
Your cheeks flushed with the night
We walked on frosted fields
Of juniper and lamplight
I held your hand

And when I woke
And felt you warm and near
I kissed your honey hair
With my grateful tears
Oh I love you girl
Oh I love you

Simon & Garfunkel

 

 

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Il sogno (part II)

Post n°95 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da Virplatonicus
 

Chiedo scusa per il tonoi mistico-profetico che avrà questo post, sono in uno stato entusiastico (nel senso etimologico, c'è un qualche dio ora in me), non sono responsabile di ciò che scrivo.

Io ho visto dove si nasconde la vita. Ho visto, e voglio rivelarlo anche a voi. Ho baciao le labbra della notte con lo stesso impeto con cui una valanga travolge un arbusto. Ho danzato sulle curve della strada come un agile antilope. Ho gridato alla luna con tutta la voce della mia gola, ho camminato al freddo pungente con la musica nelle orecchie e la vita nel petto. Ho rinunciato a una festa di falsi sorrisi e vuoti convenevoli, ho scelto una via non battuta. Ho passeggiato al freddo nella notte, col cappello e la borsa. E "Como estais amigos" nelle orecchie. Una di quelle canzoni che pare durino per sempre, e quando finiscono, ti lasciano vuoto. Ho cantato il ritornello, la luna come guida e le stelle come ascoltatori. "No more tears", non più lacrime, dovessimo vivere cento anni. In mezzo alla strada, con gli automobilisti, sfacciati, che pensavano fossi ubriaco. E in fondo lo ero, ma non di vino, di vita. Non ne ho mai abbastanza. Ne tracanno crateri interi, e ne voglio ancora, e ancora. Più ne bevo, più ne bramo. E ne ho bevuta molta questa sera.
Io ho visto cos'è la vita vera, il sogno esistenziale, il dire di sì al mondo. Ho detto di no agli uomini, ho detto di sì alla notte. Che, ammiccante, non mi ha deluso. Che mi ha portato on a "Higway to Hell", nessuno mi rallenterà. Gli occhi dei vecchi ubriaconi addosso. Il loro rancore e perché no, la loro invidia. Non mi interessa. Io sono vivo, lo grido, che mi senta la città intera! Io sono vivo. O me, o vita! E sono le 23.33, e ho voglia di vita.

P.S.: le canzoni citate nel post sono Como estais amigos, Iron Maiden, da "VIrtual XI", 1998 e Higway to Hell, AC/DC, da "Higway to Hell", 1979

 
 
 
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SMISURATA PREGHIERA (DA “ANIME SALVE”, 1996)

Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà di impunità

Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta la maggioranza sta
recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie

Coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine

per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità

per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità

ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere

Fabrizio Dé André

 

SHIVA

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SOCRATE

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PLATONE ED ARISTOTELE

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BUDDHA

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DORME, DORME PLACIDO SULLA COLLINA

“… E dov’è Jones, quel vecchio suonatore
che giocò con la vita per tutti i suoi novant’anni,
affrontando la tormenta a petto nudo,
bevendo e facendo chiasso,
senza mai un pensiero né a moglie, né a parenti,
non al denaro, non all'amore, né al cielo?
Eccolo! Ciancia ancora delle porcate di tanti anni fa
delle corse bel boschetto di Clary
di ciò che Abe Lincoln disse una volta a Springfield

(da “La Collina” di E.L. Masters)

 
 
 
 

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